Sant’Elpidio a Mare (Italia)
8 Aprile 2014
Dobbiamo dire che il fine ultimo di questa intervista da parte nostra era sentire direttamente dalle parole di Bongiovanni una risposta ad un interrogativo che ha sempre suscitato in noi una vivissima curiosità, e riteniamo peraltro che per chiunque intenda pensare con la propria testa rappresenti intellettualmente, al di là delle sue idee in merito alla religione, un tema di riflessione che riveste primaria importanza: “Cosa succederebbe a vari livelli se il Cristo che nelle sacre scritture dice, accomiatandosi dai suoi discepoli, che un giorno sarebbe ricomparso, tornasse tra noi ADESSO, nel mondo in cui oggi viviamo?”
Come reagirebbe a tale proposito la chiesa come istituzione, che in suo nome ha edificato una struttura che dall’appellativo stesso che si è data nei secoli denuncia le sue intenzioni monopolistiche (il termine cattolica καθολικός, katholikòs, significa universale) e che sempre in nome degli insegnamenti spirituali di colui ai quali si ispira ha poi mostrato una crescente attenzione agli aspetti secolari del potere?
Già perché per due millenni ci ha ripetuto che un giorno il Messia sarebbe tornato ma intanto, “nell’attesa della sua venuta” come recita una famosa preghiera, ha gestito il mondo, spiritualmente ma anche – come sempre più emerge da prove inconfutabili – materialmente.
Beh, troppi sono gli indizi che ci dicono che il lungo tempo dell’attesa è terminato, e questi sono i tempi ultimi.
Qualcuno, tempo fa, è venuto a darci un esempio di come poter vivere in armonia con l’universo e torna a vedere se quel seme di consapevolezza è attecchito e ha dato frutti oppure no.
E ciò comporta che ognuno di noi guardi in faccia le proprie responsabilità a riguardo.
Jervé