Di GiovanniIl 15 Agosto di quest'anno ci siamo riuniti per l'inaugurazione della grotta costruita appositamente per accogliere una statua della Madonna di Fatima portata dai fratelli Manù e Charo direttamente da Fatima.
Devo dire che ho trovato e conosciuto nuovi fratelli dell'Arca Alea-Lores che come formiche hanno lavorato tutti insieme, ognuno con il suo compito per portare a termine i lavori per accogliere i fratelli delle varie Arche di Italia.
Le giornate precedenti non promettevano niente di buono, in quanto il tempo è stato molto piovoso e turbolento e molti di noi eravamo preoccupati per la riuscita della giornata.
15 Agosto.
Il giorno tanto atteso finalmente è arrivato, ma il tempo non desisteva fino a quando il cielo ci ha graziato e come per magia (miracolo per i più religiosi) il nostro Padre Adonay per onorare la sua sposa Miriam si è mostrato in tutto il suo splendore donandoci una giornata piena di Amore ed energia.
Un’energia che solo adesso, ripensando e rivedendo nella mia mente quei momenti, si è creata in quel luogo ai piedi di una montagna sede di esseri soprannaturali, con la presenza della Madre Celeste e dei segni di Cristo che ci hanno accompagnato.
Si, quei Segni che chiamano altri Segni....
Segni ed ancora segni che accompagnano la nostra vita ed il nostro cammino spirituale verso una metà che solo chi stà in alto può vederne il fine e avere la certezza del disegno completo di quest'opera guidata dal cielo.
Questo è l'insegnamento che Giorgio ci ha elargito dopo il suo ritorno dall'Inghilterra dove è stato invitato per assistere al fenomeno dei cerchi nel grano dove si sono manifestate figure che anno dopo anno trasmettono sempre di più un messaggio di carattere spirituale.
Nei giorni della presenza di Giorgio in Inghilterra, infatti, si è presentata una figura che rappresenta la stella che noi tutti portiamo al collo (la chiamata) e di seguito altre che fanno riferimento ad una energia divina interiore che spinge verso l'esterno con la forza di affermarsi sulla materia (vedi spiegazioni di Pier Giorgio Caria).
Ho visto nei fratelli, in quel giorno, la gioia di stare insieme e di mangiare con devozione quel pane benedetto.
L'emozione che mi ha provocato questo Servire il Pane della Vita mi ha profondamente segnato e volevo esprimere questo mio sentimento di riconoscenza verso chi lo ha Mangiato con il tanto atteso Maestro Gesù, cioè Giorgio.
Ringrazio inoltre Valter, Mara, Sandra, Loretta e tutti i fratelli dell'Arca di Pordenone e di Buia per averci ospitato e preparato il tutto con grande sacrificio e Amore nell'accogliere i fratelli delle varie Arche .
Umiltà e unione devono essere i pilastri del nostro cammino che ci porterà alla meta.
Giovanni.
Nei giorni precedenti tanta frenesia per i preparativi e la buona riuscita della giornata che da lí a poco sarebbe divenuta l'appuntamento annuale per riunire tutti noi.
Le giornate precedenti non promettevano niente di buono, in quanto il tempo è stato molto piovoso e turbolento e molti di noi eravamo preoccupati per la riuscita della giornata.
15 Agosto.
Il giorno tanto atteso finalmente è arrivato, ma il tempo non desisteva fino a quando il cielo ci ha graziato e come per magia (miracolo per i più religiosi) il nostro Padre Adonay per onorare la sua sposa Miriam si è mostrato in tutto il suo splendore donandoci una giornata piena di Amore ed energia.
Un’energia che solo adesso, ripensando e rivedendo nella mia mente quei momenti, si è creata in quel luogo ai piedi di una montagna sede di esseri soprannaturali, con la presenza della Madre Celeste e dei segni di Cristo che ci hanno accompagnato.
Si, quei Segni che chiamano altri Segni....
Segni ed ancora segni che accompagnano la nostra vita ed il nostro cammino spirituale verso una metà che solo chi stà in alto può vederne il fine e avere la certezza del disegno completo di quest'opera guidata dal cielo.
Questo è l'insegnamento che Giorgio ci ha elargito dopo il suo ritorno dall'Inghilterra dove è stato invitato per assistere al fenomeno dei cerchi nel grano dove si sono manifestate figure che anno dopo anno trasmettono sempre di più un messaggio di carattere spirituale.
Nei giorni della presenza di Giorgio in Inghilterra, infatti, si è presentata una figura che rappresenta la stella che noi tutti portiamo al collo (la chiamata) e di seguito altre che fanno riferimento ad una energia divina interiore che spinge verso l'esterno con la forza di affermarsi sulla materia (vedi spiegazioni di Pier Giorgio Caria).
Insomma sembra proprio che il cielo abbia regalato un segno ad un altro Segno....
Nei giorni precedenti alla mia partenza mi venivano in mente frasi del vangelo che riporto di seguito.
"Allora Gesù, chiamati a sé gli apostoli, disse loro: “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Marco 10, 32-45).
Queste parole mi sono rimaste in mente fino al giorno in cui il 16 agosto, il giorno dopo l'inaugurazione, una nostra sorella dell'arca Alea-Lores ci ha regalato un pane fatto dalle sue mani, un pane è divenuto un pretesto per fare la comunione insieme.
Nel mio cuore, lo spezzare il pane è una cosa che sento forte, ancora di più se è condiviso con i fratelli delle Arche. Eugenio ed io abbiamo diviso il pane che il nostro amato Giorgio ha benedetto con le sue mani e distribuito tra tutti noi grandi e piccoli.
Nei giorni precedenti alla mia partenza mi venivano in mente frasi del vangelo che riporto di seguito.
"Allora Gesù, chiamati a sé gli apostoli, disse loro: “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Marco 10, 32-45).
Queste parole mi sono rimaste in mente fino al giorno in cui il 16 agosto, il giorno dopo l'inaugurazione, una nostra sorella dell'arca Alea-Lores ci ha regalato un pane fatto dalle sue mani, un pane è divenuto un pretesto per fare la comunione insieme.
Nel mio cuore, lo spezzare il pane è una cosa che sento forte, ancora di più se è condiviso con i fratelli delle Arche. Eugenio ed io abbiamo diviso il pane che il nostro amato Giorgio ha benedetto con le sue mani e distribuito tra tutti noi grandi e piccoli.
Ho visto nei fratelli, in quel giorno, la gioia di stare insieme e di mangiare con devozione quel pane benedetto.
L'emozione che mi ha provocato questo Servire il Pane della Vita mi ha profondamente segnato e volevo esprimere questo mio sentimento di riconoscenza verso chi lo ha Mangiato con il tanto atteso Maestro Gesù, cioè Giorgio.
Ringrazio inoltre Valter, Mara, Sandra, Loretta e tutti i fratelli dell'Arca di Pordenone e di Buia per averci ospitato e preparato il tutto con grande sacrificio e Amore nell'accogliere i fratelli delle varie Arche .
Umiltà e unione devono essere i pilastri del nostro cammino che ci porterà alla meta.
Giovanni.
26 agosto 2014