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tierraviva100Di Maria José Lastra
Intervista Tierra Viva
Quest’anno il programma radio Tierra Viva che trasmette dalla città di Rosario in Argentina ha compiuto 6 anni, da allora è andato in onda ininterrottamente ogni venerdì conquistandosi la fedeltà di numerosi radioascoltatori e l’interesse di altre emittenti in altri paesi del mondo che hanno voluto riproporre settimanalmente il programma per il loro pubblico.

Quale miglior modo di festeggiare questo anniversario ed il successo ottenuto, che avere come ospite in diretta telefonica l’ispiratore del programma Giorgio Bongiovanni? Sempre impegnato e dedito al risveglio delle coscienze verso quei valori che arricchiscono lo spirito liberandolo dai condizionamenti della materia; questi ultimi rendono infatti l’essere umano egoista, ma soprattutto vuoto ed insoddisfatto. L’unico strumento per abbracciare questo percorso è lavorare a favore della vita, in qualsiasi campo, solo così realizzeremo il nostro vero Io ed il vero scopo della nostra vita sulla Terra.

In studio, oltre ai conduttori Juan Carlos Paolini, Daniel Rodrigo e Inés Lépori, si trova anche Juan Alberto Rambaldo. Il primo intervento è quello del giovane Matías Guffanti, dell’Associazione del Cielo a la Tierra di Rosario, che a sua volta cura insieme ad altri giovani un programma radio Frecuencia Joven. Matías si trova in Italia, insieme ad un altro giovane, Patricio Alod, per accompagnare Giorgio Bongiovanni in alcune importanti tappe della sua missione che, come è noto, abbraccia diversi aspetti. È Matías stesso a raccontare brevemente la sua esperienza in Italia: “Credo che questo sia uno dei viaggi più importanti che ho fatto nella mia vita. Trascorrere due mesi vicino a Giorgio è un’esperienza inspiegabile, essere testimone della sua lotta contro la mafia, vivere l’esperienza mistica delle stigmate nella sua propria casa, visitare i cerchi nel grano insieme a lui… La prima tappa del mio viaggio è stata la Sicilia, dove lui, come direttore di AntimafiaDuemila, ha organizzato alcuni eventi ed in quella occasione ho avuto la possibilità di conoscere a fondo il suo lavoro in questo campo. (…) L’ho accompagnato anche in Inghilterra a visitare per la prima volta i cerchi nel grano; due grandi segni che si univano, i cerchi nel grano e le stigmate… Posso dire che questo viaggio mi ha trasformato, mi ha fatto diventare un altro, sento di voler dedicare la mia vita a servire il Cristo, parlare di Lui, della Sua vita e diffondere la Verità a chi vorrà ascoltarla...”.

Prende la parola Giorgio che, dopo aver ascoltato l’intervento di Matías, dice: “Sono ragazzi intelligenti, hanno discernimento, non sono fanatici, hanno la sensibilità spirituale, ma sono dei veri ricercatori, degli studiosi che analizzano, criticano… e alla fine traggono le proprie conclusioni”.

La prima domanda di Daniel a Giorgio riguarda appunto il recente viaggio in Inghilterra a visitare i cerchi nel grano: “Quando Jaime Maussan, protagonista principale di questa esperienza, mi ha chiesto di andare con lui ed il suo staff in Inghilterra, ho sentito che il Cielo, quasi contemporaneamente, mi dava l’ordine di andare. Mi aspettavo che sarebbe successo qualcosa anche perché, come avviene spesso nella mia vita, avrei sanguinato dalle stigmate in quelle terre. Ma umilmente, solo il fatto che il segno delle stigmate si unisse a quello dei cerchi nel grano, era già un segno grande per me. Invece sono avvenute cose straordinarie, sono entrato in quei cerchi e durante la nostra permanenza gli esseri hanno disegnato delle figure che riguardano la nostra opera. Ad esempio, un pomeriggio Jaime ha filmato la mia sanguinazione con la videocamera e lo ha trasmesso in diretta tv in Messico per milioni di persone. La sera stessa si è manifestato un cerchio a forma di triangolo, al centro l’occhio di Dio ed una figura molto simile al nostro rubino; il giorno dopo si è manifestata la stella di Cristo, nei giorni a seguire l’occhio di Ra. Il messaggio che ho ricevuto è:  Segni chiamano segni. Il regalo finale è stata una sfera sopra l’hotel dove alloggiavo filmata dai cameramen di Jaime Maussan. Un altro segno significativo l’ho avuto due giorni fa, quando ho ricevuto dal Portogallo un libro che contiene dichiarazioni inedite di Suor Lucia sul Segreto di Fatima”.

Daniel commenta che il mese di agosto è stato particolarmente ricco di eventi, è il mese dell’Assunzione della Madonna ed è apparso un cerchio con il numero 555: “Il 555 è l’antitesi del 666 che è il numero dell’anticristo. La Madonna sta usando questo linguaggio per annunciare il ritorno di Cristo. L’anticristo è il nemico della Santa Madre, tutti questi segni ci indicano un cammino che porta alla seconda venuta di Cristo”.

Riguardo il pittogramma L’occhio di Ra Juan Carlos ricorda che Ra era adorato da alcune antiche civiltà, e chiede quale messaggio racchiuda: “L’umanità deve prepararsi per qualcosa che la sconvolgerà e traumatizzerà. Gli esseri che si manifesteranno personalmente a tutta l’umanità non sono gli indigeni di colore verde con piccole antenne come ce li hanno presentati nei cartoni animati: nel loro viso l’uomo vedrà la loro potenza. Ci diranno qualcosa che per noi è solo fantascienza, che sono gli abitanti del Sole… e quindi hanno lo stesso potere del sole, sono fatti della stessa essenza”.

Juan Alberto esprime la sua impressione dopo aver collegato tra loro i diversi segni: i segni nei campi di grano, la sanguinazione dalle stigmate sul posto, la manifestazione dell'essenza del Padre attraverso i pittogrammi, i fratelli del cosmo che preparano la loro manifestazione in massa ed il libro con documenti di Suor Lucia. Sembrerebbe confluire il tutto nell’essenza del messaggio divulgato in tutti questi anni prima da Eugenio ed ora da Giorgio, la cui storia è legata a Fatima e che è precursore del ritorno del Cristo: “Mi suscita gioia e rabbia il fatto che quando avevo 20/25 anni gridavo che la Madonna a Fatima aveva detto le cose che adesso leggo nel diario di Suor Lucia, che Dio con la punta di una lancia tocca l’asse terrestre. Ad Eugenio ed a me dicevano che eravamo dei pazzi, ciarlatani, mentre noi ripetevamo le stesse parole della Madonna. La riposta alla tua domanda è che la Potenza di Dio si sta manifestando e vuole dare il segno che il loro servitore non è solo. Ecco il perché dei segni così vicini a me in questo momento, i segni che avallano l’opera ci sono sempre stati, ma non così tanti come in questo mese di agosto. Lo stesso Jaime Maussan, che studia il fenomeno da oltre 20 anni, ha detto: 'Giorgio, questi cerchi non sono una comunicazione per l’umanità, questi ultimi cerchi sono per te'.”

Per questo speciale di Tierra Viva sono previsti dei collegamenti speciali. Il primo è con Erika Pais, che cura insieme a Georges Almendras il programma Enigmas del Tercer Milenio a Radio Sarandi di Montevideo. Erika chiede a Giorgio se una tale massiva manifestazione di segni potrebbe essere il preambolo di un possibile silenzio del cielo. Giorgio risponde che è una possibilità, ma sottolinea che il Padre Adonay può cambiare i suoi programmi ogni giorno. Domani stesso potrebbe far discendere tutte le legioni celesti: “Ho imparato da Eugenio Siragusa il discernimento, lui mi ha detto sempre: ‘il Cielo ha dato delle profezie, ma tu guarda sempre i segni, dai segni capisci dov’è la verità’.”

Giorgio aggiunge che ci sarà il grande contatto, gli extraterrestri scenderanno dal cielo pubblicamente con forza ed autorità e parleranno al mondo: “Lo faranno come ultima possibilità affinché l’umanità eviti una catastrofe nucleare. Il contatto tra l’uomo e gli extraterrestri è assolutamente inevitabile ed indispensabile. Può avvenire in due situazioni diverse, dipende dall’uomo: la prima, in caso di guerra nucleare, interverrebbero con la forza militare che possiedono, la seconda, ed è quella che io desidererei, che prima di un conflitto nucleare scendano in una zona dei paesi latini e scelgano un personaggio che li affianchi per dare un messaggio al mondo spiegando a tutti chi sono e perché vengono. Questo è il piano: dipende tutto dall’uomo, anzi dell’anticristo, il quale, per impedire la discesa pacifica degli esseri di luce, potrebbe indurre l’uomo a scatenare una guerra nucleare.
Dovete prendere coscienza che siamo pedine in una scacchiera, ma i giocatori sono entità spirituali del bene e del male, la battaglia di Armaghedon è una battaglia spirituale, siamo marionette nelle mani di questi esseri; noi abbiamo il privilegio di avere la coscienza di stare con gli esseri di luce e di conoscere il nostro nemico. La maggior parte dell’umanità ignora assolutamente in quali mani si trova. La verità è che l’umanità si trova nelle mani dell’anticristo, Arimane. La grande vittoria di questo essere è che la maggior parte della gente non sa nemmeno che esiste”.

Juan Carlos chiede la relazione tra i cerchi nel grano ed il ritorno di Cristo e Giorgio risponde che sono proprio questi esseri che accompagneranno il Maestro nel suo ritorno. Da due anni manifestano immagini spirituali per farci capire che sono loro che accompagnarono Cristo duemila anni fa.
Su come vengono eseguiti i pittogrammi Giorgio spiega che esiste un filmato straordinario che mostra due sfere che in pochi secondi formano un grande pittogramma su un campo inglese. Sono gli extraterrestri a mandare l’impulso cerebrale dell’immagine che vogliono formare e la sfera lo fa.
È la volta di Fabian Ranieri che cura il programma La Vida y el Universo che va in onda da La Plata (Argentina) e chiede a Giorgio che sensazione ha provato dentro i cerchi nel grano: “Ho sentito la fusione dei due segni. Segni che chiamano segni. Ho sentito come se i cerchi nel grano ricevessero le stigmate. Durante la mia presenza hanno manifestato segni che riguardano la mia persona, ho sentito che mi ricevevano con amore”.

Daniel chiede a Giorgio che ripercussione potrebbe avere il contenuto del libro appena uscito: “Sento che è stata una volontà suprema della Madonna, nonostante gli ostacoli posti dal Vaticano, in particolar modo dal cardinale Tarcisio Bertone, che ha ostacolato qualsiasi cosa potesse uscire dal convento; la cella di Suor Lucia era chiusa a chiave. Alla fine le suore del convento hanno fatto uscire dei documenti e credo che dietro ci sia l’intervento di Papa Ratzinger e che Papa Francesco abbia approvato. Ratzinger ha un rimorso: è stato lui a diffondere il messaggio di Fatima e negli anni successivi ha detto che era incompleto, che il messaggio ammoniva la chiesa e parlava dei peccati in seno alla chiesa. Nell’ultimo discorso che fece a Fatima, prima di abdicare, disse appunto che la gente non si deve illudere, che il messaggio di Fatima non è completo. E poi si tratta di una pubblicazione ufficiale del monastero di Fatima: nessuno lo può smentire, ha l’approvazione del cardinale del Portogallo, per questo penso che dietro ci sia Ratzinger. (…) Qualche settimana fa il Papa ha fatto chiamare monsignor Capovilla che oggi ha 93 anni. Capovilla è una delle poche persone che ha letto il messaggio di Fatima completo perché a quel tempo era segretario personale di Giovanni XXIII. Questo legame è l’unica spiegazione possibile per cui il papa abbia deciso di chiamare questo anziano monsignore ormai ritirato a vita privata”.

La parola passa a Nico Pereiro, dalla Terra del Fuoco, da Ushuaia, la località più a sud dell’Argentina che da poco cura e presenta insieme ad alcuni collaboratori il programma Águilas del Sur, iniziato appena una settimana fa. Nico esprime la sua perplessità sul fatto che si faccia così fatica a prendere coscienza nonostante ci siano sempre più prove evidenti, non soltanto a livello esoterico, ma anche in merito alla situazione mondiale, guerre, ecc: “È vero, ma è anche vero che Cristo faceva dei miracoli davanti a tutti, guariva malati terminali, risuscitava i morti, eppure molti non gli credevano. Per quanto ci siano tanti segni, anche se in principio sono per tutti, in realtà sono per coloro che hanno sensibilità, che cercano un cammino spirituale. Vi dico di più, quando si manifesterà Cristo insieme a questi esseri con le loro astronavi, non sarà creduto. Dovrà usare l’autorità, la violenza, perché le persone butteranno pietre e penseranno che si tratta di un trucco di Hollywood”.

Nico chiede ancora perché, se c’è la certezza della terza guerra mondiale, anche se non si sa quando, che potrebbe accelerare la venuta di Cristo, perché allora continuare con questa lotta, se comunque Cristo legge nei cuori di chi ha scelto di stare con Lui: “Perché l’opportunità di risvegliarsi dalla materia nello spirito deve essere data a tutti. La Santissima Madre e Dio possono realizzare il miracolo della conversione anche nel più potente criminale e farlo cambiare. Finché ci sia questa possibilità, il nostro dovere è gridare a tutto il mondo di risvegliarsi. Fino all’ultimo minuto prima della venuta di Cristo possiamo compiere il miracolo di risvegliare anime che dormono. Noi stessi siamo un miracolo, perché vivevamo nelle tenebre e ci siamo risvegliati”.

In riferimento alla lotta alla mafia che Giorgio porta avanti, Nico chiede perché ad esempio in Ushuaia si dovrebbero appoggiare magistrati impegnati nella lotta per la giustizia in paesi tanto lontani come l’Italia: “Non dobbiamo dimenticare che in questo momento il controllo del traffico di eroina e cocaina, anche quella che arriva ad Ushuaia, è nelle mani della mafia italiana ‘Ndrangheta della Calabria, una piccola regione nel cui porto di Gioia Tauro arrivano ogni anno centinaia di tonnellate di cocaina, e dove circolano duecentomila milioni di euro l’anno”.

Inés commenta due recenti editoriali di Giorgio dove lancia un attacco molto diretto contro i mafiosi dando loro dei codardi, sleali e chiede quale pensa potrebbe essere la reazione interna dei mafiosi non abituati a questo tipo di insulti: “Immagino la loro reazione di irritazione, offesa, odio, perché ai mafiosi puoi fare tutto, tranne togliere loro soldi ed insultarli. Ho scritto due editoriali di autentici insulti, voglio inculcare nei giovani di Palermo, della Calabria, in quelli a rischio reclutamento mafioso ed in quelli che studiano, la consapevolezza che in realtà i mafiosi sono dei codardi, dei traditori, non hanno alcuna dignità, non amano nemmeno i propri figli, odiano la loro stessa carne solo per sete di potere e per avidità. Se uno non ama la propria carne non è degno di stare in questo pianeta, deve scomparire; a volte percepisco la superbia in alcuni ragazzi che, pur non essendo mafiosi, inneggiano al mito della mafia: voglio che nei giovani scompaia il mito della mafia, che nonostante tutto ancora persiste”.

Si conclude così questa estesa intervista che ha abbracciato tanti temi; è possibile scaricare l’intervista completa al seguente link:
http://tierravivarosario.blogspot.it/2014/08/programa-del-22-de-agosto-del-2014.html 
Maria José Lastra
31 agosto 2014