Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
Tirrenia100Di Maria José Lastra
Convegno Tirrenia (PI) 21 Marzo 2015
Ieri, 21 marzo, Giorgio Bongiovanni e Pier Giorgio Caria hanno partecipato al XIV Convegno Tirrenia, svoltosi a Pisa.
Minerva Baggio apre l’incontro raccontando in breve la sua esperienza col grande e compianto Padre Magni, teologo, scienziato ed umanista, di cui lei è stata assistente negli ultimi anni della sua vita. Nel suo racconto, ricco di aneddoti, rivivono lo spirito e la filosofia di questo sacerdote d’altri tempi.

Prende la parola il ricercatore Pier Giorgio Caria, affermando che la mente divina è prodiga di informazioni, ma la mente umana può coglierne soltanto alcuni. La tecnologia oggi ci aiuta ad abbattere alcune barriere, ma dobbiamo adeguare i nostri concetti e le nostre conoscenze spirituali: Cristo stesso, duemila anni fa, dovette adattare il suo linguaggio per rivolgersi alla gente semplice.

Pier Giorgio prosegue analizzando la situazione mondiale attuale in cui vive la nostra umanità, fornendo degli esempi concreti per dimostrare come la stessa sia sottomessa ad un potere che non ha interesse che il popolo prenda coscienza,  acquisendo consapevolezza di come i potenti manipolano l’informazione, l’economia e quant’altro e non sono disposti minimamente a cedere la propria egemonia e la propria ricchezza. Purtroppo anche la Chiesa fa la sua parte ed ha un passato oscuro, essendo arrivata perfino ad uccidere in nome di Cristo.

Pier Giorgio passa in rassegna alcuni passi biblici che parlano del contatto tra gli Angeli (messaggeri) e gli uomini; questi Esseri esortano gli uomini ad applicare i principi del Vangelo nel proprio quotidiano; aggiunge inoltre che se ognuno di noi si impegna nella ricerca della verità, riesce a trovarla.
Continua il suo intervento dicendo che ci troviamo nella fine dei tempi: lo annunciano diverse profezie, come quelle di Giovanni XXIII e quelle Maya; la Vergine stessa lo dice ai veggenti di Garabandal ed in altre Sue numerose apparizioni.

Ci sono anche dei segni in cielo ed in terra che avallano tali profezie, come ad esempio i cerchi nel grano di cui Pier Giorgio è un esperto, avendo visitato ed analizzato personalmente questo fenomeno, certamente non terrestre. Spiega brevemente alcuni di essi, come ad esempio il cerchio nel grano del 2010 con il volto di Cristo e quello del calice della comunione Cristica.
Prima di introdurre Giorgio Bongiovanni, Pier Giorgio presenta la sua esperienza e le analisi delle stigmate condotte nel 2009; conclude mostrando il video della sanguinazione e della profonda esperienza che Giorgio ha vissuto a Fatima il 3 settembre 2014, con la comparsa della croce sulla fronte. Si era recato in questo luogo su richiesta della Madonna stessa, dopo 25 anni dalla sua stigmatizzazione avvenuta proprio a Fatima il 2 settembre 1989 (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2014/5706-il-segno-di-fatima-e-lapocalisse-di-giovanni-25-anni-dopo.html

La parola passa a Giorgio che esordisce dicendo:
“Mi è stato chiesto di parlare di Cristo. Pier Giorgio vi ha parlato di segni che appaiono in tutto il mondo, segni che parlano al cuore delle persone, e che saranno palesi a tutti un giorno.

Tutti i segni che avvengono oggi, come apparizioni della Madonna, stigmate, sfere in cielo, astronavi, lacrimazioni di immagini sacre, cerchi nel grano, vogliono trasmettere il messaggio che riconduce ad una figura che per noi è l’incarnazione Divina: Gesù di Nazareth.

Per capire la missione che io svolgo e sento, e che mi è stata affidata dalla Madonna e da Gesù Cristo, dobbiamo avere la mente aperta. Il valore che vi voglio esprimere oggi è l’Umiltà. Cristo è l’incarnazione dell’Amore ma anche dell’Umiltà”.

Spiega che l’umanità è in una situazione catastrofica, perché ha anteposto a questo valore l’arroganza che suscita violenza ed odio.

Inizia così a raccontare la sua esperienza personale e la vita di Cristo: “Nonostante Lui fosse potente, il Padre lo fa incarnare in una famiglia umile, non sceglie il trono, ma nasce in una stalla e ci dà sin da subito un messaggio: praticamente sin da bambino viene perseguitato, ed Erode Antipa vuole ucciderlo. (…) Quindi questo Dio che si incarna non sceglie la via del protagonismo, ma sceglie la strada dell’umiltà”.

Giorgio spiega anche che i segni che si manifestano non sono per tutti, anche se lo saranno molto presto, perché tutta l’umanità li vedrà, in quanto Cristo sta per manifestarsi sulla terra: “La missione principale che mi è stata data è proprio annunciare il ritorno sulla terra di Cristo. I segni si rivolgono agli umili, cioè ad una limitata quantità di persone, poiché mirano a risvegliare una determinata qualità di persone, che hanno già la sensibilità nel cuore. Non vengono dati a chi non ha questa sensibilità. Nel Vangelo c’è scritto che quando viene chiesto un segno a Gesù Lui risponde che non saranno dati altri segni, se non quello del profeta Giona, che entrò in una balena (disco volante), il segno della disubbidienza, perché Giona aveva disubbidito, anche se dopo si era ravveduto. (…) Ho viaggiato per più di 25 anni, ho parlato in tutte le televisioni del mondo. Per quanto ci sia stata una divulgazione massiva, il messaggio di Cristo non è stato accolto da tutti, ma solo dalle anime sensibili ai valori spirituali e che si sentono ispirate a seguire Cristo. Nel Vangelo c’è scritto ‘molti i chiamati, ma pochi gli eletti’. Il giudizio separerà una gran parte di persone che vivono nel materialismo, nell’egoismo, da una piccola parte di persone, che possono essere milioni, anche non credenti, ma che fanno le opere cristiche a favore della giustizia, della verità e dell’amore”.

Giorgio racconta una delle sue esperienze intime con il Maestro Gesù, quando una sera si è manifestato a casa sua e lo ha invitato a mangiare il pane insieme a Lui: “Non è facile essere felici in un mondo dove c’è tanta sofferenza ed ingiustizia, ma quello che ci deve rendere felici è che Cristo manterrà la Sua promessa di ritornare sulla Terra. Mentre lo aspettiamo dobbiamo combattere l’anticristo e io lo faccio combattendo la Mafia, che è un’espressione dell’Anticristo.(…) Ci sarà un grande cambiamento e grandi sofferenze, centinaia di milioni di morti, ma la nostra fede che Lui ritornerà e giudicherà il mondo deve rimanere forte. La nostra madre Terra sarà purificata ed ospiterà una civiltà superiore. Ecco che il contatto con questi esseri sarà diretto ed entreremo a far parte di questa grande famiglia cosmica. Nessuno conosce il giorno e l’ora, ma sappiamo che il tempo è questo ed i segni ce lo indicano. Noi non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questo momento grave della storia dell’umanità, perché Cristo ci chiederà conto delle nostre azioni, non possiamo restare chiusi dentro i muri della nostra cittadella…”

Prima di concludere risponde ad alcune domande del pubblico, portando chiarezza ad incertezze e ad alcune esperienze spirituali: "Io devo seguire e servire Cristo, se tu o voi volete servirlo con me possiamo metterci insieme e servirlo uniti... non sono stato scelto perché sono umile, ma perché ho coraggio…"

Maria José Lastra
22 marzo 2015