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pilar100Di Carlos Omar Cristaldo
Pilar è  la capitale del Dipartimento di Ñeembucú, in Paraguay. È ubicata all'estremo sud del paese, a 358 chilometri da Asunción, sulle rive del fiume Paraguay e del torrente Ñeembucú, al confine con la Repubblica Argentina. È composta da giurisdizioni di area rurale. È un importante centro urbano, storico, turistico e industriale del paese, e sede dell’Università Nazionale di Pilar. Il suo sviluppo si deve alla tenacia che caratterizza i suoi abitanti che non avendo una strada asfaltata, hanno dovuto sopportare e superare per molto tempo l'isolamento dal resto del paese.

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Alle 23.30, al terminal di Asuncion, salgo sul pullman Ñeembucú e alle 5 di mattina, dopo 7 ore di viaggio, arrivo alla città di Pilar. Con grande sorpresa mi accorgo che non riconosco più il posto, mi sembra tutto estraneo, così decido di aspettare che salga il sole per potermi orientare e incamminarmi verso le radio che devo visitare. Anche se è presto c’è molto movimento di persone e ad una di queste chiedo come arrivare alla Radio Nacional. Mi indica che non è lontano, solo tre isolati, così  mi in cammino. Vedo una città  completamente diversa, migliorata, con molti edifici nuovi e viali super illuminati. Stanno costruendo un grande centro commerciale, sembra proprio un'altra città, paragonata a quello che 7 anni fa era un villaggio. Ora è una splendida città.

Già da lontano riconosco la radio Carlo Antonio Lopez, che esternamente è uguale, mentre dentro è completamente cambiata. Incontro Juan Jose Brull che mi dice di essere in orario di notiziari e, per non perdere tempo, mi consiglia di andare intanto in un'altra radio. In pochi minuti arrivo a Radio Sur, 104.7 MHz, dove trovo il segretario Gabriel Gimenez che, dopo aver parlato ai conduttori del programma,  mi dice che mi avrebbero ricevuto subito.

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Dopo poco esce a ricevermi l'annunciatrice e giornalista Petronila Dure. Le spiego il motivo della mia visita e l'argomento che voglio trattare. Lei mi riconosce, mi chiede se in passato fossi già stato a Pilar a fare una chiacchierata, e le confermo che ci sono stato 7 anni prima.

L'intervista viene trasmessa in contemporanea anche in diretta dal Canal de Cable 16 di Pilar. Eravamo in cabina, in onda da più di 30 minuti, ed anche se segnalavano a Petronila che il tempo era scaduto, lei continuava a farmi parlare. Mi invitano a tornare quando voglio, dicendo che la loro porta è aperta, ringrazio tutti dell'attenzione e me ne vado.

pilar3Ritorno alla Radio Nacional Carlos Antonio López verso le 8.55. Sento che Juan José Brull sta salutando i radioascoltatori e arriva da dietro una persona che mi chiede di attendere anche se aveva già terminato il tempo a disposizione del suo programma, (Intervento Divino). Se non si fosse presentata questa opportunità, forse non avrei potuto parlare in questa radio. Juan José,  sorpreso della situazione, mi invita in cabina e iniziamo un' intervista della durata approssimativa di 20 minuti. Nel salutare ringrazio molto per il tempo e l'attenzione che mi hanno dedicato.

pilar4Da lì mi dirigo alla Radio dell'Associazioni dei Ciechi del Paraguay, 93.9 FM, dove incontro Junior Velasquez, annunciatore e tecnico allo stesso tempo. Anche se il direttore Ruben Candía è assente, si assume la responsabilità e mi fa parlare per quasi 20 minuti. Esprimo tutto il significato dell'Opera di Giorgio, parlo del suo messaggio, dell'attuale situazione del pianeta terra e che siamo nel tempo del ritorno del Maestro Gesù Cristo.

Ringrazio molto Junior per avermi dato la possibilità di partecipare al suo programma e lo saluto. Scendo in strada e chiedo ad un signore che sta difronte alla sua casa se mi può indicate la strada per arrivare alla Radio Universitaria.

Mi spiega che camminando lungo la stessa strada Tacuary, per due isolati, attraversando il viale doppio, all’angolo, si arriva alla radio che si trova al terzo piano dell'edificio dell’università di Diritto e Scienze Politiche. Appena arrivato alla radio chiedo di Adilio Lescano che mi riceve subito e sviluppiamo un'interessante intervista.

 

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Mi dirigo verso Radio Arapy F.M. 98, l'ultima radio da visitare. La persona che mi riceve mi chiede il motivo della mia visita, gli faccio un rapido riassunto di quello di cui mi sarebbe piaciuto parlare, rientra nello studio per  ritornare dopo poco dicendomi che sarebbe venuto subito da me. Mentre sento passare i comunicati pubblicitari mi si avvicina il giornalista Papilo Espinoza, a cui spiego quello di cui avrei parlato, entriamo in cabina, dove mentre parlo mi interrompe per manifestare la sua incomprensione. Non capisce perché mescolassi tutte le cose, il Cristo, gli extraterrestri che sono angeli, la bibbia, le religioni. Cerco di spiegargli che tutto nasce dall'esperienza di Eugenio Siracusa, l'esperienza di Giorgio con Lui, con la Vergine, ecc., la relazione con i tre messaggi di Fatima, però non riesce a capire che cosa volessi comunicare. Gli spiego anche che la vita sulla terra è in pericolo di estinzione, e che come esseri viventi dobbiamo risvegliare la nostra coscienza e lottare a favore della vita, unirci tutti e creare una forte resistenza a favore della vita e contro tutti quelli che contaminano l'ambiente, contro tutti quelli che fanno le guerre, contro tutti quelli che permettono che 30 milioni di bambini muoiano di fame, che per questo 2000 anni fa Cristo, l'espressione più sublime della creazione, è venuto sulla terra, per permetterci di vivere secondo la sua legge, che è universale ed immutabile, per garantire una vita degna, felice, nella giustizia, pace e amore, e che ero oggi alla radio per dare un messaggio d'amore, di pace e redenzione, perché il tempo che stiamo vivendo è  proprio come Gesù lo aveva annunciato con lo scenario propizio, molto, molto vicino al giorno della Sua seconda venuta sulla terra.

Di fatto, gli extraterrestri, che diciamo sono gli Angeli di ieri, oggi con la loro presenza annunciano per prima cosa che non siamo soli nell’universo e annunciano il ritorno di Gesù  sulla terra per giudicare l’umanità per le sue opere e per instaurare il regno di suo Padre: il Paradiso.

Alla fine mi dice di sperare che la gente possa aver capito tutto quello di cui parlavo, perché  lui era molto confuso. Mentre lo saluto gli dico che la prossima volta avremmo potuto organizzare  una conferenza e con il supporto e la condivisione di video e foto avremmo spiegato in maniera più approfondita tutto ciò di cui avevo parlato alla radio, chiarendo sempre ai presenti, come diciamo sempre, che prendano quello che diciamo come informazione, che ognuno arrivi alla propria conclusione, la più adeguata ai fatti ed eventi che si stanno moltiplicando sempre di più  sulla terra.

Ho ringraziato per l'intervista, rimanendo d'accordo che sarei ritornato alla prossima visita della città di Pilar.

Che la pace e l'amore regnino nei cuori di chi ama il Signore.

Con amore Fraterno.

Carlos Omar Cristaldo
24 febbraio 2017
Asunción – Paraguay