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jac100 Di Thomas Matteucci

Eccomi qua fratelli cari, di nuovo come lo scorso anno di fronte a voi, a gran parte di voi a raccontare il frutto di un'altra magnifica esperienza, un'altra rara perla da aggiungere alla mia nuova sfolgorante collana di rinascita. Ancora una volta, ancora un regalo il Cielo ha voluto offrirmi e quest’anno ancor più ricco perché ad accompagnare i miei passi oltre al nostro impagabile fratello Jacopo anche la mia e la nostra dolce splendente amata Fatina. Ancora una volta si ripete l’indescrivibile gioia, quel senso di infinita gratitudine a Qualcuno lassù che ci guarda ma non parla, che ci scruta ma non osa, di poter accompagnare le Sacre Stimmate. Le Sacre Stimmate… Padre mio possa Tu rendermi sempre cosciente di dove sono, con chi sono! A volte pensiamo di sapere, di essere coscienti a che cosa stiamo partecipando, a che cosa siamo chiamati ad essere parte e cosa i nostri occhi per grazia infinita hanno la possibilità di vedere ma in verità io credo che solo il Padre veramente contenga in Sé la regale importanza a che cosa i suoi Figli siano stati eletti. Barlumi di estemporanea saggezza rammentano che quello che per noi è presente e spesso diviene scontato nell’universo abitato è spasmodicamente ambito senza essere concesso. Le Tue Stimmate Signore che racchiudono l’Amore di tutti gli Amori mi hanno rapito il cuore e lo Spirito prende Vita nella dimensione di quell’Antico Canto traboccando di insaziabili virtù. Potrei perdermi nell’infinito cosmo di questo glorioso gaudio ma il qui e ora ci invita, anzi ci impone ad essere presenti, in un mondo dove l’indomato senno dei valori materiali ha spezzato il patto santo.

Molto spesso ci capita di sentir parlare nelle nostre Arche del disagio sociale mondiale e di tutte le nefandezze che questa umanità crudele, egoista, indifferente continuamente pone in essere. Da sempre Giorgio, Pier Giorgio e tutti gli altri missionari di questa opera e non solo ci hanno parlato e cercato di sensibilizzare sulle condizioni a dir poco pietose in cui più di ¾ della popolazione mondiale è costretta a vivere, o magari abbiamo visto dei documentari sulle sorti di questa gente, che per quanto in quel momento possano avere mosso i nostri sentimenti però nemmeno lontanamente hanno investito la mia anima come in questa esperienza. Quello che il Cielo credo ha voluto che realizzassi, realizzassimo è che un conto è parlarne seduti in una comoda sedia in una sala di conferenze piuttosto che nei caldi ambienti delle amatissime Arche immersi nei nostri confort e un conto è toccare con mano queste crude realtà.

JacMontevideo

Gli amabili fratelli del latino America si sono resi strumento di questa immensa cosa che è stata per noi comprendere spero pienamente il vero valore dell’uguaglianza, della vera fratellanza che deve per forza far si che in noi scaturisca il vero senso della Giustizia, la quale sappiamo essere il valore portante su cui l’Amore poggia dando vita a tutte le cose create fecondando l’Eterno divenire. I nostri fratelli sud americani unitamente ai poveri miserabili che abbiamo visitato sono stati per me il veicolo che mi ha condotto al valore indispensabile alla nostra salvezza sia spirituale che fisica, che è quello dell’assumersi le pesanti responsabilità che abbiamo e che noi dobbiamo sentire soprattutto per il grado di benessere in cui viviamo, i nostri agi, la nostra possibilità di esercitare ognuno il proprio libero arbitrio, perché quella gente non ha libero arbitrio, quella gente non può permettersi di pensare, di dedurre, di determinare qualcosa. Noi si! Noi abbiamo ricevuto l’impagabile dono della conoscenza per di più ai piedi della croce di Cristo Gesù, Re dell’Infinito. Egli ci parla attraverso il suo solerte messaggero, ci forma, ci educa, ci corregge, ci dice ciò che avverrà, che dobbiamo fare quando le cose che sappiamo inevitabilmente dovranno accadere cominceranno ad accadere. Dico noi ma parlo a me.

La domanda che mi pongo è: "ora che hai visto i tuoi Fratelli non avere nulla nemmeno da mangiare, vivere nell’immondizia, dormire sotto pezzi di cartone per terra nelle strade, i bambini giocare nel fango in mezzo agli escrementi delle bestie, le tue sorelle mamme allattare i loro piccoli, che sono tuoi Fratellini, nello schifo più totale dove il più buon profumo che riescano a gustare è la tremenda puzza di plastica bruciata, tu sei disposto anche se non hai niente, per esempio, a venderti la cucina, o la camera da letto, sacrificandoti quindi a dormire per terra per aiutare questi poveri Fratelli a poter mangiare e a fare in modo che abbiano anche loro come te un posto decente per vivere?’’

Ora, di fronte a questa domanda, se la risposta è 'no' credo che io abbia ancora tanta strada da percorrere per essere come Cristo mi vuole, se invece la risposta è si ed è sincera io credo che non sia necessario né venderci la cucina, né venderci la camera, né tanto meno che inviamo tutti i nostri soldi se ne avessimo o addirittura che ci precipitiamo in quei posti e lasciare tutto; anche perché noi sappiamo, grazie alla scienza dello spirito che ci è stata fedelmente trasmessa, come il Padre Sole provvederà, ricevendo l’informazione di altissimo tenore etico della nostra scelta d’Amore e dedizione, a ricambiare espellendo per compensazione ciò che noi avremmo potuto dare fisicamente con le nostre azioni a quelle povere persone. Io credo che il nostro posto sia qua! Il segno? Che ognuno di noi ora si trovi qua, non in un baretto a giocare a carte o in una bocciofila a accostare le bocce ad un pallino. Qua dove i Segni sanguinanti della passione di Cristo ci bagnano, sono presenti e operanti, con noi. Qua dove i Fratelli Celesti danno chiari ed inequivocabili segnali della loro presenza prima a noi, a questa grande famiglia alla quale affidano l’arduo e delicatissimo compito della divulgazione delle Verità del Cosmo legate al Ritorno di Gesù Cristo in questo mondo, che è causa della loro visita! Il Segno più grande che noi dobbiamo stare qua è che siamo immersi in un’infinità di Segni divini che ci invitano a prendere parte a questa immensa opera incarnata da Giorgio Bongiovanni, quell’Elia che doveva venire, che è già venuto e che in pochi hanno riconosciuto. Noi non possiamo più permetterci di non riconoscerlo di nuovo.

Pertanto da dove ci troviamo, cioè qua, se la nostra risposta è 'si' io penso che ciò che dobbiamo fare sia senza freni aderire con la più ferma ed irremovibile convinzione di dedicare tutta la nostra vita a questa causa ogni giorno, fino alla fine, costi quel che costi; cedere totalmente il nostro libero arbitro al Cielo ed essere a disposizione con la certezza che sicuramente Esso non mancherà di prepararci per affidarci il nostro più giusto compito ed essere idonei a operare nel Suo progetto. Se questi valori sono autentici in noi non possiamo far altro che cambiare la rotta della nostra vita ed investire tutte le nostre risorse, tutto quello che il cielo ci ha concesso, non altro a fare che ad essere la voce tolta a questa parte di umanità indifesa. Non possiamo altro fare che lottare con tutte le nostre forze per trovare il modo di strappare, in questo sistema anti cristico che fa di tutto per distrarci e toglierci il tempo, il tempo da dedicare per la nostra crescita spirituale affiche possiamo essere in grado di servire. Non possiamo altro fare, ad ogni costo, anche della vita fisica se necessario, che cercare di non desiderare altro che portare un contributo positivo al miglioramento di questa società, a sostegno dei Giusti e soprattutto di questi nostri fratelli che hanno il tallone del tiranno poggiato sulle loro tempie.

Umilmente credo che senza questo spirito sarà molto difficile rimanere al passo che i Signori delle Stelle ci detteranno di tenere per seguirli fino alle porte del Nuovo Regno tanto elevata e sottile sarà la difficoltà delle prove che ci troveremo davanti. Quindi ciò che sento un dovere cercare di trasmettervi, e che ho realizzato anche dall’esempio dei nostri fratelli sud americani, ma che sicuramente tutti voi avrete già realizzato prima di me, è che il Cielo ci invita a operare senza lasciarci alcun margine, senza vivere l’Arca e l’opera come un passatempo o come contorno ma con la ferma decisione che sia la ragione della nostra vita perché se noi non faremo questa scelta ora accompagnati dalla vera realizzazione dei valori cristici, gli eventi futuri ci disperderanno e ci faranno cadere nella terribile sorte del comune destino.

Per questo ringrazio con tutta la forza del mio spirito tutti coloro che hanno preso parte affinché questo celestiale dipinto si colorasse come per incanto nel quadro della mia vita per trasmettermi questa grande cosa che credevo di sapere ma che invece non sapevo affatto. Sopra ogni cosa ringrazio i nostri Immensi Fratelli del Cielo che a volte in preda alla più alta tentazione noi crediamo che Loro nemmeno sappiano chi siamo, invece poi capisco che sono più presenti Loro in noi di quanto noi possiamo minimamente pensare di esserlo in noi stessi.

Arca Montevideo

Thomas Matteucci
20 Marzo 2017