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giovaniDi Daniel Amaral

Quando meno lo aspettavamo, quando meno potevamo immaginare che un’opera così grande e allo stesso tempo semplice come l’acqua chiara di una cascata che discende dalle rocce e scivola via tra le dita delle nostre mani…

Quando la desolazione bussava alla nostra porta e riempiva di ombre le nostre finestre, e una tormenta copriva il sole di mezzogiorno e credevamo fosse già notte…

Quando dicevamo che è arrivato il tempo, il tempo tanto annunciato. Quando gridavamo con rabbia: “Cristo, per favore ritorna presto… ritorna prima che ci perdiamo. Ritorna questa stessa notte…”

È stato in quel momento inatteso che il Padre, il Monarca, il Padrone di ogni cosa, l’Architetto Eterno, ispirazione magistrale dello Spirito Onnicreante, il nostro amato Padre Adonay, che con Cristo è una sola cosa, di loro è il Creato e l’Increato, di loro l’Eterno presente, in sua essenza il Padre disse a tutti noi: “Questa opera da oggi si trasforma in un’opera rinnovata, un’opera dove i protagonisti sono i giovani. Giovani che sono nati e si sono formati nell’opera giovannea, e i bambini che oggi nascono sono veri angeli, bambini che vengono al mondo tramite questi giovani”. Ed è tramite loro che il Padre si manifesta.

Quindi, se aiutiamo i giovani in ogni modo possibile, con la maggiore disponibilità e totale dedizione, potremo affrontare insieme a loro agli eventi che accadranno. In questo modo saremo più uniti al Padre. Perché attraverso gli occhi di questi giovani e di questi bambini il Padre vede tutto.

Oggi i giovani hanno nelle loro mani e nei loro cuori la rivoluzione, la vera rivoluzione culturale.

La loro voce arriverà più lontano di quanto possiamo immaginare. Loro renderanno reali molti dei nostri sogni da giovani, molti dei nostri desideri, tutti quelli ideali di libertà, democrazia, rivoluzione, che piano piano si sono spenti a causa dell’inganno e il tradimento dei politici e dei sindacalisti di turno, che giorno dopo giorno hanno ucciso la nostra speranza, quella vera speranza cui aspiravamo per cambiare la società.

Adesso in questo mondo, la sinistra e la destra si confondono e si intrecciano, perché non hanno dato una vera risposta, perché la corruzione dilaga in entrambe le parti, perché i potenti che governano il mondo stanno al di sopra dei presidenti di turno… anzi, dei burattini di turno.

I giovani di oggi sono consapevoli di tutto questo, i giovani con una coscienza non credono nelle false promesse, né nelle illusioni senza un vero contenuto.

Adesso loro gridano nelle piazze, nelle strade, nelle scuole, nei teatri. Gridano attraverso l’arte, la musica, la danza, il teatro e tutte le forme di creatività. Anche attraverso la comunicazione, servendosi di diversi strumenti come programmi radio, articoli di denuncia nelle reti sociali, ecc., ecc.

Poco a poco passano dalla invisibilità alla visibilità. E quasi senza rendersi conto, dovunque loro si trovano ad andare, contagiano, attirano l’attenzione e ciò porta al risveglio di altri giovani e di molti adulti.

In loro c’è la speranza, ma più che la speranza, c’è la certezza del Cielo.

È lo stesso Padre manifestato che ci dice: “Adesso sono Io che preparo il terreno per il ritorno di Mio Figlio. Adesso sono Io che porto avanti tutto il piano divino. E niente né nessuno può fermare questi giovani”.

Loro sono il sale e il lievito, loro sono il motore che muove questa opera, loro sono l’espressione della Mia Luce nel mondo.

Ci sono giovani dentro e fuori da questa opera, perché l’opera del Padre è dappertutto.

Uno degli strumenti più utili in questi momento è il discernimento e l’azione costante.

E nel caso dei giovani all’interno di questa opera, sono fondamentali gli insegnamenti prolifici di due grandi contattati: Eugenio Siragusa dalla metà del secolo XX e Giorgio Bongiovanni da oltre trenta anni fino ad oggi. Grazie a loro e alla loro opera siamo arrivati alle soglie di questo tempo.

Tempo dove il frutto maturo che è l’insegnamento, da nuovi frutti. Frutti che si moltiplicano e che fanno e faranno ancora meglio la loro parte, che è, in sintesi, poter dire la verità, gridando Giustizia da una prospettiva di Pace e con tutta la forza dell’Amore.

Daniel Amaral

6 agosto 2018.