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Francesca Bianchin100Di Francesca Bianchin

A 18 anni in quasi tutto il mondo si diventa maggiorenni, si passa dall’età adolescenziale a quella adulta,non sei più bambino da qualche anno e non sei più almeno sulla carta adolescente,e il mondo degli adulti potrebbe spaventare o galvanizzare,c è chi infatti non vede l’ora di poter essere solo padrone di sé stesso,questo dipenderà dal tuo modo di essere,è comunque l’inizio dell’autonomia che inizia a piccoli passo per poi stabilizzarsi definitivamente nel cammino naturale che la società ti pone, diventare adulti con responsabilità e doveri inclusi.

Anno 1998 arriva il tornado nella mia vita, leggo Angeli in astronave e pochi mesi dopo conosco un altro Giorgio,Giorgio Bongiovanni che parla delle medesime cose di quel libro di cui aspettai 5 mesi prima di avere il coraggio di comperare, a settembre del 1999 metto piede per la prima volta nell’arca che ancora non si chiamava così, era più comunemente chiamato “gruppo” creato da Domenico Santin.

Mi sentii travolgere da emozioni fortissime, una brezza di aria fresca e pulita ravvivò il mio cuore. In quei 10 mesi dal novembre 1998, momento in cui presi coscienza dell’esistenza di Giorgio, ebbi modo di leggere e di istruire il mio spirito delle cose più basilari, ma ancora non ero entrata in contatto fisicamente con nessuno, mi stavano istruendo in totale isolamento, qualche giorno prima , o la stessa notte, non ricordo bene, del mio compleanno il 15 settembre, feci un sogno, trovai nella mia camera una rosa rossa in un vaso, nel sogno ero cosciente che erano stati i miei fratelli celesti a regalarmela per festeggiare il giorno della mia nascita, e ebbi la sensazione che non stavano regalandomi solo una rosa ma qualcosa di più, capii che sarebbe arrivato un regalo da parte loro. La rosa rappresenta l’amore per antonomasia,ma non pensai minimamente a quello, sinceramente dopo il ciclone delle verità lette dal libro angeli in astronave e da Giorgio Bongiovanni, avrei potuto tranquillamente rimanere single per il resto della mia vita,perchè avevano cambiato in toto le mie visioni quasi atee della vita. No,non ero del tutto atea, fin da bambina avevo tanta fede che poi persi nell’età adulta, anche perché quando cresci in una famiglia di, chiamiamoli come si diceva una volta, Comunisti, perchè ormai sembra solo una parola di cui vergognarsi,si preferisce l’etimologia più moderna, si usa solo dire “di sinistra”,ero nata in una famiglia libera da dogmi e obblighi clericali vari, battezzata, cresimata, come comunque si usava,ma quasi solo per tradizione, forse mamma aveva qualche parvenza di fede in più, ma come ogni buon acquario ha sempre lasciato liberi i suoi figli, almeno nell’ambito spirituale di non avere obblighi,se volevi andare a messa bene, se no andava bene lo stesso, quando quindi nasci in una famiglia rossa, la fede la perdi con più facilità, specialmente se hai un fratello ancora più comunista dei genitori, il martellamento che non esisteva Dio veniva più da lui che da mamma e papà ,di cui scoprii la loro fede politica solo a 12 anni,festeggiavano l’avanzata del Pci alle elezioni politiche,a me mi prese un colpo scoprirlo! Mentre guardavo le tabelle con le percentuali dei risultati sul canale 1, vidi al primo posto la Democrazia Cristiana, ne ero felice perché con quel nome “cristiana” pensavo fosse una buona cosa per il mio paese, quando vidi i miei esultare per il partito di Berlinguer lo trovai surreale! I miei sono comunisti? Attimi di smarrimento! Mi viene da ridere a pensarci ora,ero alle prime armi nell’interessarmi di politica,poco più che bambina, i miei erano stati bravi o io non avevo ascoltato abbastanza i loro discorsi per capire da che parte stavano, scelsi poi anche io la sinistra per mia libera scelta,dopo valutazioni accurate su come stessero andando le cose, e non per convincimento forzato.

Quando infine la fede la ritrovi,e la ritrovi non nella classica fede cristiana della chiesa cattolica, ma con verità che ti danno motivi più sensati e più motivati, con verità sconvolgenti, ci credi con più fervore, trovi tutto più realista, perché trovi il senso anche delle tue sofferenze, delle tue paure. Capii cosa sono gli angeli,non esseri da fiaba,capii anche tutte quelle cose che il mio essere di sinistra trovava assurde del vangelo, ritrovai quindi una fede che non aveva come risposta la classica frase “Misteri della fede” ma aveva come risposta qualcosa di tangibile,a cui il mio cuore credette subito, e quella rosa del sogno era proprio il regalo del cielo rappresentato in colui che poi divenne mio marito, ma anche nei fratelli che da lì a una settimana avrei trovato. Telefonando a Domenico, numero di telefono che mi avevano dato dall’arca di San Elpidio cui avevo scritto,gli chiesi se conoscesse qualcuno della mia zona che andava agli incontri mensili che potesse darmi un passaggio, e mi dette il numero di due persone che frequentavano l’arca o gruppo di Pordenone, telefonai una settimana prima della riunione che non sapevo era fissata per il 24 settembre, ed è lì che si presentò il regalo del cielo!

Anche se avevo superato i 20 anni da un pezzo,la cosa anomala fu che mamma che di solito si preoccupava di tutto ciò che facevano i figli,non disse quasi nulla, forse il mio atteggiamento deciso e tranquillo, o forse lassù l’avevano tranquillizzata, forse tramortita! Non so,perchè conoscendola non era da lei non fare raccomandazioni fino allo sfinimento,ma dove vai,con chi vai, non li conosci nemmeno,non li hai mai visti prima,non sai dove ti portano,potrebbero essere serial killer! Invece non proferì parola,era a conoscenza che andavo alla riunione del gruppo che seguiva Giorgio Bongiovanni che lei fatalità aveva conosciuto ascoltandolo in una radio privata,una di quelle trasmissioni serali che a lei piaceva sentire prima di addormentarsi, condotta dal nostro Massimo Bonella, che conobbi solo dopo l’arrivo al gruppo, questo accade qualche mese prima del mio risveglio,il cielo volle quindi che lei avesse notizie su Giorgio prima che potessi conoscerlo io,quando infatti le parlai del libro di Di Bitonto fu lei a dirmi che aveva ascoltato in radio una persona che diceva le medesime cose. Mamma quindi comunista convinta, un poco atea,era tranquilla che uscissi con due persone mai viste prima,già questo per me era sorprendente. Aveste conosciuto mia madre che ha cresciuto 6 figli facendoci da padre e da madre,perchè papà con il suo lavoro e il suo carattere era padre solo biologico,c’era e non c’era,mamma invece era presente come i finanzieri dappertutto nella vita di noi figli,capireste che non era da lei non dire parola,ma così fu inaspettatamente,io poi ero talmente con i piedi nelle nuvole per questo appuntamento che avevo totale fiducia nel cielo,sapevo che mai mi avrebbero fatto cadere in chissà quali persone malvagie.

A parte sentirmi subito in sintonia con Paolo e Vittorino,in quell’ora d’auto per arrivare a Fontanafredda chiacchierammo di tante cose che era come se ci conoscessimo da sempre,entrando nella stanza della riunione sentii immediatamente di essere tra amici, anzi fratelli, c’era un’energia bellissima, positiva, pulita, vibrante, credo che i piedi non toccassero terra ma lievitassero, mi sentivo felice, serena, forse per la prima volta in vita mia. Ho ricordi belli di quel periodo, oltre ad aver trovato il compagno della mia vita, aspettavo con ansia arrivasse l’ultimo venerdì del mese per andare lì assieme a loro a respirare quell’atmosfera particolare, fratelli uniti negli stessi ideali, nella stessa fede, nessuno che ti deridesse perché credevi agli ufo, alla reincarnazione, al ritorno del cristo, come facevano coloro magari deridendoti alle spalle che non credevano. Aspettavamo con gioia quel giorno per avere notizie su Giorgio,sui messaggi dal cielo, non era come oggi che tutto arriva veloce per E-mail o Whattshapp, arrivavamo lì e ognuno si prendeva dal tavolo i fogli delle cronache scritte in quel mese,di notizie varie riguardanti la spiritualità o i fratelli celesti,stampate da Domenico e Gian Piero Abbate, ricordo con nostalgia quei giorni,forse perchè eravamo più giovani o forse perchè c’era ancora la magia dell’iniziato.

Sono passati 18 anni dal momento in cui ho passato quella soglia,19 da quando feci conoscenza di Giorgio, ma ufficialmente nella sua casa entrai 18 anni fa, le arche sono la sua casa, la casa di Giorgio,la casa che il cielo ha voluto per una parte del suo popolo terrestre, perché ci sono sicuramente altri luoghi, altri gruppi spirituali, queste arche sono solo una parte del popolo di Dio guidate da uno dei suoi figli prediletti.

Ora quindi simbolicamente sto diventando maggiorenne per la seconda volta,non solo io in verità, molti altri fratelli sono come me maggiorenni per l’età in cui siamo entrati a far parte dell’arca, io li chiamo i dinosauri dell’arca di Pordenone,quelli più vecchi, quelli del primo gruppo,i superstiti direi scherzandoci su! Molti fratelli infatti hanno cambiato strada, molti che facevano parte di quel gruppo hanno fatto altre scelte ma sono rimasti nel mio cuore, sono entrati nella mia vita e sono registrati nella mia anima e nel mio spirito, ogni tanto sono nei miei pensieri, e mi chiedo se un giorno ci rincontreremo in questo cammino iniziato insieme, se quegli incontri che sono ancora registrati nel mio animo ci porteranno alla stessa metà,io credo e spero di sì, perché ogni essere umano deve fare le sue esperienze, ogni persona ha diritto a provare e a sperimentare, è il diritto del libero arbitrio che Dio ci ha donato, fare esperienze è poi il suo fine,quindi spero che alla fine di questo lungo cammino ci ritroveremo se avranno in loro la certezza che Dio è vivo,che milioni di mondi pullulano di vita, e che Cristo ritornerà, se il loro lasciare è stato in buona fede e non intriso di rancori o risentimenti un giorno alla metà magari arriveremo insieme.

Ora dunque sono appunto e siamo molti di noi,maggiorenni parlando delle lezioni spirituali avute in questi anni, non nel senso di maestri, perchè per quello ci vogliono altri 1000 o un milione di anni, lo siamo perché è come fossimo rinati nel momento in cui le nostre strade si sono incrociate con quella di Giorgio, quindi posso dire scherzando che sono diciottenne per la seconda volta, mi pongo quindi una domanda,cosa riserverà questo passo? Non lo so,forse nulla, probabilmente niente, forse dipenderà solo da noi stessi,dalle nostre capacità ed energie, ma credo che siamo pronti a qualsiasi chiamata del cielo, credo che siamo pronti con tutte le lezioni spirituali di Giorgio e le bastonate che la vita ci ha dato e che continuerà a darci, a iniziare questo percorso da “adulti” , credo che siamo pronti all’assalto di centinaia di persone che verranno a bussare alla nostra porta quando tutto crollerà se saremmo ancora qui.

Diciotto anni sono un passaggio solo simbolico,certo, ma i simboli hanno sempre un loro significato,non sono a caso, e proprio mentre scrivo questi miei pensieri, mi viene in mente che proprio il 15 agosto 2017 è stata inaugurata per volere di Giorgio la piramide nella nostra arca,probabilmente nemmeno questo è un caso.

Abbiamo quindi oltrepassato questi 18 anni e passiamo questa soglia con una piramide costruita con amore dai nostri fratelli, perchè non solo noi esseri umani ma anche l’arca di cui facciamo parte, anche se non era ancora la sede ufficiale, ha compiuto questo passo, io sono entrata 18 anni fa, ma il gruppo nacque un anno prima, e l’anno seguente al mio arrivo fu registrata ufficialmente con le scartoffie, ma non sono le date impresse su un pezzo di carta a imprimerne la nascita, ma le date del cuore e dello spirito, quindi chiunque entra oggi nell’arca, entra in un’arca che ha impressa la sua esperienza, che traspira dentro e fuori i suoi 19 anni, che nell’etere emana il suo imprinting, la sua memoria, anche a chi è arrivato da poco, e lo trasmette nello spazio e nei cuori di chi arriva, e forse questo è il regalo del cielo per essere diventati “Maggiorenni”, il simbolo dell’età in cui siamo quasi in grado di camminare da soli, perchè un giorno dovremmo farlo, e non sarà facile rimanere nella carreggiata se mancherà colui che è sempre stato la nostra guida, ma quella piramide sarà lì a ricordaci che se abbiamo resistito tanti anni, se siamo riusciti a a far passare tanti anni quanto l’età per diventare indipendenti e adulti, sapremmo continuare a tenere le mani salde nell’aratro, e questo regalo voluto da Giorgio e dal cielo sarà lì per non farci dimenticare il cammino intrapreso anni e anni fa.

Posso solo dire per chiudere, che siamo qui, l’età l’abbiamo raggiunta,siamo presenti, non invincibili,non forti come la roccia, ma siamo qui sempre e comunque, con i nostri difetti e le nostre mancanze, con le nostre paure, con le nostre debolezze, con i nostri caratteracci smussati nel tempo, non più giovani guerrieri, ma brizzolati guerrieri pronti a giurare fedeltà alla madre, a suo figlio, pronti a non rinnegare mai le verità del cielo,ma con le nostre certezze che un giorno lui ritornerà così come come ce lo ha promesso e come Giorgio è venuto a ricordarcelo, se saremmo noi a vederlo o i nostri figli o nipoti poco importa, ma la certezza c’è e ci sarà sempre.

Grazie fratelli,grazie Giorgio, per questi 18 immensi lunghi anni al vostro fianco, grazie di avermi sopportata e supportata, grazie per le perle di verità che ci hai insegnato,per la pazienza avuta in questi anni nell’insegnarci le cose, a volte rispondendo sempre alle stesse domande, grazie per un saluto fatto con il tuo splendido sorriso e anche con i tuoi sguardi e non sguardi che ti spaccano l’anima, grazie per il sacrificio che hai fatto per dare uno sprazzo di speranza a tutti noi.

Se mi guardo indietro non potrei concepire la mia vita senza la vostra presenza,non so come avrei vissuto senza le verità che ho imparato a conoscere,non so come sarebbe stata la mia vita,forse migliore, forse peggiore, forse meno ansiosa, meno densa di avvenimenti dolorosi e lieti, ma non potrei rinunciare a nessuno di quei momenti, non rinuncerei a quelli gioiosi, ma nemmeno a quelli che hanno segnato profondamente la visione di alcuni aspetti della vita, che hanno segnato e solcato il mio cuore, tornassi indietro non cambierei nulla perché anche se dolorosa la vita va vissuta, non cambierei nulla perché ogni singola gioia ripaga di mille lacrime versate, ogni singola gioia fa brillare il cuore e lo spirito, non so quindi come sarebbe stata la mia vita senza di voi, forse meno tutto, ma sicuramente sarebbe stata molto, molto più vuota.

Bianchin Francesca

1° settembre 2017