Erano molti anni che la stampa italiana non si interessava di Giorgio Bongiovanni.
Negli anni passati lo ha fatto varie volte, soprattutto in quanto portatore del sacro segno delle stigmate e come contattato da intelligenze evolutissime provenienti dal cosmo. A volte per avallare a volte per dubitare. Altre volte, poche a dire il vero, per mettere in evidenza il suo lavoro di giornalista impegnato nella lotta alla mafia siciliana, la Cosa Nostra, come il pentito Buscetta la identificò.
L'articolo riporta sinteticamente tutta l'epopea delle vicissitudini di Bongiovanni quale stigmatizzato,
l'apparizione dei sacri segni sul suo corpo e i messaggi ricevuti dalla Santa Vergine e da Cristo, evidenziando anche l'aspetto cosmico-extraterrestre, vera rivelazione emersa nell'esperienza dello stigmatizzato. Un connubio inusuale che certamente spiazzerà i lettori che ancora non conoscono il caso, ma il giornalista autore del servizio, Franco De Nigris, riesce a presentare questi aspetti con serietà e obiettività, senza ammiccamenti a derisioni o sarcastica incredulità.
Sono presentati nell'articolo anche i risultati delle analisi mediche sulle ferite che compaiono sul suo corpo di Giorgio, analisi a cui anche lo scrivente ha personalmente assistito, ascoltando con le proprie orecchie il parere sull'inspiegabilità, secondo la scienza medica, dei dolorosi segni. Un articolo serio insomma che si colloca in un vuoto durato, forse, troppo tempo.
Le due pagine interne dell’articolo