Registrato il ‘dialogo’ fra Saturno e una delle sue lune, Encelado: le loro voci sono state catturate dalla sonda Cassini due settimane prima della discesa nell’atmosfera del pianeta, con la quale a metà settembre 2017 ha concluso la sua missione.
I suoni sono generati dall’interazione fra i potenti campi magnetici dei due corpi celesti, che formano una sorta di circuito elettrico. I dettagli di questo dialogo spaziale sono illustrati in due studi, coordinati da Ali Sulaiman, dell’Università americana dell’Iowa, e pubblicati sulla rivista Geophysical Research Letters.
In Nigeria, un artista di 11 anni sta suscitando la curiosità di molte persone con le sue creazioni uniche. Da uno studio improvvisato in un quartiere povero di Lagos, Waris Kareem produce opere d'arte incredibilmente realistiche.
Oggetto si sarebbe allontanato alla vista di due caccia militari
Un "forte bagliore emanato da un oggetto non identificato che si è poi allontanato alla vista di due aerei probabilmente militari". E' quello che sarebbe successo nel cielo sopra Corio, tra il Canavese e le valli di Lanzo, in provincia di Torino secondo la denuncia presentata da alcuni residenti nel paese. L'episodio misterioso si sarebbe verificato il 6 giugno scorso, alle 21.
I dati, inviati a Terra dalla missione Curiosity della Nasa, indicano una forte probabilità che tre miliardi e mezzo di anni fa sul Pianeta Rosso ci fossero le condizioni per ospitare forme di vita.
Su Marte ci sono molecole organiche e il metano nell'atmosfera varia ciclicamente. Mai come adesso il Pianeta Rosso sembra avere tutti i requisiti per aver ospitato la vita e forse per accoglierla ancora. I dati, inviati a Terra dalla missione Curiosity della Nasa, sono stati pubblicati su Science. Non sono ancora la prova della vita, ma indicano una forte probabilità che tre miliardi e mezzo di anni fa ci fossero i requisiti per ospitarla. I dettagli sulle ultime scoperte della missione Curiosity sono stati comunicati dalla Nasa nel corso di una conferenza stampa in diretta.
Nel pomeriggio il collasso, come previsto. Quasi cinquemila metri cubi di materiale sono crollati. Dai primi sopralluoghi danni limitati a edifici e statale
Il momento del collasso è arrivato poco prima delle 17. Quasi cinquemila metri cubi di roccia che da mesi minacciavano la statale 36 sono franati. Una nuvola di massi e polvere ha coperto la zona del santuario, del borgo di Gallivaggio e della strada dello Spluga. Blocchi di varie dimensioni e piante hanno superato il vallo, ma i primi sopralluoghi dicono che i danni sono stati limitati sia per gli edifici, sia per la statale. La struttura realizzata nel recente passato a difesa della frazione di San Giacomo Filippo, insomma, sembra avere funzionato. La chiesa e il campanile sono salvi.