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Assicurano che in un’abitazione del Centro di Merida è avvenuto un inaspettato prodigio. La statua del “Bambino di Atocha” ha pianto sangue il 29 giugno del 2010.
La proprietaria della statua, Marta Yolanda Peraza racconta: “Mia nipote stava giocando nel salone quella sera, erano circa le 21:30 ed iniziò a dire che il Bambino stava andando via, ma noi non le prestammo attenzione.
Poco dopo sentimmo che chiuse la porta del salone, dicendo che l’immagine era uscita, e che chiudeva la porta perché voleva uscire di nuovo. Siamo andati a vedere e abbiamo trovato il Santo con le gambe allungate. Ci sembrò strano perché la statua è piuttosto pesante ed era posizionata in alto, la bambina era piccola e non avrebbe potuto muoverla.
Mentre sistemavamo le gambe del Bambino di Atocha notai che le mie dita si macchiavano di fango ed allora mi resi conto che una delle due scarpe era piena di fango. Sentì che doveva succedere qualcosa, presi la bambina in braccio in modo che baciasse il Bambino e all’improvviso abbiamo visto che stava piangendo sangue… Subito abbiamo chiamato i miei figli, uno di loro mi aveva regalato la statua 30 anni fa”.
Da allora l’immagine è portata in peregrinaggio nelle diverse località dovunque sia richiesta, e dove i fedeli possano raccogliersi in preghiera.
 
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