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I TERREMOTI E LO SPOSTAMENTO DELL’ASSE DI ROTAZIONE DELLA TERRA
Tutti gli scenari sul surriscaldamento globale ipotizzati dagli scienziati prima della conferenza di Parigi prevedevano un ritmo di riscaldamento globale

e di scioglimento dei ghiacciai più lento. I nuovi dati divulgati nella conferenza di Copenanghen ci dicono, invece, che il cambiamento climatico è una minaccia più grande e più vicina di quanto prima non si pensasse.
Allora bisogna agire, subito, tentando di “raffreddare” la Terra. Come? Semplice, modificando l’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre. Si dirà, questo qui è matto, è da legare, è da manicomio, è da camicia di forza. Calma, calma, ragioniamoci sopra riflettendo su due fenomeni.
La deriva dei continenti determina lo scivolamento in profondità delle placche oceaniche che incide sull’orbita e la rotazione della Terra, con oscillazioni e variazioni nell’inclinazione dell’asse di rotazione, cosa che determina un diverso angolo d’incidenza dei raggi solari sulla superficie terrestre, nonché una variazione della posizione e dell’intensità del campo magnetico terrestre ( che ci protegge dai raggi cosmici).
Il sisma del 26 dicembre del 2004 di 9 gradi Richter al largo di Sumatra ha spostato l’asse terrestre. Già si sapeva che un terremoto di magnitudo superiore a 8 gradi mette in moto una quantità di energia tale da modificare la distribuzione delle masse sulla crosta terrestre e quindi è in grado di spostare l’asse terrestre. Ma finora non era mai avvenuto che questo fatto potesse essere osservato strumentalmente. Infatti erano 40 anni esatti che la Terra non era colpita da un movimento tellurico simile e nel 1964, anno dell’ultimo grande sisma, non c’erano ancora strumenti così sofisticati da poter valutare lo spostamento.
Il Corriere della Sera, all’indomani del terremoto di Sumatra, intervistava il prof  Bianco del Centro di geodesia spaziale dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) di Matera, il quale ha affermato che:” secondo i rilevamenti effettuati tramite i satelliti Lageos 1 e Lageos 2, l’asse terrestre si è spostato di 2 millesimi di secondo d’arco corrispondenti a uno spostamento lineare di 5-6 centimetri.
Successivamente, la devastante scossa sismica che ha colpito il Cile ha provocato lo spostamento dell’asse terrestre di circa otto centimetri e quello di Haiti di 12 cm.
La modificazione dell’angolo dell’asse di rotazione può alterare il clima. Infatti l’alternarsi delle stagioni dipende proprio dal fatto che l’asse è inclinato. Se fosse perfettamente verticale, ai poli sarebbe quasi sempre buio e farebbe molto più freddo di oggi, mentre le regioni equatoriali e tropicali riceverebbero molta più radiazione solare e avrebbero temperature di gran lunga superiori alle attuali. Perciò se l’angolo fosse minore degli attuali 23,27°, farebbe più freddo alle alte latitudini e più caldo all’equatore, se fosse maggiore invece i poli riceverebbero più sole e le calotte di ghiaccio rischierebbero lo scioglimento.
Il fatto che l’angolo di rotazione in questi ultimi terremoti  non si è modificato, ma solo spostato lateralmente ci rassicura, ma non del tutto se guardiamo i dati del recente passato.
Dieci dei dodici più forti terremoti dell’ultimo secolo sono avvenuti in un arco di tempo molto limitato: solo 20 anni.
Dal 15 agosto 1950 le scosse superiori a 8,5 gradi sono state dieci, comprese quella ultima di Haiti e del Cile, di cui quattro superiori a 9 gradi.. Tutti sono avvenuti nell’area indiana e circumpacifica .Ci troviamo all’inizio quindi di una nuova fase sismica che potrebbe durare 15-20 anni? Può darsi, al momento non ci sono elementi per dirlo. Ma se nei prossimi anni si verificassero nella stessa macroarea altri terremoti di grande intensità, allora ci si potrebbe trovare nella stessa situazione degli anni Cinquanta – Sessanta.
Ma tutto ciò cos’ha a che fare con il cambiamento climatico se l’asse terrestre con il sisma di Sumatra non ha cambiato l’angolazione verticale?
Se i terremoti di grado superiore a 8 spostano l’asse terrestre, sicuramente questo sarà avvenuto anche durante la fase sismica degli anni ‘50-’60, che sono stati anche più forti e violenti. Anche allora lo spostamento dell’asse è avvenuto solo orizzontalmente e non ha modificato l’angolazione? Non lo sappiamo, non c’erano gli strumenti in grado di misurarlo con accuratezza.
Sappiamo però con certezza che proprio in corrispondenza di quegli anni si è verificata una fase più fredda del normale, specialmente alle alte latitudini, con un abbassamento fino a 0,4 °C rispetto alla media. Dopo di che la temperatura media è aumentata fino ai massimi livelli del secolo in questi ultimi anni. La temperatura media dipende da molti fattori: gas serra, fasi solari, presenza di polveri nell’alta atmosfera dovute a grandi eruzioni, angolo dell’asse terrestre. La fase fredda degli anni Cinquanta – Sessanta può essere stata dovuta a una combinazione di questi fattori, ai quali possono aver contribuito i grandi terremoti. Contributo modesto ma avvertibile”.
Dunque il ripetersi di eventi sismici violenti potrà avere conseguenze sul cambiamento del clima, anche se in maniera limitata e per un breve lasso di tempo. Dobbiamo solo augurarci che i prossimi terremoti agiscano sull’asse terrestre in modo che questo diminuisca la propria angolazione così da innescare un periodo più freddo e salvare per qualche anno le calotte polari in modo da consentire “all’uomo” di rinsavire modificando, con l’apporto anche della scienza e della tecnologia, le regole sociali ed economiche che sono alla base dell’attuale convivenza umana, prime responsabili del disastro planetario annunciato. Se invece l’angolo dovesse aumentare, le conseguenze catastrofiche dovute allo scioglimento dei ghiacciai si verificheranno con una velocità ancora maggiore di oggi, con danni la cui enormità è oggi imprevedibile.
Datemi pure del matto, ma non possiamo certo augurarci dei cataclismi tellurici che spostino l’asse terrestre “a casaccio”, o attendere i lentissimi fenomeni indotti dalla deriva dei continenti, vi pare?… E allora….
di Raffaele Langone
http://www.gliitaliani.it/2010/08/i-terremoti-e-lo-spostamento-dell%E2%80%99asse-di-rotazione-della-terra/
17-8-10