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marielaCRONACA VIAGGIO IN ARGENTINA (31 Gennaio – 10 Febbraio 2010)
Arriviamo in Argentina il 31 gennaio, Luca, Diego ed io. Due fratelli dell’arca di Buenos Aires, Juan Josè e Rafael, ci aspettano all'aereoporto nonostante il ritardo dell’aereo, per accoglierci fraternamente.
Ci accompagnano a casa di Alejandra Berenyi dove veniamo ospitati per tutta la permanenza in Argentina. La nostra sorella Alejandra ci accoglie nella sua casa dove mi colpiscono subito i suoi dipinti che l’arredano facendo trasparire il suo incantevole essere. Straordinari disegni, le sue mani da pittrice fanno spiccare il suo dono per la pittura.
Juan José rimane con noi e pranziamo tutti insieme approfittando del poco tempo per scambiarci parole, pensieri e esperienze. Erano diversi anni che non ci vedevamo, ma dentro i nostri cuori e spiriti la lontananza non ci tocca, ci sentiamo come con fratelli che si vedono tutti i giorni, da sempre, anche se ci siamo visti in Italia più di tre anni fa e  solo per una settimana.
L’accoglienza di Alejandra nella sua casa insieme alla sua bellissima figlia Nicol è stata preziosa, non ci ha fatto mai sentire degli ospiti ma parte della famiglia. Ci ha fatto sentire a casa…
Una sera Alejandra, rientrando da una messa, ci regala una candela. Ci spiega che è stata accesa con la fiamma di un’altra candela che durante un'apparizione mariana si era accesa miracolosamente. Durante l'apparizione la Madonna aveva detto al veggente che quella fiamma non doveva spegnersi mai e continuare a trasmettersi di candela in candela. Prendiamo questo dono come un ennesimo segno della Sua costante protezione. Inoltre regala ad ogni uno di noi una croce, simbolo del nostro cammino, La Croce.
Luca racconta ad Alejandra del video di Guadalupe che abbiamo realizzato insieme con l’aiuto di tutti i fratelli dell’arca di Sant’Elpidio a Mare e approfittiamo di quel pomeriggio per rivederlo insieme a lei.
Alejandra quella sera ci racconta una bellissima e particolare esperienza di sua figlia Sabrina. Ci fa vedere dei disegni e una lettera scritta quando aveva appena 12 anni, rivolta a tutta l’umanità. I disegni raffigurano astronavi ed esseri extraterrestri che si trovano in questo pianeta e in altri. Nella lettera scritta qualche giorno prima del 31.12.2000, la bambina dice di voler lasciare uno scritto, un suo pensiero, nel caso dovesse arrivare la fine del mondo come molti predicavano, e che questa lettera prima o poi sarebbe stata trovata da qualcuno e quel qualcuno avrebbe potuto leggere il suo pensiero. Alejandra e suo  marito non avevano ancora mai sentito parlare di extraterrestri, né tanto meno di Giorgio. Qualche anno fa sua figlia sistemando le sue cose ha ritrovato tutti questi disegni che, meravigliata, ha mostrato subito alla mamma… Nessuno della famiglia ricordava questo fatto a cui hanno dato moltissima importanza.

BUENOS AIRES

Per tutta la nostra permanenza a Buenos Aires siamo molto presi dal lavoro. Tra le attività in Italia che dobbiamo seguire “a distanza” e i vari appuntamenti in città, non ci rimane molto tempo da trascorrere con i fratelli, facendo slittare diverse volte la data dell’incontro con il gruppo di Buenos Aires.
Girare con la macchina per il centro della città ci fa sentire la sofferenza che l’uomo oggi vive non solo in Argentina ma in tutto il mondo. La povertà, l’amarezza, la vergogna, la miseria umana, Un uomo senza dignità. I nostri pensieri, mentre percorriamo queste strade, sono rivolti a Giorgio, a quanto sarà stato duro portare avanti quattro anni di missione in Sud America. Spesso pensavamo a voce alta chiedendoci e cercando di capire il suo grande sacrificio. Quanti viaggi in aereo, quante volte avrà percorso queste strade affollate di macchine, di miseria e di sofferenza. Quanti giorni passati lontano dalla sua famiglia fisica e spirituale, in solitudine. Quanti anni di sacrificio. Ma oggi quella sofferenza è stata premiata, dai tantissimi esseri speciali che seguono e appoggiano in questa terra la sua Opera, offrendo al suo spirito amore e forza spirituale per andare avanti.
Pensando a lui cerchiamo di darci forza per affrontare le nostre difficoltà, di rimanere sempre a disposizione dell’opera. La disponibilità, essere sempre disponibile, non sempre è facile, ma anche noi cerchiamo di fare del nostro meglio.
I segni non sono mancati, segni che ci fanno capire che siamo noi che serviamo l’Opera e non l’Opera che serve noi. Segni che ci richiamano a fare la Sua volontà e non la nostra.

VIAGGIO A ROSARIO

Dopo una settimana di intenso lavoro partiamo per Rosario, dove una giovane arca ci aspetta: l’arca di Lili Mariposa. Dopo un viaggio di 4 ore dove la pioggia non ci ha lasciato un attimo di respiro arriviamo all’arca, finalmente!
Accolti dai bellissimi fratelli Inés, Juan Alberto, Alejandra, Cristina e altri fratelli che si sono avvicinati da poco e non conoscevamo ancora come Daniel, Martin, Juan Carlos, y Silvia, e da tanti giovani, Matías, Maria Eugenia, Andrés, Anita, Patricio, Gastón, Bruno y Eugenia.
Dopo aver lasciato le valigie andiamo tutti insieme a cena. Il tempo passa senza smettere mai di parlare, contenti di essere nuovamente a Rosario dopo tantissimi anni.
Inés e Beatríz ci chiedono del video tanto atteso, il video-documentario che la Madonna ha chiesto a Giorgio di fare. Vogliono sapere se è già in preparazione ma Luca spiega subito che non abbiamo a ancora iniziato, e che appena rientriamo in Italia Giorgio organizzerà la realizzazione di questo video in base anche alle nostre possibilità economiche.
Finita la cena ritorniamo all’arca insieme a Juan Alberto, Alejandra, Inés e ai giovani che non ci hanno lasciato un attimo. I loro sguardi mi colpiscono, occhi che parlano da soli, occhi che riflettono la luce dei loro spiriti.
Attraverso i loro scritti che arrivano in Italia, attraverso i racconti di Giorgio rivedo per un attimo noi com'eravamo 18-20 anni fa, con quella voglia di conoscere, di sapere, di fare, di crescere e di immergerti completamente nell’opera e dare tutto te stesso. Bellissima sensazione, quanta forza spirituale...
Ci offrono di dormire all’arca e con molto piacere accettiamo questo onore.
Ci salutiamo e accordiamo di reincontrarci la mattina presto prima di partire per Las Parejas dove vive Juan Alberto.
Alle 9 del mattino tutti i giovani sono già lì, all’arca con la tavola pronta per offrirci la colazione.
Approfittiamo di queste due ore per scherzare, ridere, scambiarci pensieri e esperienze. Il tempo vola e Juan Alberto ci chiama per andare via. Saremmo rimasti lì ancora, ci sentivamo come alla nostra arca! a casa!  
Con abbracci e baci ci salutiamo dicendo a questi ragazzi: “Vi aspettiamo in Italia, la nostra casa è la vostra casa, venite quando volete, saremo onorati di ospitarvi”.

VIAGGIO A LAS PAREJAS

Partiamo per Las Parejas e dopo circa 45 minuti di macchina arriviamo a casa di Juan Alberto. Dopo un pranzo trascorso insieme non mancano i preziosi consigli del nostro amatissimo Juan Alberto, che ringraziamo per esserci sempre stato vicino, sempre come fratello e spesso anche come padre. Incontriamo tutta la sua famiglia e suoi bellissimi nipoti Candelaria e Francisco. Valeria, Germán, Flavia, Martín, Nicolás,y Ada. Non poteva mancare la calorosa presenza di Carmen, come non è mancato il suo aiuto e appoggio al lavoro che Luca e Diego stanno svolgendo a Buenos Aires. Grazie Carmen, per la fiducia che ci hai dato.
La presenza di Liliana è forte in questa famiglia, mai potrà essere dimenticata. Una preziosa famiglia che oggi è accompagnata dall'infinita dolcezza di Alejandra, che si dedica a loro con rispetto e profondo amore. Grazie Alejandra, per il tuo calore.
Alejandra mi regala a nome del gruppo di Rosario un anello con il simbolo dell’aquila. Bellissimo gesto che mi commuove e che apprezzo immeritatamente.

RIENTRO A BUENOS AIRES, LA PLATA

Finisce la serata con una cena e l’indomani dopo pranzo si riparte per Buenos Aires, dove non solo incontriamo i nostri parenti, ma Diego e  Luca affrontano una riunione di lavoro molto importante.
La mattina di lunedì 8 Febbraio si ricomincia con gli appuntamenti di lavoro. Ma nonostante la stanchezza e i vari impegni cerchiamo di fare il possibile per raggiungere il gruppo di La Plata dove i giovani ci aspettano da diversi giorni. Arriviamo verso le 19:00 e incontriamo subito Fermín e Ornella che subito ci accolgono come sempre con tanta dolcezza giovanile. Fermín spicca per il suo grande entusiasmo per l’opera e velocemente ci racconta in cosa consiste il suo lavoro come professione. Verso le 21:00 andiamo a mangiare in pizzeria dove incontriamo il resto del gruppo. Bellissimi tutti, Anna, Fabián responsabile del gruppo che è riuscito a formare un bellissimo gruppo di giovani formato da Manuel, Erina, Maxi, Ruben e la sua fidanzata che per motivi di lavoro non erano presenti, tutti belli, dolci, speciali come tutti i giovani che si avvicinano all’opera, giovani inondati da una luce Cristica che traspare dai loro occhi, che pochi maestri riescono a risvegliare.
Ci salutiamo coscienti che il tempo è stato poco, poco per conoscerci, poco per approfondire qualunque argomento, poco per scambiarci esperienze, poco per apprendere l'uno dall'altro, ma sufficiente per sentirci spiritualmente fratelli, amici, compagni di una straordinaria opera, quella del Cristo.
Martedì si ripresenta una giornata di impegni, mancano due giorni al rientro e ci sono ancora tante cose da fare. Cerchiamo di sbrigarci il prima possibile perché a casa di Alejandra ci aspettano i fratelli di Buenos Aires, Mirta, Pedro, Alicia, Silvia, Carolina, Diego, Claudia, Sergio, Juan José, la sua bellissima moglie Verónica che finalmente ho potuto abbracciare e conosce dopo tantissimi anni Emanuel, Sebastián, Claudio y Jorge. Arriviamo verso le 20:00 con qualche ora di ritardo, ma loro ci aspettano con una tavolata pronta per condividere la cena, una cena che rappresenta la nostra comunione, la comunione che ogni giorno pratichiamo nella nostra arca, la comunione attraverso il cibo. Dopo ventitré anni trascorro il mio 36° compleanno nuovamente in Argentina, e non è mancato l’amore dei fratelli a festeggiarlo. I tre desideri che esprimo prima di spegnere la candelina si racchiudono in uno solo, quello che ognuno di noi ogni giorno prega e chiede al Signore, quello che ogni giorno chiediamo attraverso il nostro lavoro, il nostro amore, il nostro vivere: il Ritorno di Suo Figlio. Nel buio della notte, sotto un manto di stelle, illuminati da poche candele scambiamo pensieri, sorrisi, abbracci, carezze, gesti che uniscono il nostro essere, i nostri spiriti, gesti che ci ricaricano, che ci danno sempre più forza per andare avanti, per affrontare il domani sempre più sconosciuto.
Ci salutiamo con la speranza di rivederci presto, le distanze ci ostacolano fisicamente ma non spiritualmente. Spiritualmente siamo uniti, uniti in un'opera che ci rende un'unica famiglia, una famiglia vera, pronta a dare e a sacrificarsi per un fratello. Una famiglia dove a volte pur non conoscendo fisicamente un fratello siamo disposti a lavorare per lui, servendolo, amandolo ogni giorno. A volte mi rendo conto che facciamo cose grandi senza accorgercene, l’istinto e il desiderio di servire un Uomo segnato dal Cristo fa di noi dei piccoli miracoli.
Tante persone nuove si avvicinano, tanti giovani pronti a servire il Cristo. È bellissimo e affascina vedere tanta forza spirituale che colma l’opera di Giorgio.
Mercoledì mattina presto salutiamo Alejandra e Nicol, ringraziandoli per l’amore e per averci accolto come parte della sua famiglia. Tanta é l’emozione mentre la macchina si allontana da casa sua e i nostri sguardi e i nostri cuori sono ancora lì con lei… In macchina la ringraziamo ancora, e ripensiamo a quanto siamo stati bene con tutti i fratelli.
Verso le 18:00 lasciamo la capitale di Buenos Aires per andare in aeroporto. Juan José, Verónica e Jorge sono lì ad aspettarci, per salutarci ancora una volta. Quanta apprensione, quanta disponibilità e quanto amore ci è stato dato in questo viaggio. Grazie a tutti, grazie per esistere, grazie per accompagnare e amare Giorgio, grazie per la forza spirituale che date alla sua opera. Siamo lontani, un oceano ci separa, ma siamo uniti spiritualmente e questo fa di noi dei veri fratelli.
Salutiamo loro che in quel momento rappresentano tutti, sperando di poterci riabbracciare ancora una volta, in un futuro vicino o lontano, solo il Padre lo sa.
Atterriamo a Roma, Piero ci viene a prendere per riportarci a casa. Un altro piccolo segno ci colpisce ancora. Ci fermiamo a mangiare a metà strada e davanti alla macchina dove parcheggiamo  troviamo dentro una vetrina la stessa statua che aveva Alejandra nel suo giardino, identica, stesso colore e stessa misura, perfettamente uguale. Diego vedendo la statua ci chiama esclamando “È la stessa statua di Alejandra! La Madonna ci ha accompagnato sempre, fino al ritorno a casa…”. L’11 febbraio è tra l'altro il giorno dell’apparizione di Lourdes... un altro piccolo ma importante segno.

Vogliamo ringraziare infinitamente tutti i fratelli. Siamo stati poco insieme, anzi pochissimo, ma vi sentiamo dentro, siete dentro i nostri cuori.
Scusate se non sono brava a scrivere e a trasmettere tutto quello che ho sentito in questo viaggio, ma la cosa importante é che ci vogliamo bene, che ci sentiamo uniti e serviamo l’opera più importante di questo tempo. Grazie, grazie anche a Giorgio il quale ci ha dato la possibilità ancora una volta di poter servire il Cristo.

Con profondo amore e devozione Mariela, Luca e Diego

Porto Sant’Elpidio, 12 Febbraio 2010