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feTIMORE DI DIO O DI NOI STESSI?
Non so come descrivere questo mio bisogno interiore di trasmettere questo tumulto di sensazioni che sento dentro di me e credo sia meglio lasciare che le mie mani accarezzino la tastiera di questa macchina così fredda, anche essa simbolo del materialismo, di coloro che ci vogliono distruggere e che le mie dita, forse in un impulso disperato per chiedere clemenza, mascherata da superbia, riescano a mettere in salvo dei sentimenti che vengono dal profondo… dagli abissi proibiti…
Stiamo vivendo tempi tanto difficili, più volte annunciati, ma nessun essere umano protagonista di questa storia è realmente cosciente che i quartetti e gli ottetti di Dio già soffiano nel vento, che le profezie stanno per compiersi o per iniziare.
È così difficile lasciare tutto, smettere di essere se stessi… essere se stessi in questo momento significa essere tutto il contrario di ciò che Cristo (se davvero credi in Lui) desidera da noi. Perchè? Perché il Male governa e se credi che non governa te, questo è il tuo primo errore, se credi di essere buono, questo è il tuo secondo errore e se credi che tutto è come tu pensi debba essere, questo è il peggiore degli errori. A questo punto potresti pensare: ma questa chi si crede di essere... Hai ragione, ed è per questo che lo scrivo e non me lo tengo per me, perché non so chi credo di essere… e perché voglio sentirmi libera nel mio interiore. Ma la vita scorre davanti a me ad una velocità  così vertiginosa che credo che se non la prendo in un momento magico lei correrà ancora più veloce; non so se ci saranno delle persone coraggiose che si sentiranno di affrontarla o di prenderla in mano tra le reti della decenza spirituale, non so se tutti vorranno prendere in mano la vita… prendere in mano Cristo come desidero farlo io… ma allo stesso tempo non so se me la sentirò di allungare la mano… ecco perché mi metto in trappola e scrivo… forse per non tirarmi indietro poi e se domani proverò vergogna per quello che ho scritto… meglio così… darò una lezione a me stessa, ma ad ogni modo desidero condividerlo con i miei fratelli… con coloro che so che mi capiranno.
Ho paura, molta paura, perché sento dentro di me che i giorni si sono accorciati e vedo tutti noi mentre navigiamo in un mare di dubbi, cercando la migliore posizione davanti a tutti, ma non di fronte a Dio. Parliamo di Cristo come se fosse un abbellimento murale, senza comprendere che Lui ascolta ogni nostra parola, ogni nostro pensiero, ogni battito del nostro cuore… SIAMO IPOCRITI… della vita, dell’onore, di noi stessi. Non è possibile essere quì e lì, dobbiamo stare da un solo lato, in uno dei due lati che il Padre stesso ci offre perché, comunque sia, entrambi Gli appartengono, ma dobbiamo essere sinceri, solo stando da uno dei due lati potrai servirLo, solo in uno di essi e ADESSO. Ci saranno degli attacchi, dei momenti di tristezza, grida, arrabbiature, odio, ci sarà tutto questo, ma poi passerà, e poi ci sarà il sospiro di sapere che abbiamo fatto la cosa giusta… poi, la coscienza dell’Essere che abita in una sola di queste sponde ci sussurrerà nell’orecchio, da una sola delle sponde… quella che sceglieremo dipenderà da noi, soltanto da noi… ma dobbiamo essere certi di scegliere quello che veramente desideriamo dentro di noi, e non esternamente.
Dobbiamo sviluppare il Coraggio dell’Essere noi stessi. Come Giorgio ci ha insegnato a fare, come ironicamente sanno coloro che hanno scelto di non seguirlo, ma che sono stati vicini a lui. Tutte le nostre esperienze servono solo a questo. Tante tristezze, ingiustizie, povertà, miserie, tutto inventato o lasciato da Dio al libero arbitrio degli Uomini affinchè possano scegliere. Quasi barando, perché chi è così duro nel vedere un bambino morire di fame o a causa delle ingiustizie e sceglie la disonestà? Chi è così ipocrita che vede rubare e sceglie di fare amicizia con questi ladri nascondendosi dietro una causa giusta? Chi è così infame che vede la denutrizione e sceglie la ricchezza o la gioia personale? A volte penso che Dio abbia tracciato il cammino per aiutarci… ma con tristezza nell’anima vedo che abbiamo scelto di prendere il cammino opposto.
E mi mortifico per la mia vergogna personale… voglio capire le cause, i motivi che giustificano il modo di agire delle persone… cause che possano farci perdonare… ma il più delle volte non le trovo e allora me le invento e sono felice (o no) in questo modo… inventandole… Perdona Padre Mio che giustifico il mio agire e quello dei miei Fratelli… ma sia sempre fatta la Tua Volontá … così sia.
Voglio che sappiamo chiedere perdono e che riconosciamo l’Essere che Giorgio È… o l’Essere che, almeno io, credo riconoscere che Giorgio Sia… Colui che ha riempito i miei vuoti… Colui che mi ha insegnato ad Amare… a voler conoscere La Verità… a dimenticare i tradimenti… a perdonare i timori altrui e colui che ha perdonato i miei propri timori… colui che io voglio seguire nonostante i miei dubbi… nonostante i miei difetti… che io possa trasmettere tutti i miei trattati intellettuali in questo scritto, ma voglio solo dirti questo: Giorgio, anche se ho commesso degli errori, voglio seguire solo te… sento che questo è il mio cammino perché questo cammino è più duro che l’esperienza del carcere stesso… e questo mi fa capire che è il cammino giusto… quello del Cristo.

Erika Pais
17 marzo 2010