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domingoNEI TEMPI DI OSCURITÀ IL CIELO CI CHIEDE DI STARE UNITI PIÙ NELL’AZIONE CHE NELLA PREGHIERA, IN ATTESA DELLA GLORIOSA MANIFESTAZIONE DEL RE
RIUNIONE DI ARCA – GIOVEDÍ 10-6-10
Mercoledì 9 giugno 2010 Giorgio, Sonia e Sonia Tabita sono atterrati a Montevideo dopo alcuni mesi di assenza dalle terre sudamericane. Questa è la quarta visita di cui ci fanno dono dopo la conclusione della missione di Giorgio in Latinoamerica. Rimarranno qui con noi fino alla fine di giugno, poi partiranno per l’Argentina. Sicuramente visiteranno Buenos Aires e Rosario. Ricorderete che l’ultima loro visita (la terza) è stata l’anno scorso, da fine ottobre a fine novembre 2009 e, curiosamente per noi uruguaiani, ci siamo salutati in un locale sito in via Montevideo 1567.
Al suo arrivo Giorgio ha costatato che l’opera si è estesa con la nascita di una nuova arca nella città di Las Piedras, a pochi km da Montevideo, grazie all’impegno di un piccolo gruppo di fratelli.
Il giorno dopo Giorgio ha convocato una riunione di arca presso il locale della nostra Associazione Un Punto en el Infinito, alla presenza anche di alcuni invitati, vicini alla sua causa e di alcuni fratelli come Marco Antonio e Andrea dal Cile e Omar Cristaldo dal Paraguay che ci hanno onorato della loro visita per partecipare alla Conferenza Pubblica del giorno dopo, 11 giugno, all’Ateneo di Montevideo. Aspettavamo anche alcuni fratelli argentini, Inés Lépori, Beatriz Rossi e Alicia Bargut, oltre a Paola Becco e suo marito Agustín, che si sarebbero aggiunti ai rappresentanti delle “altre arche”, sempre  benvenuti e che ci fanno sentire orgogliosi della loro presenza.
Giovedì 10 giugno 2010 ha avuto luogo la nostra prima riunione di arca, presenti circa 75-80 persone. È nostro proposito attraverso questa cronaca evidenziare i concetti più importanti che Giorgio ha espresso e che sono sempre un anticipo di quanto manifesterà durante la sua permanenza insieme a noi.

Erika: Ciao a tutti i fratelli, quelli che sono venuti per la prima volta, quelli che si avvicinano per curiosità… Ogni volta che Giorgio è con noi è un balsamo, un granello di sabbia, questa è l’ultima parte della sua missione e dobbiamo accompagnarlo spiritualmente… Abbiamo insieme a noi  Marco Antonio e Andrea del Cile che hanno fatto un grande sforzo per riuscire a vederlo ancora una volta, è presente l’Arca di Fray Bentos, di Maldonado, Omar Cristaldo del Paraguay che tante volte nominiamo come esempio da imitare. Lui diffonde il messaggio nelle radio, nella televisione, a volte da solo, a volte accompagnato da Jorge Figueredo. Un lavoro da piccola formica, ma che dimostra che quando si fa una promessa a Cristo non ci sono ostacoli che ci possano fermare. Insieme a Giorgio c’è Sonia, la sua compagna spirituale, approfittate di questo momento con Giorgio, ascoltate con attenzione tutto quello che ha da dirci, assorbite questo amore incondizionato di cui ci fa dono ogni giorno. Non c’è spazio per se stesso nella sua opera e questo fa di lui un maestro, anche se non gli piace essere chiamato così. Ogni cosa che lui fa ci arricchisce… la sua umiltà, la sua dedizione, il suo bisogno di amarci, forse così possiamo comprendere l’amore che anche Cristo ha provato per noi. Vi lascio con Giorgio, ascoltiamo lui questa sera”.

Giorgio: “Grazie Erika e grazie a tutti. È un’emozione per me ritornare in Uruguay. Quando sono arrivato all’arca un fratello mi ha detto: “Benvenuto nella tua seconda casa”, ed è vero, è la mia seconda casa. Sono trascorsi sei mesi, ma io vivo ogni giorno il vostro amore, la vostra fratellanza, perché ho bisogno di chiedere informazione giornalmente alle arche dell’Uruguay, anzi, l’arca dell’Uruguay, perchè è una sola. Mi sento un po’ stanco interiormente, ma grazie a Dio l’entusiasmo, la forza di andare avanti non viene mai meno. Grazie a Internet tutti voi conoscete i miei movimenti in Italia, per diffondere i messaggi extraterrestri, per lottare contro l’anticristo e aiutare i bambini di FUNIMA.
Non è facile, a livello mondiale l’apocalisse “si tocca con mano”. Non mi sorprende, lo sappiamo da tanti anni. Sappiamo che questi tempi sarebbero arrivati, lo sapevo da bambino, grazie alla preparazione di Eugenio e negli ultimi vent’anni, grazie ai messaggi e gli avvertimenti della Madonna, di Cristo e dei fratelli del Cielo. La crisi coinvolge l’opera e il demonio cerca di mettere ostacoli per fermarla, ma i nostri sacrifici e sforzi danno impulso all’Opera. Voi mi date animo, speranza, molta gioia. Per me sarebbe la morte, un dolore tremendo –non tanto le prove- ma se venissi qui un giorno, in un pomeriggio di inverno e non trovassi nessuno, questa sarebbe la mia morte, la fine dell’opera. Per questo motivo, venire qui in questo luogo benedetto, umile e trovare questo salone pieno di fratelli o di amici è una prova o segno che il Cielo mi ordina, mi indica, di andare avanti. Solo la vostra presenza, la presenza di amici, di fratelli che conosco da tanti anni, altri invece da oggi, sono il segno di Cristo di andare avanti. La vostra presenza è la prova che c’è qualcosa da salvare –quello che rappresentate voi e tutti i fratelli, non io-, è la speranza che non tutto è perduto, per questo vi ringrazio e fin quando avrò salute continuerò ad essere la vostra voce… Rimarrò qui più di quindici giorni, ci rivedremmo altre due volte e sono qui per rispondere ai vostri dubbi, inquietudini, per approfondire le cose che non è possibile fare per mail o lettera. È un orgoglio per me annunciarvi che ci sarà una conferenza domani. Un incontro un po` più aperto all’Ateneo di Montevideo. Il cuore della conferenza sarà il messaggio della Madonna, domani presenteremo alcuni minuti di questo video, ricordate che la Madonna mi ha chiesto di fare questo video delle apparizioni più importanti a Fatima, Garabandal, ecc. Daremo anche spazio ad un investigatore uruguaiano che si chiama Rafael Ulloa, penso che non dobbiamo essere fanatici, dobbiamo dare l’esempio di avere una mente aperta e dare spazio a persone coerenti, serie. Anche se hanno opinioni diverse dalle nostre, sono serie e hanno un’idea chiara della presenza extraterrestre. Più tardi il nostro fratello Georges Almendras vi parlerà della lotta alla mafia e vi presenterà un documentario uruguaiano, realizzato in Sicilia-Italia –che ha elaborato con la collaborazione di Erika e di Studio3-. È emozionante, interessante, è come se il vostro cuore viaggiasse in Sicilia e attraverso le immagini percepiscono la realtà dove vivo. Perché il pubblico che mi ha accompagnato anni fa mi ha visto come stigmatizzato, come giornalista, ma non ha mai visto questo aspetto della lotta antimafia dal punto di vista sudamericano. Cosa significa vivere lì? Come può vivere uno stigmatizzato questo aspetto della mafia? Io ringrazio per questo lavoro che è fondamentale, importantissimo per la missione. Credo che sia la prima volta che in Uruguay si presenta la “triplice”, i tre pilastri dell’Opera, da punti di vista diversi che focalizzano tutti lo stesso ideale, la stessa lotta… Ho riflettuto molto sul destino della mia vita, i messaggi che ricevo e credo che sia il momento più difficile, perché il diavolo, il demonio, non so come chiamarlo,
il negativo, la parte più oscura vuole fermarmi, sta cercando di fermare l’opera; ma è anche il momento più bello perchè il nostro Re, Cristo, sta per arrivare –anzi, è già qui- ed è un Cristo molto severo, ma anche un amico. Allora, quello che più mi interessa, oltre alle cose che abbiamo già detto, la cosa più importante per me, è che tutti noi possiamo trasmettere l’importanza di Cristo e della Sua presenza nel mondo. Ed è importante che tutti noi, io per primo, lo diffonda alla gente. Più dimentichiamo Cristo, più guerre ci sono e più Cristo è presente. Più si bestemmia contro Dio, più Cristo è presente. Più vicina è la manifestazione gloriosa di Cristo, più si riempie il mondo di oscurità. Sembra un’antitesi ma è così. Ma la Sua presenza è per coloro che credono e molto presto si manifesterà. Allora, la mia raccomandazione è questa: più le prove sono grandi per l’umanità e per voi, -individualmente  e collettivamente- più dovete essere sicuri che Cristo è presente. Ancora non è iniziata la parte più buia per l’umanità, è solo il prologo di quello che dovrà succedere più avanti. Il messaggio che vi voglio trasmettere in questi giorni è questo, nessun paese sarà esente dalla grande catastrofe mondiale. Tutti saremo coinvolti, siamo soltanto all’inizio e noi che sappiamo quello che deve succedere non dobbiamo sorprenderci o deluderci degli eventi futuri. È necessario che Cristo ritorni e Matteo dice: “Non abbiate paura, perchè è necessario che succeda” e dire: “Signore, chiediamo perdono e sappiamo che è necessario”, e più cose avvengono, più Cristo ci chiede unione. Forse arriverà il giorno che non avremo da mangiare, ma se andiamo avanti, abbiamo fede e siamo uniti, solidali, il Cielo ci darà il cibo il giorno dopo, cibo e acqua in abbondanza. Per questo è importante cari fratelli la nostra unione. Io pagherei con la vita se potessi garantire l’unione dei fratelli, ma non lo so se lo posso fare. Il Cielo ci chiede di essere uniti più nell’azione che nella preghiera.
Presto ci trasferiremo definitivamente in Sicilia. Per adesso andiamo e torniamo, siamo a circa 1.300 km da casa mia, ma bisogna farlo. Ho bisogno dello scudo dei miei fratelli dell’Italia e del Sudamerica. Senza lo scudo perderò la battaglia, con lo scudo vincerò la battaglia. Lo scudo sono i miei fratelli dell’arca. Per questo insisto nel dire che le nostre difficoltà non possono fermarci. So che ci sono molte difficoltà, lo so perchè lo vivo, il Cielo me le fa vivere perchè in questo modo posso capire come lottano i fratelli e credo che la fede può muovere le montagne. Sono trentatré anni che sono in questo cammino e siamo arrivati fino qui, come? con la fede, allora penso che possiamo arrivare fino al giorno che Cristo ritorni. L’importante è che crediamo in ciò che facciamo, che non rimaniamo vuoti dentro, che non perdiamo l’amore verso la Madre Terra. Questo volevo dirvi oggi e se ci sono domande sono a disposizione.”.

Domanda sulla guerra tra Corea del Nord e Corea del Sud.

“...Io credo che il MedioOriente esploderà, è una profezia biblica, irreversibile, Israele si trova ad un’ora di volo dalla Sicilia. Tutto inizierà in Oriente, l’estremo male, ma può anche sorgere il bene estremo. Non dobbiamo vivere in questo mondo nell’indifferenza, ma nella lotta. Per me è meglio morire che vivere in questo mondo con il vuoto dentro. Dobbiamo essere dei guerrieri. Se restiamo seduti ad aspettare, non credo che Dio ci dia misericordia. Credo che sarà misericordioso con chi si troverà “in campo”... Tutto il mondo sarà coinvolto, ma credo anche che i nostri fratelli del Cielo ci daranno un grande segno positivo.”

... “Ed è solamente l’inizio, accadranno cose molto forti, dobbiamo avere fiducia. Noi dobbiamo viverlo. Non vi voglio spaventare ma non vi posso mentire, non c’è futuro. Un esempio: Se uno pensa di studiare, di fare carriera, si illude, perchè non c’è futuro. Ma se ti può servire per fare qualcosa, per ricercare di più e aprire la mente, è giusto che lo continui a fare. Ma se considerate importante salire di grado in un lavoro o in un’università, è una bugia. Perchè il futuro è pianificato per annichilire l’umanità, i grandi imperi economici stanno pianificando che rimanga un terzo dell’umanità perchè non ci sono risorse per tutti. Qualunque cosa continuate a fare, deve essere con un parametro differente di quello che ci hanno insegnato i nostri genitori o maestri. Il futuro è un cambio per l’umanità, per questo motivo mi accusano di settarismo, ma non è vero. Le risorse del petrolio, l’acqua, stanno finendo, ma è provocato dai grandi imperi economici. Si potrebbe vivere tranquillamente con l’energia solare, ci sono grandi fiumi nel sottosuolo dell’Africa con acqua per tutta l’umanità, ma non ricercano, non scavano, perchè i grandi potenti vogliono dominare... Un paese come l’Uruguay non si svilupperà mai perchè loro non lo vogliono e adesso è peggio ancora, i paesi ricchi stanno fallendo. Duecento o trecento persone, non di più, stanno causando questa situazione nel mondo ed è una barbarie. L’unica difesa che abbiamo sono le forze della natura, che non è poco e se non ci fossero questo mondo finirebbe in pochi anni. I potenti non si rendono conto che anche loro moriranno, ma questa gente è tossicodipendente del potere e del denaro. Avremo bisogno di due cose, o di una rivoluzione armata, come quella di Che Guevara, e non la possiamo fare, o di una rivoluzione culturale, sociale, un antifascismo, che è quello che stiamo facendo. Noi siamo l’avanguardia, andiamo dai potenti a dire loro: “Fratello, il nostro Re sta per venire. Guarda, Cristo sta per venire”. E loro ci scherniscono. Noi siamo l’avanguardia semplice, infantile, andiamo avanti come ingenui, come “stupidi” dicendo: “a chi si pentirà il mio Re li perdonerà” e loro ridono.
Tuttavia Cristo si manifesterà al mondo. Può essere che Lui si manifesti nel Colle di Montevideo o in Messico, –non ho ricevuto un messaggio al riguardo-, ma sento che si manifesterà in una terra latina, Lui si manifesterà al mondo e tutti lo ascolteranno perché a Lui non manca la tecnologia affinchè tutti gli uomini lo ascoltino in tempo reale… Mi piacerebbe ascoltare come si difenderanno quei criminali, il mio caro amico Berlusconi”.

Sulle ultime manifestazioni del Papa sul Messaggio di Fatima.

“Io denuncio molto al Papa, ma mi è piaciuto quando ha detto che il terzo Messaggio di Fatima parla della pedofilia. Mi dispiace, ma io credo che se noi non avessimo denunciato questo, non credo che il Papa lo avrebbe detto”.

Domanda sui Maya, luogo dal quale Giorgio ci ha detto che proviene.

“Non è un pianeta, è una stella, come il nostro Sole. Ci sono esseri di luce che vivono la fratellanza, l’amore supremo. Il sistema è molto bello e lì ci vivono civiltà straordinarie. Ma su Maya i corpi sono di luce… La mia missione è servire Cristo e vado dove Lui vuole che io vada. Sono in questo pianeta da 14.000 anni attraverso diverse reincarnazioni, che equivalgono soltanto a cinque o 6 mesi del tempo cosmico. Un anno cosmico sono 24.000 anni. Il sistema solare si muove e la galassia anche…”

Sulla teoria della terra cava.

“Non è una teoria, perché io ci sono entrato. Ci sono stato nella parte sud. Una città immensa, sotto il cono sud. Mi hanno portato lì dentro. Io ricordo tutto anche se sono trascorsi 20 anni. È successo il 5 maggio del 1990. Ci sono diverse entrate in tutti i luoghi del mondo, ma le principali si trovano nel Polo Sud e nel Polo Nord”.

Sono le 21:40 quando Giorgio ci saluta invitandoci alla conferenza pubblica del venerdì 11 giugno all’Ateneo di Montevideo.


Montevideo, lunedì 14 giugno 2010
Adriana Navarro
Domingo Silva