Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024
aliciaIL MESSAGGIO HA PALPITATO A “LAS PIEDRAS”
Ieri pomeriggio, 19 giugno, giorno in cui noi uruguaiani commemoriamo la nascita del nostro eroe José Antonio Gervasio Artigas, si è svolta nella città di Las Piedras la prima Conferenza Pubblica di Giorgio Bongiovanni.
Consapevoli che niente succede a caso, associamo questa coincidenza, poiché Las Piedras fa parte dello stesso Dipartimento (Canelones) ed è a pochi chilometri del Sauce la località dove è nato il nostro eroe. Per gli abitanti di questa popolosa, estesa e importante Città, questa data è molto commemorativa, perché oltre a sentire Artigas come un Figlio prodigio in questa terra, si sentono orgogliosi di appartenere al luogo dove si è realizzata la famosa “Battaglia di Las Piedras”, vinta da Artigas e dalle sue truppe, un anello importantissimo nella lotta per la nostra indipendenza dalla Corona Spagnola.
In questo luogo significativo e circondati da questa atmosfera, poco dopo le 19:00, in una giornata estremamente fredda, inizia ad arrivare la gente nell’amplio Club, a pochi passi dalla Piazza principale.
La convocazione, l’organizzazione e la diffusione di questo evento si è realizzato con molto amore ed efficienza da parte dei membri della nuovissima Arca che si è attivata in questo luogo da pochi mesi, sotto l’amorevole predisposizione e impegno della loro guida Miguel González e di sua moglie Laura, bracci operanti della nostra Opera. Nonostante siano poche persone svolgono molte attività insieme, soprattutto nel sostegno alla nostra mensa per i bambini “Un Rayo de Luz”.
Poco dopo le 19:30 e ormai con la certezza che Giorgio non poteva essere presente, perché aveva la febbre, ha inizio la conferenza, sotto la rispettosa  e attenta assistenza di circa 100 persone, con l’introduzione di Erika, la quale presenta Miguel, responsabile dell’Arca, e un magnifico tenore: Daniel Batista, che canta l’Ave Maria con una voce così straordinaria che è impossibile da dimenticare.
Il pubblico entra così in sintonia con il Messaggio del Cielo attraverso quella musica meravigliosa che ci ricorda Maria, la nostra Madre, madre di nostro Signore GesùCristo.
Erika inizia a trasmettere il messaggio Divino con chiarezza, che diventa ogni volta più precisa e concisa, cercando di decifrare con concetti semplici la relazione che esiste tra gli esseri extraterrestri e Cristo… ci racconta con parole profonde ed emotive la vasta e profonda Missione che Giorgio porta avanti nel mondo e riassume fondamentalmente in cosa consistono i tre pilastri su cui appoggia l’intera Opera.
Osservando il volto delle persone, cerca e riesce a toccare il loro cuore, a sciogliere le dure corazze di pietra che ci siamo costruiti attraverso tanto dolore e che ci impedisce di arrivare alla nostra essenza, quell’angolo dentro di noi dove abita il nostro Io, puro, libero e in armonia con nostro Padre.
Supporta il suo discorso mostrando dei video riportanti segni che ci manda il Cielo: pietre che contengono messaggi, cerchi nel Grano, immagini della Madonna e del Cristo con lacrime di Sangue. E ci mostra qualcosa avvenuto il giorno precedente. In una zona povera di Montevideo, è apparso, nella parte bassa del tronco di un albero, il volto di Cristo, disegnato dalla stessa corteccia, con gli occhi tristi, i capelli, la bocca e una lacrima grande sotto l’occhio.
Quest’ultimo segno è stato un regalo del Cielo a Giorgio. Qualcuno lo ha visto e lo ha informato, proprio quando lui si trova a Montevideo. Un grande segno per tutti noi, una carezza che da conforto alla nostra anima e ossigeno per continuare la lotta.
Perchè di lotta, di battaglia, è fatta quest’Opera, di lotta contro l’Anticristo, contro il sistema che fa che ogni giorno ci siano più poveri sulla terra e questo ce lo spiega magistralmente Jean Georges Almendras. E io mi chiedo mentre ascolto con attenzione, esiste qualcuno che sappia trasmettere la lotta di Giorgio meglio di quest’uomo? C’è qualcuno realmente in grado di farlo? Ascolto le sue parole.
La sua definizione della Coscienza che tutti dobbiamo coltivare, la passione per la giustizia. Vedo nella gente la condivisione e la comprensione dei valori semplici che però sono stati dimenticati.
A coronare una serata ricca e profonda, Giorgio ci da un messaggio. Grazie alla tecnologia e in particolare a Skype, Giorgio ci parla collegandosi da  casa .
Il suo volto è gioioso, nonostante la febbre. Ci saluta tutti, in special modo alla gente di Las Piedras a cui  promette di far visita nel suo prossimo viaggio. Chiede scusa per non essere insieme a noi personalmente e ci elargisce, come sua consuetudine, dei concetti profondamente spirituali, il cui profondo significato lo capiremo nel silenzio di noi stessi, ognuno col proprio tempo.
Ma certamente qualcosa accadrà  in comune a tutti noi.
Essere in contatto con Giorgio ci cambia, soffriamo una metamorfosi palatina che ci rende diversi, migliori, risveglia in noi la passione e la misericordia, la sete di giustizia e la compassione, l’adrenalina e l’armonia, invitandoci a muovere i primi passi verso l’Amore incondizionato.

Alicia Becera
Montevideo (Uruguay)
20 giugno 2010