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comedor_uy_01LA SOLIDARIETÀ
Quando la solidarietà si manifesta disinteressatamente ed è soprattutto frutto di un sentimento di unione, protetti dal manto della speranza, non è più solidarietà, ma diviene carità. Solidarietà che costruisce, che ama, che cerca e si autoalimenta. Carità; termine che non dovrebbe esistere, ma che esiste perché esiste il suo opposto, esiste la disuguaglianza, l’ingiustizia, l’abbandono, la mancanza di speranza.
Due mesi fa si era concretizzato in parte un progetto della nostra associazione a beneficio dei bambini che frequentano la nostra mensa “Un Rayo de Luz” (Un Raggio di Luce), nata tre anni fa.  Questo progetto si svilupperà in diverse fasi che vedranno l’incorporamento di attività socioculturali e di sostegno di cui ne beneficeranno non soltanto i bambini ma anche il quartiere dove sorge la nostra mensa. Una biblioteca, un ambulatorio che offra anche assistenza psicologica e ginecologica fanno parte del progetto che all’inizio era un sogno ma che poco a poco sta prendendo forma e si concretizza in una struttura fisica che si trova a pochi metri dalla mensa. Le autorità ci hanno ceduto lo spazio per avviare le attività. Ma è avvenuto in un momento molto difficile a livello materiale ed economico che ci trova a dover affrontare vere e proprie “battaglie per mettere insieme i soldi necessari e garantire l’alimentazione di base ai bambini. Abbiamo parlato di questo tema all’arca e ci siamo trovati compatti nel voler affrontare responsabilmente le difficoltà, perché abbiamo capito che il Cielo ci prova nei nostri punti deboli per fortificarci ancora di più e che la vera solidarietà nasce quando meno si ha, quando doni ciò che non hai e che le porte si apriranno se hai Fede. Quando parlavo così ai miei fratelli sentivo su di me una doppia responsabilità. Mi chiedevo: e se proprio il Cielo volesse il contrario? Se il Cielo non vuole che ci assumiamo questa missione? Ma qualcosa mi diceva che la decisione che stavamo prendendo era quella giusta, bisognava andare avanti nonostante tutto. Il Cielo avrebbe provveduto.
Il primo ostacolo era riuscire a trovare i mobili per la biblioteca e per le attività dei bambini, tavoli, scaffali per i libri, banchi, e sistemare il locale. Quasi per scherzo ci venne l’idea di presentare il nostro “Sogno” a “Pronto”, un programma Tv dove la gente scrive per vedere realizzare i propri sogni. Una sera, pensando a come riuscire a sistemare il locale, decisi di cercare in internet, compilai il modo di iscrizione, ma ormai me lo ero già dimenticata, tanto non avevo mai sperato di essere chiamata. Invece lo hanno fatto, hanno realizzato il sogno e per me è stato un segno del cielo, che siamo sulla via giusta. Il Cielo opera, parla attraverso segni e principalmente ha cura di chi più ha di bisogno. Mentre mi intervistavano sulla mensa, sui progetti e sui motivi che ci spingevano a fare quello che facevamo, banchi, tavoli e altre cose erano sistemate nel locale in modo da filmare dopo la mia reazione di sorpresa nel vedere tutto pronto. Non ho potuto evitare che le lacrime uscissero dai miei occhi, perché al di là dell’obiettivo materiale raggiunto, ho percepito chiaramente il valore trasmesso dal Cielo tramite i suoi strumenti. Un mese dopo mi hanno invitato al canale 10 di Montevideo per farmi un’intervista riguardo al “Sogno” e alla mensa. L’intervista è stata molto breve, ma hanno aggiunto il clip con l’intervista nella mensa. Tutti mi hanno salutato con molta effusione e mi ha richiamato l’attenzione qualcosa in particolare che mi induce inevitabilmente a riflettere. Tutti erano sorpresi che ci fossero persone come noi che si dedicano ad aiutare gli altri, anzi, erano sorpresi delle attività che si svolgono nella mensa Un Rayo de Luz. Come può essere che sorprenda la solidarietà? È indiscutibile che stiamo vivendo l’Armaghedon e  che inizia prima di tutto separando coloro che pensano al prossimo da quelli che pensano soltanto a se stessi. È già iniziata, ma non sappiamo quando ne dove finirà.

Erika Pais
Montevideo, 8 ottobre 2010