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retorno_01_copyIL NOSTRO COMPITO È AVVISARE, PARLARE DEL RITORNO, ANNUNCIARLO
Di Adriana Navarro La Luz
Maldonado ci apre le porte ancora una volta per dare voce ad un messaggio che è  centro delle nostre vite. La sala è strapiena, non solo di fratelli provenienti da tutto il Sud-America e dall’Italia, ma anche di altre persone che si avvicinano per approfondire temi che sono quasi tabù nella nostra società, il fenomeno ufo, la manifestazione dei cosiddetti "cerchi nel grano", la relazione che essi hanno con Cristo ed il momento caotico che la nostra umanità sta vivendo.
Ci ritroviamo di nuovo nel teatro "Paz y Uniòn", lunedì 24 gennaio 2011. L'aspettativa e l'allegria si respirano nell'aria, e nonostante qualche difficoltà, l’evento è una nuova opportunità per comunicare alla gente verità velate, conoscenze che possono stimolare l'uomo a farsi domande a riflettere, a cambiare il proprio modo di vedere ed agire nella vita.  
Tra i relatori si trovano Hugo Lucas, che possiamo definire il custode della "Pietra del Cuore”, Pier Giorgio Caria, ricercatore italiano e il contattato Antonio Urzi, anche lui italiano, insieme a Juan Alberto Rambaldo, rappresentante di Giorgio Bongiovanni in Argentina, ed Erika País, rappresentante in Uruguay. Moderatore il giornalista Georges Almendras. A continuazione riportiamo alcuni dei concetti trattati per averli sempre presenti in questo tempo in cui è  necessario discernere la verità dall'illusione materialista nella quale viviamo. Inizia la sua esposizione Hugo Lucas che porta con sé la famosa pietra, trovata in Uruguay da suo padre
... "Artigas produce migliaia e migliaia di tonnellate di pietra e mio padre lasciò quella zona nella quale viveva per trasferirsi all'altro estremo dalla città, dove rimase per 7 anni. Lì trovò questa pietra che trasformò la sua vita e la mia. Quando la trovò 44 anni fa disse: ‘Abbiamo trovato qualcosa che trascende l’uomo’... Questa pietra ha percorso il mondo... Ho avuto il privilegio di conoscere Giorgio Bongiovanni e molte altre persone straordinarie e tutto ha un filo comune. Geologicamente è un'agata con quarzo, ciò che i geologi non si spiegano è la forma ed i simboli che contiene al suo interno”.
Poi  mette a confronto la forma dell'Uruguay con quella della pietra, e veramente è sorprendente la somiglianza. Hugo Lucas esibisce foto ampliate dei simboli dentro la pietra e li spiega in modo tale di far accrescere nel pubblico la curiosità sia sul significato che sull'origine.
"Molti anni fa arrivarono geologi da tutte le parti del mondo e mi chiesero di studiare la pietra. In una stanza buia, la bombardarono con raggi X; la studiarono per tre giorni e mi dissero: ‘hai  qualcosa di magnifico tra le mani’. Esaminarono l’aspetto geologico, ma non captarono il messaggio. I simboli sono tutti in quarzo... i muscoli del cuore hanno la stessa forma che l'interno della pietra. C'è una figura che rappresenta un animale preistorico, una colomba, un pesce, la parola mille, la lettera J e C ecc. ecc. Questa pietra trasmette un messaggio di amore, un messaggio di pace all'umanità... Nell'anno 1997, Giorgio Bongiovanni vide la pietra, fu un momento bellissimo vedere un maestro così straordinario mentre osservava la pietra…”  
Prende la parola Georges Almendras che ringrazia Hugo Lucas per la sua presenza... "Non tutte le persone hanno la giusta sensibilità dinnanzi ad un evento di questa natura, ma ogni giorno ci sono sempre più persone che vivono delle inquietudini mistiche e spirituali.... Oggi per la prima volta sono qui insieme adue persone legate a Giorgio Bongiovanni, alla realtà mistica e a molti enigmi come i cerchi nel grano ed il messaggio cristico.... stiamo parlando di Antonio Urzi e Pier Giorgio Caria. Ma prima voglio dare la parola a Erika País, rappresentante di Giorgio Bongiovanni in Uruguay."  
Erika: "È un onore essere di nuovo in questa sala, un’emozione trovarmi insieme a tanti fratelli che lottano in questa guerra spirituale. Oggi farete un viaggio… e capirete che tutto fa parte di un grande puzzle cosmico... tutto si coniuga con i segni sulla terra dei quali ci parlerà Pier Giorgio e con gli eventi apocalittici... che ci dimostrano che l'umanità sta attraversando momenti molto critici... il tema è come li affrontiamo. Il nostro compito è mettervi di fronte a questa realtà... al collegamento tra segni ed eventi… spero che oggi andrete via con le mani piene di saggezza".  
È la volta dell’esposizione tanto attesa del ricercatore Pier Giorgio Caria che fa una straordinaria presentazione relazionando la manifestazione dei cosiddetti "cerchi nel grano”, coi tempi attuali, con le profezie maya e con l'esperienza mistica che vive lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni -. Da sottolineare la serietà e la ricercatezza della sua presentazione, indispensabili per dare un po’ di luce a chi cerca la verità.  
Pier Giorgio: “Non abbiamo molta informazione su quanto avviene sulla Terra, sembra che i temi che non sono di rilevanza quotidiana siano da considerarsi hobby, e non è corretto poiché  ci stanno avvisando che un giorno diverranno argomenti quotidiani per noi. Il sistema mondiale di informazione è manipolato, "tagliato” allo scopo di non farci rendere conto di questo richiamo del cosmo. Oggi vi renderete conto di quanto sia grande e scandaloso tutto questo sistema”.
Pier Giorgio mostra e spiega immagini di cerchi nel grano di diverse forme e paragona la grandezza degli stessi con diversi stadi di calcio. Questo è il primo dato che dimostra che non possono essere fatti da umani, poiché appaiono da un giorno all'altro.  
Prosegue con un'analisi dei diversi livelli di energia elettromagnetica dei campi dove appaiono queste figure, e si nota chiaramente che l'energia elettromagnetica è aumentata sensibilmente nelle vicinanze del cerchio piuttosto che nel resto del campo. Ci racconta inoltre che le videocamere si spengono dentro i cerchi. Un’ulteriore prova che i cerchi nel grano non sono realizzati da esseri umani. Spiega inoltre che nelle spighe e nei semi avvengono cambiamenti genetici che dimostrano ancora che questi cerchi non sono una falsificazione. Pier Giorgio chiede al pubblico chi investirebbe tanto denaro per realizzare una cosa come questa? A quale scopo? Altri studi hanno dimostrato che le particelle d’acqua sono sensibili alle figure dei cerchi. Un altro fenomeno trattato da Pier Giorgio è la formazione dei "cerchi fantasma", che si formano l'anno successivo nello stesso punto dove era apparso l’originale, dovuto all'energia che rimane sul posto. Il tutto pienamente sostentato da video e fotografie datate dei cerchi. Conclude Pier, "tutto sta a dimostrare che non è un fenomeno umano”. E completa la sua analisi parlando della relazione dei cerchi con le profezie maya, spiegando che in realtà non dovrebbero essere definite profezie maya, perché i maya lasciano in realtà un avviso all'uomo di questo tempo che non è frutto di un'esperienza mistica come può essere quella dei profeti nella bibbia, ma i maya erano grandi ricercatori, scienziati, che conoscevano la relazione tra tutte le cose create e la relazione dei cicli cosmici con l'evoluzione del pianeta e della nostra umanità. A dimostrare che scienza e religione non sono oggi in verità opposte, bensì complementari.   "A partire dal 2004 cominciarono ad apparire cerchi nel grano relazionati con le profezie maya. Ma i Maya studiavano il funzionamento dell'universo, per loro non c’era  differenza tra spirito e religione e scienza, allora, perché separare la scienza e la fede? Mi sembra che come dicevano i romani "dividi e regnerai", sembrerebbe che ci mentano affinché restiamo ignoranti. Gli umani non abbiamo certezze su chi siamo veramente, abbiamo dei credi… I maya non erano di questo parere, sapevano che tutto è collegato. L'ultimo katún, il periodo di tempo che va dal 1992 al 2012, è il cuore della profezia, è il tempo del no tempo. Essi dicono che è il tempo della fine della paura, dell'odio e del materialismo, è tempo di scelta per ogni uomo, può lavorare a favore della vita o rimanere a fare niente. Il messaggio di speranza è che seguirà un'era di pace (Nuovo Regno) e dopo il 2012 sarà sempre più difficile cambiare, perché l'uomo non potrà più organizzarsi a causa della rapidità con cui si produrranno gli avvenimenti. Se i maya hanno detto la verità, dobbiamo renderci conto che sta succedendo qualcosa di importante nel mondo e vediamo che nel ‘90 appare questo cerchio comunicativo che significa comunicazione tra cielo e terra... C’è stato un gruppo musicale "Led Zeppelin” che utilizzò questo diagramma per la copertina del suo disco...   
... Nel 1989 prima dell'inizio dell'ultimo katún, Giorgio Bongiovanni viene stigmatizzato. Il codice Dresda dice che verrà la fine dei cavalieri e che gli uomini incontreranno i signori delle stelle... Nel ‘91 Giorgio Bongiovanni riceve un messaggio che parla di due croci di sangue per l'umanità, le croci rappresentano la scelta dell'umanità, il bene o il male il, la croce del castigo o la croce della redenzione...”
Pier continua enumerando eventi mondiali successi in questo periodo molto significativi per la storia dell'umanità come la caduta del muro di Berlino e la caduta della Russia. È la volta di Antonio Urzi che racconta la sua esperienza vicino a Simona Sibilla, sua moglie. Da bambino gli avvistamenti sono stati qualcosa di normale nella sua vita. Antonio racconta come avvengono i suoi avvistamenti, l’emozione che prova quando si avvicinano gli incontri e definisce Simona "l'antenna" poiché molte volte è lei che avvisa Antonio che sta per prodursi un avvistamento.  
Dopo la visione di alcuni filmati di Urzi, ci rendiamo conto che praticamente i telegiornali non fanno filtrare niente mentre in verità il contatto massivo è già iniziato  benché almeno per adesso non lo vedremo nelle televisioni, come invece sarebbe logico. Se veramente viviamo l'era della comunicazione e dell’informazione come ci dicono, dovremmo vedere queste notizie in televisione.  
Più tardi riprende la parola Pier che ci racconta che quando è apparso il volto di Cristo nei cerchi di grano, immediatamente ha chiamato a Giorgio per commentare il fatto. In quel momento Giorgio stava sanguinando e non fu possibile parlare con lui, ma subito dopo Giorgio lo chiamò molto interessato chiedendo dettagli dell’accaduto, perché aveva ricevuto un messaggio degli esseri sul volto apparso e gli facevano sapere che a partire da quel momento le figure nei cerchi sarebbero cambiate. Sarebbero apparse immagini più mistiche, spirituali, perché questo è il tempo del Ritorno di Cristo. Una settimana più tardi appare la figura di un calice, che conferma la relazione tra queste figure e Giorgio Bongiovanni, vale a dire la relazione tra gli artefici di questi cerchi nel grano e Giorgio. Pier commenta: “allora il messaggio di Giorgio non veniva dalla sua testa, ma da questi esseri artefici dei cerchi nel grano che parlavano dell'unione della scienza e lo spirito”.
Per concludere prende la parola Juan Alberto Rambaldo, rappresentante di Giorgio Bongiovanni in Argentina.  
"Io sono qui perché un essere molto speciale mi ha chiesto di rappresentarlo in questa occasione. Giorgio Bongiovanni, lo stigmatizzato di Fatima, l'inviato del Cielo, colui che dopo essere stato preparato dal più grande contattato, Eugenio Siragusa, si è lanciato nell’enorme compito di collegare gli esseri di luce, le profezie maya, il fenomeno ufo, etc., etc., in un senso cosmico e di insegnarci che per costruirci e costruire dobbiamo agire; non possiamo restare a guardare come se fosse naturale la terribile distruzione della natura e che i padroni del mondo ci  deculturalizzano. Ci insegna che dobbiamo aspettare Colui che promise di ritornare e che dobbiamo gridare la verità. Perché dobbiamo sopportare la bugia, l'ingiustizia? È arrivato il momento della Resistenza e di non essere più disposti a venire disumanizzati e diventare soltanto pacchi che camminano per strada, ci insegna che lo spirito si manifesta nella materia attraverso l'azione. Il Maestro ritornerà ma non dobbiamo restare seduti ad aspettare perché noi ci costruiamo e ricostruiamo attraverso l’azione, lottando per le anime, dobbiamo essere soldati che lottano per salvare le anime dei fratelli, e non dico l'umanità, dico i fratelli... bisogna resistere, perché sebbene incute trepidazione è anche vero che è l'ultima chiamata. Questo ci insegna Giorgio Bongiovanni. Il sangue che fuoriesce dalle sue ferite è sangue di redenzione, ci permette di riconoscere e riconoscerci. Lo possiamo fare o no… Giorgio ci dà la forza spirituale per aspettare Lui, per aspettare il Nuovo Regno, che diverrà realtà.”

Con l’augurio di non dimenticare  
Adriana Navarro  
Montevideo, 14 febbraio 2011.