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fabionoruegaaCRONACA DEL VIAGGIO IN NORVEGIA
RCN United World College, Flekke - Fjaler (Norvegia) 12-16 Agosto 2011
Di Fabio Maggiore 18/08/11

Erano ben 11 anni che non tornavo in Norvegia.
Quest’anno il College ha organizzato la “Reunion” per i diplomati del 2000 e 2001 e ho colto l’occasione per riabbracciare compagni di cui avevo purtroppo perso le tracce da troppo tempo. In totale saremmo dovuti essere circa 200, ma in realtà siamo giunti all’incontro in 120, comunque un bellissimo risultato!
Appena arrivato sentivo forte, fortissimo il richiamo di quella che è stata la mia prima casa, appena andai via di casa, quando neanche maggiorenne mi trasferii per terminare gli studi.
Non riuscivo a contenere l’emozione di ritrovarmi nel posto che mi ha fatto crescere, che mi ha insegnato valori di tolleranza, rispetto, pace, coesione, multiculturalità, responsabilità.

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La missione dell’organizzazione è molto semplice: "I Collegi del Mondo Unito fanno dell'istruzione una forza per unire i popoli, le nazioni e le culture perseguendo la pace e un futuro sostenibile".
Nati nel 1962 grazie ad un manipolo di idealisti, lo scopo dei collegi è sempre stato quello di promuovere la pace tra i popoli. Come possono popoli tanto diversi accettarsi se non hanno modo di conoscersi? E qual miglior modo di conoscere altre culture se non nel periodo più bello della vita? Nei collegi UWC sparsi per il mondo, i giovani studenti vivono per 2 anni nella stessa comunità, dove oltre a seguire un ottimo curriculum di studi, si dedicano a numerose attività extra scolastiche ispirate appunto agli ideali dell’organizzazione!

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Che immeritata fortuna avere avuto questa possibilità… Credo sia facile immaginare quanto non credevo il mio sogno si fosse veramente realizzato… Quando mi comunicarono l’assegnazione della borsa di studio, erano gli ultimi giorni del mio III° liceo scientifico. Di ritorno da scuola trovai il telegramma nella cassetta della posta... quel viaggio in ascensore fu interminabile… appena entrai in casa potei liberare la mia gioia: NORVEEEEGIA!!!! …Urlai saltellando! Ce l’avevo fatta… avevo tra le mani un biglietto per un treno che mi avrebbe cambiato la vita…

Ho cercato di far tesoro di questi valori che sicuramente mi hanno cambiato in meglio, rispetto a quello che era il mio modo di fare e di vedere le cose prima di arrivare al College. Ma quello, tuttavia, non era il miglior treno su cui sono salito, poiché il treno più importante mi si è presentato negli anni a venire: il treno della Verità, il treno della Vita.

A parte l’esperienza al College, ho sempre conservato nel cuore questa terra perché ho potuto apprezzare le meravigliose qualità della gente scandinava. Molto amanti e rispettosi della natura, in genere riservati e discreti, ma con un gran cuore, molto rispettosi e gentili.

Già, la natura. Ho visto montagne tra laghi e fiordi… vette innevate con cascate, ruscelli e foreste di conifere… cervi che corrono liberi nei boschi ricchi di funghi e bacche da frutto… ho visto il sole che d’estate tramonta dopo le 23:00 e sorge verso le 2:00 del mattino… montagne con roccia, creste e ghiacciai che toccano il cielo nella parte alta… neve e conifere nella parte intermedia… prati e paesini sul fondo… fino a fondare le radici nel mare dei fiordi. Tutto in un solo colpo d’occhio. Non andate in Scandinavia per scoprire le loro città, usi e costumi… la loro storia è tra queste montagne, che pazienti e silenziose parlano più di mille libri.

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Lo spirito della “mission” del collegio ha covato nello spirito di molti studenti, i quali una volta cresciuti hanno fatto fruttare i valori appresi per lavorare a favore della vita. Certamente molti hanno avuto accesso ad ottime università e lavori prestigiosi, ma non sono loro che mi hanno colpito.
Mi hanno invece colpito quelli che umilmente e con grande spirito di sacrificio, dopo essersi laureati non hanno scelto vite agiate e ordinarie… ma hanno abbandonato le città “sicure” scegliendo di lavorare come volontari in zone povere, come Tracey dello Zimbabwe, o come la mia connazionale Adriana che lavora con Medici senza Frontiere nella Repubblica Centrafricana, con la guerriglia sempre in agguato… O magari come Anna-Linnea delle isole Åland (Finlandia), attualmente in carcere per disubbidienza politica, essendosi schierata dalla parte dei più deboli e per una causa giusta. E ancora tanti altri che pur vivendo una vita “normale” appoggiano attivamente associazioni umanitarie per far fronte alle emergenze sparse nel mondo. Credo che sia importante testimoniare questi piccoli grandi esempi di impegni di vita che troppo spesso passano inosservati.

Oggi più maturi, molti di noi ci siamo soffermati a riflettere sul fatto che abbiamo ricevuto una enorme quantità di talenti da questo College… e non dobbiamo fare altro che restituire alla Vita quello che ci ha così generosamente donato.

Tra le tante attività e incontri tenuti in questi 4 intensissimi giorni, sicuramente indelebili nella nostra memoria, ho avuto il piacere di condividere i miei interessi e quindi fare una breve presentazione sulla storia del contatto Extraterrestre, presentando documenti militari, civili, dei servizi segreti, dei contattisti, etc., cui hanno partecipato circa 40 persone. Grazie all’aiuto del paziente Pier Giorgio, ho mostrato del materiale che lui abitualmente utilizza nelle conferenze.
Ho quindi illustrato i cardini fondamentali della visita extraterrestre, partendo dalla storia dell’ufologia, con documenti ed interviste di alti vertici militari e segreti, cerchi nel grano, il ruolo dei contattisti come moderni profeti, fino ad arrivare a segni celesti come le apparizioni Mariane, il messaggio dello stimmatizzato Giorgio Bongiovanni e concludendo con la profezia del ritorno di Cristo. Sicuramente l’impatto maggiore è dato dai tanti ed incredibili video.

La panoramica è stata abbastanza ampia e per alcuni aspetti complessa, ma ho percepito che il messaggio e le prove abbiano comunque smosso diverse coscienze, seppur lievemente, in quanto molti mi hanno ringraziato calorosamente e hanno voluto continuare a pormi domande, sia nel dibattito finale, che separatamente. Abbattuto il muro della diffidenza iniziale, in molti hanno comunque compreso il messaggio di ammonimento all’umanità e di invito a cambiar rotta.

Sono sicuro di non aver risolto tutti i dubbi ed interrogativi dei miei amici, ma di sicuro un seme è stato piantato in loro, e magari forse un giorno fiorirà almeno in alcuni, e questo fiore li spingerà a cercare… per scoprire la Verità, un Universo che viene rivelato ai cercatori più costanti, fedeli ed umili.

Per concludere, vorrei far onore alla mia amica Tracey, fisioterapista di cui ho accennato sopra… una persona eccezionale, che riassume così il suo grido di amore per la vita:

Io vedo.
Vedo persone portate con le carriole nella clinica perché non possono camminare.
Vedo bambini di 5 anni portati sulle spalle dalle loro madri perché non sono in grado di controllare i loro muscoli.
Vedo donne digrignare i denti quando si tolgono le scarpe perché i nervi nei loro piedi sono troppo sensibili.
Vedo giovani uomini appoggiarsi alle loro mogli perché hanno avuto un infarto.
Vedo orfani che fanno fatica a respirare perché i loro polmoni non sono abbastanza forti da permettergli di giocare a calcio.
Vedo ragazzini che non riescono a stare in equilibrio e sono preoccupati di quello che pensano i loro amici.
Che cos’è la vita senza qualità? È sufficiente che con la medicina siamo in grado di mantenere in vita gente con l’HIV? Come fisioterapista, vedo persone con l’HIV nella cui vita posso fare la differenza. Posso istruire ed aiutare la gente a gestire i sintomi fisici dell’HIV, una malattia debilitante.
Lavoro al Newlands per fare la differenza nelle singole vite.
Lavoro al Newlands per i sorrisi quando un bambino comincia a gattonare, per le lacrime quando un uomo riesce a stare insieme da solo, per le urla di gioia quando un bambino calcia un pallone.
Lavoro al Newlands perché mi fa tenere i piedi per terra. I pazienti sono riconoscenti per il supporto che ricevono. L’istruzione per me è intrinseca all’autocontrollo della salute. Se una persona è consapevole di cosa fa peggiorare il suo sintomo e cosa lo alleggerisce, quella conoscenza la può emancipare.
Lavoro al Newlands per scoprire i personaggi dietro i volti, per permettere alla gente di abbandonare una “esistenza mediocre”, investendo nelle loro vite.
QUESTO è quello che mi anima.

Ora sono tornato a casa, più ricco di prima. Più consapevole che nel mondo c’è ancora una speranza che cova viva come la brace sotto la cenere… in attesa che la gente di buona volontà porti nuova legna…

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Fabio Maggiore – 18/08/2011