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librocolonnaDAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 20 GIUGNO 2012:

DAVIDE TECCHI, UN AMICO E FRATELLO DEL CUORE, HA SENTITO DI ESPRIMERE CON ENTUSIASMO E DETERMINAZIONE LA SUA CRITICA AL LIBRO DEL GESUITA CARLO COLONNA.
LO RINGRAZIO CON IL CUORE.

IN FEDE
GIORGIO BONGIOVANNI

Palermo (Italia)
20 giugno 2012

COMMENTO AL LIBRO DEL SIG. CARLO COLONNA, GESUITA, INTITOLATO
“LO STIGMATIZZATO GIORGIO BONGIOVANNI E IL SUO PROFETISMO –
UN DISCERNIMENTO SPIRITUALE”

 Signor Carlo Colonna, gesuita,

devo dire che lo spreco di tempo e di energie da lei profuso per la stesura del suo libro «Lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni e il suo profetismo» rimane essenzialmente e aggiungerei letteralmente tale:  uno spreco di tempo e di energie.

        E per di più privo di ogni utilità a parte quella che a lei ed a quelli come lei può fare solo molto piacere: gettare fango e discredito su una persona il cui comportamento e le cui peculiarità sono del tutto cristallini e del tutto meritevoli di ammirazione ed approvazione sconfinate.

        Per prima cosa mi chiedo cosa e chi ha permesso a Carlo Colonna, sacerdote gesuita, niente di meno, di portare paragoni comportamentali su una persona degna del massimo rispetto come Giorgio Bongiovanni senza mai e sottolineo mai averlo conosciuto di persona: cosa e chi le ha permesso di esternare un simile attacco ingiustificato?

        Nella presentazione del suo libro, Carlo Colonna, gesuita, cita l’Esortazione apostolica postsinodale sulla Chiesa in Africa di Papa Benedetto XVI al n.91 dove trovasi la presentazione sintetica riguardante la natura di movimenti sincretisti e di sette nella vita della Chiesa; lo stralcio riportato, riguardante l’Africa, cita tra l’altro «Numerosi movimenti sincretisti e sette, inoltre, hanno visto la luce nel corso degli ultimi decenni. Talvolta è difficile discernere se siano di ispirazione autenticamente cristiana o siano semplicemente il frutto di una infatuazione per un leader che pretende di avere dei doni eccezionali.  La loro denominazione e il loro vocabolario portano facilmente alla confusione e possono ingannare fedeli in buona fede.  Approfittando di strutture statali in elaborazione, dello scardinamento delle solidarietà familiari tradizionali e di una catechesi insufficiente, queste numerose sette sfruttano la credulità e offrono una copertura religiosa a credenze multiformi ed eterodosse non cristiane. Esse distruggono la pace delle coppie e delle famiglie a causa di false profezie e visioni. Seducono anche dei responsabili politici.  La teologia e la pastorale della Chiesa devono individuare le cause di questo fenomeno non soltanto per arginare “l’emorragia” dei fedeli delle parrocchie verso di esse, ma anche per porre le basi di una risposta pastorale appropriata a fronte dell’attrazione che questi movimenti e sette esercitano su di essi. Ciò significa ancora una volta evangelizzare in profondità l’anima africana.»

        Mi chiedo, siccome non si è mai osservato neppure un solo trafiletto inserito su almeno uno dei quotidiani e delle riviste più conosciute, dal giorno della nascita di Giorgio Bongiovanni in poi, che parli di inganno nei confronti di fedeli in buona fede e di scardinamento di solidarietà familiari tradizionali o di offerta di copertura religiosa a credenze multiformi ed eterodosse non cristiane da parte di Giorgio Bongiovanni, si deduce oggettivamente che lei, Carlo Colonna, gesuita, non possiede alcun documento testimoniale che avvalori queste sue affermazioni.

        Le sue affermazioni sono, né più né meno, artate dichiarazioni capziose e mendaci per gettare discredito pubblico su una persona integerrima.  Perché?  Lo Stato del Vaticano, al quale ho spedito ben due lettere/fiume poco tempo fa che le allego in copia, saprebbe sicuramente rispondere: non sarebbe la prima volta per il Vaticano.

        Ed in merito a queste mie affermazioni ci sarà una ripresa nel contesto della presente.

        Nel frattempo, riprendo la presentazione del suo libro che recita altresì «Il Papa descrive con pochi tocchi alcuni aspetti con cui si presenta il profeta Bongiovanni, anche se non sta pensando a lui: la sua pretesa di avere doni eccezionali, le sue interpretazioni fuorvianti su Fatima e sul ritorno di Cristo come gli altri dogmi della fede cattolica, il segno straordinario della sua sanguificazione che vorrebbe rendere credibile il suo profetismo, la copertura religiosa a credenze umane non cristiane (la credenza negli extraterrestri), l’inganno nella fede che crea a causa della credulità e dell’ignoranza religiosa della gente.»:
Signor Carlo Colonna, gesuita, a parte il fatto che in questo breve stralcio di presentazione lei si rivela un emerito ignorante in quanto all’uso del termine sanguificazione (il cui significato è paritetico al termine emopoiesi, vale a dire il processo di formazione delle cellule del sangue che avviene in determinati organi come il midollo osseo, la milza), infatti il termine corretto che lei avrebbe dovuto usare è sanguinamento o sanguinazione o emorragia che significa perdita di sangue da ferita così come è vero che Giorgio Bongiovanni ne perde frequentemente dalle sue ferite perenni, apertesi dal 2 settembre 1989, nelle sue mani, nei suoi piedi e nel suo costato (tra parentesi: le ricorda qualcosa l’ubicazione delle ferite di Giorgio Bongiovanni? A me sì, poi glielo spiego, considerato che lei, Carlo Colonna, gesuita, non ha affatto capito), volevo significarle che Giorgio Bongiovanni non ha mai preteso di avere doni eccezionali, così come lo ha pubblicamente enunciato nelle innumerevoli conferenze che lo hanno visto accurato oratore così come da intervistato in emittenti tv e radio non solo italiane ma di numerosi altri paesi sul pianeta.

        Inoltre, Giorgio Bongiovanni non ha mai fornito pubblicamente o privatamente interpretazioni fuorvianti su Fatima o sul Ritorno di Cristo o su altri dogmi della fede cattolica: al contrario, la sua preparazione, la sua conoscenza riguardo tali argomenti è estremamente approfondita come ha più volte dimostrato non solo attraverso le conferenze e le interviste ma anche con precisi e ben articolati scritti che ha avuto modo di pubblicare finanche nella prestigiosa rivista Antimafia 2000.

        E, a proposito di Antimafia 2000, deve sapere, Signor Carlo Colonna, gesuita, che tale prestigiosa rivista è stata fondata dallo stesso Giorgio Bongiovanni che ne è pure Direttore Responsabile: essa si occupa di tematiche scottanti e dimensionalmente importantissime come la criminalità organizzata e quanto connesso a quest’ultima.  Nel corpo di tale rivista, esiste anche uno spazio editoriale chiamato Terzo Millennio che pubblica su altri argomenti di ampio interesse dimensionale.

        In quanto alla sanguinazione dalle citate ferite perenni, deve sapere, Signor Carlo Colonna, gesuita, che esiste notevole documentazione afferente ad accurate analisi ematologiche delle ferite clinicamente inspiegabili di Giorgio Bongiovanni portate avanti da medici specialisti di svariate nazioni corrispondenti ad altrettanti paesi dallo stesso Bongiovanni visitati nel corso della sua vita;  e non è tutto poiché esiste paritetica quantità documentale medico specialistica che attesta il suo profilo mentale-psichico attribuendogli perfetto equilibrio ed una straordinariamente spiccata intelligenza.

        Tale documentazione, che lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, non avrà mai il coraggio di chiedere direttamente a Giorgio Bongiovanni, si può trovare comodamente con una semplice ricerca su internet, ad esempio sul sito di youtube ma anche sullo stesso sito che numerosi amici hanno dedicato allo stesso Bongiovanni. Ma lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, a questa semplicissima possibilità non aveva neppure pensato.

        Gli asini ragliano e certamente non possono cinguettare …

        Per riprendere il discorso della presentazione del suo libro, quando lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, cita « … la copertura religiosa a credenze umane non cristiane (la credenza negli extraterrestri) … » deve sapere che sta percorrendo una strada in salita, ma molto in salita, che solamente i più dotati nel fisico possono percorrere con abilità e senza affaticarsi.

        Deve sapere che esistono svariate migliaia di chilogrammi tra documenti cartacei, filmati, registrazioni audio e quant’altro testimonianti la realtà extraterrestre sul nostro pianeta ed in orbita ad esso, in possesso non solo dei molteplici centri ufologici mondiali, incluso quello italiano, ma anche in possesso dei bureaux dei ministeri dell’interno di numerose nazioni, per non parlare degli archivi unici nel loro genere dei giornalisti e dei ricercatori ufologici che, avendo fatto di questa attività la loro principale, da decenni “solcano” l’atmosfera e la biosfera alla ricerca di nuovi documenti e testimonianze che avallino una volta in più, in modo ancora più evidente la presenza di creature/entità esoterrestri e dei loro mezzi: io stesso ho visto varie volte mezzi sconosciuti solcare la nostra atmosfera ed in quelle occasioni avevo individui a me vicini, testimoni anch’essi di tali straordinari avvistamenti.  Eppoi cito un paio di esempi per tutti: in primis il giornalista messicano Dottor Jaime Maussan, ormai da decenni ricercatore/investigatore delle realtà extraterrestri, la cui attività lo ha portato e lo porta tuttora a presiedere importantissimi simposi relativi a rassegne ufologiche di carattere internazionale che spesso si tengono negli Stati Uniti, oltre a varie altre nazioni; in secundis il Signor Antonio Urzi, italiano, la cui recente vittoria del prestigioso premio al meeting internazionale di ufologia tenutosi alcuni mesi fa in Nevada (U.S.A.) non può che consolidare il suo già indiscutibile apporto testimoniale corredato di straordinari filmati di eccellente qualità attestanti inconfutabili presenze extraterrestri sul nostro pianeta, nella fattispecie sopra i cieli della nostra Milano.

        Ma lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, non riconosce neppure la logica ineccepibile delle parole che Padre Pio da Pietrelcina pronunciò ai suoi figli spirituali a proposito della tematica relativa all’esistenza di vita extraterrestre, il cui contenuto è fedelmente riportato in uno dei numerosi tomi editi sul Santo in questione pubblicati proprio da uno dei tanti editori che lo riconobbero per quella straordinaria persona che recava sul suo corpo le stesse ferite sanguinanti che Giorgio Bongiovanni porta sul proprio: questo libro, intitolato “Così parlò Padre Pio”, edito da Imprimatur Vicenza (14 giugno 1974) C. Fanton, Vescovo Ausiliare, a pagina 217 riporta «Pianeti: - Domanda: Padre, dicono che negli altri pianeti ci sono altre creature di Dio!  - Padre Pio: E che, vorresti che non ci fossero, che l’Onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra? E che, vorresti che non ci fossero altre creature che amano il Signore? – Domanda: Ho pensato che la Terra è un niente, di fronte agli astri e a tutti gli altri pianeti. – Padre Pio: Eh! Si, e noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il signore non avrà certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri ci saranno degli esseri che non avranno peccato come noi.»

        E, Signor Carlo Colonna, gesuita, quanto prosegue ad enunciare nella presentazione, vale dire nello stralcio che predica «La rottura della fede e dell’unità della fede per la vita della Chiesa e dei cattolici è il più grande dramma che possa esistere» sarebbe oggettivamente apprezzabile se non fosse che il Vaticano, che dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, rappresentare la Chiesa cattolica, investe immani risorse ed energie nel comportarsi in modo del tutto antitetico al suo compito primario e su tale vasto, anzi vastissimo argomento la invito a leggere il paio di lettere che io stesso ho inoltrato alle autorità reggenti del Vaticano che le allego alla presente.

        Ma, d’altro canto, come potrebbero destare fiducia nel Vaticano le pubblicazioni di recenti articoli da parte di autorevoli quotidiani come Il Sole 24 Ore, Il Fatto Quotidiano, La Repubblica (per citarne solo alcuni) che ci espongono una realtà del tutto fuorviante da quella che invece dovrebbe caratterizzare completamente i vertici del Vaticano?  Infatti, da pochi giorni orsono si sono letti i seguenti titoli:

        23 maggio 2012 – Il Fatto Quotidiano «I vescovi non vogliono indagare» ;

        25 maggio 2012 – Il Sole 24 Ore «Scontro allo IOR, via Gotti Tedeschi – La Segreteria di Stato “sfiducia” il presidente della banca della Santa Sede»;

        25 maggio 2012 – Il Fatto Quotidiano «IOR, sfiduciato il presidente Gotti Tedeschi» e ancora «Vaticanleaks: la talpa è il cameriere del Papa»;
 
        26 maggio 2012 – Il Sole 24 Ore «L’addio di Gotti Tedeschi “Mai tradito il Pontefice”» e ancora «Arrestato il maggiordomo del Papa – Vaticano sotto shock : Paolo Gabriele fermato con l’accusa di essere “il corvo”»;

        27 maggio 2012 – Il Fatto Quotidiano «Il Papa circondato da sospettati – Dopo il maggiordomo, l’attenzione è su un laico in servizio alla Segreteria di Stato del Vaticano» e ancora «Comanda solo Bertone: lui ha in mano i soldi» e ancora «Pedofilia, riciclaggio e suicidi : l’annus horribilis della Chiesa – scandalo d’oltretevere : a partire dal caso Boffo fino all’annunciata morte di Benedetto XVI»;

        27 maggio 2012 – Il Sole 24 Ore «Casa di Dio scossa ma non cade – Il Papa cita il Vangelo – Istruttoria formale per furto contro il maggiordomo» e ancora «Gendarmeria, l’intelligence del Papa»;

        28 maggio 2012 – La Repubblica «Delitti e castighi sul soglio di Pietro»;

        29 maggio 2012 – Il Sole 24 Ore «Nessun cardinale è indagato – Padre Lombardi : non c’è collegamento con la vicenda dello IOR»;

        29 maggio 2012 – La Repubblica (on line) «Vaticano, la grande guerra dello IOR, i big della Chiesa contro Bertone»;

        29 maggio 2012 – Il Fatto Quotidiano «Il Papa debole ha deluso la vecchia guardia»;

        30 maggio 2012 – La Repubblica (on line) «Quel documento speciale che ha incastrato Paoletto»;

        31 maggio 2012 – La Repubblica (on line) «Dalla P2 agli appalti del G8 ecco la Vatican Connection con cardinali, faccendieri e massoni. Un centro di potere fatto di clientele e favori – Il cardinale Tarcisio Bertone»;

        6 giugno 2012 – Il Sole 24 Ore «Interrogato Gabriele : rischia fino a 8 anni»;

        6 giugno 2012 – Il Fatto Quotidiano (on line) «IOR, la guerra sulla trasparenza e la vendetta di Bertone – L’uomo dell’antiriciclaggio che finisce intercettato in un’indagine per riciclaggio. È questo il paradosso dell’ex presidente IOR Ettore Gotti Tedeschi, tuttora presidente del Banco Santander Consumer e procuratore in Italia della holding spagnola Banco Santander S.A.»;

        12 giugno 2012 – Il Fatto Quotidiano (on line) «IOR, il memoriale di Gotti Tedeschi. Ecco chi non voleva la norma antiriciclaggio – L’informativa inizia con “Caro Monsignore” ed era diretta al segretario particolare del Papa, Georg Gaenswein, perché lo facesse avere a Benedetto XVI. Tra gli allegati ci sono documenti diretti al segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcisio Bertone. In un appunto al segretario di Stato si parla anche dei contrasti con il dg Cipriani e di un conto IOR che JP Morgan decise di chiudere a Febbraio»;

        18 giugno 2012 – Il Fatto Quotidiano (on line) «Norme antiriciclaggio, lo Stato Vaticano bocciato otto volte su sedici – È quanto emerge dal rapporto Moneyval, il comitato di esperti europei, consegnato giovedì scorso agli Stati membri dalla segreteria dell’organismo del Consiglio d’Europa. Rispettate solo la metà delle raccomandazioni prescritte per l’inserimento nella cosiddetta “lista bianca” dei paesi virtuosi.»;

        18 giugno 2012 – Il Fatto Quotidiano (on line) «Antiriciclaggio, padre Lombardi sul Fatto: “Ricostruzione non è oro colato” – Lo IOR rischia di avere note insoddisfacenti dal Moneyval (l’organismo europeo che valuta le misure per la trasparenza finanziaria) per otto delle sedici “raccomandazioni fondamentali” in materia di riciclaggio, e quindi di non poter poi figurare nella “white list” dei paesi virtuosi. Il rapporto è ancora “segreto”.»;

        ma ancora prima di questi titoli si poteva riscontrare, tra gli altri, gli articoli titolati come segue:

        21 settembre 2012 – Il Fatto Quotidiano (on line) «Riciclaggio, IOR sotto inchiesta. Sequestrati 23 milioni, indagati i vertici della banca vaticana – Ettore Gotti Tedeschi è da sempre considerato vicino al segretario di Stato Tarcisio Bertone e all’Opus Dei. È stato l’ispiratore dell’enciclica economica di Papa Ratzinger.»;

        31 gennaio 2012 – Il Fatto Quotidiano (on line) «Norme antiriciclaggio: è la Santa Sede a imporre le sue condizioni all’Italia – In un documento riservato, il rifiuto del Vaticano a dare informazioni allo Stato per le vicende antecedenti al primo aprile 2011, ovvero da quando è entrato in vigore il nuovo organismo per la trasparenza finanziaria voluto da Papa Benedetto XVI.»;

        15 febbario 2012 – Il Fatto Quotidiano (on line) «Norme antiriciclaggio: IOR, ecco le carte che inchiodano il Vaticano sulla trasparenza – In una lettera il cardinale Nicora, capo dell’Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede, lancia l’allarme: “Con la nostra ultima legge facciamo un passo indietro e resteremo un paradiso fiscale”. Il documento inviato a Gotti Tedeschi e alla Segreteria di Stato.»;

        21 marzo 2012 – Il Fatto Quotidiano (on line) «Misteri vaticani: la Procura di Roma indaga sul conto dello IOR in Germania – I magistrati della capitale hanno avviato una rogatoria internazionale per conoscere i movimenti di denaro della Santa Sede nel paese natale di Papa Ratzinger. Sotto la lente i conti alla JP Morgan di Francoforte».

        È stupefacente osservare i contenuti degli articoli citati ed è ancora più stupefacente il presunto determinismo che affibbia al  povero Paolo Gabriele, maggiordomo, quanto di marcio, putrido, rivoltante accada in Vaticano … lo Stato più piccolo del mondo ma anche il più potente … davvero incredibile, e voglio esternare al Signor Paolo Gabriele tutta la mia solidarietà e le mie congratulazioni per l’immenso coraggio delle iniziative da lui intraprese.

        E non è certo un caso l’osservare pressoché in contemporanea all’uscita del suo libro, Signor Carlo Colonna, gesuita, anche l’uscita del libro dell’impeccabile giornalista Gianluigi Nuzzi intitolato «Sua Santità – Le carte segrete di Benedetto XVI» che riporta sul retro della copertina la dichiarazione della fonte principale interna al Vaticano che ha fornito le centinaia di documenti alla base del libro del Nuzzi, la quale recita «Il mio coraggio è di far conoscere le vicende più tormentate della Chiesa. Rendere pubblici certi segreti, piccole e grandi storie che non superano il portone di bronzo. Solo così mi sento libero, affrancato dall’insopportabile complicità di chi, pur sapendo, tace.»

              Ebbene, alla fonte del Signor Nuzzi io esterno le mie più vive e calorose congratulazioni per l’immenso coraggio dimostrato in evidente sprezzo del pericolo e del rischio di morte a cui potrebbe andare incontro ed aggiungo che mi dispiace sinceramente non potergli essere d’aiuto in questo momento.

        E non è certo priva di documentazioni e di interesse oltremodo rilevante l’articolata stesura degli articoli sui crimini in  Vaticano prodotta molto tempo prima (vedansi in particolare il numero 62 di Antimafia 2000 ed anche il numero 67 ed il numero 68) dalla mirabilissima penna di Giorgio Bongiovanni, stigmatizzato e Direttore Responsabile della rivista Antimafia 2000 a cui va tutta la mia ammirazione, tutta la mia stima e tutto il mio rispetto.

        Devo dire che è alquanto emblematico trovare su un quotidiano locale romagnolo come La Voce in data 23 marzo 2012 un articolo titolato «Gesù mi ha detto di confessare – Le lettere di Ahmetovic alla famiglia di Iorio: “Ero drogato e ubriaco, vorrei tornare indietro. Massimo mi ha perdonato, l’ho visto in sogno”» Continua come segue: «Dalle lettere di Zoran Ahmetovic, il reo confesso dell’omicidio di Massimo Iorio, emerge il radicale cambiamento che ha avuto su di lui la conversione al cattolicesimo. Nelle missive Ahmetovic scrive che è stato Gesù a dirgli di confessare l’omicidio. Un peso che ha portato sul cuore per 15 anni. Il nomade spiega che quella sera era drogato e ubriaco e che vorrebbe tornare indietro e cambiare tutto. Ahmetovic racconta anche di aver tentato tre volte il suicidio. Chiedendo perdono alla famiglia l’uomo dice di aver visto in sogno Max: “Mi ha perdonato”. Sempre nelle lettere, Ahmetovic ripercorre tutta la serata del delitto e spiega che ritiene giusto pagare per quello che ha fatto, ma vorrebbe il perdono dei familiari della vittima per vivere sereno il carcere». Ora capisco perché Nostro Signore il Cristo Gesù appare ad un umile ragazzo come Zoran Ahmetovic e non appare ai presuli del Vaticano o al sommo pontefice in persona …

        E lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, recita «… falso profetismo, cui si aggiunge “la falsa teologia”, sono suoi strumenti privilegiati. In teologia il “falso profetismo” dovrebbe far parte di quella sezione della teologia chiamata “demonologia”. Studiando approfonditamente il fenomeno di falso profetismo di Bongiovanni, ho conosciuto più chiaramente come il “mistero d’iniquità” (nota personale: ma come si fa a dichiarare un’iniquità misteriosa se si capisce chiaramente che è un’iniquità? Gli asini ragliano? Sì, certamente) si presenta in mezzo alla Chiesa e compie le sue opere devastanti … »: a parte il fatto che lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, non ha mai e sottolineo mai conosciuto personalmente Giorgio Bongiovanni, e non ci ha mai e poi mai parlato direttamente, le posso dire che coloro che lo conoscono dalla sua più tenera età e coloro che lo hanno conosciuto successivamente lo considerano il loro migliore amico di sempre e lo considerano come la persona che si vorrebbe avere sempre vicino, escludendo ovviamente colui che si considera prima di tutti gli altri, ossia nostro Signore, il Cristo Gesù: mi creda, Signor Carlo Colonna, gesuita, è estremamente difficile, anzi un caso del tutto unico, trovare una persona a questo mondo che ti riempia la vita col suo amore incondizionato …

        Ma lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, non capisce neppure per l’anticamera del suo cervello ciò che le sto dicendo.

        Dei diciotto capitoli di cui si compone il suo libro, Signor Carlo Colonna, gesuita, può provare a produrci una marmellata, ma temo che risulterebbe estremamente indigesta, anzi, velenosa e di una pericolosità tale da essere paragonata solo alle tossine presenti nelle ghiandole del mamba nero.

        Lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, non ha neppure lontanamente idea delle opere che Giorgio Bongiovanni ha compiuto nei 23 anni circa in cui ha portato le stigmate, come tuttora le sta portando, vive e sanguinanti sul suo corpo: egli ha fondato, insieme ad altre persone di buona volontà, un’associazione senza scopo di lucro la cui attività è rivolta ad aiutare con quanti più mezzi umanitari possibili i bambini e le loro famiglie a cui manca tutto, la cui posizione geografica è da trovarsi in Sud America; tanto è stato fatto per quei bambini e ancora tanto si sta facendo finchè l’Altissimo permetterà che quest’uomo dagli intenti sublimi, guidato da amore incondizionato, nonché i suoi collaboratori possano svolgere tale missione.  

        Siamo a conoscenza che sono i missionari sacerdotali a compiere solitamente questo genere di missione, caratterizzati dalla loro grande forza di spirito: vedi Madre Teresa di Calcutta, vedi Padre Alex Zanotelli, per citarne solo alcuni ma, come lei stesso può constatare visionando il sito internet dedicato a Giorgio Bongiovanni, osserverà che vi è un link che richiama al sito internet di tale associazione ONLUS la cui attività è interamente dedicata a tali e tanti, veramente tantissimi, bambini sfortunati depredati della loro buona sorte.

        E non è tutto, Signor Carlo Colonna, gesuita, perché come ho già citato innanzi Giorgio Bongiovanni, che non è sacerdote ma laico e portante sul suo corpo le stigmate, ha pure fondato insieme ad altri uomini di buona volontà la rivista ANTIMAFIA 2000 di cui è direttore responsabile, che tratta di scottanti tematiche come le criminalità organizzate presenti soprattutto su suolo italiano: è una rivista che ha già ricevuto notevoli onorificenze e premiazioni, tra cui cito il prestigiosissimo premio Rocco Chinnici, personalmente consegnato nelle mani di Giorgio Bongiovanni dalle Autorità di Palermo.

        Lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, conosce tra i suoi confratelli, e non solo del suo stesso ordine, qualcuno che, oltre a svolgere l’attività di missionario per aiutare i bambini e le loro famiglie, rischia la vita ogni giorno nell’additare le nefandezze di pericolosissimi criminali?

        E non mi stupisce affatto che le tematiche di Giorgio Bongiovanni spazino a tutto campo fino a toccare una tematica così apparentemente evanescente come quella della presenza extraterrestre sul nostro pianeta, ma in realtà estremamente ricca di documenti testimoniali di ogni sorta di cui Giorgio Bongiovanni stesso, già a suo tempo notevolmente accreditato nell’ambiente dei ricercatori ufologici, detiene un nutritissimo ed unico archivio ricco delle più diverse testimonianze in quest’ambito, un archivio tale che farebbe sicuramente impallidire il più accanito ricercatore di questo argomento.

        Basti citare due casi per tutti: nonostante il perdurare di cover up dei vari governi, è ormai di vastissima portata la conoscenza relativa alla formazione di cerchi nel grano che, apparsi nello loro multiformi e complicatissime varianti geometriche non solo sui campi della Gran Bretagna – Inghilterra – dove principalmente si manifestano, ma in numerosi altri luoghi del mondo (compresa l’Italia), appalesano tutta la loro straordinaria e pressoché inspiegabile natura di origine, avendo formato in brevissimi archi temporali (per intenderci, dalla sera alla mattina) complicatissime figure geometriche come ad esempio (ecco i due esempi preannunciati) l’agroglifo rappresentativo del calendario maya apparso il 9 agosto 2005 nel Wayland’s  Smithy, nr Ashbury, Oxfordshire, England ed i due cerchi più recenti che, analizzati uniti tra loro con l’ausilio di un personal computer dotato di un programma di analisi e comparazione eidomatica, danno come risultanza il Volto della Sindone che, credo da chiunque, sia riconosciuto come il Volto di Nostro Signore il Cristo Gesù, e sto parlando dei due cerchi apparsi in Gran Bretagna, nel Berkshire, ai due lati dell’autostrada M4 a Wickham Green il 30 luglio 2010, uno a nord ed uno a sud. I veri cerchi nel grano sono sempre stati analizzati accuratamente nelle loro formazioni e costantemente hanno riportato anomalie che non si riscontrano in alcun altro caso di piegatura di spighe di cereali (piegatura dovuta non a pressione ma a calore/energia, perfezione di esecuzione delle figure geometriche tale da farli apparire talvolta come tridimensionali, presenza di forti campi magnetici ogni volta che ci si addentra nel cerchio stesso, permanenza della visibilità della figura geometrica anche alla ricrescita della successiva piantagione, come se il suolo ne avesse memorizzato le caratteristiche genetiche, e questo solo per limitarmi nella citazione delle caratteristiche).

        Ma lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, non ricorda cosa disse nostro Signore Gesù il Cristo? Disse: «Come l’albero di riconosce dai frutti, così l’uomo si riconosce dalle sue opere»: forse non è così, Signor Carlo Colonna, gesuita? Lei definisce se stesso teologo, ma mi chiedo dove un vero teologo faccia apparizione nel contesto del libro da lei scritto su Giorgio Bongiovanni …

        Nel suo primo capitolo che titola «Un complicato caso di profetismo apocalittico» lei fra l’altro cita «Il ritorno annunziato, secondo l’interpretazione di Giorgio, si è realizzato dopo 76 anni, il 2 settembre 1989, giorno in cui la Madonna apparve a Bongiovanni a Fatima» e cita pure «Ciononostante non reputo che sia tempo perso e senza alcuna utilità aver dedicato tempo ed energie mentali ad un discernimento spirituale serio e non superficiale del profetismo di Bongiovanni per i temi di fede che contiene e per gli aspetti profani, quali la questione della fine del mondo, della profezia dei Maya e degli extraterrestri, di cui oggi molto si parla.»

        In merito a quanto citato nel primo capitolo, da lei ripreso successivamente per la tematica riguardante i Maya al capitolo otto titolato «Gli ingredienti di un fantastico cocktail profetico: gli ufo, gli extraterrestri, il contattismo, gli angeli, la profezia dei Maya, la profezia di Fatima», mi domando e chiedo, Signor Carlo Colonna, gesuita, se lei abbia mai sentito riportare su qualsivoglia testo che i tre pastorelli di Fatima portassero abiti sacerdotali, a parte Lucia Dos Santos che li vestì solo successivamente alle apparizioni; di più, mi domando e chiedo se lei abbia mai constatato su Bernadette Soubirous che la veggente di Lourdes fosse suora nel contesto delle apparizioni ricevute dalla Madre Celeste: a me risulta che lo diventò solo successivamente e non senza subire una certa vessazione nella “scelta” dalle autorità ecclesiastiche del luogo, tant’è vero che il fidanzato di Bernadette fu così rattristato dalla di lei “scelta” che non volle saperne di altre donne, tanto era innamorato di Bernadette; e ancora, mi domando e chiedo se lei abbia visto che i veggenti di Medjugorie (ne cito un paio per tutti: Vicka Ivancovic e Myriana Dragicevic) fossero sacerdoti durante gli anni più impegnativi delle apparizioni (non che le apparizioni successive impegnassero in misura minore) o che lo siano diventati successivamente fino a constatarlo alla data odierna.

        Signor Carlo Colonna, gesuita, la risposta la conosce: nessuno di loro vestiva abiti sacerdotali nel contesto delle apparizioni ed è per questo motivo e per la proprietà transitiva dell’uguaglianza che non esiste assolutamente ragione che mi distolga dal credere che Giorgio Bongiovanni dice la verità sull’avere ricevuto dalla Madre Celeste i segni della crocifissione di Nostro Signore Gesù, il Cristo, Figlio di Dio; e se vogliamo affiancarci un'altra ragione, aggiungo anche perché avallato dai più svariati referti medico specialistici che testimoniano l’inspiegabilità scientifica della loro presenza, giudizio evidente che Giorgio Bongiovanni non può essersi lacerato continuamente le carni in 5-6 punti del corpo dal 2 settembre 1989, quindi per circa 23 anni di seguito (un segno a forma di croce era presente per un certo lungo periodo anche sulla sua fronte): è semplicemente impossibile, lo capirebbe persino un bambino.

        Ma gli asini, ben si sa, ragliano …

Come ha potuto ampiamente constatare, Signor Carlo Colonna, gesuita, Giorgio Bongiovanni compie le sue Opere, ed uso volutamente la maiuscola perché le Opere del Bongiovanni possono solamente essere giudicate assolutamente lodevoli, alla luce del Sole quindi alla portata di tutti e cinque i sensi ed alla portata dell’intelletto e del cuore di chiunque voglia accostarsi alla sua conoscenza ed alle sue Missioni.

        Se lei si scandalizza perché alle conferenze indette da Giorgio Bongiovanni lei sente parlare di presenze extraterrestri e di contattisti che hanno comunicato con esse nonchè della civiltà Maya e delle sue profezie, sappia anzitutto che queste conferenze partono tutte dal presupposto che la Verità è una méta di arrivo personale alla quale ognuno vi giunge attraverso una diversa strada, quindi il ricercatore, l’espositore della conferenza spiega che il suo scopo non è quello di vendere qualcosa né tanto meno quello di convincere alcuno: è solo la mera esposizione della realtà oggettiva dei fatti suggellata dalle più svariate testimonianze scientifiche e personali.

        Perché ritenere azzardata, demoniaca, teologicamente incompatibile un’esposizione di eventi, fenomenologie, documenti, testimonianze che possano, nel loro oggettivo apporto di complemento, aiutarci a capire gli eventi sociologici e spirituali del nostro tempo? E mi sembra alquanto ovvio, per chiunque fosse interessato ad approfondire le tematiche di complemento, prendersi  sulle proprie spalle l’onere di eseguire le ricerche utili al caso onde anche confrontare le esposizioni previamente ascoltate e dibattute.

        E nonostante la sua aulica citazione di Tommaso D’Aquino, Signor Carlo Colonna, gesuita, è risaputo che né il Tommaso in questione né il profeta Geremia, che lei pure aulicamente cita, fossero astronomi o specialisti di materia analoga.

        Deve sapere, Signor Carlo Colonna, gesuita, che la civiltà Maya è stata studiata in maniera pressoché totale e puntuale da assai numerosi scienziati fra cui si annoverano persino nominativi della NASA, l’ente spaziale statunitense.

        Le cito solo pochi testi, (che lei farebbe bene a studiarsi e non limitarsi alla sola ricerchina su internet attraverso Wikipedia), che ovviamente rappresentano solo pochi cristalli di ghiaccio in confronto all’iceberg di conoscenza sulla civiltà anzidetta: Sharer Robert J. e Loa P. Traxier “The ancient Maya” Stanford University Press 2006;  Stuart Gorge E. “Quest for decipherment: a historical and biographical survey of Maya Hieroglyphic decipherment” Filadelfia, University Museum, University of Pennsylvania 1992; Thompson J.E.S. “The codex Grolier” University of California 1975; Sabrina Mugnos, geochimica, astrobiologa, esperta di civiltà antiche, “I Maya e il 2012” Macro Ed. 2009; Anthony F. Aveni, Sharon L. Gibbs, Horst Hartung “The caracol tower at Chichen Itza: an ancient astronomical observatory” articolo pubblicato sulla rivista Science il 6 giugno 1975; D. Earle e D. Snow «The origin of the 260 day calendar: The gestation hypotesis reconsidered in light of its use among the Quichè – Maya in V Fields Palenque Round Table» Pre Columbian Art Research Institute S. Francisco 1985; la più recente scoperta del calendario Maya più antico risale proprio al 26 maggio 2012: una stanza dipinta all’interno di un tempio scoperta nel complesso archeologico di Xultun in Guatemala; scoperta riportata sia sul numero di giugno della rivista National Geographic e sul numero di maggio della rivista Science; nel contesto della scoperta, gli archeologi sottolineano che fra gli obiettivi dei custodi del calendario maya vi è il cercare armonia tra gli eventi del cielo ed i rituali sacri, inoltre i ricercatori rilevano che, nonostante la credenza popolare, non vi è alcun segno nei calendari maya che il mondo finisca nel 2012 ma che termina solo uno dei cicli del calendario: come il contachilometri di un’autovettura che si azzera e ricomincia daccapo, così il calendario maya termina e poi ricomincia daccapo.

        Ma forse lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, avrebbe preferito il rinascimento dei bei periodi di inquisizione del cardinale Bellarmino allorquando fece bruciare al rogo Giordano Bruno e successivamente fece torturare Galileo Galilei per poi sottoporlo agli arresti domiciliari per il resto della vita: devo dire che, sì, probabilmente un che di nostalgia di quel periodo lei lo possiede …

        Ed in merito all’altro unico capitolo che mi accingo a commentare, Signor Carlo Colonna, gesuita, vale a dire il numero 14 titolato «Le gravi accuse di Eugenio Siragusa contro Giorgio Bongiovanni», deve sapere che il Signor Siragusa conobbe Giorgio quando adolescente, quindi può ben capire che i genitori di Giorgio dovevano essere più che sicuri che il Signor Siragusa fosse una persona integerrima perché il figlio lo frequentasse: e questo rappresenta il primo punto di riferimento.  Il secondo punto di riferimento è dato dal capire che se il Signor Siragusa si prendeva l’onere di gestire tale ragazzo, doveva essere per lui come un secondo padre, legame che effettivamente emerge e si dichiara da entrambe le persone con il passare del tempo: Giorgio definisce padre spirituale Eugenio Siragusa che a sua volta lo definisce figlio spirituale.  Detto questo, che succede con l’apparire delle stigmate e la gestione progressista di Giorgio della Missione della sua vita che, quandunque condotta in modo quasi manageriale (quindi del tutto capace nel know how della situazione), non ha mai visto alcun accumulo di ricchezze per se stesso e per la propria famiglia? Succede che il padre spirituale, Eugenio Siragusa, si trova del tutto disorientato di fronte al figlio spirituale di cui non riesce a capire la ragione del suo nuovo modo di comportarsi, nonostante stia continuando in tutto e per tutto l’originaria attività in cui si accomunavano, ed è per questo motivo che, da padre ansioso e desideroso che il figlio rimanga sulla retta via, non vede altra strada che ammonirlo nell’unico modo in cui gli era possibile, ossia rimproverandolo aspramente, quand’anche Giorgio, già portatore delle stigmate sul suo corpo, non lo meritasse.  Questa è la semplice spiegazione sentimentale che ha spinto Eugenio Siragusa a comportarsi aspramente verso il suo figlio spirituale: un uomo di vecchio stampo che purtroppo non capisce l’evolversi dei tempi dunque il comportamento del figlio per tenersi al loro passo.

        Signor Carlo Colonna, gesuita, le contraddizioni di cui si distinguono una per una tutte le esposizioni dei diciotto capitoli del suo libro sono talmente evidenti che paiono il puerile tentativo di un bimbo di sottrarre di nascosto la cioccolata dalla dispensa sotto gli occhi attenti dei genitori: il che, devo dire, genera un notevole senso di compassione …

        La invito a chiedere pubblicamente scusa a Giorgio Bongiovanni perché lei, Signor Carlo Colonna, gesuita, non è di certo un diffusore di verità.

        VERITAS VINCIT: la verità da sotto il moggio viene alla luce.

Pesaro lì
Davide Tecchi
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