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Mara2013Di Mara Testasecca
Messaggi dal Cosmo nel terzo millennio.
Con G. Bongiovanni, P. G. Caria, Antonio e Simona Urzi
 
20 Ottobre 2013 Città di Narni, CHIESA S. DOMENICO 
Partiamo di mattina presto per trovarci a Narni con Stefano Ginoble e la dolcissima  Giuseppina Fantozzi, promotori e organizzatori insieme a noi di un altro appuntamento pubblico di divulgazione di quella che sentiamo sempre di più "nostra" missione.
Narni è una città a "più strati": romano, medievale e rinascimentale. Una città viva che è "passata" nella storia importante. I primi a credere in quello sperone di roccia sono stati gli Umbri: la chiamarono Nequinum. Arrivò poi il momento dei Romani, che la conquistarono prima, e la fecero diventare un loro baluardo, poi. E le cambiarono anche il nome: Narnia, dal fiume Nar che scorre nella sua valle. Il periodo di massimo splendore della città fu alla fine del Basso Medioevo quando, sfruttando la lontananza del Papa che si era rifugiato ad Avignone, conquistò potere su un vastissimo territorio che arrivava sino alla periferia dell'odierna Rieti. Grande potere e grande ricchezza. Ecco allora i palazzi nobiliari, quelli pubblici, le chiese.
In una di queste, l'imponente Chiesa di san Domenico abbiamo dedicato l'intera giornata dedicata alla presentazione di documenti e straordinari filmati di UFO, velivoli che solcano i nostri cieli di origine non più misteriosa per noi, con capacità tecniche di volo impossibili per la tecnologia terrestre.
Insieme a figure dense di significati scientifici che parlano all'uomo attraverso il linguaggio dei simboli degli ultimi Cerchi nel Grano, con il proposito di dare risposte e spiegazioni al linguaggio di simboli che da anni appaiono in più parti del nostro pianeta Terra.
Come nei nostri ultimi appuntamenti il corollario riservato per la fine dell'evento è stata la connessione che  c'è  tra questi segni e la immensa figura di Gesù Cristo, tramite il racconto dell'esperienza di Giorgio Bongiovanni, stigmatizzato da 24 anni.
 
I narnesi non hanno aderito numerosi al nostro invito, nonostante il nostro impegno profuso per la comunicazione; per contro invece i mass media della provincia e della regione hanno dimostrato interesse ed offerto spazi gratuiti per la promozione dell'evento. Il più significativo è stato lo spazio che TELEGALILEO ha riservato all'intervista in studio di Pier Giorgio Caria, sabato 19 ottobre.
Con l'impegno di programmare a medio termine uno speciale con Giorgio Bongiovanni, Pier Giorgio Caria ed Antonio Urzi.
 
L'Umbria, regione sita al centro del nostro paese a forma di "stivale", è una terra che tramanda la memoria degli esseri illuminati che ha partorito, da S. Francesco di Assisi, a Santa Rita Da Cascia, San Benedetto da Norcia e tanti altri.
Uomini e donne che hanno servito la causa del Cristo al limite dell'eresia, per aver rotto gli schemi sociali del loro tempo, per aver indossato gli abiti di "sorella povertà", e camminato sulle orme di quel "giovane nazareno" parlando e accarezzando la gente più umile, malata e relegata nelle vallate ben lontane dalle opulenti corti feudali dei signorotti e dei nobili.  
Mi chiedo se sia stato il segno delle stigmate di Giorgio Bongiovanni a richiamare l’interesse dei mass media, anche se in verità in questi ultimi tempi con il precipitare della crisi sociale ed istituzionale del nostro paese riscontriamo più ascolto e partecipazione alle conferenze che organizziamo, grazie anche al collegamento streaming che curiamo particolarmente.  
 
Ripenso a quanto Giorgio ha previsto e predetto a breve termine: il moltiplicarsi delle persone che a seguito delle catastrofi naturali e dei disastri causati dall'uomo verranno a cercarci per sapere cosa sta accadendo, per cercare le conferme su quello che magari hanno sentito dire da "quell'uomo che porta le stigmate". Saranno tantissimi coloro che ci chiederanno per sapere cosa sta realmente accadendo e dove andremo a finire. E sarà nostro compito e dovere spiegare la verità che sappiamo.
In verità ancora oggi non riusciamo a vedere a un palmo del nostro naso – ed i motivi sono diversi.
Dopo una ampia introduzione ai temi che sono stati trattati nel corso della giornata Pier Giorgio Caria ce li elenca tutti i motivi che ci foderano le orecchie e ci tappano gli occhi. Dalla congiura del silenzio per nascondere la presenza remota e recente della presenza attiva di civiltà extraterrestri sul nostro pianeta; al programma diabolico di dominio di pochissimi uomini sul 95% della popolazione mondiale, dominio che si è strutturato in pochissimi anni sulla fame e sul sangue di milioni di esseri umani tramite il vigente sistema economico e finanziario che sta sfruttando tutte le risorse naturali del pianeta.
Tutto questo con uno strumento preciso che di per sè altro non è che un lercio pezzo di carta senza alcun valore vitale: il denaro.
La manipolazione dell'atomo e l'avvento dell'epoca del nucleare ha spalancato la voragine dell'autodistruzione... eppure è stato accolto e votato dai cittadini di intere nazioni!
I supporti video che Pier Giorgio utilizza per aprire le coscienze sono contundenti, inequivocabili perchè basati sulla sua minuziosa e capillare ricerca che lo ha portato insieme a Giorgio ad incontrare tanta gente di buona volontà che si spende totalmente  per affermare la verità. La verità è che se siamo ancora vivi è grazie al controllo e all'intervento di esseri e di scienziati che non sono di questo mondo, ma che per amore alla vita del cosmo infinito e allo stesso Cristo sono intervenuti ed hanno scongiurato più volte il gravissimo rischio di distruzione planetaria come ad esempio è accaduto nel 1986, con il disastro radioattivo di Chernobyl.   
Mentre ascolto attenta e aggiorno i miei dati considero quanto siamo pericolosi e virulenti; ciechi e sordi ai segni divini e ai messaggi della Madre Celeste e di Suo Figlio Gesù, ma non ci è consentito sovvertire l'equilibrio del sistema solare al quale apparteniamo.
 
Ci siamo emozionati tutti con la testimonianza di Antonio Urzi che ci spiega cosa ha sentito fin dall'inizio della sua esperienza di contatto che lo ha portato a filmare una incredibile quantità di filmati, soprattutto quando ha approfondito la valenza dell'incontro con Giorgio Bongiovanni, per lui guida e riferimento spirituale in questo suo cammino di crescita interiore.
 
Anche Giovanni Bongiovanni nel suo spazio spiega la missione della Funima international, la onlus fondata nel 2005 da Giorgio.
La povertà, la povertà estrema, la scarsità di alimentazione e assistenza sanitaria e l’assenza di sostegno psico-sociale per i Niños en situación de calle, i bambini di strada, sono le maggiori criticità su cui interviene l’attività, avviata nell’agosto 2009, da FUNIMA International in collaborazione con la controparte locale, l’Associazione culturale “Del Cielo a la Tierra”. È stato aperto un centro ricettivo denominato “Hijos del Sol” – “Figli del Sole”, in una struttura in locazione in una zona di Asunción particolarmente a rischio, tanto che il Ministero dell’infanzia e adolescenza paraguaiano riconosce come zona roja, zona rossa.
È stato presentato il book fotografico Gran Via realizzato insieme a Giovanni Marrozzini, un fotografo professionista dotato di peculiari qualità di comunicazione ed integrazione con il prossimo, dimostrate in quest'opera a seguito della permanenza di un mese intero con i bimbi e le ragazzine che frequentano il centro di accoglienza che sosteniamo ad Asuncion, in Paraguay.  
Vedi http://www.granviabook.com/
Le immagini del filmato che è stato presentato ieri mette a nudo la più cruda e violenta miseria degli innocenti di quelle zone e di tutto il nostro malato pianeta, ma denuda anche la nostra ipocrisia, la nostra indifferenza, il nostro perbenismo squallido e infruttifero, la nostra incapacità di crescere e di evolvere in coscienza come "cittadini del pianeta", la nostra unica grande famiglia, la nostra reale casa... a sua volta piccola cellula dell'infinito universo.  
 
Anche nella nostra società dobbiamo fare i conti con il clima di ignoranza che facciamo respirare ai nostri figli, che come allodole impazzite cadono nelle reti dell' inganno che "fumare" ed "ubriacarsi" qualche volta non provoca alcun danno; che vengono adescati via internet e violentati selvaggiamente prima di essere fatti magari a pezzi; figli abbandonati a loro stessi che non riescono più a sentire dentro il calore dell'amore e non si sentono quindi attratti dagli esempi positivi di quei pochi giovani e missionari che si prodigano per aiutarli nei ghetti delle città senza spazi e senza più pace.
Veniamo a sapere nel pomeriggio che Giorgio Bongiovanni non riesce a raggiungerci. Succede che la  missione che questo uomo svolge sia pubblicamente che nel silenzio cresce ogni giorno di più e si ramifica per raggiungere gli obiettivi che contempla; succede che tutto questo comporta sacrificio e sofferenza, tanta sofferenza. Eravamo tutti molto giovani negli anni ’80 e Giorgio tra di noi è quello che si è offerto per amore come strumento della santa croce del Maestro dei Maestri e a rimettersi alla Sua volontà, mediando in continuazione con la sua indole di combattente assetato di giustizia.  
Pur assente Giorgio ci abbraccia tutti con il suo amore e Pier mostra al pubblico presente le ultime analisi delle stigmate che da 24 anni segnano la sua vita e la sua opera.
È proprio vero che mai nella storia il segno delle stigmate sia stato tanto offerto a tutti come in questo straordinario caso di Giorgio Bongiovanni, amico degli ultimi e di quei veri eroi italiani costruttori di giustizia sociale prima fatti a pezzi e poi abbandonati dalla società.  
 
Ringrazio di cuore la cara Pina che comprende perfettamente il sacrificio e la situazione, e che si dispiace per coloro che sarebbero stati toccati dal carisma della sua presenza.
La  comprensione è stata la risposta animica dei presenti, e Pier con totale disponibilità si è prodigato per soddisfare le loro ultime domande.  
Ci è stato insegnato a considerare ogni dettaglio e a curarci del prossimo fino all'ultimo.   
I più grandi movimenti di resistenza e di lotta crescono sempre dal basso; ci si ritrova solo se si hanno le idee chiare sulla scelta di servire e dare tutto per la causa.
 
Mi emoziono tanto quando Pier Giorgio fa scorrere le immagini di quei personaggi, agenti segreti, astronauti e militari che abbiamo intervistato venti anni fa ed hanno dichiarato da allora che l'accettazione della realtà e della visita extraterrestre sul nostro pianeta avrebbe radicalmente cambiato le prospettive di vita dell'uomo e di ogni specie vivente del nostro pianeta.
Le idee di libertà uguaglianza e giustizia sociale non muoiono mai, mai!
Appartengono al Cristo e come LUI risorgono sempre!
La nostra società non le fa proprie? E' una scelta; che pagheremo cara tutti dal più ricco al più povero di tutti, sarà inevitabile.
Cosa deve accadere ancora per farci fare quello scatto di coscienza che ci porta ad alzare il livello delle nostre vedute? Quanto sangue ancora dobbiamo ancora permettere che scorra? Chi non reagisce è complice. E quando il Maestro tornerà ha promesso ed è scritto che tornerà non basterà batterci il petto e straziarci se non ci schieriamo e scegliamo!
Partiamo per lo meno dall'amore; se amiamo a prescindere entriamo anima e corpo in risonanza con quella energia che ci può solo fortificare e finalmente unire contro il male.
 
Noi per primi che abbiamo scelto di servire la causa della vita e di questa verità siamo chiamati ad approfondire e liberarci dalle nostre iniquità per poter aiutare veramente il prossimo.
Riprendiamoci in mano la nostra vita non solo per noi stessi, ma per la vita degli altri!
Grazie a tutti coloro, in particolare ai giovani che si stanno unendo alle nostre fila per sostenere con sempre più forza Giorgio Bongiovanni e la causa del Cristo per la quale, unico tra di noi che lo conosciamo fin da ragazzo, ha alzato lo sguardo al cielo ed accettato una missione così grande.
Continuiamo a prendere forza dal "Padre nostro che è nei cieli", ma anche dall'esempio dei giusti che con tutte le loro forze lottano per la pace e la giustizia:

“Siate eretici, perché eresia significa scelta: l'eretico sa scegliere ed esprimere in modo civile un giudizio autonomo, ama la verità ma ancor di più la sua ricerca, non il possesso. Per l'eretico la ricerca della verità e la responsabilità sono inseparabili, egli si ribella al sonno delle coscienze e all'ingiustizia, al cinismo e all'indifferenza”.
                                   Don Luigi Ciotti
 
Con amore. Mara Testasecca
21 Ottobre 2013