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saro100Di Saro Pavone
Piazza Armerina, vi eravamo stati già nel maggio del 2014 per una conferenza spirituale con Giorgio, ma si vede che era destino che vi ci dovessimo tornare. E tanto allora quanto adesso con il prezioso aiuto di due fraterne anime che vorrei citare qui una volta per tutte: Riccardo Lo Leggio e Raffaella Motta.

Sin dagli inizi di questo anno avevo sentito parlare di strani e prodigiosi eventi che andavano producendosi attraverso una piccola statua della Madonna in casa di alcune persone. Ma come spesso capita non feci molto caso a ciò aspettando magari dell'altro... qualcosa di più concreto. A mio vedere.

E così nel mese di Maggio una notizia salta subito agli occhi poiché ci dice di una bimba di 4 anni, Marisol il suo nome, che in visita con i genitori al luogo della statua dei prodigi  ha una sorta di "estasi" e vede la Madonnina.

Approfondisco e ne tiro su una piccola relazione, per altro pubblicata anche sul nostro sito il 30 del mese con un breve prologo di Giorgio, attingendo esclusivamente a notizie fornite dalle indagini svolte da Raffaella e pubblicate anche sul suo sito. Il quadro che ne viene fuori, a mio parere, è di un fenomeno che oltre alla devozione può dar luogo anche ad autentiche conversioni. Non mancano di già nemmeno voci e casi, e si dice documentati, di "grazie" ricevute e miracolose guarigioni. Ci ripromettiamo di recarci in loco.

Cosicché giungiamo ad Agosto e decidiamo di scegliere un giorno tutto dedicato alla visita a Piazza Armerina.

Nel mentre, grazie anche all'interesse di Riccardo, ero entrato in contatto con i fratelli Cosenza proprietari della statuina allocata nella loro modesta abitazione. Giuseppe e Crocifissa i loro nomi, il più piccolo e la più grande di una numerosa famiglia composta da dodici figli: lei costretta da circa 20 anni a letto immobilizzata da malattia, lui dedicato a tempo pieno anche a prendersi cura di lei.

Dopo un sincero e sentito scambio in chat con Giuseppe concertiamo la data del 16 Agosto per incontrarci.

La mattina di quella domenica eravamo in 5 partiti da Catania, io Enzo, Stella, Carmela e Oxana, e il tempo non era certo dei migliori: pioggia battente e continua ci "benedì" per tutto il tragitto sino al nostro arrivo in città. Dove Riccardo ci attendeva per condurci a casa della mamma la quale, una arzilla signora di 87 anni, assieme a Mariuccia, moglie di Riccardo, ci avevano preparato una accoglienza degna di proverbiale ospitalità. Pranziamo tutti in armonia e ci rilassiamo qualche minuto nell'attesa di recarci sul luogo meta della nostra visita. Nel frattempo la pioggia e le nubi se ne erano andate via lasciando spazio ad un cielo azzurro totale con il Sole splendente.

Nel conoscere Giuseppe per fb, nell'apprendere delle notizie che attorniavano questo evento, avevo maturato un pensiero che desiderai trasmettere a tutti i fratelli prima di recarci sul luogo: bisognava recarsi li con uno spirito di sincera predisposizione a comprendere ed accettare anche la metodologia religiosa che la Vergine, attraverso le visioni di Giuseppe ed in genere la sensibilità dei veggenti, usa con indicazione anche specifica a seguire la Chiesa, i suoi sacramenti e la sua ritualità. Giacché molte volte ci avviciniamo a questi fenomeni con lo spirito dei "saccenti", di coloro che sanno tutto e che quindi debbono spiegare... e "trainare" al nostro mulino questo tipo di farina... No, stavolta vi andiamo con animo e spirito diverso.
 
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Cosa che comprendiamo e recepiamo tutti.

saro11La unica cosa che ci saremmo permessi di "spiegare" fu il vero significato del pentimento e soprattutto del ravvedimento che la Madonna sempre chiede al suo popolo, giacché i preti in genere sono soliti spiegare queste petizioni in maniera superficiale con la richiesta ai fedeli di dozzinali riti e giaculatorie.

Ci avviamo: a noi 5 si aggiungono Riccardo e la moglie e Raffaella con la figlia Anna.

La zona è il quartiere "Monte" il vero e antico centro storico della città, viuzze piccole e strette e tanta suggestione di popolare e medievale. Per una delle tante coincidenze lo annotiamo anche come il quartiere dove visse sin da neonato (anche se i natali glieli diede la città da cui vi scrivo -  n.d.r.) e per buona parte della sua vita il papà di Giorgio ovvero Carmelo Bongiovanni con la sua originaria famiglia.

Via Montalto, una stradina molto stretta in salita in antico basalto lavico con case ambo i lati addossate una sull'altra. Arriviamo alla porta dell'abitazione e dopo una lunga e ripida scala entriamo nell'umile stanzetta dove subito notiamo il letto su cui Crocifissa sta tutto il giorno ed accanto la famosa Madonnina, una statuetta raffigurante la Vergine di Lourdes non più  lunga di circa 45 cm. donata da amici dopo un pellegrinaggio in Calabria.

Salutiamo la donna sofferente ed il fratello Giuseppe che ci stavano aspettando e due donne che erano in visita li gentilmente si congedano da noi  andando via quasi a volerci lasciare soli...

La donna sofferente sul letto si dice che abbia un rapporto particolare e personale con la statuina, cosa di cui avremmo avuto modo di renderci conto, ne preavverte le manifestazioni di sangue, lacrime o altro e riesce a preavvisare, in gergo diremmo in tempo reale, le eventuali persone verso cui " il segno" si da e di cui a volte ne hanno anche espresso silenziosamente il desiderio...

Sereni e "leggeri" osservavamo tutto di quella piccola e semplice stanza, in pratica soggiorno e centro della loro vita, tra un sentimento di pura devozionalità ed il desiderio di... capirne di più...

Quando Crocifissa, che emanava belle vibrazioni e quel che noi soliamo definire luce interiore, ci invitò anche non solo a toccare la statuina ma pure a prenderla nelle mani vista la modesta dimensione. Cosa che credo abbiamo fatto tutti. E dopo un poco, non so dirvi esattamente se passarono secondi o pochissimi minuti, sempre lei, Crocifissa, ci avvertiva, da un'angolazione che credo per lei fosse difficile vedere l'intera statuetta..., che la Madonnina stava trasudando sangue. A più riprese e nell'arco di circa 20 minuti sono comparse macchie di sangue sul volto, nelle mani e sul petto.
 
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Comparse e scomparse dal volto per poi comparire e sparire dalle mani ed ancora lo stesso sul petto.

Così  dal nulla in nostra presenza, ed abbiamo constatato tutti, ed era un segno dato per noi.

Stupore ma nel contempo gioia interiore.

Il sangue, si sa, lo abbiamo anche giustamente associato in queste situazioni a motivo di dolore e sofferenza estremi della Signora Celeste avverso la condotta di perdizione del "suo popolo".

Ma teologicamente il sangue significa bene anche purificazione e sanazione, in termini alchemici spirituali Redenzione. Una costante comunque in questo caso il sangue: tante sono le testimonianze che raccontano di fatti incredibili dopo aver preso contatto con questo luogo in cui presenti sono spesso macchie di sangue formatisi in muri, abiti, fazzoletti... Ed a ciò va ad aggiungersi anche un particolare che riguarda sempre lei, Crocifissa.

Succede, e succederà  anche alla nostra prossima visita, che dei semplici fazzolettini di carta o stoffa che siano posti nella tasca di una vestaglia della veggente ritornino dopo nelle mani dei proprietari con delle vistose macchie ematiche.

E la tasca è perfettamente asciutta e pulita. Segni anche questi.

Due persone semplici, i germani Cosenza, con il sorriso sulle labbra ed il sentimento interiore palpabile. Sentiamo che vivono un'esperienza trascendente.

Mentre si aggiunge a noi un certo Enzo che ci testimonierà anche lui di fatti incredibili vissuti dopo essersi accostato a questa casa trovo il tempo di scambiare sul terrazzino adiacente alcune parole con Giuseppe. Apprendo che loro sono ben consci della situazione di forte crisi spirituale che vive oggigiorno la Chiesa Cattolica e di come ne sia conflittuale il loro rapporto con la stessa in special modo con quella del luogo rappresentata dal presente Vescovo.

Sanno bene che le autorità religiose sono riluttanti verso questi fenomeni e vedono di malo occhio quanto loro vivono, tentando ostruzionismi e tranelli sino alla minaccia di requisire la statua.

Ma il clamore suscitato dal caso ha obbligato la diocesi ad aprire una commissione d'inchiesta per l'accertamento dei fatti miracolosi, e tra le cui moltissime guarigioni va annoverata anche quella di un piccolo bimbo, figlio di un magistrato, con tumore al cervello e paralisi facciale conseguente.

Il fatto di aver voluto seguire l'iter della Chiesa per le indagini li ha anche costretti ad osservare il silenzio mediatico imposto con tanto di firme, almeno per il tempo sino al pronunciamento della stessa commissione, e questo spiega anche il perché dello status di confidenzialità di questo scritto, per il momento.

Giuseppe sa bene di trovarsi in una particolare situazione dove viene  costantemente provato nell'umiltà e nella pazienza: la pazienza poiché sa benissimo che la Curia non vuol dare "dignità" a ciò che vivono e forse si pronuncerà in tempi biblici; umiltà poiché, anche per espressa indicazione della Madonna, deve sottostare all'autorità religiosa, la quale dalla Stessa viene indubbiamente messa a sua volta alla prova di obbedienza.

Lo so... ci sembrerebbe assurdo, ma io non ho motivo personalmente di dubitare della buona fede di Giuseppe ed accetto di buon grado anche queste disposizioni. E le rispettiamo.

Tra l'altro Giuseppe e Crocifissa sanno bene in che mani e in che logica si trovi la Chiesa.

E lo sa bene anche la Madonna, di cui Giuseppe ha una apparizione pubblica ogni 13 del mese, la Quale ha incaricato da tempo lo stesso Giuseppe di portare dei messaggi, segreti, personalizzati a diversi preti, prelati ed anche in loco alto fornendo al suo messaggero delle "particolari credenziali" per le quali nessuno lo rigetterà mai come un esaltato o un millantatore. In pratica gli fornisce, per ognuno dei destinatari, dei particolari intimi della vita privata che solo il soggetto conosce.

saro9Uno di questi casi ce lo ha raccontato, e anche se non lo dettaglio vi assicuro tremendo ed esilarante allo stesso tempo nella sua verosimilità.  Sul contenuto dei messaggi segreti da consegnare ai religiosi non sappiamo i particolari, ma da buoni siciliani... due mezze parole... una smorfia... un cenno con la testa...

per comprendere che non si tratta sicuramente di... cuoricini, stelline e fiorellini... bensì di accorati ma seri richiami al pentimento ed al ravvedimento loro...

Rimaniamo ancora un poco mentre osserviamo alcune piccolissime teche con dentro i famosi fazzolettini "macchiati" di sangue, di cui due in particolare ci hanno colpiti: in uno il sangue ha disegnato perfettamente un volto della  Vergine di profilo; nell'altro due soggetti che sono la Sicilia ed il Sacro Cuore cosi come religiosamente vien definito. Segnali anche questi per noi tutti importanti.

Con l'aiuto di Raffaella parliamo ancora un poco, anche di noi, anche di Giorgio, di cosa facciamo e di cosa ci interessiamo senza addentrarci molto. Nello scendere, a piano terra, Giuseppe desidera mostraci la cappelletta che ha realizzato in non oltre 25 mq di spazio. Un altare, le stazioni della  Via Crucis e sull'altare in alto la Vergine del Rosario ma sul ripiano un messale aperto... verso cui mi precipito nell' idea magari di trovarvi una pagina "interessante". Beh era aperto sul passo di Luca 7,32, brano dal titolo: "Gesù elogia il Battista". Indubbiamente ancora una coincidenza si direbbe. Un segnale di sicuro ancora per noi tutti...

Quindi un Padre Nostro ed una Ave Maria dopo di che con un caloroso abbraccio ci salutiamo tutti, ci sentivamo felici e come... sollevati, e riprendiamo la strada del ritorno con il pensiero di poterci riandare magari con Giorgio.

Ma non era finita per quella sera, almeno per me.

Prima di rientrare a casa, quando mi capita di passare per quella strada, sono solito specialmente in estate fermarmi su un luogo tanto caro ai nostro ricordi..., ovvero il famoso ponte sul fiume Alkantara. Una sigaretta, un poco di aria fresca e soprattutto sempre uno sguardo alla volta stellata che la posizione ben lo permette: dico "Signore, Fratelli è stata una bella esperienza? Abbiamo... combinato qualcosa di buono oggi?" Appena il tempo di formulare mentalmente... ed ecco in alto, dinnanzi a me... una grossa stella che non avrebbe dovuto trovarsi in quello spazio... inizia lentamente a muoversi sino ad assottigliarsi... e poi le luci delle auto in transito me la fecero perdere definitivamente... Bene. Grazie!

Nei giorni seguenti sento Giorgio telefonicamente e gli racconto sinteticamente.

Mi esorta a fare una sorta di relazione ed io elaboro una nota informale che gli invio come unitamente a tanti altri intimi. La leggerà dopo qualche giorno manifestandomi il desiderio quasi impellente di volerci andare. Un impulso interiore forte, una chiamata che intende della Celeste Madre come poi scriverà a tutti noi alla vigilia della visita.

Mi chiede quando al più presto possiamo accompagnarlo e lì per lì, come si dice, non sapendo come logisticamente fare al meglio decido per il Sabato 29 Agosto la mattina giacché il pomeriggio avevamo una importante riunione programmata all'Arca con parecchi fratelli e gente nuova. Cosicché, Giorgio d’accordo, avremmo passato una giornata intera assieme e che si prospettava molto intensa. Bene, stabilito per il 29.

saro8Ora per pura coincidenza si direbbe, ma va annotato il fatto che il 29 Agosto si dia il caso che è una data con due, per noi tutti, importanti ricorrenze di calendario: la prima ricorre l'anniversario della prima lacrimazione della famosa Madonna delle Lacrime a Siracusa avvenuta nel 1953 in via degli Orti di San Giorgio ed alla cui

molto verosimilmente lo stesso Giorgio venne "consacrato" da sua madre come voto in seguito ad un serio accidente fisico subito dallo stesso Giorgio alla età di 9 anni; l'altra ricorrenza è la celebrazione liturgica del martirio di San Giovanni il Battista, il quale in questa sede è già la seconda volta che ci torna in segno...

Giorgio, puntualissimo e sorridente come sempre, ci aspettava quella mattina al luogo convenuto per l'incontro con noi, unitamente a Sonia, la figlia e Antonella. Noi partiti in 4, io, Stella, Oxana e Giovanni, arriviamo con qualche minuto di ritardo e tutti insieme con la guida di Riccardo presente ci avviamo alla volta di via Montalto.

saro7Arriviamo alla casa e ci accoglie Giuseppe Cosenza dentro la cappelleta situata al piano terra dove ci spiega anche che per quella stessa sera era stata richiesta dalla Madonna una veglia speciale di preghiera, che si somma a tutte le volte che la gente viene lì a recitare il Rosario. Giorgio che era molto ansioso per questa visita è tranquillo, riflessivo come al solito, guarda e osserva e mi fa notare anche l'altra pagina del messale spiegato sull'altarino: sempre dal vangelo di Luca il passo che riguarda "la fede del centurione", che secondo lui, mi spiegherà, è anche questo un segnale in quanto rivela come in qualche maniera luogotenenti o centurioni di autorità , qualunque esse siano..., si prostrino dinnanzi a Cristo e dinnanzi ai sui sacri segni....

saro6Saliamo ed arriviamo quindi nella stanza dove ci sono Crocifissa e la statuina. Giorgio con sommo rispetto e devozione si presenta anche a Crocifissa, fa anche vedere le sue "ferite" sulle mani e la donna, come poi farà anche con me e con altri, chiede di tenere le sue mani. Una sorta, credo io, di "sentire" e captare... un dono che indubbiamente lei possiede. Crocifissa che, come si suol dire in gergo, non spiccica una parola in italiano trova anche in ciò una buona assonanza con il nostro Giorgio abbastanza memore della cadenza del dialetto locale, e sembra nascere anche un vero e proprio feeling spirituale trai due. Giorgio può confermare.

I minuti passano ed a noi si aggiunge anche la presenza di Enzo che era già nostra conoscenza, graduato delle Forze dell'ordine ci racconta di come eventi prodigiosi si siano succeduti nella propria vita a seguito di una  iniziale visita che fece in quella casa con la allora moglie, oggi passata a miglior vita, e di come quest'ultima dalla sua dimensione riesce a comunicare con le figlie attraverso il telefono. Fatti che comunque hanno apportato nella vita di Enzo un notevole cambiamento interiore. Si raccontano di altri prodigiosi accadimenti ad altre persone compresa, dal puro dialetto di Crocifissa, la storia della bambina Marisol che lì aveva avuto una visione della Vergine. Giorgio spiega anche con molto garbo e tatto quella che è la sua missione, l'interesse per la vita nel Cosmo e l'impegno sostanziale contro la Mafia, quando ad un certo punto Crocifissa richiama Giorgio poiché istantaneamente si stavano formando sul gilet che egli è solito indossare delle macchiette di sangue, sul fianco sinistro dell'indumento. Incredibile ma vero.

saro5saro4Un altro segno, che forse Giorgio cercava per lui ed i suoi fratelli... Qualcuno ha anche, in quegli istanti, la prontezza di osservare l'orologio a parete: sono le 12,00 in punto! Il Mezzogiorno Celeste, la ora in cui la Madonna si è manifestata in tante apparizioni, compresa quella di Giorgio a Fatima.

Ancora tempo per scorgere altri "segni" impressi in quella abitazione, come la singolare forma di una candela dopo una anomala vampata che secondo Giuseppe ha "stampato" la sagoma della Vergine con Gesù e Bernadette di Lourdes, o come il singolare volto del Cristo formatosi nel vetro della finestra.

saro3Ma non era finita lì anche se eravamo prossimi ad andare via. Sonia, che sembrava visibilmente scossa, Sonietta e Antonella decidono di mettere nella tasca della vestaglia di Crocifissa dei fazzolettini, uno alla volta che appena ripresi risultano impregnati di sostanza rossa, ematica, il sangue insomma. Altro prodigio mirato.

Giuseppe ci stimola alla recita collettiva di un Padre Nostro ed una Ave Maria e ci salutiamo calorosamente ribadendo ai fratelli la nostra disponibilità ad aiutarli, qualora fosse necessario, nella maniera e nelle forme  che il caso richieda. Nello scendere non abbiamo potuto fare a meno di notare la profonda, e lunga parecchi minuti, commozione in cui versava Sonia. Lacrime copiose e singhiozzi a "cielo aperto" ...verrebbe da dire... tanto che più di una volta ebbi l'impulso e mi sentii spinto ad abbracciarla e a baciarla. Era commozione interiore, era sentimento di amore allo stato puro: il suo spirito vibrava...

saro2Dopodiché a casa della mamma di Riccardo ci attendono per il pranzo in una atmosfera molto cordiale.

Per il momento del caffè vengono a trovarci anche Raffaella e la figlia, il Sindaco ed il vice Sindaco già nostre conoscenze, Giuseppe Cosenza ed il suo amico Enzo. Si parla del più e del meno e si rigettano le basi per un'altra conferenza che si dovrebbe effettuare a Gennaio 2016.

Ripartiamo alla volta di Belpasso, la nostra Arca, dove quasi 30 persone ci attendono nel piccolo saloncino che abbiamo: il contemporaneo collegamento Skype farà in modo che Giorgio ed io raccontassimo i punti salienti degli eventi prodigiosi avvenuti a Piazza Armerina, città situata geograficamente proprio nel cuore della Sicilia. Collegate erano quasi tutte le Arche, comprese alcune del Sud America, e chiaramente poi si avvia anche la discussione con la gente cui Giorgio fornisce chiarimenti e risposte.

Saliamo poi tutti sull'Etna, al solito monte Sona, ad osservare anche la volta celeste. Si parla, ci si racconta, e mentre un ragazzino nuovo poneva varie domande a Giorgio ecco quasi a levarsi dalla montagna in alto una luce gialla e rossa tremolante tanto da farmi pensare in un primo momento ad una "lanterna cinese".

Ma non lo era... qualche secondo... poi Giorgio dice che se ne sta andando... e si... due, tre secondi ancora e svanisce. Qualche minuto dopo anche una sfera di color giallo arancione viene avvistata dal giovane che era con noi proprio nelle adiacenze del monte in cui ci trovavamo.

Chissà forse anche questi erano segni mirati per il nostro giovane Francesco.

E con ciò chiudiamo la pagina che riguarda l'ormai famoso 29 Agosto 2015.
 
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Ma giorni dopo a Piazza Armerina, sempre nell'abitazione dei fratelli Cosenza, avviene ancora qualcosa di nuovo e straordinariamente miracoloso: un crocifisso di medie dimensioni allocato nella lunga e ripida scala dell'abitazione inizia improvvisamente a trasudare sostanza rossa, sangue, e da quel che si può notare dalle foto allegate nella regione del costato, nelle gambe e nei piedi. Era Giovedì 10 Settembre.

Non ci stupiremmo affatto se anche questo sangue, una volta fatto analizzare da Giuseppe risultasse "umano".

Così come il risultato delle analisi che, privatamente, egli ha fatto effettuare del sangue della Madonnina come anche della stessa le secrezioni di liquido "trasparente": ovverossia sangue umano e lacrime umane.

Ma la Curia del luogo ancora non si pronuncia.

Beh... continua allora a "pronunciarsi" la Dimensione Superiore e a mettere in subbuglio i "duri di collo", sino a quando costoro non si pentano e quindi si ravvedano.

Quanto a noi il mio parere è che non sia proprio un caso esser venuti a contatto con questi eventi, diverse circostanze e tante coincidenze ci riportano anche alla profezia biblica tanto cara a Eugenio e Giorgio: quella dei prodigi nella Galilea dei Gentili, che per antonomasia è la Sicilia.

E credo anche che questo caso possa ancora avere clamorosi sviluppi e costituire motivo di un serio ravvedimento e presa di coscienza per tanti.

Questo molto dipenderà anche dalla disponibilità e dalla inflessibilità ai voleri dell'Alto dei veggenti, poiché  molti sono i casi in cui questi requisiti son venuti meno.

Ma loro sembrano essere in perfetta sintonia per il momento.
E sono ben guidati...

Rosario Pavone
Kaggi, 14 Settembre 2015