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Di Erika Pais

Realtà incommensurabile che ci prende e ci culla tra le sue lunghe e celestiali braccia. Verità che ci prende e ci avvolge nell’abisso eterno della luce infinita.

La Luce creante sinonimo di libertà, di Giustizia, di Amore. Dell'amore che contiene nelle sue lettere una frequenza fonetica alla quale vibra l'universo intero.   

Frequenza magnetica, mistica, eterea che penetra solo nel cuore e nell'anima di quegli esseri  predisposti a lasciarsi trasportare da una miriade di sensazioni esultanti. Che ci stimolano e scuotono per ritornare finalmente noi stessi. Ma non siamo più noi stessi ogni qualvolta ci lasciamo avvolgere da Lui.   

Le nostre anime sono in continua metamorfosi con il cosmo, che, gradualmente, come se fossimo un dolce frutto, ci libera dal guscio che ci circonda, creato dal mondo in cui viviamo.  

Quando dalle nostre passeggiate solari facciamo ritorno sulla Terra, i dubbi e le paure si impadroniscono di noi e non sappiamo cosa fare, come vivere, come sognare, cosa amare, come affrontare i cadaveri ruminanti che sono in agguato in ogni angolo dei nostri cuori.  

E così andiamo avanti, tra luci, suoni musicali e sentimenti che ci pervadono.

Se solo permettessimo che la vera libertà si impadronisse di noi e ci guidasse là dove dobbiamo andare!  

Se solo potessimo coniugare ciò che siamo con ciò che siamo stati, sarebbe davvero bello, spiegare solamente le ali e spiccare il volo.  

Conoscere e comprendere i milioni di anime che quotidianamente ci accompagnano e la loro psiche fisica. Riconoscere nel grido del Giusto le parole di Giustizia. Quelle che scaturiscono dal sentimento del bene comune degli esseri umani e non dal capriccioso senso del possesso, dell’essere e dell’esistere che dominano questo mondo.

Alimentare il senso della tolleranza infinita dal punto di vista macrocosmico della creazione del Padre, in cui amiamo e concepiamo ogni creatura vivente come frutto di un unico ed irripetibile istante in cui lo Spirito Santo genera vita.   

Respirare una Società nella quale sia impossibile possedere. Dove i bambini possano essere bambini, perché non esistono i pericoli. Una società dove sia possibile creare, sognare, amare senza misure e senza pregiudizi.   

Perché le forme, i dogmi, le teorie arcaiche di amministrazione, educazione e potere sarebbero soltanto dolorosi ricordi di ciò che non vogliamo tornare a vedere.  

Se lasciassimo il nostro Essere sorvolare l'illusione della materia, sarebbe appunto solo quello il suo valore, un'illusione ed una trappola mortale di castelli di carta che non riflettono la luce del sole e delle stelle.  

Se ci lasciassimo andare sarebbe così facile decidere, tanto semplice vivere.   

Perché ciò che è bene e ciò che è male si delineerebbe davanti a noi come fa il grembo materno sul punto di dare alla luce. Ciò che è Giusto o ingiusto apparirebbe dal nulla come luce ed oscurità in una strada molto stretta.

I sentimenti non sarebbero più tali e si trasformerebbero in vibrazioni. Vibrazioni che diverrebbero  azioni concrete a dimostrare  la nostra essenza di Luce, lì dove noi ci troviamo.  

Se abbracciassimo la Luce del Sole, i maestri, guide e martiri sarebbero una sola cosa con noi e li onoreremmo ogni istante. Daremmo loro il posto che gli compete di fronte al nostro popolo.  

Se turbinii di amore ci invadessero, la bugia non avrebbe ragione di esistere, perché la Verità non farebbe mai male. Gli schemi sparirebbero per lasciare il posto al confortante Saper Essere e Saper Fare.  

È così bello sognarlo e tanto semplice viverlo, dobbiamo soltanto aprire le mani e lasciarci andare, solo lasciarci andare…  

Se abbracciassimo l’universo ancora una volta, spiccheremmo facilmente il volo. Abbandoniamo il libero arbitrio come un regalo non più necessario che non ha più ragione di esistere. Perché se siamo Uno con il Padre possiamo solo fare la sua Volontà.   

Padre mio, inondami di Te, feconda dentro me la luce della conoscenza eterna, rendimi tuo strumento maturo e la tua serva più fedele.  

Perdona Padre perché sono stata debole, superba, ignorante e le false luci di questo mondo mi hanno distratta.

Perdonami perché ho respinto una e mille volte la tuo mano guida. Ma eccomi qui, in ginocchio dinnanzi a te, per glorificarti con la mia lotta eterna e l'amore per i miei fratelli.  

Mi perdonino i miei fratelli perché non li ho amati abbastanza. Mi permettano di risarcirli donando loro tutta me stessa ed onorando con la mia vita l’aver condiviso con me le loro vite.  

Prendimi Padre una volta per tutte e conducimi verso la meta. Non ti prometto di essere perfetta, perché Solo Tu lo sei, ma sì di imparare a morire nella battaglia nel tuo nome. Gridare fino alla morte che Tuo Figlio Ritornerà e lotterà contro chi opprime la Tua Creazione.  

Grazie Padre perché ti Sento accanto a me e le tue mani soavi mi consolano in silenzio.  

Non ti chiedo Niente Padre, perché so che quello che ho me l'hai dato tu. Ma se avessi ancora l'opportunità di desiderare, se tu perdonassi ancora le mie miserie, ti supplicherei La Giustizia Eterna.  

Che distruggessi ogni creazione artificiale dell'Uomo ignorante che ti ha disonorato. Vorrei che innalzassi i mari e sommergessi le montagne. Che distruggessi ogni ostentazione umana di potere, perché solo Tu lo Detieni. Desidererei Padre, dopo aver Servito Te, che i miei fratelli possano assaporare la Tua Giustizia, Viverla nel paradiso e che siano Liberi, ma Liberi davvero.  

Io questo non lo merito più oramai Padre Mio e sono felice per il semplice fatto di essere stata qualche volta un Tuo pensiero, un'ispirazione Divina, un sospiro cosmico della Creazione.  

Grazie Padre, Grazie perché IO SONO.  


Erika Pais
29 Dicembre 2015