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DAL CIELO ALLA TERRA

Diego y Camila

HO SCRITTO IL 6 DICEMBRE 2016:

DIEGO, GIOVANE FIGLIO DELLA NUOVA ERA.
IL FUOCO ARDE NEI CUORI DEI GIOVANI FIGLI DELL’ ERA DI GIOVANNI, NEL REGNO DI CRISTO.
SI, ARDE IL FUOCO DELLA VERITÀ, CHE RENDE LIBERI, MA LIBERI DAVVERO, I GIOVANI FRUTTI DELL’OPERA  VOLUTA DAL GENIO SOLARE CRISTO.
SÌ, È VERO, CERTO È VERISSIMO.
IL SIGNORE SIA BENEDETTO, IL SIGNORE NOSTRO DIO, UNICO.
IL SIGNORE È GRANDE.
DIEGO SII BENEDETTO, TU E TUTTI  I TUOI FRATELLI, FIGLI DELLA STIRPE DI ADONAY.
IN FEDE.

G.B.

Sant’Elpidio a Mare (Italia)
6 Dicembre 2016

 

 UN PICCOLO GRANELLO IN PIÙ
Di Diego Grachot

Sabato 19 novembre l’Associazione Culturale Un Punto En El Infinito ha organizzato un incontro pubblico a Fray Bentos, dipartimento dell’Uruguay.

Un incontro come tanti per molti, ma non per me. Non era la prima volta che presenziavo ad un incontro ma  era sì la prima volta che ne prendevo parte come oratore.

Ci siamo incontrati con Gonzalo Leal alle 12:30 al terminal dei pulman a Montevideo per partire alle 13:00.  Durante il viaggio Gonzalo mi ha raccontato storie e aneddoti molto interessanti dell’Opera, così abbiamo trascorso il viaggio ridendo e scherzando e imparando sempre di più dal proprio fratello.

Siamo arrivati a Fray Bentos dove ci aspettava Patricia per salire su un taxi e portarci a casa di Mirta, dove si sarebbe tenuto l’incontro e dove tutti i fratelli ci aspettavano con le braccia aperte.

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IL CORTILE DI MIRTA E L’INGRESSO ALLA SALA DELL’INCONTRO

I minuti passavano e io mi chiedevo il perché di un così immenso regalo. Perché una persona come me, così piccola e insignificante, poteva avere il privilegio di parlare alla gente di qualcosa di così grande e avere il privilegio di parlare insieme a Gonzalo: un libro vivente all’interno dell’Opera…

Io non avevo fatto niente, l’enorme sacrificio era stato compiuto dai fratelli di Fray Bentos, facendoci arrivare sul posto, facendo pubblicità e organizzando il tutto.

L’ora di iniziare si avvicinava, il nervosismo aumentava, il corpo iniziava a tremare, il cuore batteva a mille e come diciamo da noi, me la stavo facendo sotto.

Siamo saliti e abbiamo oltrepassato quella porta che ci divideva dai presenti.

Appena ho iniziato a parlare non ho più sentito niente, ero molto tranquillo. Si, ero un po’ nervoso ma tutto nella norma. Ho percepito una strana sensazione, come se qualcosa mi avesse tranquillizzato.

Erano presenti 26 persone, 16 dei quali non conoscevamo affatto.
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Ho fatto una breve introduzione su chi siamo. Poi Gonzalo ha mostrato delle immagini incredibili della Madonna che piange sangue, dei cerchi nel grano e di ufo, spiegando ognuna di esse e collegandole l’una all’altra e alla situazione mondiale, mettendo in evidenza le nefaste decisioni dell’uomo.

Ho preso nuovamente la parola per dire ai presenti di non credere ciecamente a quello che stavamo dicendo, ma semplicemente di studiare, discernere. Possiamo credere o meno in Cristo, possiamo credere o meno all’esperienza mistica di Giorgio, ma nessuno può negare le sue opere e azioni, che sono tangibili. Questo dobbiamo fare: opere a favore della vitaAlla mia sinistra c’era una famiglia – padre, madre e figlio-. Il bambino (che da un po’ dormiva in braccio al padre) mi suscitava una sensazione strana quando lo guardavo, mi emozionava ma non sapevo il perché. Dopo alcune domande, commenti e dibattiti, la mamma del bambino ci raccontò una breve esperienza vissuta con suo figlio:

“Una volta mi trovavo sul pulman con lui –indicando il figlio-, si svegliò, guardò il cielo e disse: “Dio sta per arrivare, lui è molto arrabbiato con gli uomini, molto arrabbiato, e sta venendo qui”.

Però quando ho cercato di fargli altre domande lui ha continuato a giocare come se niente fosse”.

Cosa posso aggiungere dopo questo? In questo bambino si riassume tutto.

Senza rendercene conto abbiamo concluso l’incontro alle 23:30. Si sentiva che le persone “volevano di più”. Sentivano il richiamo della verità. Abbiamo chiesto i loro indirizzi mail per invitarli poi a seguire le nostre pagine web, accedere all’informazione e rimanere in contatto.

All’indomani, dopo una notte stupenda e accogliente a casa di Mirta, ho camminato per il campo pieno di coltivazioni, fiori, profumo fresco…

lugardelacharla7Guardando quest’ultima foto mi viene in mente come dobbiamo essere, dobbiamo imitare le api.

Loro lavorano umilmente e silenziosamente, ognuna porta il suo granello di polline per produrre tutte insieme il miele. Noi dobbiamo essere uguali a loro e creare insieme la grande dolcezza della vita.

Ringrazio profondamente il Padre per questa immeritevole esperienza, ringrazio per averci permesso di dare un contributo a questa immensa opera con un piccolo granello in più.


Diego Grachot
Montevideo 3 dicembre 2016