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armi2Di Giovanni Bongiovanni

Vorrei condividere delle considerazioni che ho fatto a partire da uno scambio avuto con un amico su Facebook in merito soprattutto alla questione ARMI, scaturite dal video della nipote di Martin Luther King sul suo intervento alla marcia per il controllo delle armi a Washington. Sebbene sia un tema vastissimo voglio esprimere brevemente alcune idee.

La marcia in questione dove questa bambina ha parlato è la marcia per il CONTROLLO delle armi (da fuoco). Affermare a priori di essere contro l’UTILIZZO delle armi in un determinato paese o nel mondo credo sia un’utopia (rispetto al mondo in cui ci troviamo).

Credo questa affermazione sia condivisibile da tutti.

In una società diversa sicuramente sì, potremmo fare a meno della sicurezza, delle forze dell’ordine, di difenderci e di far rispettare la giustizia perché ogni individuo vivrebbe nel pieno rispetto del prossimo e della società intera, libero da egoismi e valori primitivi che oggi invece prevalgono; insieme a follia e violenza di cui ormai siamo tutti schiavi per stress, inquinamento e alimentazione di valori non spirituali che fanno ammalare lentamente il nostro corpo e la nostra psiche.

Credo il problema risieda sempre nell'uomo e non in cosa afferra tra le mani.

Ma in una società come la nostra, appunto, credo ci sia bisogno di maggior controllo perché le armi non vengano vendute (spesso sotto mercato nero) a minorenni, a non addetti ai lavori, a persone non facenti parte delle forze dell'ordine e corpi speciali di sicurezza, o ad eserciti non riconosciuti. E comunque sarebbe da chiarire con quali criteri viene riconosciuto un esercito indipendentemente se farà comodo o no alla coalizione occidentale o orientale di turno.

Soprattutto le armi non dovrebbero essere vendute nei paesi in guerra dove vengono accertate gravi violazioni dei diritti umani.

Negli Stati Uniti, luogo in cui si è svolta la marcia, le armi da fuoco in circolazione superano di gran lunga il numero degli abitanti... e non mi riferisco a polizia e servizi di sicurezza. Le stragi per mano di giovani, con un'arma automatica hanno tolto la vita a migliaia di persone per atti che sono stati compiuti per pura follia.

All'uomo degenerato di questa generazione non dovrebbe essere permesso di tenere un'arma da fuoco in mano se non per motivi di sicurezza, previo controllo psicologico, accertamenti, contratto lavorativo, o comunque una ragione che motivi bene il suo utilizzo.  Per cui il messaggio che si vuole fare passare è: maggiore controllo sulle armi!!

Che poi la marcia di Washington sia stata strumentalizzata con la presenza anche di Barack Obama non mi sorprende. Presidente che ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 2009 e che invece è stato uno dei presidenti che maggiormente ha dedicato finanziamenti alla “difesa”, la dice lunga sull’ipocrisia di questi personaggi di potere e della politica tutta. Già usare il termine “difesa” e magari “difesa contro il terrorismo” è un’offesa all’intelligenza visto che i principali paesi “predatori”, che hanno seminato il terrore nel mondo verso popoli spesso quasi indifesi, con tecnologia militare di gran lunga inferiore alla nostra sono proprio Stati Uniti ed Europa. Da secoli. Basta un minimo di studio sulla situazione geopolitica dell’ultimo secolo per capire quanto sia vera questa affermazione e ancora prima i vari periodi della colonizzazione di Spagna, Francia, Inghilterra…

Condivido assolutamente invece l’abolizione della PRODUZIONE di armi di distruzione di massa quali missili atomici e armi chimiche. Le decisioni folli di pochi non possono mettere a rischio la vita di milioni di persone o dell’intero pianeta.

É risaputo, a chi mi conosce bene, che sono un estimatore di Che Guevara, consapevole che il suo non era un esercito riconosciuto (ricordando le affermazioni iniziali), condivido le motivazioni della sua costituzione e le ragioni per cui quegli uomini hanno dato la loro vita. La libertà di un paese schiavo sotto la dittatura Batista pilotata dagli Stati Uniti, come lo sono state moltissime altre in tutta l’America Latina. Come ho amato la storia di Thomas Sankara in Burkina Faso, Africa.

Ciononostante credo che l’uso delle armi anche per autodifesa sia l’extrema ratio per un uomo o un paese che non riesce in altra forma, dialogo e confronto a liberarsi da torture e umiliazioni. Le stesse che può avere un padre che vuole difendere i propri figli nel vedere che subiscono violenze.

Apprezzo quindi queste storie e questi uomini più per i concetti etici e umani da loro espressi e per l’idea di paese e di mondo che per l'uso delle armi di fatto. Indipendentemente dalle idee politiche che una persona può avere credo che bisognerebbe anteporre i valori alle idee politiche. Da buoni valori etici e morali possono scaturire solo buone idee politiche per una società equa dove primeggi il principio del rispetto dell’umanità al di sopra del profitto.

Non sento di essere un uomo le cui idee appartengono a schieramenti di sinistra, di destra o di centro. Uomini illuminati hanno partorito idee politiche meravigliose, ma alla fine nessun partito è mai riuscito a non essere schiavo al servizio del potere di pochi a discapito di molti… preferisco anteporre parole come Uguaglianza, Libertà, Fratellanza e riconoscermi in queste. La politica è comunque al centro di ogni cosa riguarda il nostro mondo, il futuro dei nostri figli e dell'umanità intera. Tutti i giorni facciamo politica, parlando con la gente, manifestando le nostre idee anche su questi argomenti, ma politica sana, e non quel teatro cui stiamo assistendo.

Concludo, con un concetto nel quale credo profondamente: la nostra arma più forte resta la CONOSCENZA, non solo è un’arma di difesa, ma anche di attacco. Diffondere, divulgare, denunciare, sono tutte azioni che portano conoscenza a chi non ne ha, a chi vive abbindolato dalle menzogne, a chi vive nella falsità e non riesce ad uscirne. Armarci di questi strumenti credo sia la rivoluzione più forte a cui possiamo prendere parte. Non è più tempo… se mai ce ne sia stato uno, di abbracciare le armi! Non ci sarebbe nessuna vittoria, né nel breve né nel lungo termine, contro questo sistema. Il sistema che impone i ritmi della nostra vita, che impone le regole della nostra economia, finanza, istruzione, sanità, che propone falsi idoli e falsi valori. Che difende tutto questo con l’uso anche delle armi, e con il controllo delle nostre menti tramite i media.

Credo invece che per avere una società di valori onesti e genuini bisognerebbe ripartire dal rieducare l’uomo a questi valori!

Rispetto quali decisioni in merito di armi appoggiare e quali no, se essere favorevoli ad un completo disarmo o “limitarci” ad un miglior controllo, credo che trovare una soluzione perfetta in un mondo imperfetto sia assai difficile… possiamo solo sperare di fare la scelta migliore rispetto alla situazione in cui ci troviamo di fronte per cercare di cambiare piano piano le cose e nel frattempo rieducare l’uomo alla pace, al dialogo, al confronto per una convivenza reciproca di uomini e donne con culture anche molto differenti tra loro.

Pace

Giovanni Bongiovanni

3 aprile 2018

P. S. Restando in tema di ARMI consiglio la lettura di questo libro "Armi, un affare di stato", scritto da Duccio Facchini, Francesco Vignarca e Michele Sasso. L'argomento resta sulle armi ma qui vedremo come la questione è più ampia. Affari, Governi, Pil, Imprese, Lobby…