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atlantide200Di Alice Bei
Atlantis, l’impero perduto: è questo il titolo del film Disney uscito nel 2001 che racconta della scoperta da parte di un gruppo di esploratori agli inizi del Novecento del territorio e della civiltà di Atlantide e proprio di Atlantide ci parla il ricercatore eugubino Marco Marsili, intervistato nella serata di martedì 10 aprile 2018 da Alviano Appi per la trasmissione Pianeta Oggi Eventi nel Mondo, condotta dallo stesso Appi e da Massimo Bonella e in onda ogni martedì sera alle 19 sulla pagina Facebook Radio Saiuz.        
Quello di Atlantide è un tema che può apparire démodé, ma in realtà ha molto a che fare con l’uomo di oggi, che ha avuto degli apici evolutivi, tecnologici e spirituali in epoche passate molto elevati, ma ha avuto anche delle discese: proprio tutto questo è stato approfondito da Marco, il cui interesse per questa realtà nasce dalla passione per la ricerca della verità, che non si deve accontentare delle conoscenze accademiche, le quali presentano delle discrepanze, ma oggi sono preferite ad altri tipi di ricerche trascurati perché ritenuti portatori di crisi nello status quo.

Quando si approfondiscono questi temi però c’è molto da imparare e poco da prendere con leggerezza: Marco ci racconta molto egregiamente che Atlantide è stato un grandioso impero che ha governato gran parte del mondo per lunghissimi millenni (da circa 200mila anni fa a circa 12500 anni fa); anzi nel tempo, grazie anche all’organizzazione della popolazione in maniera sempre più perfetta e coadiuvata dai Signori delle Stelle, questo impero si è rivelato essere una realtà trainante, una locomotiva, un vero e proprio esempio per tutti gli altri popoli della Terra.                            

La sede centrale di Atlantide, ci dice Marco, era un grande continente al centro dell’Oceano Atlantico, con province sulle coste americane, europee e del Mediterraneo e l’impero era caratterizzato da tecnologie sempre più evolute e da progressi anche a livello etico e scientifico fino alle vette più alte della conoscenza spirituale. In generale, il popolo atlantideo è sempre rimasto forte delle proprie conoscenze, ma nel tempo ne ha fatto un cattivo utilizzo e ciò ha portato alla punizione di questa realtà per la legge di causa-effetto (secondo la quale ad ogni azione corrisponde una reazione).                            

È proprio per quest’ultimo motivo che oggi Atlantide viene considerata una pura leggenda, ma sono tante le voci che ne hanno parlato: Marco afferma che sono stati realizzati oltre 25mila scritti  a riguardo, compresi quelli privati ed escluse ricezioni medianiche, con Platone che è stata la prima voce a parlare di questo impero, una voce che poi è tornata nelle leggende di tutti i popoli del mondo  e che ha sostenuto che la colpa delle degenerazione degli atlantidei risiede nel fatto che «in loro l’elemento divino si estinse e l’elemento umano prevalse».

Marco nella sua analisi menziona poi altre voci che si sono espresse su Atlantide, voci di tutte le epoche, tra le quali si annoverano: Diodoro Siculo, Plinio il Vecchio, Erodoto, Marsilio Ficino, Isaac Newton, il fondatore dell’egittologia Athanasius Kircher, Voltaire, William Blake, Ugo Foscolo, Ignatius Donnelly (autore di Atlantide e il mondo antidiluviano), Edgar Cayce (il “profeta dormiente” che predisse la scoperta di alcune vestigia di Atlantide al largo di Cuba alla fine degli anni 60), Gustavo Rol e contattisti come Eugenio Siragusa, che ha collegato Atlantide a quanto sta accadendo oggi. L’interessantissima intervista di Appi a Marsili si avvia verso le battute finali infatti proprio con l’espressione di tale concetto: noi oggi siamo il residuo di Atlantide, che è la sesta razza madre terrestre, come ieri lì anche qui oggi si gioca con l’antimateria, ci si trova di fronte a una sessualità spregiudicata e si è governati da politici corrotti. Non è più sorta una nuova grande civiltà, ancora portiamo su di noi le ferite di Atlantide, ciò che viviamo è conseguenza del declino di questo grande impero, ma i grandi maestri spirituali di quel tempo che hanno ripreso più volte un corpo per insegnare la verità a chi ha orecchie per intenderla sono per noi un grande punto di riferimento.        

Degno di menzione è, a riguardo, un piccolo monito conclusivo: a nessuno è precluso l’accesso a determinate conoscenze, che sono fondamentali per la nostra evoluzione, visto che noi siamo come degli enzimi di una cellula del corpo macrocosmico che è la Terra, la quale è a sua volta parte di un immenso, ma per conoscere è necessario ricercare.

Se non si è in grado di farlo da soli si può naturalmente chiedere l’aiuto a dei veri e propri ricercatori, non è da trascurare poi l’intervento dei Signori delle Stelle, sempre pronti ad offrire e in ogni momento bisogna ricordare che «da qualche parte, qualcosa di incredibile attende di essere conosciuto» (C. Sagan).

Alice Bei

11 aprile 2018