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cecilia2Di María Cecilia Bartholin P.

A dicembre dell'anno scorso siamo stati chiamati ad un incontro con Giorgio in Argentina e la chiamata è arrivata con poco preavviso, era già successo un'altra volta, forse per cominciare a testare la nostra disponibilità. Ci ha colto in una situazione non molto positiva, che ovviamente abbiamo fatto presente a Giorgio, tramite Sonia, e la sua risposta è stata: “è importante che ci siate, fatte il possibile e se non si può, seguiteci tramite streaming”. Ci siamo confrontati ed abbiamo capito che era una pazzia farlo, Claudio aveva appena iniziato a lavorare in un posto nuovo e non disponevamo dei mezzi sufficienti per viaggiare, dovevamo cambiare casa, ecc. Quindi, come in altre occasioni, abbiamo aperto la Sacra Bibbia ed il passo che si è mostrato noi è stato il seguente:

 “Allora la parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini: “Lèvati, va a Sarepta de’ Sidoni, e fa’ quivi la tua dimora; ecco, io ho ordinato colà ad una vedova che ti dia da mangiare". Egli dunque si levò, e andò a Sarepta; e, come giunse alla porta della città, ecco quivi una donna vedova, che raccoglieva delle legna. Egli la chiamò, e le disse: "Ti prego, vammi a cercare un po’ d’acqua in un vaso, affinché io beva". E mentre Ella andava a prenderne, egli le gridò dietro: "Portami, ti prego, anche un pezzo di pane". Ella rispose: "Com’è vero che vive l’Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho solo una manata di farina in un vaso, e un po’ d’olio in un orciuolo; ed ecco, sto raccogliendo due stecchi, per andare a cuocerla per me e per il mio figliuolo; e la mangeremo, e poi morremo". Elia le disse: "Non temere; va’ e fa’ come tu hai detto; ma fanne prima una piccola stiacciata per me, e portamela; poi ne farai per te e per il tuo figliuolo. Poiché così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Il vaso della farina non si esaurirà e l’orciuolo dell’olio non calerà, fino al giorno che l’Eterno manderà la pioggia sulla terra".

Lei riconosce il profeta, che è un inviato di Dio e Lui gli chiede che gli dia da mangiare e siccome Lei ha riconosciuto l'inviato del Cielo gli dà l'unico cibo che le rimane e non pensa che rimarrà senza niente, pensa soltanto a servirlo. Dopo non è mai più mancato niente a lei nella sua casa, nemmeno per suo figlio. Ed abbiamo capito, per me è stato chiaro, che dovevamo mettere in ordine le nostre priorità e di conseguenza prendere una decisione. In quel momento non abbiamo detto niente a nessuno ed abbiamo deciso di viaggiare, cosa sarebbe successo dopo lo lasciavamo nelle mani del Cielo. So che per tanti potrà sembrare una vera pazzia quello che abbiamo fatto, ma è quello che abbiamo sentito ed oggi capiamo che era ciò che dovevamo fare, ricordando il primo comandamento: “Amerai il Signore Dio al di sopra di tutte le cose”.

È stato un viaggio meraviglioso, pieno di insegnamenti, amore, fratellanza.

Al nostro rientro abbiamo promesso di essere presenti ogni volta che saremmo stati chiamati, perché è quello che abbiamo realizzato in questo viaggio. A dicembre non sapevamo come (in realtà sì, il Cielo non ci abbandona mai se facciamo la sua volontà), ma nonostante la spesa sostenuta, non ci è mancato niente.

A febbraio abbiamo iniziato ad organizzarci con i nostri fratelli per il viaggio di marzo in occasione della Settimana Santa e finalmente abbiamo acquistato i biglietti, felici e con tutto pronto per partire; tuttavia una settimana prima della partenza non potevo più partire, perché la persona che si prendeva cura di mio nipote non mi poteva aiutare e io non avevo nessun altro con cui lasciarlo. I sentimenti di rabbia hanno preso il sopravvento su di me, l'impotenza ed anche la disperazione, non vedevo alcuna via di uscita. È stato in quel momento che Claudio mi ha detto: “Mettiti in connessione, rilassati e prega, affidati al Cielo”. Ero così immersa nella mia disperazione nel vedermi impossibilitata a fare questo viaggio, che non mi ero fermata a pregare, o a meditare; alla fine l'ho fatto ed ho ricordato quanto era successo a dicembre dell'anno scorso e così ho pregato il Cielo, quindi ho sentito nel mio cuore, ancora una volta, quella pace interiore che ci dà il nostro Signore Gesù Cristo quando siamo in comunione con Lui e tutto è sembrato più chiaro. “Io ci vado” mi sono detta, “non mi interessa cosa dovrò fare, io ci vado”. Solo in quel momento, martedì 22, dopo le ore 20:00, le strade si sono aperte e sono riuscita a trovare qualcuno che si prendesse cura di mio nipote.

Al di là dell'aneddoto una cosa è stata chiara: se ci facciamo prendere dalla disperazione, o dalla rabbia, o da qualunque altro sentimento che non sia la pace interiore che ci dà quella comunione con il nostro Signore, non siamo capaci di vedere niente con chiarezza e, anche se il Cielo ci pone di fronte le strade che ci portano a Lui, se non prendiamo noi la decisione e diciamo di SÌ, Lui non ci può aiutare, così come abbiamo ascoltato dalle parole di Giorgio. È una scelta individuale, non di gruppo, è tra il nostro Maestro Gesù Cristo e noi, senza intermediari, ognuno di noi deve decidere se Seguirlo o meno, nessuno lo può fare per noi.

È stato anche un viaggio molto particolare per me, perché è stata la prima volta che ho visto il nostro amato Giorgio durante la sanguinazione, non posso descrivere a parole cosa ho sentito, sono state troppe emozioni. Quando sono entrata nella stanza ho sentito il profumo, sono riuscita a vedere Sonia e Sonia Tabita, Erika e non ho visto più nessuno, mi sono sentita piccola ed ho provato tanta vergogna, perché tutto quel dolore che Lui, il nostro amato Maestro Gesù Cristo, sente ogni giorno è a causa della nostra disubbidienza e lo stesso dolore lo sente il nostro amato Giorgio per colpa nostra, per cui sono caduta in ginocchio e dal più profondo del mio cuore gli ho chiesto perdono per quel dolore che gli procuro.

Ancora oggi continuo a sentire le registrazioni dei discorsi fatti ed ogni volta scopro qualcosa di nuovo, continuo ad imparare e prego il Cielo di essere forte e di riuscire a fortificare la mia fede, per continuare fino alla fine, perché la mia unica strada è seguire Lui, solo il nostro amato Maestro è LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA, NESSUNO ARRIVA AL PADRE SE NON PER MEZZO DI LUI.

Continuare a lavorare e a dare il mio contributo a questa meravigliosa opera, con il mio piccolissimo granello di sabbia, e chiedere aiuto al Cielo per essere fedele al nostro amato Maestro Gesù Cristo, perché ho la certezza nel più profondo del mio cuore che questa è l'unica strada per me.

Grazie ad ognuno di voi per tutto l'affetto che mi avete dato, del quale farò tesoro nel più profondo del mio cuore, grazie Sonia per esserci sempre e per essere instancabile e grazie mille al nostro Amato Giorgio per il suo impegno in questa nostra opera (e mi azzardo a dire nostra, perché sento che faccio parte della stessa e di ognuno di voi) meravigliosa che ci ha risvegliati e portati fino qui.

Chiedo al Cielo per ognuno di voi, ogni giorno, che Dio vi benedica e che ci dia la forza per resistere fino alla fine a fianco del nostro Calice della comunione Cristica.

La vostra sorella in Cristo

María Cecilia Bartholin P.
Arca di Cile
7 Aprile 2016