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A CURITIBA, BRASILE, IL CIELO HA VERSATO UNA LACRIMA

É come una melodia dell’anima.
É come una sincera espressione del cuore: ogni evento ufologico dove si intreccia la spiritualitá.
Il Congresso che si ripete ogni anno in Brasile, nello stato di Paraná, é stato organizzato questa volta da un ricercatore del tema extraterrestre, Rafael Cury, amico della nostra Opera da molti anni. Rafael ha invitato Giorgio a partecipare come relatore, non poteva essere altrimenti. Il congresso si è svolto  nella sala convegni dell’Hotel Lizon, nella città di Curitiba.
Siamo arrivati Curitiba la notte del venerdí 23 maggio, siamo stati ricevuti da  Mario Pereira, un veterano dell’Opera insieme ad un suo amico: C’erano anche i nostri fratelli italiani Luca e Pier Giorgio, che si trovavano lì già da qualche giorno per preparare un documentario sull’ufologia che studio3TV Italia deve presentare alla  televisione nazionale RAI.
L’emozione dell’incontro si è aggiunta alle aspettative di un congresso ricco di spiritualitá e armonia, frutto di quel comune denominatore che lega le anime assetate di valori universali, un evento dal titolo: “Dialogo con l’Universo, 36º Congresso di Ufologia Scientifica”.
La mattina del sabato ha avuto inizio con la conferenza di Jaime Maussan, un altro caro amico fraterno non soltanto di Giorgio, ma anche dell’Opera, e che é diventato giá da tanti anni uno dei suoi collaboratori piú dinamici ed entusiasti. Io personalmente non lo vedevo dal 2005.
Una relazione brillante, non poteva essere diversamente. Caratterizzata da quella sensibilitá giornalistica a favore della vita e del pianeta Terra e a favore della Veritá e dei valori della realtá cosmica. Ogni documento grafico o testimonianza viene arricchita da una tocco spirituale, con la fede propria di un uomo che si definisce sempre scettico, ma che é essenzialmente un ricercatore della Veritá, impegnato in ogni tappa della sua vita nel diffondere i misteri del terzo millennio.
É riuscito non soltanto a sorprendere il pubblico ma soprattutto a sensibilizzarlo. Non c’é dubbio che sia questa la sua missione. Riesce a farlo sempre tanto nella sua terra natale il Messico che quando viaggia.
Gli applausi hanno coronato la sua presenza. Una presenza apprezzata per il suo percorso professionale e per il suo carisma da comunicatore serio e sicuro di sé. Una relazione che si trasforma in una specie di messaggio energetico che lascia trasparire la sua fede in Dio e nel Cristo, cosí come il suo rispetto e amicizia verso Giorgio, un’amicizia che dura da 20 anni.
Alcuni minuti dopo entrambi si sono  abbracciati emozionati. Di nuovo insieme per condividere  la missione di divulgare le Veritá del Cielo, anche se con una metodologia diversa, ma unica nell’essenza e nella fermezza.
Subito dopo si è aggiunto l’equatoriano Jaime Rodriguez, giornalista e ufologo da 30 anni, che non è riuscito a contenere l’emozione e la gioia per la recente apertura all’informazione extraterrestre da parte del Presidente della Repubblica dell’Equador Rafael Correa. Soddisfatto anche per la recente posizione della Chiesa Cattolica che accetta la possibilità di vita in altri mondi, cosí come ha divulgato Monsignor José Gabriel Funes, Direttore dell’Osservatorio Astronomico del Vaticano.
Queste due notizie sono state temi di dialogo tra molti dei presenti e in particolare tra Jaime Maussan, Giorgio Bongiovanni e Jaime Rodriguez.
Mentre il Congresso è proseguito con altri relatori, ci siamo sistemati in una delle sale al piano 13º dell’Hotel, dove i nostri fratelli Luca e Pier Giorgio avevano montato una specie di set televisivo per intervistare Rodriguez e Jaime Maussan. A sua volta Jaime ha intervistato Giorgio Bongiovanni per il suo programma “I grandi misteri del Terzo Millennio”.
L’intervista fatta a Jaime ci ha permesso di conoscerlo da un punto di vista piú intimo, non soltanto professionale. Abbiamo conosciuto un uomo preoccupato per il futuro del pianeta, cosciente dei gravi problemi dell’umanitá e convinto che la divulgazione di tutta questa informazione diventi vitale per il risveglio alla vita. Jaime ha dimostrato di essere un professionista che corre contro il tempo, sottolineando in tutte le forme possibili il significato e il messaggio delle intelligenze di altri mondi.
Per la prima volta é emersa una personalitá strettamente vincolata alla fede e alla spiritualitá, senza che questo incida sulla sua condizione di giornalista ricercatore, forse incomodo per una societá scettica e indifferente, ma ben accettato nella nostra Opera e in una comunitá mondiale, sveglia in coscienza e amore verso la giustizia, la vita e il Cristo.
A questo punto Jaime Rodriguez, entusiasta lottatore dei nostri valori, registra un saluto di Giorgio al Presidente equadoriano Rafael Correo, senza escludere possibili attivitá future e un viaggio in Equador.
L’evento organizzato da Rafael Cury è proseguito per tutto il giorno con un susseguirsi di relatori specialisti del tema ufologico che hanno trattato diversi argomenti, tra loro Ademar Gevaerd, editore della rivista UFO e caro amico di Giorgio da oltre 13 anni; inoltre Rafael Cury, Marco Antonio Petit e il Tenente Colonello Marcos Cesar Pontes, il primo astronauta brasiliano.
Nel pomeriggio Giorgio ha partecipato al WorkShop anticipando alla platea alcuni punti della conferenza prevista per la domenica mattina, 25 maggio.
In questa occasione Giorgio ha parlato della sua esperienza di stigmatizzato, sottolineando i punti principali della stessa che sono l’annuncio del Ritorno del Cristo, la presenza extraterrestre e il significato della loro presenza nell’Infinito Universo.
Il momento piú significativo é stato segnato da una fotografia del pianeta Saturno, che evidenzia quanto il pianeta Terra sia insignificante e l’estrema bontá di Dio di fronte al nostro costante attacco alla Madre Terra e all’incoscienza dei potenti nel momento che provocano guerre, generano povertá, problemi sociali, contaminano il pianeta e  lo spazio –la casa di Dio- inviando satelliti e sonde, alcune delle quali contenenti materiale bellico. Giorgio ha sottolineato come l’uomo dovrebbe comportarsi nel quotidiano e nel potere, alimentando la propria fede e l’amore per la vita, al fine di preservare il futuro della nostra gioventú, dei nostri figli e dei nostri nipoti...  in essenza dell’umanitá.
Il pubblico ha assimilato coscientemente il messaggio e tutta l’informazione e le evidenze presentate che hanno dato origine a diverse domande, alcune molto profonde. Intervento ampliato il giorno dopo quando un pubblico numeroso ha assistito alla proiezione del documentario “Giorgio Bongiovanni: Uma Lagrima do Céu”, la storia della sua vita e che dopo ha potuto vibrare con le sue parole. Nell’ultima parte del documentario, quando ancora scorrevano le immagini conclusive e si sentiva ancora il Padre Nostro, una donna si é alzata in piedi –nell’oscuritá della sala- e con le braccia rivolte verso il cielo ha iniziato a recitare l’Ave Maria, strappando un  forte applauso dai presenti.
Pier Giorgio e Luca hanno continuato con le interviste, l’evento si é protratto tutto il giorno a ritmo intenso e nel pomeriggio Giorgio e io abbiamo lasciato la cittá per ritornare alle nostre attivitá di Montevideo. Un altro anello della catena della missione di Giorgio in Sudamerica, un’altra tappa del conto alla rovescia del suo ritorno a Italia prevista per la fine del mese di giugno.

Jean Georges Almendras

Curitiba, Brasile
25 maggio 2008