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CRONACA PARAGUAY - UN VOLTO NELLA MIA MENTE

Sono arrivata in Paraguay mercoledì 28 maggio. Faceva molto freddo, due giorni dopo la temperatura sarebbe scesa a 1º.
Ancora una volta la mano del Cristo si fa presente. Questa volta una catena di supermercati ci ha donato alimenti per offrire un pranzo a 250 bambini e alle loro madri che vivono per strada.
Spaghetti , pollo e come dessert la torta.
Abbiamo deciso di preparare il pranzo il sabato, c’era il sole, un giorno raggiante ma anche molto freddo.
Ci siamo messi al lavoro, si sono uniti a noi alcuni volontari che lavorano per un giornale molto conosciuto “Ultima Ora” e un gruppo di pompieri che ci hanno dato una mano facendo giocare i bambini e mostrando loro il camion dei pompieri.

C’erano affamati... ma avevamo un piatto caldo per ogni bambino.
C’era freddo ... ma abbiamo distribuito, un mese prima, indumenti invernali che abbiamo portato da Buenos Aires grazie alla collaborazione  di uno stupendo gruppo di fratelli.
C’erano dei malati... e avevamo medicine.
Avevamo bisogno di una mano... e c’erano dei volontari.
Così è trascorso il sabato, i bambini e le loro madri hanno mangiato. Quello che è avanzato, non molto, è stato distribuito tra vari gruppi familiari.
Non sappiamo come, ma alla fine ci siamo trovati a sorteggiare giocattoli, giocando ai pompieri e mangiando la torta...

Ma nella mia mente c’era un volto.
Un volto che è rimasto impresso per
tutta la settimana e ci
ha portato ad avviare una nuova attività.

Già in un’occasione eravamo stati in questo “Insediamento” chiamato San Antonio, quando la bambina di una donna che ci aiuta nel dispensario medico e che vive per strada, era morta di meningite. Vi chiederete, cos’è un “Insediamento”?
È una proprietà abbandonata, che ovviamente ha un proprietario, ma le persone che non hanno un tetto la occupano e si costruiscono un rifugio con il legno, la plastica, tappeti, lamiera, o con qualunque materiale a loro disposizione ..... fino a quando rimarranno lì?
Fino a quando il proprietario farà una denuncia e saranno costretti per legge e con la forza a sgombrare. Il proprietario eserciterebbe un suo giusto diritto.
Ma a noi preoccupano i bambini e quì ci vivono oltre 100 famiglie, con una media di 4 – 6 bambini ciascuna. In meno di un mese qui sono morti 5 bambini con meno di due anni. Non hanno acqua potabile, il bagno è semplicemente un pozzo scavato a terra coperto di plastica nera e quando piove tutta la materia fecale va a finire in un altro pozzo; da dove prendono l’acqua. È chiaro che è totalmente inquinata. Abbiamo detto loro di bollire l’acqua da bere, ma, l’ignoranza e la negligenza della gente povera non giustifica la morte di questi bambini. Abbiamo deciso pertanto di recarci in questo luogo e offrire assistenza medica oltre a cercare di far capire alle mamme che se non rispetteranno i minimi livelli di igiene i loro bambini continueranno a morire.

Il 7 giugno; Silvi, Giampiero e io siamo arrivati alle 9:00 del mattino dopo aver presso 3 autobus.
Appena ci hanno visti i bambini hanno iniziato a gridare... Zio... Zia... sono arrivati gli zii... !!!
Ormai conoscono Giampiero, eppure è in Paraguay solo da una settimana.
Non so bene come faccia a comunicare con loro, ma non importa.
A questo punto voglio ricordare la lettera di Giovanni, dove esortava i giovani a unirsi. Ecco i frutti.
Giampiero é quì, ha il nostro stesso ritmo, non gli importa di pulire, salire sull’autobus, sudare, sentire il cattivo odore dei bambini della strada, é ormai esperto nel fare loro l’aerosol, a pulire vomiti, a prendere tutti i vestiti sporchi che puzzano di urina, perchè prende in braccio i bebè in strada.
Gioca con i bambini nella casa famiglia, dorme con loro..

Sì, Giampiero è uno del gruppo e conoscerà Giorgio che la prossima settimana giungerà in Paraguay.
Collaborerà anche nell’organizzazione della conferenza di Giorgio, distribuendo volantini, collocando le sedie dove sia necessario. Giampiero è soltanto un esempio di tutti quei giovani che potrebbero accogliere l’invito di Giovanni.
Giampiero rappresenta la forza, la voglia di fare, l’impeto, sorride sempre, ha 23 anni...
HA TANTA VOGLIA DI VIVERE E TANTA ENERGIA DA DARE.
GRAZIE GIOVANNI, NON SAI QUANTO CI AIUTA GIAMPIERO.
POSSO SOLO DIRTI DI NON SMETTERE MAI DI RICHIAMARE I GIOVANI...
ABBIAMO BISOGNO DI LORO IN PARAGUAY!!!!

All’ “Insediamento abbiamo portato con noi con tre
Borse di medicinali insieme all’apparecchio aerosol nuovo che ci è arrivato da Pordenone. Giampiero si sarebbe incaricato di tutte le nebulizzazioni della giornata.
Silvia si sarebbe occupata di scrivere nomi e età dei bambini e di compilare una scheda semplice per ogni famiglia e certamente di fare attenzione che non ci avessero rubato niente, io invece mi sarei occupata di visitare i bambini e somministrare le medicine. Questa è una zona di periferia, molto pericolosa di notte, così abbiamo deciso di rimanere soltanto fino alle 14:00, ma in realtà siamo rimasti fino alle 18:00 con la promessa che ci avrebbero accompagnati quattro uomini, padri di famiglia, e due donne.
Loro sono armati, perchè vicino c’è una zona chiamata Marquetalia, dove neppure la polizia può entrare e dove si pensa siano nascosti membri delle Farc della Colombia con radici in Paraguay e responsabili di diversi sequestri.
Hanno preso con noi due autobus fino alla strada principale dove non c’èra più pericolo e dove abbiamo presso il terzo autobus che ci avrebbe portato a casa.
Abbiamo assistito 132 bambini, la maggior parte di loro minori di 6 anni, 27 nonne, 12 madri e 8 padri. Un totale di 185 esseri umani che vivono nelle condizioni più miserabili hanno avuto assistenza medica e medicine gratuite, sono stati curati e i casi più gravi sono stati nebulizzati almeno una volta. Anche se la maggior parte di loro avrebbe avuto bisogno di altre sedute, non potevamo lasciare l’apparecchio aerosol di Pordenone, come lo chiamiamo noi. Abbiamo detto loro di venire al dispensario medico di Asuncion per fare l’aerosol gratuitamente. Sappiamo che tutti lavorano in strada, perciò lunedì saranno tutti lì.
Presso il dispensario abbiamo in funzione l’apparecchio aerosol avuto in dono da Juli Week norvegese, quello avuto dai fratelli di Buenos Aires, uno comprato dalla nostra Associazione e il nebulizzatore di Pordenone (a proposito, Pordenone è in vantaggio perchè sono già due i nebulizzatori donati). E ognuno ha il proprio nome, perchè sono modelli diversi e a noi piace chiamarli così.

Non ho più molto da dire, soltanto mostrarvi delle foto e quel volto che è ancora nella mia mente, un volto che mi chiede: mi puoi aiutare????
Un volto che mi inquieta, un volto che non ci dovrebbe essere, un volto che mi ricorda cosa devo fare e non cosa vorrei fare, un volto che i potenti dovrebbero avere nella loro mente... IL VOLTO DEL MIO PROSSIMO... IL VOLTO CHE DEVO AMARE COME A ME STESSA... IL VOLTO DEL MIO MAESTRO GESÙ CRISTO.

Chantal Hulin
8 Giugno 2008
Associazione Justicia y Verdad