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VOCI E CIFRE FONDAMENTALI SULL'ECONOMIA DEL PIANETA TERRA

“Se dovessimo presentarci ad un ipotetico congresso interplanetario ed il nostro ambasciatore dovesse fornire all'assemblea voci e cifre fondamentali sull'economia del pianeta Terra dovrebbe in vero riferire che: al primo posto il commercio di armi con oltre 1.000 miliardi di $, al secondo posto quello delle droghe con oltre 750  miliardi di $, poi molto più giù arriva l'agricoltura che poco supera i 300 miliardi e via via scendendo...”

Era il 1987 quando, impressionato dall'annuale redazione del rapporto sullo stato della natura che il
"Worldwatch Institute of Washington" presentava proponendo come soluzione semplicemente la volontà politica di cambiare e la straordinaria ma difficile "colletta" da fare tra le nazioni per "l'immane" cifra di 150 miliardi di $ da destinare a risorse e tecnologie per un sicuro risanamento dell'ambiente raffrontandola stridentemente ed amaramente all'entità delle cifre delle prime voci del "fatturato" espresso dalle umane attività, utilizzavo, in radio e tv, questa immaginifica ed ipotetica traslazione nel congresso galattico, anche se forse più che ipotetica sarebbe corretto dire futuribile nella forma ma dannatamente attuale nella sostanza dei contenuti, con il fine di stimolare la riflessione sul "dna" di coloro che ci governano e sul loro grado di coscienza...

Sono passati più di vent’anni. Di male in peggio: si precipita.
Ecosistema a parte..., oggi, per causa soprattutto degli effetti speculativi di un torbido disegno degno della "Spectra", é a rischio, sic et simpliciter, la sussistenza alimentare di miliardi di esseri umani.
E non é più l'evocazione del fantasma allarmista, bensì la materializzazione dello spettro dello sterminio...
Mentre scompare l'interesse per i bisogni e le urgenze della vita, crescono e si moltiplicano quelli per la morte.
Con disponibilità e mole di risorse che sembrano essere quasi illimitate.
L'allegato prospetto fornisce dati e notizie abbastanza esaustivi in merito.

La speranza? No, non c'é speranza. Io non ne vedo.
A meno ché non sopraggiunga qualcosa di veramente "grande", epocale, profetico magari, sì da far invertire rotta alla folle corsa di questo piccolo pianeta...
Si, ma quando? Ed a quali costi per l'Umanità?

Saro Pavone

Gaggi – Sicilia (Italia)
10 luglio 2008