Di Liliana e Roberto.
Si dice che il Natale quando arriva arriva, ed anche quest’anno è arrivato. Ma il S. Natale di quest’anno per noi è stato un S. Natale diverso. Ci è stata data la possibilità di fare una esperienza particolare e noi l’abbiamo colta al volo. Il 25 Dicembre siamo partiti in viaggio verso S. Elpidio, Arca 3.
Arriviamo in Arca verso le 16:00 circa, devono ancora pranzare. Giorgio, ci dicono, è da poco arrivato. Scendiamo in una stanza dove la comunità è riunita, sono tutti a tavola, c’è Giorgio in mezzo a loro. Saranno state un centinaio di persone, o qualcuno meno. “Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più…”, dice la canzone.
Noi abbiamo già pranzato, quindi salutiamo timidamente e usciamo in attesa che il pranzo finisca e inizi la riunione spirituale con Giorgio.
Qui ci viene data la possibilità di visitare l’Arca all’esterno e fare un giro. E’ molto bella. C’è uno spazio giochi per i bimbi fatto di giochi semplici; sono i giochi di una volta, i nostri…
C’è per terra una maschera fatta in casa e dei giochi in legno, tutto artigianale.
C’è l’orto, pensiamo ci siano anche degli animali, però non ne siamo sicuri; c’è tanto verde, e immaginiamo che in primavera/estate deve essere bellissimo. Ci rendiamo conto che tutto questo però significa sicuramente tanto impegno e tanto lavoro.
Il pranzo finisce, una chiacchiera, qualche presentazione, tanti ragazzi giovani; che meraviglia…
Subito arriva il momento dell’incontro con Giorgio, da tutti molto atteso. Beh, questo non può essere raccontato, ma vissuto di persona ed intimamente.
Ribadiamo: questo S. Natale, così diverso da quelli che abbiamo sempre fatto, è stato uno dei nostri più belli. Ascoltare Giorgio, Pier e Flavio, è davvero sempre emozionante.
Liliana e Roberto
Una riflessione per i Fratelli di Arca Luz Milano
A questo punto veniamo a noi fratelli dell’Arca, veniamo al progetto: il progetto che Simona e Antonio attuano da una vita, la loro vita, e al quale noi da poco, da pochissimo, ci siamo avvicinati: il progetto dell’Arca a Milano.
Il progetto inteso proprio come casa di tutti noi, quindi come “Comunità”. Il progetto è ambizioso e bellissimo. Ma noi ci chiediamo, noi Vi chiediamo: “Siamo davvero pronti a ciò? Davvero abbiamo capito il significato di Arca? Davvero lo vogliamo? Pensiamo veramente che basti una quota di 20,00 euro al mese per fare un’Arca?”.
Arca è una comunità dove sarà bello incontrarsi, dove vedere i video di Antonio e Simona e parlare con loro, dove magari poter ascoltare il grande Pier, e dove poter accogliere Giorgio e godere della sua presenza.
Una Comunità, però, è soprattutto lavoro. E’ si pranzare tutti insieme, ma per questo ci sarà da preparare, apparecchiare, cucinare, servire, pulire e fare tutto ciò che si fa quando a casa arriva un ospite.
Pensiamo che nell’Arca dovremo essere i padroni di casa, e non gli ospiti. Allora bisognerà scegliere cosa si vuole essere.
Quando sarà necessario essere presenti, dovremo chiudere le nostre case, portare con noi i nostri cari e andare in Arca, poiché Arca sarà la nostra casa.
Non si potrà delegare, non si potranno prendere scuse di nessun tipo, eccetto per turni lavorativi o per malattia.
Bisognerà tirarsi su le maniche e lavorare tutti, ognuno con il suo compito ed il suo da fare.
Arca è stare insieme, è condividere più o meno lo stesso punto di vista, è accoglienza, è famiglia, è amore per i tuoi fratelli, è lavoro.
Ovviamente quanto sopra è il nostro punto di vista.
Un abbraccio a tutti
Liliana e Roberto.
30 dicembre 2018