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PER QUESTO MONDO VINCEREMO

Le ruote del carrello di atterraggio dell’AZ 1795 toccano terra, rullano sulla pista, “Siamo atterrati all’aeroporto Falcone e Borsellino” annuncia il comandante dai microfoni.
Una forte emozione intrisa di sentimenti contrastanti mi esplode dentro.
Palermo. Palermo. Il nome del suo aeroporto evoca una storia che non può lasciare indifferenti neanche i cuori piu’ freddi. Una storia fatta di amore, passione, disperazione, sete di giustizia. Una storia scritta col sangue dei suoi martiri, troppo liberi per poter essere frenati, troppo onesti per poter essere corrotti, troppo determinati per poter essere fermati. Determinati a ristabilire l’ordine, determinati a sconfiggere il male della criminalità, determinati ad estirpare il cancro della illegalità figlia della immoralità, determinati a lottare per il futuro dei propri figli fino al sacrificio della propria vita.
Mi chiedo quanti figli possano onorare i loro padri per aver avuto tanto a cuore il loro destino. Troppi per certi versi e pochissimi per altri. Quanto amore in quei cuori d’uomini.
I piedi sacri, sigillati dai sanguinanti segni della passione in croce, poggiano su questa terra di Sicilia. Lui e’ qui, nella sua terra, per proseguire il lavoro dei suoi fratelli uccisi, accanto ai suoi amici, i giusti.
Ma uccisi da chi? Dalla mafia dicono tutti. Ma cos’e’ la mafia? Cos’e’ veramente la mafia?
La mafia non e’ Palermo.
Saliamo sull’auto che ci viene a prendere. La redazione di Antimafia duemila e’ venuta al completo questa volta, il desiderio di stringersi attorno al proprio direttore, di accompagnarlo in questa nuova tappa che da subito si percepisce essere profondamente importante: Lorenzo, Anna, Monica, Silvia, Maria, Marco, Aaron, Dora, Samuele, Emanuele, Francesco, sono qui … volti giovani, alcuni giovanissimi … che ci fate qui? Penso. E un brivido mi percorre la schiena. Guardo quegli sguardi puri e allo stesso tempo determinati, decisi, fermi. Leggo in loro il desiderio di cambiare il corso degli eventi, il desiderio di combattere per il proprio futuro e di non lasciarselo cadere addosso, il desiderio di sostenere e di “proteggere” il nostro amato Giorgio fino alla fine. I nostri carissimi fratelli e collaboratori Giovanni e Mary di Palermo ci accompagnano per tutto il viaggio. L’auto di Giovanni percorre la strada che dall’aeroporto ci conduce verso l’albergo della città. E’ ormai notte, fa tanto caldo, il profumo inebriante della vegetazione caratteristica delle isole del sud, la macchia mediterranea, mi fa sentire a casa, nella mia vicina terra di Sardegna. Odori forti che ti impregnano l’anima ipnotizzandola e richiamandola a se.
In un attimo vediamo la sala riempirsi di gente. Osserviamo le autorità che entrano accompagnate dalle scorte… il Procuratore di Palermo, Messineo, il sostituto procuratore Nino di Matteo, il procuratore aggiunto Guido Lo Forte, il procuratore aggiunto Scarpinato, insieme ad Antonio Ingroia, tutti Pm della Direzione distrettuale antimafia, Rita Borsellino la sorella del giudice ucciso Paolo Borsellino, l’onorevole Lumia deputato DS e vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia (con il quale Giorgio sta redigendo un importante libro sulla mafia-politica)… ed osserviamo la gente comune … ci chiediamo molte persone chi siano …

Vediamo Giorgio seduto accanto a loro, con alcuni lo vediamo parlare intimamente. Anna, capo redattrice del giornale antimafia duemila, che ogni anno ha partecipato a questa annuale conferenza organizzata dal nostro giornale in commemorazione della strage di Paolo mi sussurra “Sonia questa volta è diverso. Questo annuale convegno ha ormai l’aria di essere un ritrovo ufficiale dell’antimafia di prima linea”.  I ringraziamenti di magistrati nei confronti di Giorgio e della redazione per il lavoro importante che stiamo svolgendo con il giornale e per l’organizzazione di questi incontri fondamentali per fare il punto della situazione e scambiare i propri punti di vista ci onorano profondamente e ci danno l’idea dei risultati incredibili che Giorgio è riuscito ad ottenere in questi anni e di cosa questo possa significare in un futuro molto prossimo.
Ernesto Oliva, giornalista, moderatore della serata passa la parola a Giorgio: “Sono preoccupatissimo per la situazione mondiale, per le mafie internazionali. Oggi il giorno che ricorda la scomparsa di Paolo Borsellino sono sconcertato per molte cose malgrado non ci siano state stragi apparenti. Il sistema di potere è basato sulla violenza, sul dominio. I magistrati non possono risolvere i problemi solo con le investigazioni.
Nella seconda metà del 1500 Giordano Bruno era stato convocato di fronte al potere di quel tempo, gli veniva chiesto di abiurare. “Io oggi vi do la confessione di una sconfitta, ho cercato di convincere il potere a riformare lo stato delle cose ma inutilmente” rispose ai suoi accusatori. E per questo fu messo al rogo. Questo personaggio voleva cambiare il potere di quel tempo. Borsellino e Falcone erano due persone che avevano un potere e la loro morte è stata una dichiarazione di sconfitta. Burlati, attaccati .. oggi noi cittadini non dobbiamo lasciare sole queste persone che oggi stanno cercando di cambiare la situazione … dopo un anno ci rendiamo conto che lo stato spiava i magistrati… Bisogna dire basta, scendere in piazza, protestare… Borsellino era un ostacolo tra la trattativa dello Stato e la mafia, per questo è stato ucciso: si è trattato di un vero omicidio di Stato”.
Il discorso di apertura di Giorgio riassume il quadro della gravissima situazione attuale che purtroppo la storia non smentisce. Così come afferma il giudice Scarpinato che partendo dalla storia dell’Italia dimostra come ciò che stiamo vivendo è “normalità” che quindi cercare di cambiare lo stato delle cose significa portare la situazione ad uno stato di “anormalità”. Come affermano infatti i magistrati, relatori della conferenza la storia parla di continue e antiche collusioni, rapporti di contiguità, di favoritismi tra uomini di potere e associazioni criminali, tra questi e la gente comune che si sono amplificati diramandosi come una piovra fino ad oggi.
Il giudice Ingroia sottolinea l’importanza di questo annuale incontro lamentando il fatto però che purtroppo al grido di allarme e alle proposte rivolte ogni anno al governo non seguono risultati, per questo al termine dell’incontro inaspettatamente e con nostro grande piacere e onore il giornalista Saverio Lodato, noto per aver scritto la storia della mafia dai tempi di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone fino ai nostri giorni, chiede all’onorevole Lumia che possa portare alla commissione parlamentare antimafia almeno una richiesta da approvare e cioè quella di abrogare le cosiddette “leggi vergogna” che favoriscono i mafiosi e i criminali. A questa richiesta Giorgio rincara la dose chiedendo anche che i 25 parlamentari condannati in via definitiva per gravissimi reati di corruzione e quant'altro, e seduti invece molto comodamente nelle poltrone del governo italiano, siano letteralmente mandati a casa.
Chiare, precise, inequivocabili e inquietanti le esposizioni di tutti i relatori. Voci che chiedono giustizia, spiriti che offrono la loro vita perché questo sacro valore possa essere rispettato, non per loro stessi ma per la vita e per la dignità dell’uomo che può essere recuperata solamente attraverso l’onestà, la coerenza, la trasparenza … superando le derisioni, le vituperazioni, le accuse spesso infamanti che per tutta risposta vengono loro rivolte da chi ha paura di perdere la propria maschera e mostrare il proprio vero volto. L’onorevole Lumia con grande umiltà accetta tutte le accuse rivolte alla politica che lui, suo malgrado, rappresenta (una mosca bianca per l’esempio di onestà e trasparenza sottolineata anche dai magistrati durante la loro relazione) rimarcando però l’importanza di lavorare insieme alla politica per poter ottenere i risultati sperati.

Rita Borsellino vuole credere ancora nella giustizia “Credo nella giustizia, forse per l’educazione che ho ricevuto e che la vita stessa mi insegna a credere, il problema è che ciò che si può fare si faccia … si voglia fare… voglio sapere perché mio fratello è stato ucciso e chi l’ha ucciso … non voglio che ancora una volta venga archiviata la sua morte…”. Vedere questa donna combattere, nonostante la sua età, per gli ideali per cui suo fratello è stato assassinato … vederla dover avere a che fare con gente ignobile, difendersi da malfattori criminali che cercano di gettare fango su chi vuole cambiare lo stato delle cose, con tutto il tragico dolore che accompagna il suo cammino, è veramente triste e desolante… e mi chiedo, che paese è il nostro? Quale orgoglio dobbiamo sentire dentro quando diciamo di essere italiani?
Lo sguardo di Manfredi, figlio del giudice Paolo Borsellino, mi dà la risposta. Occhi limpidi e chiari, sguardo pulito, vivo … è bellissimo vedere suo padre rivivere in lui… è bellissimo vedere il profondo sentimento che nutre per Giorgio e che Giorgio nutre per lui. Li vediamo parlare insieme intimamente … sentiamo che Paolo è dietro di lui, lo sentiamo dietro di Giorgio, lo sentiamo vicino a tutti noi … sappiamo che lui ci guiderà fino al raggiungimento dell’obiettivo … come diceva il suo amico Giovanni “la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani così come è nato è destinato a morire”. Abbiamo l’onore di visitare la sua casa al mare dove il suo papà amava tanto andare. Lo sentiamo parlare di suo padre con una serenità che ci disarma, con una gioia nello spirito che ci lascia incantati… così come la sua mamma, Agnese, moglie di Paolo che parla con Giorgio con lo sguardo di chi si intende … di chi sa … “Mio marito” ci dice “era un uomo libero e non poteva essere fermato da niente e da nessuno e per questo lo hanno ucciso, non era un uomo che poteva essere comprato, che poteva essere corrotto … lui amava le persone, cercava sempre il meglio in loro, cercava quella parte di buono in tutti, anche nei criminali, per questo loro parlavano con lui …”. Per questo faceva paura, penso. Manfredi ci accompagna con sua moglie Valentina fino all’aeroporto … ripenso a questi pochi giorni qui a Palermo, tanto intensi, tanto carichi di frutti … ripenso alle persone bellissime che abbiamo incontrato a partire dai magistrati, alla stupenda e carissima famiglia Borsellino, alla carissima Letizia Battaglia e la sua cara famiglia e tanti altri amici di Giorgio che lo aspettano, che ci aspettano perché hanno bisogno di forza nuova, una forza spirituale, una forza d’informazione, una forza di speranza.

Per questa Italia ci sentiamo orgogliosi.
Per questa Italia combatteremo.
Per questo Mondo vinceremo.

Lasciamo Palermo con gli articoli di giornale locali e nazionali che parlano della nostra conferenza per la polemica nata tra giudici e politici … per smuovere le situazioni è necessario creare movimento perché la staticità ci può portare solamente alla sconfitta. E questo Giorgio ce lo ha sempre insegnato.
Lasciamo Palermo con un nodo alla gola e un senso di nostalgia che ci turba dentro e che ci accompagna fino ad oggi.

Vi amo.
Sonia Alea

Sant'Elpidio a Mare, 30 luglio 2007

MOMENTI DI INTENSITA’ SPIRITUALE

E’ importante trasmetterci i momenti importanti che la vita ci da l’onore di vivere, perché in questo modo possiamo viverli insieme …
Ascoltiamo Giorgio durante una lezione spirituale: “Ogni essere umano nasce in questa dimensione per metà Angelo e per metà demone. Dipende da lui successivamente far prevalere una forza o l’altra. Chi sceglie di rappresentare il bene può incarnarlo con l’espressione interiore di tre valori fondamentali: il desiderio, la passione e la volontà. Solo se il bene è vissuto in maniera altruistica lo Spirito lo incarnerà vivendolo e facendolo proprio, fino al termine della propria vita, in caso contrario, prima o poi cadrà sulla tentazione dell’ego, della vanità, ecc… Fare il bene oggi significa dare la vita per una causa. Tutte le difficoltà che l’Essere incontra nel suo cammino gli vengono messe davanti dalla vita stessa per provare la stabilità del proprio valore. La battaglia di Armaghedon è in corso e prima di tutto si combatte dentro noi stessi. Il mio messaggio è l’espressione di una nuova rivoluzione copernicana.

È una antica/nuova filosofia che non viene accettata perché, se messa in pratica, farebbe crollare le attuali istituzioni e tutto il sistema con il conseguente abbattimento dell’economia, rispetto delle religioni, salvaguardia dei beni di consumo e delle risorse naturali della terra, incontro ed interazione con esseri intelligenti e altamente spirituali provenienti da mondi lontani, fine delle guerre, delle corruzioni, della criminalità organizzata, dei gravi delitti di cui l’umanità si è macchiata (fame nel mondo, pedofilia, droga, prostituzione, ecc.), annuncio ufficiale del prossimo ritorno del Cristo con autorità, realizzazione del Cristo come essenza che si manifesta nel Sole illuminando tutti i suoi figli.
Dai dati scientifici che abbiamo sappiamo che non ci rimangono da vivere più di cinquanta anni di vita a causa dei gravissimi problemi che la terra sta vivendo: scarsità delle risorse alimentari, scarsità d’acqua, inquinamento, surriscaldamento del pianeta, scioglimento dei ghiacciai, ecc… Di conseguenza attendiamo il ritorno del Figlio di Dio in un tempo molto prossimo che sarà anticipato da eventi che si stanno già manifestando. Cio che noi dobbiamo fare è aspettarlo, operando con serietà e con allegria spirituale pur vivendo la tristezza per ciò che accade nel mondo e tutelando la crescita spirituale dei nostri figli che sono il futuro dell’umanità, con la coscienza che i genitori, per una grande percentuale, e la società stessa sono i responsabili della loro crescita. Coloro i quali partecipano ad una delle mie conferenze, dal momento che escono dalla sala devono avere chiaro cosa devono fare della loro vita, hanno il dovere di schierarsi perché vengono messi al corrente della Verità...”

Assistiamo ad un nuovo miracolo della sanguinazione e ascoltiamo ancora una volta perle di saggezza che imprimiamo come gioielli nello scrigno dei nostri spiriti … Ancora sotto gli spasmi di dolore, con i segni delle sacre stigmate umidi di sangue, Giorgio sussurra ad una giovanissima fanciulla venuta per salutarlo ed assistere al prodigio che si ripete da ormai diciotto anni quasi quotidianamente: “Ciò che vedi lo puoi capire guardando ciò che faccio. Ciò che faccio e ciò che vedi, insieme, ti danno la prova di chi io sono. Attraverso le opere di un uomo puoi capire sempre la verità di ciò che egli sia. Non dimenticarlo mai”.

Sabato sera, ad una settimana dal Funima Day, Giorgio incontra l’arca. In un silenzio carico di profonda emozione ringrazia tutti i fratelli che fino ad oggi hanno servito questa opera nelle diverse attività con amore, costanza e sacrificio a partire dalle donne che custodiscono i figli e l’arca, fino al gruppo operativo della “Funima”, di “Antimafia” e “Dal cielo alla terra” rivolgendo un ringraziamento molto speciale ai ragazzi che lavorano nell’attività di “Studio 3 tv” che da anni hanno rinunciato non solo, come gli altri, ad una propria retribuzione, dividendo tra tutti anche il pane, non solo al proprio tempo libero, ma anche ad una qualsiasi gratificazione spirituale che le altre attività in qualche modo ricevono attraverso l’organizzazione di conferenze, incontri o nella soddisfazione di poter vedere il risultato del proprio lavoro concretizzarsi nelle mense della Funima. Da anni, ogni giorno, con orari inconcepibili per chiunque svolge una vita scandita dalla “normalità”, con l’unico obiettivo di ricavare reddito per mandare avanti l’opera.
“Grazie, voglio solo dirvi grazie per ciò che avete fatto e che continuate a fare con amore disinteressato” dice Giorgio con una profonda emozione che esprime tutta la sua riconoscenza per quei ragazzi “i suoi ragazzi” divenuti oramai uomini e donne, per il valore della loro totale donazione “non vi deluderò, sappiate che non rimarrete delusi di ciò che avete fatto”.

Lacrime visibili e invisibili solcano i visi e i cuori dei miei amici, occhi umidi e lucenti che trasmettono tutto il sacrificio e il cammino di questi anni, tutto l’amore e la profonda amicizia per lui, Giorgio, divenuto fratello, padre, maestro, speranza, certezza, faro in una società senza punti di riferimento, l’amore per la sua opera, l’amore per Colui che rappresenta e che presto ritornerà e non lascerà orfani i suoi figli. Guardo ognuno di loro e rivivo ogni momento trascorso insieme, il percorso vissuto insieme a loro, dal momento in cui la Celeste Signora apparve in quella piazza a Fatima: “Sei disposto a portare un pò della sofferenza di mio figlio?” .“ Si Madre”. Rispose lui. La disponibilità a servire questa causa, il desiderio di accompagnare, servire, condividere tutto, sofferenze e gioie, lacrime e sorrisi, con l’uomo di Dio che il cielo ci ha onorato di incontrare. Vivere insieme a lui ogni passo, ogni azione in funzione di questa causa, per compiere fino all’ultimo la richiesta disperata di quella “Signora”, quello Spirito Solare che rappresenta lo Spirito della Terra, la Madre di tutti noi. Crescere con lui, divenendo uomini e donne … dalla nascita del primo gruppo giovani, del primo piccolo ufficio di lavoro con computer, stampante, telefono e fax per l’invio dei messaggi, per la divulgazione di tutta l’opera verso i quattro angoli della terra, per il desiderio e la volontà di cambiare il mondo, alla realizzazione della prima rivista mensile uscita in tutte le edicole italiane “Terzo Millennio” e poi della seconda “UFO la visita extraterrestre fino all’uscita del giornale ANTIMAFIA DUEMILA divenuto oramai organo ufficiale in Italia e punto di riferimento per magistrati giornalisti uomini impegnati in prima linea contro la criminalità organizzata, le indimenticabili lezioni spirituali, gli indimenticabili momenti di vita quotidiana vissuti insieme, tra pianti, discussioni, risate … la soluzione di problemi interiori, di problemi personali, di difficoltà organizzative, la condivisione dei momenti di gioia, le difficoltà economiche da superare, tutto vissuto insieme, l’instancabile, continuo lavoro di tutti mirato alla realizzazione dell’armonia come costante della nostra vita insieme, la ricerca di nuove strade, di nuovi contatti per ampliare la diffusione del messaggio. Seguire Giorgio in tutte le sue attività cercando sempre di spianargli la strada affinché il suo passo potesse segnare il cammino della missione assegnatagli.

Lacrime mi rigano il volto, sento il mio cuore esplodere per i sentimenti che provo, li amo questi miei amici e fratelli di vita e battaglia. “Tutto ciò che noi siamo lo dobbiamo solo a te Giorgio … hai risaltato la nostra parte più bella, le nostre qualità spingendo al massimo le nostre potenzialità e portandoci ad essere oggi giornalisti qualificati, grafici ricercati, esperti documentaristi, fotografi, ecc. ma soprattutto ci hai resi liberi facendoci crescere con la Verità della vita, aprendoci ad una nuova coscienza, quella universale. Si, è vero, nella disponibilità a vivere questa impagabile esperienza c’è del nostro, ma tu, e solo tu Giorgio, sei la Causa di tutto questo”. Con la voce rotta dall’emozione Luca, il responsabile di studio 3 tv e il responsabile insieme a Giovanni, Mara e Lorella delle attività dell’arca, parla a nome di tutti gli altri. “Grazie Luca, non potrò mai dimenticare ciò che avete fatto per me, grazie Fabio, sei grande … Pier … Diego … Mariela, Santa Mariela … grazie!”. E un interminabile applauso esplode nel salone dell’arca, ci alziamo tutti in piedi per esprimere tutta la nostra gratitudine, tutto il nostro amore per questo Essere femminile tanto, tanto speciale che è stato ed è tutt’ora il punto di riferimento di tutta l’arca oltre che colei che si è assunta l’arduo compito, insieme al suo compagno, Luca, di gestire tutta la parte economica delle varie attività, tranne quella della Funima.
E poi Anna, Lorenzo, Maria, Francesco, Silvia, Marco, Monica, Vanessa, la nostra Anna volata in cielo 4 anni fa, Dora, Mauro, Stefania, Samuele, Donatella, Fabio, Maria Josè e poi Lino, Franchino, Roberto, Fabio, Roberto, e tutti i giovanissimi che portano avanti le attività della Funima e chi si è inserito invece nei settori di Antimafia o Studio 3, che hanno portato nuovo ossigeno, nuova luce, nuova forza vitale a tutta l’arca, Giovanni, Aaron, Miriam, Mattias, Matteo, Beatrice, Isacco, Emanuele, Piero, Giorgio, Barbara e poi le mamme e i papà dell’arca e i nostri preziosi bambini Davide, Stefano, Lorenzo, Sofia, Rita, Noemi, la piccola Sara e la nostra Sonia Tabita. Grazie di cuore a tutti.


Sonia Alea
Palermo (Sicilia – Italia), 17 luglio 2007

PER NON DIMENTICARE

E ci ritroviamo al termine di questa nuova permanenza di un mese e mezzo in America Latina, un mese intenso e ricco di appuntamenti, incontri, conferenze, emozioni, lacrime e sorrisi. La Croce del Sud, luminosa, come ogni sera visibile nel firmamento del cielo di questa terra sacra, ci saluta ancora una volta. Mentre prendiamo l’aereo per Buenos Aires scorrono nella nostra mentre e nel nostro cuore le immagini di questi ultimi giorni trascorsi a Montevideo. L’incontro all’arca di venerdi, la gioia dell’apertura ufficiale di un’altra mensa della Funima "Raggio di Luce" dove molti bambini potranno ritrovare un grembo dove rifugiarsi e ritrovare la dignità minima del loro vivere quotidiano, la gioia di salutare tutti i fratelli, l’emozione di vedere nei loro volti il desiderio di fare sempre di più, sempre meglio perché il segnato da Cristo ha proiettato il faro dove percorrere il cammino, la strada è illuminata, ora c’è solo da rimboccarsi le maniche e proseguire insieme. Il magico momento del dono dei rubini ai nuovi chiamati, a chi ancora una volta risponde affermativamente al Cristo che chiama i Suoi soldati ai valori dell’amore, della giustizia, della pace, dell’armonia, dell’obbedienza, della fedeltà, del sacrificio fino al giorno del suo ritorno glorioso quando questa società malata sarà finalmente sanata e abitata da esseri che vivono in armonia con l’equilibrio della vita.

La toccante conclusione di Giorgio: "... Questa croce che mi segue in tutte le mie esistenze, che mi cerca, o forse sono io che seguo, cerco e amo lei, nel corso delle mie vite, facendomi vivere tutti i sentimenti possibili, dall’odio all’amore, dalla passione alla disperazione, e che è entrata dentro di me fino a rendersi visibile nei segni sanguinanti delle stigmate... Ci rivedremo presto, dall’Italia vi terremo informati su tutto ciò che faremo giorno per giorno. Vi raccomando di stare uniti!". E infine l’ultimo abbraccio ai nostri carissimi Georges Almendras, Erika e il piccolo Giorgio David, a Monica e alla piccola Antonella, ad Alicia, Adriana e Domingo, a Gonzalo e tutta la sua famiglia, ad Anubis, Sebastian e Natalia, a Soledad e il Chacho che ci accompagnano fino all’aeroporto.

A Buenos Aires Giorgio riunisce in serata tutti i fratelli dell’arca insieme a Raul Bagatello e questa volta l’incontro ha un sapore amaro per le disarmonie che ultimamente si sono insinuate tra i fratelli ponendoli di fronte alla riflessione sui valori dell’unione, della fede e dell’umiltà nel servizio all’opera cui siamo chiamati a servire. Un richiamo che ha da insegnare a tutti, come sempre, nessuno escluso. Giorgio interviene con la chiusura temporanea dell’arca che rattrista profondamente il cuore di coloro che amano e desiderano lavorare con coscienza e serietà per questa grande Opera Celeste ma che fortificherà il loro spirito e metterà le basi per una nuova arca più stabile, forte, produttiva e armonica di quanto non lo sia mai stata. Spesso purtroppo la sofferenza insegna ai nostri spiriti più della gioia, e anche questo è un insegnamento vecchio di millenni. Tutte le altre numerose arche dell’America Latina proseguono le loro costanti attività con l’armonia e l’unione che le ha caratterizzate fino ad oggi. Lasciamo l’America Latina con l’abbraccio di tutti i fratelli e le sorelle di Buenos Aires, con l’abbraccio di Raul Blazquez e la sua bellissima moglie Silvia, e quello di Raul Bagatello e Gabi con i quali abbiamo vissuto tutte le tappe più importanti di questo viaggio e con i quali ci rincontreremo presto per proseguire il cammino di questa Luminosa opera al servizio del Cristo.

Giungiamo in Italia con la gioia di rincontrare la nostra famiglia, che in questi giorni ha lavorato ininterrottamente sull’organizzazione del prossimo imminente evento pubblico per il quale sono giunti dalla Spagna i nostri fratelli venuti per l’occasione: Manu e tutta la sua bellissima famiglia, Angel con sua figlia, Carmen e Sandra con le loro bimbe, e altri fratelli venuti per incontrare Giorgio e assistere alla manifestazione Funima Day organizzata dalla Funima international italiana con il patrocinio della provincia di Fermo (AP) e quello del comune di Sant’Elpidio a Mare (AP). "L’ORO BLU – EMERGENZA IDRICA PLANETARIA E SOLIDARIETA’" questo il titolo del Convegno organizzato in maniera eccelsa da Giovanni Bongiovanni, Mara Testasecca, tutti i giovani della Funima con la collaborazione di tutta l’arca, presso il teatro "Cicconi" di Sant’Elpidio a Mare e curato in ogni minimo dettaglio, a partire dall’allestimento sopraffino del palco con tanto di fontana d’acqua, piante, anfore e salottino per i relatori, fino alla scelta dei relatori stessi che hanno dato un quadro chiaro, drammatico, profondo e reale della grave situazione idrica planetaria, con statistiche alla mano che farebbero inorridire, se prendessero coscienza, anche i più fervidi ottimisti. Il Presidente della provincia, sul palco per i saluti al pubblico, ringrazia Mara per l’organizzazione di un incontro tanto importante e serio che in una domenica d’estate vede riempire la sala di un teatro cittadino e sottolinea l’importanza del lavoro della nostra Funima ponendo in risalto i maggiori responsabili di questo grave problema che risale come sempre a chi ha in mano l’economia del pianeta.
A lui si affianca il Sindaco del Paese che si complimenta, anche lui, per le attività svolte dalla Funima che in diverse circostanze ha ricevuto la collaborazione e l’appoggio di questo comune, per gli scopi che si prefigge e per la piena riuscita della manifestazione. Seguono gli interventi di altri relatori che si occupano del problema a livello nazionale e nell’ultima parte la parola passa alla nostra Monica Centofante che oltre a scrivere sul giornale Antimafia Duemila è divenuta anche la rappresentante di Megachip per la regione Marche, un'associazione che si batte per la democrazia nella comunicazione e per un'informazione più corretta, libera e plurale, presieduta dall’europarlamentare Giulietto Chiesa, amico di Giorgio. Monica, rientrata recentemente insieme ad Anna Petrozzi e a Giulietto Chiesa da Bruxelles, dove presso il Parlamento europeo si è tenuta una conferenza sui problemi ambientali e dove anche Giorgio ovviamente era stato invitato, ha riassunto le conclusioni degli scienziati che rivelano delle statistiche agghiaccianti non solo per quanto riguarda l’emergenza idrica ma per tutti i gravissimi problemi che il nostro pianeta sta vivendo e che inesorabilmente stanno portando questa civiltà verso l’autodistruzione.

La parola passa alla nostra Anna Petrozzi, capo redattrice del giornale Antimafia Duemila, che fa un chiaro quadro del potere che riveste la criminalità organizzata intrecciata ormai in modo talmente stretto con la politica, le istituzioni e gli uomini di potere da divenire un'unica matassa di un gomitolo di cui non si ritrova il capo e che rappresentano la vera causa dei gravissimi problemi che attanagliano l’umanità. Anna termina la sua premessa presentando il direttore del giornale Giorgio Bongiovanni e ponendogli alcune domande sulla situazione attuale delle mafie internazionali ed in particolare di Cosa Nostra Siciliana che di fatto governa tutte le altre e ponendo il dito sulla "piaga" dei mandanti esterni delle stragi e degli omicidi di Stato che sembrano dileguarsi inesorabilmente come anime disincarnate! Giorgio termina la sua intervista soddisfacendo come sempre i presenti con le sue ineguagliabili risposte che condannano con chiari e inequivocabili fatti i responsabili che tuttavia, come per incanto, riescono a rimanere eterei. Ci si aspettava che questa fosse la sua conclusione... inaspettatamente però le luci si abbassano sul palco ... ritorniamo indietro di 500 anni mentre scorrono le immagini sul grande schermo di un uomo che veniva accusato di eresia e al quale veniva chiesto di abiurare... lo sentiamo rispondere alle malefiche accuse della curia papale con la Verità della sua filosofia, una Filosofia Universale troppo scomoda, che si fondava sull’unione dei popoli, delle religioni, dei governi per la nascita di un nuovo mondo fondato sul valore della giustizia, della pace e dell’amore, sulla rivelazione degli innumerevoli mondi abitati, sulla consapevolezza che nel Sole risiede la Coscienza Universale Cristica... concetti troppo elevati per essere compresi ... troppo scomodi per essere accettati ... le immagini si interrompono ... Giorgio davanti al legio recita stralci di alti concetti cosmici tramandati sui libri ... un sacro silenzio si impossessa della sala ... nessuno ha più fiato quasi neanche per respirare ... quelle parole sembrano pronunciate dallo stesso personaggio ... con la stessa intensità, con lo stesso ardore, con la stessa bruciante passione... le immagini riappaiono improvvisamente sullo schermo ... uomini mascherati dinanzi ad una passiva e inerte folla accompagnano un uomo, lo stesso uomo, al suo "altare sacrificale", lo vediamo sanguinare dalla bocca ... una mordacchia gli serra la lingua come un animale ... ha parlato troppo ... ha voluto difendere quella Verità fino al prezzo della Vita ... le fiamme lo avvolgono in un rogo improvviso liberandolo dall’oscurità e lasciando il peso di quella condanna, di quel sacrificio, interamente sulle spalle degli accusatori:
"Avete più timore voi a pronunciare questa sentenza che io ad ascoltarla" aveva detto...

Le lacrime sui volti dei presenti in sala rivelano sentimenti di profonda emozione, tristezza e rabbia perchè la storia fino ad oggi si è ripetuta sempre, concludendosi purtroppo nel medesimo modo ... la speranza che il domani possa essere diverso ... un applauso interminabile esplode nella sala avvolgendo Giorgio che dal palco saluta tutti i presenti: "Quel fuoco che ha avvolto Giordano Bruno è un fuoco vivo che ha proiettato i suoi insegnamenti sulle ali del tempo fino ad oggi .....Il fuoco ... l’acqua ... il latte ... la mucca ... l’erba ... il prato ... il cielo ... il sole ... lo spazio ... l’universo ... l’infinito ... Dio".

Un forte abbraccio Sonia Alea
Sant’Elpidio a Mare, 10 luglio 2007

UNA NUOVA COSCIENZA

Silenzio .....
Ascoltare il silenzio .....
Sentire il soffiare impetuoso del vento .....
L'allegro cinguettio degli uccelli .....
Lo scrosciare vivo dell'acqua di un ruscello .....
Il crepitio del fuoco ardente.....
Il respiro della terra .....
Il pulsante battito del suo cuore .....
L'ardente calore e la bruciante passione del sole .....
Il magico silenzio della notte .....
Il romantico influsso della bianca luna .....
L'incanto di un cielo vellutato di blu diamantato di stelle .....
Ascoltare il palpito della Vita .....
Amarla, sentendosi una sola cosa con essa .....
Sentirsi l'Aria .... l'Acqua ..... la Terra ..... il Fuoco .....

Il pungente freddo mi desta dall'incanto di questo luogo ..... sono tutti qui i fratelli delle arche argentine, un centinaio di persone, di alcune ci sono solo i rappresentanti, seduti uno accanto all'altro in una giornata invernale di freddo intenso. Due piccole stufe tentano di riscaldare l'ambiente, un casolare di campagna accanto all'abitazione di Juan Alberto. Intorno, la visione di una terra sconfinata fino all'orizzonte dove il Sole al suo tramonto esprime tutta la sua meravigliosa bellezza. Le domande si susseguono dalla mattina fino al tardo pomeriggio lasciando spazio solo ad un piccolo breck per un fugace pasto consumato nel medesimo luogo. Domande profonde che esprimono il desiderio di conoscenza, quella vera che porta l'uomo alla vera coscienza e che lo rende libero dalla schiavitù della materia. Questo è il motivo per cui nei millenni di storia l'uomo è stato volontariamente tenuto nell'ignoranza, per poter essere schiavo di chi sempre ha esercitato il potere su di lui. Giorgio, accanto ai suoi fedeli fratelli e amici, servitori dell'opera del Cristo, Raul Bagatello e Juan Alberto Rambaldo, risponde alle interessanti domande di natura filosofico-spirituale, toccando temi di ogni natura, "dal cielo alla terra".

"... Sono sette le dimensioni, la settima è la dimensione del Padre, la sesta del Cristo e, al di sotto di Lui, degli Arcangeli Solari, la quinta degli Arcangeli, la quarta degli Angeli, la terza degli Angeli e dell'uomo. Il nostro pianeta per la dimensione in cui vive potrebbe ospitare degli Angeli, purtroppo nel nostro caso non è così, si sono sviluppate al contrario forme di vita diaboliche che vogliono distruggere il suo ecosistema ... l'Intelligenza del Corpo Macrocosmico della Terra sta inviando i suoi anticorpi per preservare la vita del suo pianeta. Perchè dovremmo meravigliarci delle catastrofi che accadono e che accadranno in numero sempre maggiore, è una legge naturale, ad ogni causa segue un effetto atto a ristabilire l'equilibrio dell'organismo del macro e del micro... quello che l'uomo può fare per non cadere in stati di depressione mentale e spirituale è servire, non mi stancherò mai di ripeterlo, una causa giusta ... servirla quotidianamente mettendo in pratica il messaggio del Cristo, accettando e santificando il sacrificio che la vita pone dinnanzi al cammino di ogni uomo, questo permette una evoluzione dello spirito molto più rapida. Quando i valori del Cristo, quindi la via della Croce, della sofferenza, si unisce alla filosofia, la strada della evoluzione raggiunge il massimo della velocità. Cio' avviene perchè l'energia sviluppata nell'azione positiva apre la ghiandola pineale, il terzo occhio. Anche Gesù Cristo diceva ai suoi apostoli "Seguitemi, operiamo insieme, e mentre operiamo vi spiego chi sono."
...Perchè questa necessità di soffrire, di capire, di imparare? Perche' ognuno di noi è una potenziale Divinità. Dal momento in cui un essere vivente può pronunciare "Io sono!" ha già la possibilità di creare. Potete ammirare le creazioni degli artisti, di un pittore, di uno scultore, intorno a voi potete creare situazioni, vibrazioni, ciò che realizzate nella vostra vita è ciò che siete riusciti a creare, fino a che lo spirito apprenderà tutta la conoscenza e la coscienza delle cose e diventerà cosciente in Dio...".

La perfetta armonia, la totale sintonia degli Spiriti presenti rende possibile la trasmissione di una energia che tocca alte frequenze spirituali e che ci unisce all'essenza della Vita chiamata Amore, incarnata dall'essere più grande che sia mai apparso sulla terra: il Maestro Gesù Cristo.
Molti i fratelli presenti che con i loro studi universitari (laureati in differenti facoltà) rivestono un ruolo importante nella società e che coscienti nella Verità possono dare un contributo all'interno dei settori dove svolgono la loro attività ed essere un punto di riferimento per tante persone che cercano la Via della Vita. Uno tra questi il dottor Roberto che presta assistenza costante, insieme alla sua compagna la dottoressa Nancy, alle mense della Funima e che interviene mostrando la sua devozione e la sua riconoscenza a Giorgio: "Prima ero un medico come tanti... quando un paziente arrivava da me con problemi depressivi o comunque difficoltà interiori lo mandavo da uno psicologo o da uno psichiatra o gli prescrivevo i classici comuni rimedi, ora mi rendo conto per lo più deleteri ... da quando ho conosciuto Giorgio sono cambiato, quando una persona viene da me non riesco più ad esserne distaccato, ma sento profondamente il dovere di aiutare quell'Essere finchè posso ..." .
"Ti voglio bene" gli dice Giorgio "Anche io" risponde lui. Parole che ci danno prova dell'importanza della missione che serviamo e che non hanno bisogno di alcun commento...
Le domande si susseguono incessanti fino alle cinque del pomeriggio, Giorgio affronta anche il tema organizzativo del viaggio in Italia, atteso con trepidazione da tutti i fratelli che sono riusciti a mettere da parte la somma necessaria per affrontare i costi, e malediciamo i soldi che non permettono a tantissimi fratelli che lo desiderano di poter venire, ma che saranno con noi ugualmente con il cuore e con lo spirito.
Sentiamo vicini a noi i nostri carissimi amici e fratelli italiani, le nostre famiglie, che sentiamo poco ma che sono presenti nel cuore, nella mente e nello spirito come sempre, anzi più di sempre, forze motrici di questa immensa opera celeste. Li pensiamo uno ad uno, tutti, nessuno escluso, le distanze si annullano e le parole non servono, l'amore viaggia fuori dal tempo e dallo spazio e arriva diretto al cuore.
Usciamo dal "tempio" dello Spirito tra sorrisi e abbracci e andiamo, distante pochi metri, a casa di Juan Alberto e Liliana dove sono rimasti i nostri bambini a giocare per tutto il tempo della riunione e che si e' improvvisamente trasformata in una "casa di accoglienza" dove tutti possono rifocillarsi, salutarsi e salutare Giorgio che un calo di energia e i dolori alle stigmate lo costringono a sdraiarsi ma certamente non ad isolarsi dai fratelli che continuano a circondarlo con il loro amore. Nella riunione, così come a Buenos Aires, aveva letto la carta organizzativa delle arche in relazione al termine dei tre anni della sua missione in America Latina, che proseguirà in questa nuova fase con una sua presenza saltuaria e con la coordinazione delle arche da parte dei suoi rappresentanti ufficiali, riprendendo il discorso dell'importanza dell'unione e della necessaria armonia nel servizio all'opera.
Intensi e profondi i giorni trascorsi a Las Parejas. Venerdì 22 giugno, giorno precedente l'incontro con i fratelli delle arche, ha luogo la conferenza alla presenza di circa 300 persone, dove Juan Alberto con grande devozione presenta Giorgio alla popolazione per l'ennesima volta, dove ancora una volta scorrono le immagini dell'opera della Funima, dove Raul con una particolare intensità che colpisce il cuore delle anime sensibili, manifesta lo sconforto per gli ostacoli che la società pubblica pone alle attività di volontariato anzichè avvantaggiarle, rivelando le assurde difficoltà che vengono messe a chi da la vita per assicurare ai bambini disagiati almeno le primarie necessità. Cita l'esempio dell'energia elettrica portata dalla Funima, grazie alla donazione di un Istituto scolastico italiano, fino alla mensa di Chancani e ai villaggi più vicini e che ora è costretta a pagare la bolletta della luce del comedor ... non ci sono parole per definire questa egoista ed indifferente società umana!
Prosegue Giorgio che con il suo Carisma e la manifestazione del Verbo che si fa parola porta gli Spiriti su un livello di maggiore consapevolezza che sta poi a ciascuno coltivare e vivere giorno dopo giorno. I segni sacri impressi sulle sue carni visitano i Paesi di questa terra e il Cristo Gesù attraverso il suo umile strumento soffia sul cuore degli Spiriti di buona volontà risvegliandoli ad una Nuova Coscienza: la Coscienza Universale.

Desidero ringraziare i nostri carissimi Juan Alberto e Liliana con i loro figli Nicolas, Valeria e Flavia e i piccoli Candelaria e Francisco per averci ospitato nella loro sacra casa diventata in questi giorni meta di pellegrinaggio per tanti fratelli, donandoci il loro amore e il loro affetto con tutto il calore che può esprimere una vera famiglia così come i carissimi fratelli che ci hanno accompagnato e seguito in questo viaggio: Raul Bagatello e Gabi, Raul Blasquez con la tenerissima figlia Lourdes, Ines Lepori, Alicia, Carmen e le sue figlie Vanessa e Giorgina, Josè, la famiglia Abruski, nonno Edgardo (ormai definito così da Sonia Tabita e quindi ora da tutti!), la famiglia di Vanina e il suo compagno Claudio con il piccolo Marcos, Silvia e Raffael di Buenos Aires con la piccola Francisca, Mirta, Liliana e Carolina, il dott. Jorje e sua moglie e tutti gli altri fratelli che sarebbe troppo lungo nominare, ma che sono presenti nei nostri cuori.

Giorni che resteranno per sempre impressi nel mio spirito che si concludono con una cerimonia spirituale nel giorno di San Giovanni Battista durante la quale si manifesta un segno divino su una croce di legno: il volto del Cristo impresso su una macchia del legno della croce che sulla foto appare come un rivolo di sangue.

Con profonda devozione
Sonia Alea
Montevideo, 27 giugno 2007

LA FORZA DELLA SOLIDARIETA’

Rientriamo lunedì 11 da Buenos Aires, due giorni di attività organizzative, contatti con le varie arche, con le varie associazioni, Italia, Paraguay, Argentina, scelta e preparazione del materiale da mostrare alla prossima conferenza che si terrà all’Ateneo di Montevideo sabato, 16 giugno. Il materiale che giunge dal Messico frutto delle ricerche di Jaime Maussan è sempre eccezionale. Giorgio visiona i suoi costanti programmi televisivi dove egli parla e approfondisce problemi sociali denunciando le cause e i responsabili di queste, dove mostra e commenta le immagini dei segni dei tempi: “evidenze innegabili” tenendo il suo pubblico sempre aggiornato sui fatti che accadono nel mondo: cerchi nel grano, avvistamenti “ufo”, segni sulle immagini sacre, catastrofi naturali... un testimone dei tempi. Un testimone della Terra come Setun Shenar l’ho definì in un messaggio durante la presenza di Giorgio in Messico. Ascoltando le sue trasmissioni non si può non fare il paragone con i giornalisti italiani o con i classici giornalisti comuni che non avrebbero il diritto di essere definiti tali vista la loro incapacità di aprire alla gente una finestra sul mondo, trasmettendo, con serena trasparenza, notizie su fatti reali che accadono e che spesso “scottano” e sui gravi e seri problemi che affliggono l’umanità, senza alcun condizionamento di alcuna natura ma solamente per il sacro dovere del giornalista di trasmettere l’informazione e il sacro diritto della gente di riceverla. Ringraziamo Jaime per il grande lavoro di ricerca e di denuncia sociale messa a servizio dell’umanità.

Venerdì 14 Giorgio partecipa ad una trasmissione televisiva su “Canal 5”, Canale Nazionale dell’Uruguay, dove annuncia l’incontro pubblico all’Ateneo mentre scorrono le immagini dell’inaugurazione dell’arca, punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati a collaborare o che desiderano conoscere l’associazione “Un punto en el infinito”. In serata arriva Luis Ayala, un carissimo fratello del Cile, venuto per incontrare Giorgio e poter essere presente alla conferenza. Starà con noi in questi giorni insieme al nostro caro Raul Bagatello, alla cara Gabi, ai cari “nonno” Edgardo e Jorge Abruski che ci hanno seguito amorevolmente in tutte le tappe di questo viaggio. E’ bello stare insieme, rincontrarsi, trascorrere momenti di intensità spirituale e momenti “comuni” con il piacere di stare insieme, di sentirsi uniti in un unico ideale, quello che incarna i valori del Cristo. La Solidarietà, uno di questi valori, è quello che viene vissuto quotidianamente dalla Funima ed è stato il tema di cui si è parlato alla riunione tenuta all’arca venerdì sera dove si è definita la decisione di assorbire la mensa “Un raggio di Luce” all’interno della Funima coordinata dal Presidente Raul Bagatello. Si sottoscrivono quindi i responsabili dell’attività: Elena, la signora che fino ad oggi ha seguito questi bambini mettendo a disposizione la sua casa e tutto il suo tempo, continuare ad essere la responsabile della mensa, Marco, il marito di Monica, si occuperà di organizzare la raccolta degli alimenti, Antonio terrà la contabilità della mensa, Domingo, il notaio, vedrà tutta la parte burocratica e legale dell’attività che diviene ora ufficiale. Raul prende la parola e spiega ai presenti come è organizzata l’attività di Funima ... “Per noi non ci sono feste, compleanni, neanche il giorno di Natale possiamo decidere di lasciare la nostra attività... perché questi figli li sentiamo nostri ... quando hai un figlio sai che ogni giorno ha bisogno di mangiare per cui non puoi dire – Oggi non posso .. ho un’altro impegno ... non mi sento bene ...-. Se vi prendete questa responsabilità sappiate che questa deve essere portata avanti in maniera seria, costante, precisa.” Così parla Raul con tutta l’umiltà ma anche con la forza e la determinazione che lo caratterizzano e che gli hanno permesso e gli permettono, insieme a Giorgio, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori, di sostenere 1700 bambini ogni giorno. Giorgio si preoccupa di sottolineare l’importanza della comunicazione delle attività al centro coordinativo della Funima e Soledad si prende l’incarico, come segretaria della Funima di Montevideo, di trasmettere settimanalmente tutte le informazioni e gli eventuali problemi o necessità. La riunione termina con la soddisfazione di tutti. Un altro comedor adottato dalla nostra fondazione che permetterà ad un numero sempre più grande di bambini di avere un posto sicuro dove alimentarsi, rifocillarsi e ricevere tanto amore. Gli “Uomini di buona volontà lavorano nella vigna del Signore” aspettando il Suo ritorno. Teniamo le mani salde nell’aratro e non lasciamolo mai. Arriva anche il giorno atteso della conferenza all’Ateneo di Montevideo.


Giorgio, unto dal Cristo, che lo chiama ancora una volta a vivere la Sua passione in croce, si prepara per un nuovo incontro con le anime che desiderano alimentarsi con il Verbo che si fa carne e sangue. Giungiamo all’Ateneo, un teatro con una particolare bellezza architettonica che si erge maestoso al centro di Montevideo. Tutti i fratelli sono lì che lo aspettano, ognuno ha un suo ruolo, così come in Italia: chi si occupa della parte tecnica, chi della sicurezza, chi degli stand, chi dei bambini. Davanti ad un pubblico di circa 300 persone il nostro carissimo Georges Almendras, amico e braccio destro di Giorgio nell’opera in America Latina, presenta ancora una volta l’incontro parlando della incoerenza di una società industrializzata come la nostra che ancora oggi permette ai suoi figli di morire di fame ogni giorno. “E’ il peggiore dei crimini che una società come la nostra possa commettere!” sottolinea Almendras aggiungendo che, grazie a Dio, molte volte alla sofferenza, che non si vive solo nei Paesi poveri ma anche nelle periferie delle grandi e ricche città, si affianca la solidarietà, presentando così l’attività della Funima che opera anche in questa città. Invita quindi Marco e la signora Elena, responsabile del comedor “Raggio di Luce”, a salire sul palco, i quali ringraziano i presenti per tutto l’aiuto che vorranno dare a questi bambini. Segue l’emozionante filmato della Funima e la parola passa a Raul che dopo aver parlato della grande importanza della solidarietà passa il testimone a Giorgio il quale come sempre svolge la sua conferenza con la spiegazione dei segni dei tempi che si evidenziano giorno dopo giorno nel nostro agonizzante pianeta. “Ogni anello è un segno che il Cielo manifesta sulla terra che forma, unendosi agli altri anelli, l’intera catena che sostiene il diamante che è il Cristo e rappresenta il Suo ritorno glorioso sulla terra. La lettura dell’ultimo messaggio di ammonimento ai potenti della terra, ascoltato in un religioso silenzio, precede le domande degli Spiriti presenti che desiderano sapere, capire, conoscere la Verità della Vita, il valore dell’esistenza di un uomo. Risposte che soddisfanno, che colmano il vuoto creato in questi millenni di storia dove l’uomo appositamente è stato intrappolato nella rete dell’ignoranza, della non conoscenza per permettere a pochi uomini di sottomettere, di mantenere il potere sui popoli disponibili a entrare incoscientemente in questo grande gioco di dominio. Il Padre nostro recitato con devozione sotto le note suonate dal nostro amato Giorgio terminano questo nuovo incontro che rinnova l’appuntamento alla prossima primavera (in Italia autunno). Seguito dalle anime che desiderano abbracciarlo, chiedere consolazione o una grazia per i propri cari, Giorgio esce dal teatro salutando tutti i fratelli e salendo sul taxi che ci riporta a casa.

Terminiamo la giornata con Raul, Gabi, Georges, Erika e tutti gli altri nostri amici consumando insieme la cena e commentando le varie attività presenti e future. Il nostro caro fratello Luis Ayala, che in questi giorni ha ricevuto in dono il rubino, ci ha parlato della situazione attuale della nostra opera in Cile chiedendo a Giorgio di poter visitare ancora una volta il Suo Paese dove, lo stesso Giorgio, negli anni passati, ha parlato a milioni di persone attraverso le emittenti nazionali locali e le conferenze tenute nei teatri della capitale, Santiago del Cile. Un Paese che conosce l’opera attraverso due nostri cari fratelli Cesar Diaz e Francia Perez Lavin dai tempi di Eugenio Siragusa. Domenica pomeriggio andiamo all’arca dove per tutto il giorno i fratelli di Montevideo hanno tenuto aperto un mercatino con indumenti e varie altre cosine, con tanto di hamburgher e salsicce arrosto, in modo da poter raccogliere fondi per la Funima. A fine giornata ci viene comunicato che sono stati raccolti circa 3700 pesos. Un ottimo risultato e tanta voglia di fare sempre di più, perché la forza della solidarietà può fare i miracoli. E salvare una vita è il miracolo più grande.

Un caro abbraccio Sonia Alea

CRONACA BUENOS AIRES 09/11 GIUGNO 2007 - UN LAMPO

Lo splendore della Creazione. Lo spazio infinito. Gli universi di mondi e di stelle. I Soli, reggenti cristici, di sistemi planetari. La volta celeste. Gli innumerevoli pianeti. Gli esseri viventi creati in infinite forme, l’uomo scaturito dall’intelligenza che governa e crea il visibile e l’invisibile e che porta in se la Sua stessa potenzialità creativa, partorito dalla Sua Luce a Sua immagine e somiglianza.
Armonia, Equilibrio, Giustizia sono i tre valori principali che reggono la magnificenza del Creato, che governano la Legge Universale e che racchiudono un unico valore, il più grande quello dell’Amore. La Legge di Causa-Effetto, che opera in perfetta simbiosi con gli elementi della Creazione, agisce e manifesta ad ogni causa emessa un effetto che tende a mantenere l’equilibrio della Legge Universale. Un equilibrio che sulla Terra proprio non si riesce a vivere e per questo motivo il caos dilaga, alimentato dall’ingiustizia, dalla violenza, dall’egoismo. La legge di causa-effetto sarà costretta ad incalzare la sua azione colpendo con più grave severità  i suoi colpevoli abitanti. Ma in tutto questo caos la Misericordia Divina manifesta, ancora una volta, il suo amore inviando i suoi figli prediletti come fari da seguire nell’oscurità di questi tempi, nell’attesa della seconda venuta del Figlio di Dio, Gesù Cristo, inchiodato su una croce 2000 anni fa e che oggi ritorna per giudicare gli uomini colpevoli di un deicidio che ancora oggi si perpetua in modi agghiaccianti.
Noi possiamo dire di aver ricevuto una grande opportunità, quella di avere in mezzo a noi uno di questi suoi figli prediletti che illumina i nostri spiriti e il nostro cammino. Un Maestro che ha scelto di scendere al livello dei suoi discepoli, di cancellare le distanze evolutive e di permetterci di poterlo considerare un amico, un fratello ... un giorno un Maestro spirituale orientale, durante un incontro in Italia con i suoi discepoli disse, parlando di Giorgio:  E’ un grande Maestro spirituale, non dovreste dargli “del tu”, il fatto di avere questa confidenza con lui vi potrà portare al gravissimo errore di umanizzarlo e di dimenticare chi egli sia e chi rappresenti e scivolare in questa trappola perdendo la fede. La sua vicinanza a voi è un grande atto d’Amore e una immensa opportunità ma è un arma a doppio taglio, rifletteteci sempre..
Questo pensavo mentre Giorgio iniziava il suo disorso, domenica, alla riunione dell’arca di Buenos Aires: “Voi avete scelto di servire la missione di Giorgio Bongiovanni che non è la missione del Cristo ma una missione che rappresenta un granello di sabbia all’interno della immensa opera del Cristo che riguarda tutta l’umanità... Padre Pio, Don Bosco, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giordano Bruno, Padre Zanotelli, Carlo Alberto dalla Chiesa, Vincenzo Muccioli, Madre Teresa di Calcutta, Martin Luther King, Pio la Torre, Parhamansa Yogananda, Mahatma Gandhi, John Kennedy, Eugenio Siragusa, Don Ciotti, Giulietto Chiesa, Giorgio Bongiovanni ... questa è la missione del Cristo e lo ringrazio per aver dato anche a me questa opportunità, anche voi avete questa grande occasione se fate vostra la nostra opera, fino a che lo stesso Cristo si rivelerà anche a voi... La Legge universale è rappresentata sulla Terra da Gesù Cristo, il più grande filosofo della storia, ma anche da altri Maestri. Quando questi filosofi personificano degli Spiriti la loro vita muta, viene persa la schematicità della quotidianità, vivono e insegnano manifestando una perfetta irregolarità dell’azione. Tutti i filosofi sono dei rivoluzionari e io mi sento uno di questi... La metodologia del cielo è misteriosa e quando abbiamo delle difficoltà a capire dobbiamo affidarci e nel tempo capiremo”. Sottolinea poi l’importanza di confidare nel cielo soprattutto quando siamo messi alla prova “Sia fatta la tua volontà!” è l’insegnamento che ci è stato dato e che dobbiamo mettere in pratica e cita come esempio i due giorni precedenti trascorsi all’aeroporto in attesa di partire per Buenos Aires per il problema della nebbia che teneva bloccati i voli e che comunque non lo ha fermato ... “Ricordatevi sempre di seguire il filo conduttore del vostro cammino all’interno dell’opera che avete scelto di seguire per amore del Cristo con la coscienza della costante di questo filo conduttore – Prendi la tua croce e seguimi - . Chi lascia il proprio filo conduttore sappia che si perderà...” La riunione prosegue con l’organizzazione operativa dei responsabili delle attività dell’arca riconfermando Raul Bagatello e Juan Alberto Rambaldo seduti accanto a lui, come suoi massimi rappresentanti e coordinatori dell’arca. Claudia Garriga e Alejandra Feller si riconfermano responsabili delle attività di Funima e Liliana delle attività di “Dal cielo alla terra”. Giorgio ringrazia tutti per il lavoro svolto fino ad ora “Le evidenze sono innegabili” dice, “il vostro lavoro ha dato i suoi frutti evidenti nell’organizzazione della conferenza che ha riempito la sala di persone nonostante non mi sia stato possibile partecipare alla trasmissione televisiva che avrebbe pubblicizzato l’incontro”.  Accetta e rispetta le dimissioni di Alejandra Berenji come seconda rappresentante delle attività “Dal cielo alla terra”, che conferma la sua intenzione di continuare a lavorare comunque per l’opera e Giorgio la ringrazia per l’amore e l’aiuto spirituale che in questi anni gli ha donato e per aver dato una grande spinta iniziale alla formazione dell’arca e delle importantissime attività mediatiche che hanno permesso al Cristo di poter parlare con la presenza dei suoi segni a migliaia e migliaia di anime.  Quindi prosegue con la lettura di una carta con le direttive finali dell’organizzazione della delegazione argentina di “Dal cielo alla terra” e commentando con i fratelli i vari punti. Seguono le domande sulla missione dei due testimoni e sulla necessità di comprendere più approfonditamente la mia presenza accanto a Giorgio alla quale lui risponde con un’aristocrazia spirituale e un’umiltà che lo contraddistinguono sempre. L’incontro termina con un bellissimo discorso del nostro carissimo Edgardo di Cordoba che sottolinea l’essenza spirituale di tutti gli spiriti in cammino che non devono perdere di vista il valore spirituale di ciò che viviamo. Abbracciamo i nostri cari fratelli di Buenos Aires consumando la cena insieme a loro e ai loro bellissimi bimbi che hanno giocato con la nostra Sonia Tabita fino alla fine della riunione, dandoci appuntamento per il primo di luglio, giorno della prossima riunione prima della partenza in Italia. Rientriamo in albergo alla fine di questo nuovo giorno con in mente e nel cuore le immagini e le emozioni di questo viaggio che ha inizio sabato mattina con la prima sanguinazione di Giorgio alle 4:30, con le 2 ore e mezza di viaggio in pullman, insieme a Georges Almendras e Erika Pais, l’attesa al porto per la sua chiusura a causa della nebbia, la partenza in nave, l’arrivo a Buenos Aires, il pranzo con i fratelli, la seconda sanguinazione, l’ora della conferenza ... Il teatro è colmo di persone, entriamo con una grandissima emozione ... il carissimo Georges Almendras presenta ... i filmati scorrono e toccano il cuore degli spiriti presenti ... non è necessario parlare, le immagini parlano da sole e toccano tutti i temi della nostra missione... Raul spiega la grande opportunità che questi bimbi danno a noi permettendoci di aiutarli ... Giorgio visibilmente emozionato parla al pubblico del Bauen con un’intensità che lascia il segno nel cuore dei chiamati “Dio è presente in voi stessi più di quanto voi crediate di poter essere presenti in voi stessi ... Vi amo!” ... Le note della musica del Padre Nostro recitato insieme concludono l’indimenticabile incontro con un lunghissimo applauso di tutte le anime presenti, in piedi per la commozione... i segni sacri evidenti che ancora una volta chiamano folgorando le coscienze degli Spiriti in cammino e risvegliandoli alla Via, la Verità e la Vita... seguo Giorgio in un tripudio di persone che quasi lo sovrasta, mani che lo cercano, lo toccano, persone che chiedono una grazia, una parola, tutti vogliono esprimergli il loro amore, la loro devozione ... piango mentre vedo le lacrime di Monica che cerca di passare attraverso la gente per arrivare a lui e abbracciarlo insieme ad Anubis ... piango perchè la mente e il cuore mi riportano a 2000 anni fa... stiamo vivendo una storia più grande di noi... viviamola tutta fino in fondo, cogliamo un insegnamento da ogni attimo vissuto ... perchè un lampo illumina la terra ma poi il cielo se lo riprende con sè.

Ringrazio tutti i nostri fratelli di Buenos Aires e di Cordoba che ci hanno accompagnato in questo viaggio, in particolare Raul, Gabi, Juan Alberto, Liliana, la nostra carissima Carolina e sua sorella Flavia, Alejandra, Claudia, Alberto, Ines, Carmen, Edgardo, Jorje, Ada, Marta e non posso non avere un affettuosissimo pensiero per il nostro caro Ricardo che è volato in cielo lo scorso anno ma che abbiamo sentito con noi per tutto il viaggio e il mio pensiero e il mio cuore vola fino in Italia ad abbracciare i suoi meravigliosi figli Mariela, Diego, Mattias nostri fratelli nel cuore e nello spirito e la nostra carissima Betti.

Con Devozione
Sonia Alea

Montevideo (Uruguay)

I CALICI VIVENTI DELLA NOSTRA TERRA

“Quando vi troverete di fronte a questi bambini ricordatevi che non sono loro ad essere onorati della vostra presenza ma voi della loro. Perchè non siete voi a risollevare loro ma loro a risollevare voi. Vi troverete di fronte al Cristo in croce. Vi troverete ai piedi della Sua Croce”.
Antiche parole di Giorgio risuonano nella mia mente e nel mio cuore... Ora loro sono lì con la grande sofferenza che in quei pochi anni di vita hanno già portato sulle loro piccole spalle. Sono loro “Los niños del mañana”, venuti quì in rappresentanza di tutti i bambini del mondo che soffrono. Calici viventi della nostra Terra, che con la loro sofferenza, troppo grande per quei piccoli corpi, troppo aristocratica per l’ingiustizia subita, mondano le nostre colpe, i nostri peccati. Mondano il peccato dell’uomo egoista, perverso, violento, criminale, mondano il peccato del loro giustiziere. Non è forse il Cristo che continua ad immolare la Sua vita in croce per la salvezza degli uomini? Ma avrà fine questo ingiusto martirio quotidiano? Si, prossima è la sua fine, perchè ha raggiunto l’apice la sua vetta. L’intensità dell’ingiustizia, del castigo che si scaglierà sugli uomini di questo pianeta malato sarà pari all’intensità dell’amore ricevuto, della sofferenza inflitta ai più deboli. Come non sentirsi un niente e considerare niente ciò che ci sembra di aver fatto di buono nella nostra vita di fronte a quegli occhi, alla profondità dello sguardo di questi bambini che ci riportano a quello di tutti i bambini del mondo... bimbi di terra indiana... africana... asiatica... europea ... araba ... ebrea ... russa ...cinese... sguardi che penetrano l’anima lacerandola nello spirito, sguardi che chiedono Giustizia, Pace, Amore ... Quando saremo in grado di costruire una nuova società con i valori che il cielo chiede a gran voce. Ma noi che diciamo di credere, che diciamo di servire lo abbiamo realizzato? Siamo riusciti nelle nostre Oasi a vivere praticamente questi valori con i nostri fratelli? Le nostre arche sono delle piccole società sorrette da questi valori? Oppure siamo capaci solo di guardare i delitti della società e non vediamo le nostre incoerenze quotidiane, seppur apparentemente piccole? Avremo sempre bisogno di un Giorgio Bongiovanni, di un Calice Vivente della Comunione Cristica in mezzo a noi? Siamo noi stessi veri esempi di Comunione e di donazione disinteressata nelle nostre piccole comunità? Abbiamo fatto cose importanti e molto belle ma è indispensabile l’autocritica per sentire di non aver fatto mai abbastanza, per migliorarsi e non sentirsi mai arrivati...
Il mio Cuore, profondamente emozionato, vive intensamente eterni attimi dal valore immenso...  gli Angeli di Dio sono lì in ginocchio, di fronte all’Uomo che manifesta la volontà del Cristo e tutto il peso della sua croce, di fronte ai suoi Segni Sacri visibili e ancora umidi del sangue vivo, per la sanguinazione appena terminata... si guardano intensamente esprimendo la reciproca devozione ... emozionati i bimbi e le bimbe, molte già signorine, rivolgono a Giorgio domande profonde ... sulla vita di Giovanni Battista, di Elia, ... chiedono se la nostra Sonia Tabita è un Angelo venuto dal cielo, Giorgio risponde che lei lo è, così come tutti loro. Un’altro bellissimo bimbo gli chiede di poter vedere le stigmate e così Giorgio toglie i suoi bianchi guanti e parla con loro con le stigmate scoperte... viviamo intensamente questi attimi preziosi ... li ringraziamo per i bellissimi doni che ci hanno portato, realizzati con le loro manine e con quelle dei loro preziosi padrini. I loro padrini ... che sono lì insieme a loro, sempre pronti a proteggerli, a non fargli mancare mai niente. Sono Tito e Dorela con la loro piccola Miriam, la bellissima e dolcissima bimba che compare nel deplian di Funima, due esseri veramente molto speciali che con il loro amore e la loro devozione alla Vita e all’opera del Cristo Gesù hanno trasmesso loro tutto ciò che riguarda la missione di Giorgio. Abbracciano Giorgio, Tito e Dorela e la commozione reciproca sfoga la sua passione in un pianto generale che esprime tutta l’intensità di quell’abbraccio che ci coinvolge tutti. Così come l’abbraccio con Ramon e Sandra responsabili del Comedor di El Moreno, e con i loro preziosi figli Camilla, Leandro e Annalia che con la nostra piccola Sonia Tabita sembrava si conoscessero da sempre. E l’abbraccio alla nostra grande nonna Cheli operatrice permanente nel comedor di Las Cuevas insieme ai carissimi Luis e la sua compagna, dove vivono insieme ai bambini che dimorano in questa confortevole casa di accoglienza realizzata dall’AGAPE di Roma con la presenza di un altro nostro amatissimo missionario Mario Verardi. In questo periodo la temperatura a Las Cuevas è di circa 15/20 gradi sotto lo zero, ad Antofagasta molto di più, ci dice Raul che ci è venuto a prendere all’aeroporto insieme alla sua compagna Gabriella, sempre pronta a prevenire qualsiasi nostra esigenza. Raul, un vero missionario del Cristo, sempre attento alle esigenze delle mense che coordina  e che deve seguire, percorrendo continuamente migliaia di chilometri di strade impervie, con la grande responsabilità di mantenere l’unione tra i fratelli che lavorano nei comedor e di intuire se qualche problema può minare la stabilità della Funima che sostiene migliaia di bambini. Non è facile perchè le prove sono presenti sempre nella vita di tutti. Raul che sostiene l’opera di Giorgio. Giorgio che sostiene l’opera di Raul. Si sostengono a vicenda perchè l’opera è la stessa. E’ unica. Partecipa quindi venerdì ad una trasmissione televisiva serale, sull’emittente Canal 4, anticipando la presenza di Giorgio nella stessa emittente il sabato mattina dove Giorgio partecipa parlando ampiamente della nostra opera e degli obiettivi che questa dovra raggiungere con la lotta contro il volto del male e in attesa del ritorno di Cristo e della Sua Santa Giustizia che presto arriverà e mostrando sotto richiesta del presentatore i segni delle stigmate nelle mani. Seguono altri interventi dei nostri amici in alcune emittenti radio e alcuni articoli pubblicati sulla stampa locale che annunciano la presenza di Giorgio. 
Terminato l’incontro con i bambini della Funima, andiamo alla conferenza.
Ariel, rappresentante della Funima in Jujuy e devoto amico di Giorgio, presenta la conferenza nel teatro della città. E’ Raul ad iniziare l’incontro che con tutta la sua umiltà e l’infinita devozione per la Celeste Madre Maria parla dell’importanza di avere il grande onore di ospitare nella città “lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni” e si sofferma sulla importanza di sostenere Funima “Perchè’” dice “possiamo soprassedere se ad avere i problemi sono i grandi “ma quando un bambino ha bisogno di mangiare, questo no, non possiamo non affrontarlo, non possiamo non risolverlo...” e soffermandosi sul sostegno attivo e indispensabile che Giorgio e la Funima International italiana assicurano costantemente alla Funima Argentina, lo presenta al pubblico di Jujuy che lo ha già ascoltato dagli schermi di Canal 4. Dopo aver visto l’impattante e commovente nuovo video dell’associazione, un’altro bellissimo video montato da Sebastian (studio 3 Uruguay) sui segni dei tempi e il video “Armaghedon”, la parola passa a Giorgio che, pur con tutto il suo amore, ammonisce i poveri, perchè dice “Anche voi avete le vostre responsabilità, i ricchi hanno già ricevuto dal cielo la loro ricompensa e se sbagliano pagheranno, ma anche voi, che ancora dovete ricevere, non potete essere passivi di fronte a ciò che accade, avete il dovere di prendere una posizione, di sostenere una causa, di sostenere i giusti, altrimenti anche per voi non vi sarà perdono” ... una bimba chiede dalla sala “Dio come ha creato l’universo?”... e così seguono le domande che trovano sempre una risposta nelle parole di Giorgio e si concludono con il Padre nostro in aramaico. Gli spiriti presenti, con il cuore colmo del Pane della Vita, seguono Giorgio fino all’auto di Raul chiedendo grazie e consolazioni spirituali.
Lasciamo la sala per andare a consumare la cena insieme ai carissimi fratelli di Cordoba Edgardo, Jorje, Ariel, Claudio, Vanina e Ada che ci sono stati sempre vicini, insieme a Raul e Gabriella, a tutti i collaboratori di Funima e ai carissimi fratelli dei Comedores  in questo intenso e meraviglioso viaggio a Jujuy con una devozione e un’amore che resteranno per sempre nei nostri cuori.
I colori di questa terra meravigliosa che dipingono la cordigliera preandina ci accompagnano fino all’aeroporto con il calore di questi nostri grandi fratelli.
Hanno incontrato Giorgio, questa per loro è una grazia che gelosamente conserveranno nel loro spirito devoto e che gli darà nuova forza spirituale per proseguire il cammino nella loro alta missione.
Desidero terminare questa cronaca con un infinito grazie a Raul, a tutta la sua famiglia, a Gabi e a tutti i fratelli che lavorano per la FUNIMA in Argentina e a tutti coloro che lavorano per la Funima international in Italia in particolare a Giovanni Bongiovanni e a Mara Testasecca che con tutta la loro passione e con tanto sacrificio sono riusciti a ottenere grandissimi risultati che solo la forza dell’Amore e la sete di una giustizia che riporti l’uomo verso la sua dignità di esistere può dare. E ancora un più infinito grazie al nostro amatissimo Giorgio che è stato la Causa di questa grande opera e il suo sostegno principale sia spirituale che umano.
Con profondo amore
Sonia Alea

CRONACA VIAGGIO IN SICILIA

L’odore della terra, il profumo inconfondibile del vento che odora di zagara e la forte fragranza salmastra nella brezza della sera che accarezza la nostra pelle, ci accoglie come suoi figli a casa. Cosi siamo atterrati in Sicilia.
Terra di antiche tradizioni dove il bene e il male si affiancano in una intensità estrema. Dove la semplicità e la forza spirituale degli Esseri che la abitano hanno il potere di contrapporsi alla forza che tiene sottomesso e prigioniero il popolo se guidate da un leader spirituale che ha il potere di incendiare il cuore degli Spiriti di quell’Amore, di quella Fede e di quella Forza che solo la Luce del Cristo può dare e che ha il potere di spostare le montagne. E questo è ciò che accadrà. Il passo sicuro e fiero, lo sguardo intenso e concentrato, il sigillo del Padre e del Figlio impressi nelle carni dell’Uomo Unto da Dio, trasmettono l’incarnazione dei due sublimi Valori che reggono l’intero Universo: l’Amore e la Giustizia. Così Giorgio muove i suoi passi nella Terra che lo ha partorito e che ora lo chiama in un grido disperato di Aiuto che chiede a gran voce: Libertà!
Libertà dal soggiogo del potere. Libertà dalla morsa della criminalità organizzata, dalla mafia. Libertà dalle false ideologie. Libertà dalla perversione morale. Libertà dalla materia.
Libertà dello Spirito.
Una battaglia che ha inizio qui, in questo tempo, in questa Terra, ma che si collega come un domino e si combatte nell’intero pianeta e che avrà come epilogo il ritorno del Messia, il Cristo Gesù, e la Sua Gloria.
Ogni passo, ogni azione, ogni parola, ogni sguardo del servo dei servi di Dio è collegato a questo evento. Niente è per caso. Sento godere questa Terra nell’averlo lì, come una Madre che trova protezione nella presenza di un suo speciale figlio. È lo stesso sentimento che avvolge Giorgio nell’abbraccio che lo cinge all’arrivo nella sua casa natale. È l’abbraccio di sua Madre, Giovanna, che accoglie Giorgio con tutto il suo amore insieme a suo fratello Filippo, Belen sua moglie e il piccolo/grande Barat.
I giorni trascorrono velocemente e ogni tappa di questo viaggio si mostra intensa e profonda. Giorgio ci conduce al Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. Immersi nella Contemplazione della Luce Solare di Maria, Spirito della Terra, Madre del nostro amato Maestro e Madre nostra, chiediamo a Lei di accompagnare sempre i nostri Spiriti e i nostri passi e La ringraziamo per sorreggere da sempre Giorgio e la missione che attraverso di Lui si compie per volere di Suo  Figlio il Cristo. Ci commuove profondamente il miracolo della lacrimazione avvenuta nei giorni che corrispondono all’anniversario della nascita di Giorgio, ma dieci anni prima, esattamente dal 29 agosto al 1 settembre 1953, annunciando la gioia del suo arrivo e ora capiamo profondamente il perché. Portiamo con noi dei ricordini con la Sua immagine che doneremo ai nostri fratelli dell’arca in segno di protezione e conforto per la prosecuzione dell’irto cammino. Così lasciamo Floridia, città natale di Giorgio e ci rechiamo a Nicolosi, paesino sulle pendici dell’Etna che ci ricorda con tanta forza la presenza dell’Eugenio Siragusa che abbiamo amato, quello che proprio lui, Giorgio, ci ha raccontato e fatto vivere ma soprattutto ci ha fatto amare. L’imponente Vulcano ci trasmette la Forza, l’Amore, la Passione del Padre, il Timore di Dio… proprio adiacente al cratere dove Eugenio incontrò gli Esseri di Luce si erge l’albergo dove alloggiamo. La vibrazione che si respira è forte, tra Cielo e Terra. Scendiamo dalle nostre auto per entrare in albergo e il nostro caro fratello Giovanni di Palermo ci viene incontro insieme a sua moglie e a Giorgio Barbagallo. Successivamente ci dicono di aver visto con noi anche una bimba bionda e chiedendoci chi era e dove era scoprono che questa bimba non era mai stata apparentemente con noi… Giorgio ci dice che era un Angelo che proteggeva i nostri bambini! Appena arriviamo in camera un altro segno ci fa rabbrividire … entriamo nella stanza e sulla parete i quadri della visitazione che Eugenio e Giorgio ci donavano tanti anni fa da appendere nelle nostre case, sono li di fronte a noi. Proprio così, l’immagine del Maestro Gesù e della Vergine Maria con il bambino nelle braccia ci fa sussultare di gioia e ci sentiamo onorati e profondamente emozionati di poter servire questa immensa Opera Celeste.
Inizia la Conferenza. Giorgio, suo fratello Filippo e Rosario Pavone, amico d’infanzia e stretto collaboratore di Giorgio in Sicilia, siedono dietro il tavolo dei relatori. Giorgio inizia la sua conferenza parlando dei tre piedi che reggono il tavolo della missione che gli è stata affidata: la solidarietà e il sostentamento dei bambini di Funima, la diffusione del messaggio spirituale e quindi della presenza degli esseri che abitano altri mondi e visitano il nostro e l’annuncio della seconda venuta di Gesù Cristo sulla terra, lo smascheramento del volto dell’anticristo attraverso l’attività di Antimafia. Si sofferma sul fatto che tra circa un anno ritornerà ad operare principalmente in Sicilia perché è iniziata l’ultima parte della sua missione che lo vedrà protagonista insieme agli altri testimoni, di cui parla il libro dell’apocalisse nella bibbia, di un grande lavoro spirituale mirato al risveglio delle coscienze alla Verità del Cristo e alla lotta contro il male chiamato “Mafia” o ancora più precisamente “Cosa Nostra”.
“Ciò che è importante” dice “è lavorare per una causa che sia a favore della Vita. Chi vorrà lavorare con me in questa missione non ha che dirmelo e io gli troverò subito un ruolo. Ma deve sentirlo dentro, nel profondo del cuore, deve sentire la mia missione come la sua, altrimenti non sarà in grado di svolgerla fino in fondo”… anche Filippo interviene sottolineando l’importanza in questo tempo di fare una scelta, spiegando che il Cielo può chiamare anche all’ultimo momento…
Circa una ottantina di persone presenti, più del doppio di quelle previste per la riunione ascoltano attentamente. Sorgono spontanee le domande sui vari aspetti della missione. Molte le persone nuove, felici di averlo incontrato che al termine dell’incontro cercano di parlare intimamente con Lui, qualcuno chiede la sua imposizione delle mani. Ritorno indietro nel tempo. La storia si ripete. Ancora l’Amore ci chiama, lenisce le nostre ferite, ci guida, ci salva.
I fratelli di questa terra benedetta, felici di essersi rincontrati, si salutano e abbracciano Giorgio dandosi appuntamento al prossimo incontro. Molti di loro si trattengono per la cena sfruttando qualche altra ora preziosa per poter parlare con Giorgio con più tranquillità approfondendo aspetti del passato e del futuro. I bambini approfittano per stare insieme dopo tanto tempo e giocano felici e spensierati vivendo e sfruttando al massimo ogni attimo concessogli, così come dovrebbe essere per ciascun bambini del mondo, mi riempio il cuore di questa loro gioia.  L’indomani arriva presto. La mattina alle 11:30 arrivano dalla Calabria (Crotone, Vibbo Valenzia e Catanzaro) un gruppo di persone che già, almeno alcuni di loro, erano venuti per Pasqua a Sant’Elpidio a Mare vivendo insieme a Giorgio e tutti noi gli indimenticabili momenti della Comunione e della bellissima lezione spirituale. E ora sono di nuovo accanto a lui. Tante domande che si susseguono dal pranzo fino a tutto il pomeriggio inoltrato e che come sempre trovano risposte che riempiono il cuore di certezza, certezza nella Vita, certezza nel Cristo. Giorgio parla ininterrottamente tutta la sera proseguendo poi, dopo la partenza dei bellissimi, vivi e profondamente spirituali ragazzi calabresi (presto uno di loro, un medico, promette a Giorgio che andrà a visitare le mense di Funima), il discorso con gli amici siciliani e continua per tutto il tempo della cena fino a tardi. Fino a non avere più voce. Un’altra intensa e ricca giornata è terminata. Il Verbo trasmesso da Colui che viene nel nome del Signore attraversa come un raggio folgorante gli Spiriti che hanno sete di Verità che come un onda del mare travolgerà il vecchio per rifare nuove tutte le cose.
I tempi sono maturi. Prepariamo il Suo glorioso ritorno. Crediamoci perché è la Verità. Dobbiamo solo sapere e definire da che parte stiamo.

Con profonda devozione, ringraziando con tutto il cuore i fratelli nello spirito con i quali abbiamo vissuto questo importante viaggio, in particolare Giovanni, figlio di Giorgio, Miriam e Mattias.


Sonia Alea

Sant’Elpidio a Mare, 25 aprile 2007

 

 

CRONACA AMERICA LATINA 15/19 MAGGIO 2007

ORA QUESTA OPERA LA DOBBIAMO CUSTODIRE PRESERVARE, TENERE SALDA NELL’UNIONE...

Occhi grandi, limpidi, puri, acqua cristallina, universi di Luce.
Occhi che esprimono protezione,  fedeltà, devozione, amore infinito, disinteressato verso Colui che da sempre accompagna e sostiene fedelmente nella sua grande Opera.
Occhi di Donna e di Madre che salutano ancora una volta un’altra partenza, un’altro viaggio nella missione, al completo servizio della volontà del Cristo, dove le regole umane, le fondamentali esigenze personali sono completamente sopraffatte dalla disponibilità alla necessità della missione stessa.
Giorgio stringe Lorella in un eterno abbraccio d’Amore e abbraccia i suoi preziosi figli fisici e spirituali Giovanni, Davide, Aaron, Miriam, Matias... e poi Mara insostituibile pilastro spirituale della sua missione, Vera Donna di Fede, di devozione e di servizio all’Opera, ed Elisabetta costante sostegno d’amore e di consolazione nel cammino della Via Crucis. Giorgio abbraccia loro e tutte le sorelle e tutti i fratelli venuti per salutarci, la mia preziosa mamma, mio fratellino Matteo, la mia sorellina Silvia. Ci abbracciamo emozionati per questa partenza di missione che porta lontani dall’arca non solo Giorgio ma questa volta anche me e la nostra piccola Sonia Tabita che piange fino alla partenza dell’aereo per l’immediata nostalgia delle persone che tanto ama in particolare di Giovanni che nomina continuamente “Mi manca il suo sorriso!”... partiamo così dall’Italia e affrontiamo il lungo e faticoso viaggio che mi fa riflettere sull’immenso sacrificio che Giorgio ha affrontato in questi anni senza mai esprimerlo ... quasi sempre da solo, nelle strette poltrone degli aerei, accanto a persone di ogni tipo, con i piedi gonfi per l’impossibilità di allungare le gambe ... solo ... lontano dalla sua amata famiglia. Mi chiedo quanti di quelli che vorrebbero essere al suo posto se conoscessero l’immane sacrificio a cui andrebbero incontro continuerebbero a desiderarlo.
Credo nessuno.
Arriviamo all’aeroporto di Buenos Aires con una notizia tragica che ci sconvolge. La morte di un pentito di mafia in un tragico e non chiaro incidente stradale, Francesco Pattarino, un caro amico di Giorgio che aveva testimoniato di fronte ai giudici di Palermo contro Cosa Nostra, aiutando la magistratura a fare luce su indagini in corso e che proprio di recente era venuto a trovare Giorgio nella redazione di Antimafia. Un segnale che ci ha fatto riflettere ancora una volta sulla delicatezza della posizione in cui ci troviamo e sull’importanza di non sottovalutare mai niente.
Finalmente facciamo ingresso all’aeroporto di Montevideo. Tutti conoscono Giorgio. Un dipendente della dogana ci fa passare senza verificare i soliti controlli, poi ordina a qualcuno di prendere le nostre valigie e posizionarle sui carrelli. Un’altra dipendente si avvicina per chiedere quando sarà la prossima conferenza all’Ateneo e saluta Giorgio con grande devozione. Abbracciamo felici le nostre sorelle Erika e Alicia che sono venute a prenderci all’aeroporto.
L’aria è tersa, ricca di ossigeno. Il Padre Sole ci da il benvenuto, brillando alto nel cielo di un azzurro vivace che dipinge lo sfondo di questa Terra Sacra. Le innumerevoli piante dai colori che sfumano dal verde al rosso, dal marrone al giallo circondano le case e le strade. Respiriamo la verginità di questo piccolo organo, non ancora contaminato, della nostra Madre Terra.
Andiamo a casa dove possiamo salutare tutti gli altri carissimi fratelli che lavorano con Giorgio e che principalmente conosciamo solo per telefono o per skype... Anubis, Monica, Gonzalo, Sebastian, Soledad, Natalia, Ignazio e il bellissimo pupessigno Giorgio David “el pequeño hombre” della casa e poi la sera finalmente salutiamo anche il nostro carissimo Georges Almendras appena rientrato dal canale televisivo dove lavora. Canal 4 dal quale hanno mandato in onda di recente un servizio di riconoscimento per il suo grande lavoro di giornalista sul campo, dove, oltre alla intervista a Georges, hanno mandato in onda anche le immagini dei servizi da lui realizzati in situazioni di grave pericolo, nel mezzo di trattative e sparatorie tra delinquenti e forze dell’ordine.
La casa dove Giorgio vive insieme a Georges Almendras, Erika e il pupessigno è semplice ma bella, calda, pulita e confortevole. Le porte, il soffitto e parti della casa in legno rendono caldo e intimo l’ambiente, unitamente al camino della sala dove arde il  fuoco alimentato dalla legna. In realtà, durante la settimana lavorativa, in questa casa ci vivono tutti i fratelli che lavorano a “Studio 3” e in “Un punto en el infinito”. Gli uffici si trovano in un ambiente situato nel giardino della casa, diviso in due stanze molto semplici ma continuamente attive. Quì l’organizzazione delle varie attività è perfetta. Ognuno dei nostri fratelli svolge il suo ruolo con grande serietà ed aristocrazia spirituale. C’è chi ha il compito di pulire, chi di seguire il bambino o i bambini, chi di cucinare, chi di lavorare a Studio 3, chi di lavorare nella redazione di “Un punto en el infinito”, chi di controllare le esigenze tecniche della casa, chi di seguire le attività di Giorgio. Ognuno di loro ha una famiglia che lascia per tutta la giornata fino alla sera, ogni giorno.
Pranziamo tutti insieme, mentre per la cena ognuno ritorna nella propria casa e noi stiamo insieme a Erika, Giorgio David, Georges e i suoi figli, la bellissima Denise che lavora qui nel pomeriggio e a volte anche Giovanni e Cristian, oltre che il “Chacho” (Ignazio) che è il custode della casa.
Anche Sonia Tabita si trova benissimo, ha fatto amicizia con tutti, in particolare con Denise, Soledad e Monica con le quali gioca sempre e principalmente con la bimba di Monica che viene a casa quasi ogni giorno, la dolcissima Antonella con la quale ormai ha instaurato una amicizia profonda. Una parla italiano, l’altra parla spagnolo e si capiscono e giocano insieme tutto il pomeriggio. I bambini hanno un linguaggio differente da quello degli adulti... parlano con il cuore non con le parole.
Una nuova giornata sta volgendo al termine. Spiriti animati dal desiderio di vedere un mondo migliore, di consegnare un mondo diverso nelle mani dei propri figli. Anime devote al Cristo, fratelli e amici fedeli di Giorgio, lo ascoltano. E’ una riunione operativa dei più stretti collaboratori dove si mettono a punto le varie attività prossime e dove si è parlato della mensa di “Caritas Sucias” che è stata chiusa per problemi tecnici e ora è stata riaperta con il nome di “Piccolo raggio di Luce”  che continuerà con la sua attività di solidarietà verso tutti quei bambini che non hanno la fortuna che hanno avuto i nostri figli. Giorgio ci presenta. Sonia dice un timido ciao e ritorna a giocare con Denise, io esprimo il mio pensiero raccontando la mia esperienza sulla chiamata a questa ultima parte della missione. L’amore per Giorgio e per l’Opera viene trasmessa in quegli abbracci che ci salutano dandoci appuntamento all’indomani per l’incontro all’arca.
Un nuovo giorno ci saluta radioso. Arriva l’ora fissata per la riunione. Lasciamo la nostra casa con un taxi che ci porta verso l’arca e osservo ... dalla zona residenziale di Montevideo entriamo nelle zone povere... dalle ville con giardino passiamo alle piccole case adiacenti una all’altra, catapecchie, spesso con il tetto di latta, pericolanti, alcune senza vetri alle finestre. Non possono definirsi case. Bambini che si esibiscono nelle strade, davanti alle macchine, improvvisandosi saltinbanco per guadagnare qualche soldo... sono invasa da una profonda tristezza pensando che anche le sorelline di Sonia che abitano qui, vivono una condizione umana molto difficile, e spesso dormono in letti improvvisati e non hanno il minimo sufficiente per abitare in una vera dimora. Le lacrime mi rigano il volto ... questi bimbi, figli del Sole, ti trasmettono solo amore, serenità, gioia, nei loro volti si può leggere solo il desiderio di donare sorrisi, di giocare, di amare la vita...  e sento
dentro il senso d’impotenza e la rabbia che ha potuto provare in tutti questi anni Giorgio vivendo le inaccettabili ingiustizie di questa società.
Arriviamo all’arca di Montevideo. Sabato prossimo Giorgio la inaugurerà e io e Sonia Tabita avremo l’onore di essere le madrine di questa inaugurazione. All’esterno, sopra l’ingresso, una bellissima insegna luminosa azzurra con le scritte gialle “Dal cielo alla terra”, “Un punto en el infinito”, lo stemma dell’aquila con le sette stelle e le indicazioni del sito internet.  Molti fratelli fuori ci attendono per salutarci. Mi sento profondamente emozionata. L’arca è piena di persone. L’immagine del Consolatore, in alto, guarda la sala e tutti gli Spiriti di buona volontà, nostri fratelli in Cristo. Un caldo applauso ci accoglie,  due bellissimi mazzi di fiori con un sublime pensiero mi scaldano il cuore e mi fanno sentire a casa. Georges Almendras apre l’incontro, presentandoci a tutti, e passando la parola a Giorgio. Presenti i rappresentanti delle altre arche dell’Uruguay: Maldonado, Colonia e Fray Bentos.
Anime ansiose di ascoltare il Verbo che si fa parola.
Vedo nei loro volti il segno della sofferenza, del sacrificio, dell’umiltà, della rinuncia e vedo quello della speranza divenuta certezza nel servizio all’opera del Maestro dei Maestri Gesù Cristo, la certezza di un nuovo mondo.
Quì, in questo luogo, in questi cuori, Lui è presente. 
Giorgio loda e ringrazia  tutti coloro che hanno ristrutturato l’arca che era stata presa in affitto in condizioni pietose, poi ci presenta.
Sonia, in braccio al suo papà, saluta al microfono “Ciao a tutti! Sono felice di essere qua!” e poi scappa via insieme alla sua amica Antonella nel “quinchito” (asilo) dell’arca, dove fa subito amicizia con gli altri bimbi tra cui le bellissime figlie di Gonzalo Alina, Anubis e la piccola Ambar di appena 4 mesi, e poi Fatima, Diego, Daniel, Ezequiel ... la lascio con loro e con Claudia la dolce moglie di Gonzalo e con Sandra, un’altra nostra cara sorella.
“La Vergine Maria ci chiede di diffondere il Suo messaggio” dice Giorgio e dopo aver letto il messaggio del 12 maggio, ricevuto durante la visione della Madre Celeste, continua sottolineando che Lei ha lasciato libero il braccio di Suo Figlio,  che sempre si è parlato della fine dei tempi e che adesso quel tempo è arrivato. Per questo siamo chiamati tutti a dare la nostra completa disponibilità fino alla stessa vita per il Cristo. “Ora inizia l’ultima parte della mia missione. Noi, insieme, abbiamo realizzato un’opera molto importante per tutti i fratelli del Latino America, ora, questa opera, la dobbiamo custodire, preservare, tenere salda nell’unione e tutti qui rappresentate questa unione perchè fino all’ultimo momento ci saranno delle anime da risvegliare...” Giorgio continua parlando dei due testimoni e mi chiede di esprimere ciò che sento e penso...  ringrazio tutti i nostri fratelli presenti da parte di tutti i fratelli italiani dicendogli che con il loro amore, con la loro devozione, con la loro passione spirituale ci hanno dato forza e sostegno per proseguire con sempre maggiore forza il cammino che ci vede uniti nello Spirito.  “Le forze negative cercheranno sempre di più di strappare a Giorgio le anime a lui legate, per togliere forza alla missione ... nei momenti di aridità spirituale, di stanchezza, di difficoltà pensiamo a tutti i bambini nel mondo che soffrono, che non hanno voce per parlare e noi dobbiamo essere la loro voce, che non hanno forza per lottare e noi dobbiamo essere la loro forza ... pensiamo a loro e supereremo ogni difficoltà. Pensiamo sempre che mai abbiamo fatto abbastanza e che solo uniti potremo vincere. Mettiamo la stessa passione quando il cielo ci chiama ad un servizio umile come quando ci chiama al Suo fianco... ”.
Mi sento tanto emozionata. Giorgio si alza in piedi e così tutti noi... la musica ci unisce in un unico grande abbraccio ... le stigmate visibili ... il Padre Nostro in aramaico ascoltato in religioso e devoto silenzio ... il Padre Nostro in italiano recitato insieme... Sempre il Calice Vivente unisce ... accomuna ... lega gli Spiriti in un magico sentimento d’Amore ... questo è il potere della sua presenza...
Terminato il momento di preghiera, si lascia spazio alle domande. Una donna piange disperata per la scomparsa misteriosa di uno dei suoi figli, Giorgio le dice che ci occuperemo di questo caso e cerca di consolarla promettendogli una giustizia divina che ci sarà, mi dice che qui all’arca arrivano tante persone con situazioni drammatiche che chiedono aiuto. Questa è la realtà e l’aria che si respira in questo Paese. Seguono le domande dei vari fratelli che Giorgio soddisfa come sempre e al termine dandoci appuntamento a sabato prossimo ci lasciamo con tanti calorosi abbracci.
I giorni seguono come quando ci troviamo in Italia, attività operative, organizzazione delle varie arche... e le sanguinazioni dalle ferite della Passione ... presenti ... costanti ... purificatrici delle nostre iniquità. Oggi i chiamati sono stati segnati in fronte ... uno ad uno, accostandosi al segno vivente, hanno ricevuto la benedizione. Il Maestro Gesù Cristo li ha chiamati a se.

Con devozione profonda
Sonia Alea

Montevideo (Uruguay)
19 maggio 2007

Occhi che osservano, cuori che amano, mani che lavorano, che donano, che offrono … fedeltà, generosità, devozione, spirito di sacrificio, concretezza. Sono loro, i nostri amici, fratelli e collaboratori di Pordenone e provincia che hanno organizzato un nuovo incontro pubblico con Giorgio.  La sala come tutte le volte precedenti è piena, 300 posti a sedere. Persone che avendo letto su internet la data di questo appuntamento è giunta dal Veneto, dalla Puglia, dalla Liguria, dalla Lombardia e perfino dall’Austria. Da una cittadina austriaca è arrivata infatti Brigitte, nostra luminosa sorella, conosciuta recentemente nell’ultimo viaggio di Giovanni e i ragazzi di Funima per un concerto di beneficenza. “Gli ultimi saranno i primi” ci ritorna alla mente, conoscendo questo bellissimo spirito. Giorgio inizia la sua conferenza dopo una breve presentazione del responsabile di questo gruppo operativo, il fedelissimo Domenico Santin.  Anime attente, desiderose di bere parole di Verità in una società in cui tutto viene mascherato con un altro volto.  I filmati scorrono seguendo il filo degli eventi che manifestano i segni dei tempi. Agli ultimi documenti sulla formazione delle magnifiche raffigurazioni dei cerchi nel grano e sulla presenza degli oggetti volanti, per noi identificati, in visita sul nostro pianeta, presentati come sempre in modo esemplare da Piergiorgio con il carisma spirituale che lo caratterizza, segue il filmato della struggente sanguinazione di Giorgio che davanti a numerose persone rivive la passione del Cristo Gesù sulla Croce, avvenuta il 6 gennaio scorso e presentata con grande devozione al grande pubblico televisivo messicano dal giornalista Jaime Maussan e ancora le immagini sacre delle lacrimazioni che ci toccano profondamente e scuotono ogni volta le nostre coscienze. Giorgio le commenta soffermandosi sulla domanda che ognuno deve porsi profondamente nel proprio cuore: Perché!? Perché!?  La Luce del Sole si fa Verbo e il Verbo si fa parola nella voce di Colui che grida nel deserto di questo tempo. Il Cielo ammonisce e richiama i suoi figli al ravvedimento. Troppo gravi sono gli errori, i misfatti, i crimini. Il timore di Dio deve entrare nel cuore degli abitanti di questa casa di Dio che ancora una volta hanno disubbidito ai suoi comandamenti. “Ama il prossimo tuo come te stesso” era la chiave lasciataci dal più grande Uomo-Dio mai apparso sulla Terra, Gesù Cristo, il Messia. Lui che permettendo il sacrificio della Sua vita ha dato l’esempio più grande dell’Amore incondizionato di quell’Amore vero che rende libero lo Spirito dal peso della materia. Ora gli effetti si scateneranno sulle cause emesse e nessuno potrà impedirlo. Gli elementi della natura travolgeranno e annienteranno coloro che hanno rotto l’equilibrio di questa Cellula Madre. Solo l’Amore, e la Giustizia che è insita in esso, può rinstaurare tale equilibrio. L’Amore, elemento indispensabile della Vita, essenza dell’Intelligenza Suprema che regge i Mondi e le Stelle di tutti gli Universi creati.  Il sacrificio del Figlio dell’Uomo … quel martello ancora batte forte su quei chiodi, lacerando le Sue Sacre carni… lo vediamo colpire con la violenza criminale che infierisce sui corpi innocenti dei bambini, mentre scorrono le immagini del video sulla pedofilia presentato dall’agguerrita Nicoletta Bressan che, chiamata da Giorgio al microfono, ci commenta gli obbiettivi e i risultati ottenuti dalla sua Associazione che denuncia la presenza di questi criminali perversi. “Ora basta!” esprime con forza e sdegno “è ora di finirla… a tutto c’è un limite, uniamoci e denunciamo queste situazioni intollerabili”. Gli occhi di quei bambini perforano la nostra anima… “Presto sarò nuovamente qui in Italia …” tuona Giorgio “vedrete cosa faccio succedere… i volti di questi assassini avranno paura di uscire per le strade!” e vediamo in Lui quella sete di Giustizia che scatena la rabbia e l’impotenza di poter agire subito, di poter ottenere il risultato immediato, ma anche quella certezza che è questione ancora di poco tempo. Molto poco! Passa la parola a Mara, responsabile della sede centrale di Funima in Italia, che contrappone alle azioni contro la Vita, quelle a favore della Vita esponendo i grandi risultati ottenuti nell’ultimo anno e mezzo di lavoro, grazie alla coordinazione di Giovanni Bongiovanni e all’instancabile lavoro dei volontari: La realizzazione nelle varie mense andine di 3 pozzi di acqua potabile, la costruzione di un nuovo centro che sarà adibito anche a casa di accoglienza,  la realizzazione di una linea elettrica che fornirà energia elettrica dal villaggio di Chancanì alla mensa di Santa Lucia distante 2 Km e ai villaggi più vicini, l’invio di un container alimentare … oltre ad un bilancio di entrate a favore delle mense che potrete vedere sul sito (www.funimainternational.org). I messaggi del Cielo risuonano nella sala dove il Verbo esprime i concetti che dal Padre giungono fino a noi suoi piccoli figli. La Verità si manifesta sempre in maniera semplice e disadorna. I frutti di chi la esprime parlano, frutti manifesti nel tempo, costanti, continui. Chi vuole intendere intenda. La gente saluta Giorgio con caloroso affetto ringraziandolo per le perle che ancora una volta ha trasmesso loro. Il giorno seguente, l’incontro è previsto a casa di Walter e Mara, grandi spiriti francescani, discepoli del Maestro Gesù che accolgono Giorgio, e tutti noi arrivati con lui, ai piedi delle montagne che ci fanno sentire così tanto piccoli rispetto alla natura che mostra la Sua magnificenza e la Sua potenza. Tutte le donne hanno preparato qualcosa per il pranzo che consumiamo all’esterno della casa in una bellissima e calda giornata di primavera. Il momento più profondo lo viviamo quando Giorgio, tolti i guanti bianchi, benedice con i segni sacri impressi nelle sue mani il pane e il vino. Il Sole diviene carne e sangue. Il pane e il vino offerto ad ognuno di noi dalle nostre sorelle Mara e Mara, due omonime sorelle, umili ancelle del Cristo Gesù, sublima i nostri spiriti in cammino, donandoci forza e Celeste Grazia. Il pomeriggio prosegue con la gioia di stare insieme. Il Calice Vivente unisce le anime infondendo coraggio, fede, forza, certezza, consolazione, determinazione. Le domande vengono colmate da risposte esaustive sui più vari argomenti. E così giunge anche il momento di salutarci. Il caldo abbraccio che ci scambiamo rivela l’amore che ci unisce, quello di sentirci fratelli nel servizio all’amore più grande quello del Cristo. Uniti sempre, al lavoro nella Sua Vigna.

Ringraziamo con tutto il cuore tutti, tutti i fratelli, amici e collaboratori di Pordenone per la loro devota, luminosa e delicata ospitalità.  Grazie.

Con profondo affetto.  Sonia Alea  

ALTRI CRISTI IN CROCE SUL GOLGOTA DI QUESTO TEMPO

Avvengono a volte delle cose, accadono delle situazioni, che ci passano davanti velocemente e che se non le imprimiamo nel nostro Spirito, nel nostro cuore, se non ci soffermiamo a pensare al grande Valore che hanno, ci sfuggono via senza lasciare traccia, quando in realtà il Cristo ci aveva dato l’immenso onore di visitarci ancora una volta.
Quanta fortuna abbiamo avuto e abbiamo, quanta grazia Divina ci viene donata, quanta ….. non mi capacito al solo pensiero. Cosa abbiamo fatto di tanto buono, tanto piccoli siamo…
Giorgio, è la risposta. Abbiamo amato lui, strumento del Maestro Gesù Cristo, Calice Vivente del Suo Amore, della Sua Passione d’Amore. Lui, esempio di vera imitazione di Cristo, nell’Espressione dell’Amore incondizionato, della sete di Giustizia, del Sacrificio estremo, costante, totale, vissuto sempre con Amore, con donazione, nell’espressione della rinuncia alla sua vita personale, alla gratificazione di poter godere la crescita dei propri figli, nel suo riuscire sempre a costruire, mai a distruggere, in qualunque circostanza, nella sua coerenza vissuta stabile negli anni, nel riuscire a toccare il cuore degli esseri dormienti e risvegliarli nello spirito della Vita, nella sua pragmaticità manifestata nell’azione delle sue importanti opere sociali, in continuo sviluppo, in continua evoluzione, nel suo coraggio ad accusare il vero male, quello scomodo, quello che ti può fare solo male, quello che mette a rischio la tua vita. Ripieni di questo amore per lui, per ciò che rappresenta, ci siamo messi al servizio di questa grande Opera Divina. E così abbiamo l’onore di vivere questa incomparabile esperienza, di godere di questo raggio di Luce che, come un lampo, ha solcato i cieli dell’Universo arrivando fino a noi, illuminando le nostre povere vite. Ecco perché mai niente dobbiamo dare per scontato e ricordarci sempre della immensa opportunità che abbiamo di apprendere e far crescere i nostri spiriti in sapienza e saggezza spirituale facendo fruttificare i nostri talenti. Di questo ci verrà chiesto conto. Non sottovalutiamolo mai. Soffermiamoci spesso a pensare che la gran parte delle anime su questo pianeta vive nel degrado fisico e morale, vive nella disperazione, nell’odio, nell’indifferenza, nella fame, nel dolore. Noi dobbiamo essere la loro voce, la voce del grido disperato di tutti quei bambini che vengono drogati, che sono costretti ad uccidere, che sono violentati, che sono strappati dalle braccia dei loro genitori per il traffico d’organi, che sono costretti a prostituirsi, che muoiono per la fame, che muoiono per la sete, che soffrono per gli atroci dolori che le malattie causate dalla malvagità dell’uomo gli procurano. Questo è ciò che muove lo Spirito e l’azione di Giorgio e ciò che muove lo Spirito e l’azione di altri Giusti che mettono a completo servizio la propria Vita per un ideale di Giustizia che purtroppo non è comune a molti in questa società battendosi per la vittoria degli ideali del Cristo.
Giusti che ancora una volta visitano la casa di Giorgio, la nostra casa, rendendogli l’onore che merita, e dimostrandolo anche a noi.
Così, anche il Dott. Caselli, attuale Procuratore generale di Torino accompagnato da sua moglie, e Don Luigi Ciotti, Direttore Responsabile di "Narcomafie" e Presidente dell’Associazione “LIBERA”, circondati da pattuglie e uomini di scorta fanno ingresso nella sede delle nostre associazioni. L’emozione è grande perché conosciamo l’elevatura morale e sociale che incarnano questi grandi Spiriti e glielo trasmettiamo subito dandogli il benvenuto da parte di Giorgio che non è presente per i noti motivi dell’attuale importante missione in America Latina.
Li accogliamo in un cerchio, Don Ciotti ha una parola per tutti, le bambine danno il loro benvenuto con rami di mimose che subito donano alla Signora Caselli, donna raffinata ed affettuosa. Immediatamente entriamo nella sede della redazione Internazionale dove Don Ciotti nota una immagine di Padre Pio infissa su una parete e commenta affettuosamente con lui: “Ah! A te ti hanno messo qui!”. Immediatamente li invitiamo ad entrare nell’ufficio di Giorgio. Qui il Procuratore scherza sottolineando l’ordine perfetto del suo ufficio, osservano e commentano il grande lavoro che si cela dietro a quei numerosissimi libri, a quelle numerose sentenze. Poi chiamiamo Giorgio che parla con entrambi al telefono ringraziandoli della loro presenza mentre loro ringraziano lui per il serio lavoro che svolge con il Giornale AntimafiaDuemila e scherzano insieme affettuosamente. Si sente il grande Rispetto e il sostegno che nutrono ciascuno per il lavoro dell’altro. Da qui li accompagniamo nella sede di FUNIMA, dove Giovanni spiega al Procuratore (Don Ciotti conosce bene le nostre attività) le finalità dell’associazione, gli faccio notare che Giovanni è il figlio di Giorgio e che tutti i giovani presenti lavorano con lui. Percepisco lo stupore del Procuratore che si guarda intorno commosso: sabato pomeriggio, tutti i computer accesi, immagini sacre sulle pareti, frasi spirituali che si susseguono nella sala: “Fate delle cose molto belle!” dice, e con questa frase ci trasmette l’ammirazione nel vedere tanti giovani spinti da ideali solari a lavorare per il prossimo meno fortunato, nell’età più bella della loro vita, nella giornata che solitamente viene dedicata al rilassamento e al divertimento. Da qui saliamo negli uffici della redazione di ANTIMAFIADuemila, Don Ciotti, il Procuratore e sua moglie, osservano minuziosamente tutti i dettagli, la redazione è in chiusura di giornale, possono osservare le prime bozze del nuovo numero sulla scrivania di Anna, la capo redattrice, scherzano su alcune foto appese alle pareti dove vedono un loro collega, entrano nell’ufficio dei grafici dove il giornale è visibile sugli schermi dei computer, Don Luigi, il cui precario stato di salute è evidente, parla con il giovane Emanuele, apprendista grafico, gli chiede da quanto tempo lavora lì e da quanto ci conosce: da sempre! lui risponde. Don Ciotti lo guarda e il suo sguardo mi trasmette qualcosa che va oltre la visione di quel sacerdote, è uno sguardo intenso che trasmette l’Amore del Cristo per i Suoi figli che lo servono, uno sguardo contemplativo che si perde nell’infinito della creazione, nella bellezza unica di ogni sua creatura, uno sguardo di disperazione per le tragedie di questo mondo. Così come quando nell’ufficio di Maria e Silvia si sofferma a osservare la rassegna stampa, le numerosissime schede di mafiosi, latitanti, politici corrotti, e chiede a Maria indicando la sua sedia: “Quello è il tuo posto?” poi guarda Silvia osserva ancora quell’umile ma ordinato ufficio e sussurra: “Bravi”. Una parola per esprimere la sua devozione a tanto spirito di sacrificio, di servizio ad una causa del Cristo. Ho visto in quel momento la trasfigurazione di quel volto nel volto del Cristo Gesù, ho sentito la Sua presenza manifestarsi ancora una volta davanti a noi.
E poi ancora nell’ufficio di Marco e  Lorenzo il Procuratore e Don Ciotti commentano alcune vicende in corso nel settore antimafia. Da qui gli presentiamo l’Asilo, dove si ritrovano i nostri bambini, il forno dove viene fatto settimanalmente il pane, e ancora la mensa dove ci soffermiamo a parlare un po’ con loro, insieme ai fratelli dell’arca che li avvolgono in un simbolico abbraccio stando intorno a loro. È qui che doniamo al  Procuratore e a Don Luigi, a nome di Giorgio e delle sue associazioni, l’immagine del Consolatore con una dedica ringraziandoli ancora una volta per l’immane attività sociale svolta fino ad oggi.
Il Procuratore Caselli parla quindi ai ragazzi e al resto dei presenti dell’importanza del nostro Giornale che in momenti di assoluto silenzio sul fronte Antimafia è stato l’Unico a dare voce a chi lottava contro questo male che ha radici molto profonde. I frutti di Giorgio hanno parlato ancora una volta. Quindi il saluto finale.
Li seguiamo con lo sguardo andare via, dentro quelle macchine blindate, questi uomini, questi giusti che hanno rischiato la vita per noi e la rischiano ancora oggi. Pensate addirittura che la mafia voleva uccidere il Giudice Caselli con dei missili terra-terra e dei bazooka e far saltare in aria tutto l’edificio dove abitava.
Allora ditemi, se i nostri occhi non vedono in loro altri Cristi in Croce sul Golgota di questo tempo.
E talmente la portata dei personaggi è grande che ancora facciamo fatica a crederci. Queste sono le risposte che contano e che danno l’idea di ciò che di immenso stiamo vivendo.
E pensiamo “Questi sono i veri fratelli di Giorgio”, sono venuti a rendergli onore.
Il pensiero non può non andare a chi la Vita l’ha già offerta ma “Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”.

Con profondo affetto
Sonia-Alea



Note Biografiche:
Gian Carlo Caselli (Alessandria, 9 maggio 1939) è un magistrato italiano. Conseguita la maturità classica (presso il Liceo Salesiano Valsalice), si è laureato in Giurisprudenza con la tesi "Concubina pro uxore-Osservazioni in merito al c. 17 del primo Concilio di Toledo " pubblicata dalla Rivista di Storia del diritto italiano, presso l'università di Torino in cui dal 1964 è assistente volontario di storia del diritto italiano.Nel dicembre 1967, vinto il concorso in magistratura, è stato destinato al Tribunale di Torino, ove nei primi anni 70 è stato giudice istruttore penale. Dalla metà degli anni 70 sino alla metà degli anni 80, ha trattato reati di terrorismo (Brigate Rosse e Prima Linea).
Nel 1984 ha fatto parte della Commissione per l'analisi del testo di delega del nuovo codice di procedura penale e nel 1991 è stato consulente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul terrorismo e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi.
Dal marzo 1986 al 1990 è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Nel 1991 è stato nominato magistrato di Cassazione ed è divenuto Presidente della Prima Sezione della Corte di Assise di Torino.
Dal 15 gennaio 1993 è stato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo.
Dal 30 luglio 1999 è Direttore generale del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Dal marzo 2001 è il rappresentante italiano a Bruxelles nell’organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata.
Attualmente è procuratore generale di Torino.
Luigi Ciotti
Nasce il 10 settembre 1945 a Pieve di Cadore (BL), emigra con la famiglia a Torino nel 1950.
Nel 1966 promuove un gruppo di impegno giovanile, che prenderà in seguito il nome di Gruppo Abele, costituendosi in Associazione di volontariato e intervenendo su numerose realtà segnate dall’emarginazione. Fin dall’inizio, caratteristica peculiare del gruppo è l’intreccio dell’impegno nell’accompagnare e accogliere le persone in difficoltà con l’azione educativa, la dimensione sociale e politica, la proposta culturale.
Nel 1968 comincia un intervento all’interno degli istituti di pena minorili: l’esperienza si articola in seguito all’esterno, sul territorio, attraverso la costituzione delle prime comunità per adolescenti alternative al carcere.
Terminati gli studi presso il seminario di Rivoli (TO), Ciotti nel 1972 viene ordinato sacerdote dal cardinale Michele Pellegrino: come parrocchia, gli viene affidata "la strada". Sulla quale, in quegli anni, affronta l’irruzione improvvisa e diffusa della droga: apre un Centro di accoglienza e ascolto e, nel 1974, la prima comunità. Partecipa attivamente al dibattito e ai lavori che portano all’entrata in vigore, nel 1975, della legge n. 685 sulle tossicodipendenze.
Da allora, la sua opera sul terreno della prevenzione e del recupero rispetto alle tossicodipendenze e dell’alcolismo non si è mai interrotta. È invitato in vari Paesi (Gran Bretagna, USA, Giappone, Svizzera, Spagna, Grecia, ex Jugoslavia) per tenere relazioni e condurre seminari sul tema ed è chiamato per audizioni presso il Parlamento europeo.
Nei primi anni Ottanta segue un progetto promosso dall’Unione internazionale per l’infanzia in Vietnam. Sempre sul piano internazionale, promuove programmi di cooperazione sul disagio giovanile e per gli ex detenuti in alcuni Paesi in via di sviluppo.
Nel 1982, contribuisce alla costituzione del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (CNCA), presiedendolo per dieci anni: al coordinamento, oggi, aderiscono oltre 200 gruppi, comunità e associazioni.
Nel 1986 partecipa alla fondazione della Lega italiana per la lotta all’AIDS (LILA), nata per difendere i diritti delle persone sieropositive, di cui è il primo presidente.
Nel marzo 1991 è nominato Garante alla Conferenza mondiale sull’AIDS di Firenze, alla quale per la prima volta riescono a partecipare le associazioni e le organizzazioni non governative impegnate nell’aiuto e nel sostegno ai malati.
Nel marzo 1995 presiede a Firenze la IV Conferenza mondiale sulle politiche di riduzione del danno in materia di droghe, tra i cui promotori vi è il Gruppo Abele.
Nel corso degli anni Novanta intensifica l’opera di denuncia e di contrasto al potere mafioso dando vita al periodico mensile "Narcomafie", di cui è direttore responsabile. A coronamento di questo impegno, dalle sinergie tra diverse realtà di volontariato e di un costante lavoro di rete, nasce nel 1995 "Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", un network che coordina oggi nell’impegno antimafia oltre 700 associazioni e gruppi sia locali che nazionali. Sin dalla fondazione, "Libera" è presieduta da Luigi Ciotti.
Il 1 luglio 1998 riceve all’Università di Bologna la laurea honoris causa in Scienze dell’educazione; Ciotti accoglie il conferimento del titolo accademico come un riconoscimento significativo dell’opera di tutto il Gruppo Abele.
Alle attività del Gruppo Abele, di cui Ciotti è tuttora presidente, attendono oltre trecentocinquanta persone che si occupano di: accoglienza, articolata in due servizi di pronto intervento a Torino; in otto comunità che ospitano persone con problemi di tossicodipendenza, di alcolismo o malate di AIDS; in un servizio di accoglienza notturno per persone senza fissa dimora. Il gruppo Abele ha anche promosso e gestito l’esperienza di una "Unità di strada" a Torino, la seconda attivata in Italia.
Lavori di tipo artigianale, informatico, agricolo, condotti attraverso la costituzione di cooperative sociali e di uno specifico progetto Carcere e Lavoro. Interventi di cooperazione internazionale in Costa d’Avorio, Guatemala, Messico. Iniziative culturali, informative, educative, di prevenzione e formazione, che si svolgono attraverso l’Università della Strada, l’Università Internazionale della Strada il Centro Studi, documentazione e ricerche, l’Ufficio Stampa e comunicazione, la casa editrice EGA, la libreria Torre di Abele, le riviste Animazione sociale e Narcomafie, l’Ufficio Scuola.
Luigi Ciotti è stato più volte membro del Consiglio Presbiteriale ed è attualmente membro del Consiglio Pastorale della Diocesi di Torino. Da alcuni anni tiene corsi di formazione presso la Scuola per vigili urbani di Torino e provincia. Nei primi anni Ottanta è stato docente presso la Scuola superiore di polizia del ministero dell’Interno.
Giornalista pubblicista dal 1988, Ciotti è editorialista e collabora con vari quotidiani e periodici (tra cui: La Stampa, l’Avvenire, l’Unità, il Manifesto, Il Sole-24 Ore, il Mattino, Famiglia Cristiana, Messaggero di Sant’Antonio, Nuovo Consumo), scrive su riviste specializzate per operatori sociali e insegnanti, interviene su testate locali.