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sudamericaCONFERENZA INTERNAZIONALE DELLE ARCHE

RIUNIONE DELLE ARCHE DEL MONDO A ROSARIO
(Trascrizione testuale)
Sabato 21 novembre del 2009
L’incontro inizia con un po’ di ritardo rispetto all’orario stabilito per una nuova sanguinazione di Giorgio all’Hotel Plaza Real dove alloggia. Le ore di attesa trascorrono accomunati da un sentimento di riverenza, nella gioia di rivedere i fratelli e nell’ascoltare l’eccellente musica di Vale Tanto, un gruppo formato da Daniel Pettinati ed altri due musicisti. Il momento musicale più emotivo lo viviamo mentre ascoltiamo Gaston Guffanti, tenore, che intona l’Ave Maria. È circa mezzogiorno quando arriva Giorgio, sono ancora visibili i segni della sofferenza. Anita prende il microfono per dare ai presenti alcune informazioni logistiche e organizzative, che riguardano anche il pranzo e cede la parola a Inés.

Inés: Di nuovo ciao a tutti, anche se mi sono presentata prima. Mi avete sentito parlare più volte oggi, anche per informarvi che l’orario fissato per l’incontro avrebbe subito dei ritardi. Adesso voglio dare il benvenuto a Giorgio, Sonia, a Mara che ci ha fatto l’onore di viaggiare dall’Italia, a Juan Alberto, Raúl e a tutti i fratelli qui presenti. Do il benvenuto alle persone arrivate dai paesi affratellati, in ordine alfabetico, do il benvenuto a quelli del Cile, Marco Antonio Readi e sua moglie Andrea. Al Paraguay, Omar Cristaldo, sua moglie Hilda, Graciela, Jorge e le persone che li accompagnano. Dei fratelli dell’Uruguay, nominerò solo Erika, Anubis, Alicia, Gonzalo e Chacho che rappresentano tutti gli altri: una settantina in tutto. Benvenuti a tutti i fratelli dell’Argentina giunti da diversi punti del Paese. L’Arca di Rosario, grazie alla generosità del Sadop (Sindacato di Docenti Argentina), si è spostata oggi in questo salone, molto più grande della nostra casa e che può accoglierci tutti.
A Giorgio in particolare voglio dire che nell’ultima riunione spirituale che abbiamo fatto all’Arca pochi giorni fa per ringraziare il Cielo dell’aiuto nell’organizzazione di questo incontro, una sorella mi ha detto che ha visto la Madonna vestita magnificamente di colore oro, perché Suo Figlio stava per arrivare a Rosario. E questo ti dico adesso Giorgio: stiamo tutti qui con i nostri abiti migliori, non siamo così splendide come gli abiti della nostra Santa Madre, ma sicuramente con la parte migliore del nostro spirito, con il nostro cuore aperto e pieno di gioia per l’incontro. Benvenuto tu sia a Rosario, ti accogliamo con tutto il nostro amore. Nient’altro e grazie a tutti.

Giorgio: grazie, molte grazie, cara.

Juan Alberto: Quanto è difficile, è più difficile di quanto avessi immaginato. Mi vengono in mente tanti momenti,  quando tutto questo è iniziato, quando eravamo in pochi. Avere qui Mara, rivedere Cielito dopo tanti anni proprio qui, Cristian, entrambi erano due bebè di pochi mesi e adesso sono qui, inoltre queste due bellissime ragazze di Santa Fe, anche loro sono il seme del cammino intrapreso tanto tempo fa. Allora non potevamo immaginare che oggi ci saremmo trovati qui insieme fraternamente dalla Pampa, da Campana, dalla Plata, da Buenos Aires, i miei concittadini da Las Parejas, i fratelli da Las Rosas, da San Genaro, da Cañada de Gómez, dall’entroterra del Paraná e Concordia, da Santa Fé, Neuquén, Bahía Blanca, Cordoba, Villa Maria, Villa Dolores, El Carrillo, Charras, Capilla del Monte, Tucumán; l’opera si è estesa da una parte all’altra del paese, in un modo assolutamente impensabile a quel tempo. Lui lo ha reso possibile e questa è la prova che è possibile che esseri provenienti da diversi punti del paese, da diversi punti del Latino America, alzino la voce, annuncino ai quattro venti che un’epoca sta per finire, che un nuovo mondo ci aspetta, che il Maestro si farà presente tra noi e che Lui, Lui è tutto ciò che attendiamo. Abbiamo Giorgio con noi ed è più di quanto chiunque possa pretendere, avere un inviato del Cielo accanto a noi,  che ci permette di condividere con lui la sua Opera. Grazie a tutti voi per essere presenti, realmente non riesco a trasmettere quello che sento ma per dare inizio formalmente a questo incontro cedo la parola ad un fratello molto caro che è seduto qui con noi, Raúl Bagatello.

Raúl Bagatello: Grazie Juan, buongiorno a tutti, a tanti di voi li  ho già salutati. È trascorso un altro anno. Ci incontriamo nuovamente riuniti tutti quelli che lavoriamo per una causa giusta, vero? E penso che sia stato un anno positivo se siamo tutti insieme di nuovo qui, vedere visi conosciuti e altri nuovi, anche questo è importante. È stato un anno in cui penso che tutti abbiamo avuto delle difficoltà, le cose diventano più difficili ogni giorno. Conosciamo la situazione del Pianeta, non soltanto in Argentina. Attraverso Funima, la Fundación los Niños del Mañana, abbiamo cercato di sopravvivere per difendere tanti bambini che hanno bisogno di noi. Quello che importa è nutrirli, dar affetto e anche consolazione a questi bambini che non hanno niente. Ma che allo stesso tempo hanno tutto e come ha appena detto Juan, penso che siamo in procinto di un grande cambio, un cambio duro per l’umanità, ma penso che Giorgio vi parlerà di questo dopo. Credo che il momento che sta vivendo l’umanità si debba ad una grave malattia, una malattia terminale che ha iniziato da una cisti che con il tempo è diventata un cancro, un cancro che non ha cura. La maggior parte delle malattie si curano ma il cancro no. Penso che l’umanità sia sotto gli effetti della chemioterapia, poi ci saranno i raggi e poi saremo tutti nelle mani del Padre. Io credo che l’umanità vada verso questo destino, perché certe malattie solo Cristo le può curare, Cristo ha curato molte volte il cancro, ha realizzato molti miracoli e in questo momento ci rimane soltanto sperare in un miracolo di questo tipo, solo Cristo può sanare quello che noi abbiamo fatto ammalare. Credo che l’umanità sia senza via di ritorno perché quello che ha seminato è palese agli occhi di tutto il mondo. C’è poco tempo. Purtroppo credo che rimane molto poco tempo, ma non dobbiamo perdere le forze, bisogna continuare a lottare fino all’ultimo e continueremo a farlo fin quando Dio vorrà. Credo che Giorgio vi spiegherà perfettamente la situazione attuale.
Grazie a tutti, vedo tanta gente e questo mi rallegra, con amore vi dico che vi voglio bene.