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davideDAL CIELO ALLA TERRA
 
HO SCRITTO IL 13 GENNAIO 2009:

LEGGETE!
DAVIDE. UN GIOVANE DELL'ARCA ITALIANA. UNO DEI NUOVI VIRGULTI DI CRISTO.
L'HO DETTO E LO RIPETO. IO DIMINUISCO E LORO CRESCONO.
IN ATTESA DELLA TUA VENUTA MAESTRO E SIGNORE GESÙ.

IN FEDE
GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO

Sant'Elpidio a Mare (Italia)
13 Gennaio 2010

DON CIOTTI: L’UNIONE FA LA FORZA
Di Davide Bonfigli

Venerdì 27 Novembre all’assemblea d’istituto della mia scuola (IIS Leonardo Da Vinci) è stato invitato presso il “Teatro Rossini” di Civitanova Marche, per discutere delle scelte di vita dei ragazzi di oggi, Don Luigi Ciotti, grandissimo prete e giornalista, che secondo me simboleggia i valori Cristici di umiltà, giustizia e amore per i più deboli.
L’assemblea ha inizio nel caos generale del pubblico, ma non appena Don Ciotti ha aperto il discorso è riuscito a richiamare l’attenzione di tutti e, subito dopo, a guadagnarsi un grande applauso.
Ha cominciato a parlare di se e della sua mal capitata infanzia per farci capire che anche una persona povera, come era lui, può vivere dignitosamente. Ha raccontato di come, nel 1966, a soli 21 anni, mentre studiava per diventare prete, ha fondato il “Gruppo Abele”: lo fece per impedire che altri ragazzi vivessero quello che aveva vissuto lui, o peggio, una vita rovinata dall’ alcool e dalla droga. Uno dei concetti più importanti, emersi da questo tema, che Don Ciotti ha voluto spiegarci è che per affrontare i problemi che ci troviamo davanti nella vita bisogna rimanere uniti gli uni agli altri ed aiutare sempre il prossimo.
Ci ha, in seguito, raccontato di come, seguendo il sogno di un Grande uomo da lui conosciuto (il politico Pio La Torre ucciso dalla mafia nel 1982), fondò prima il giornale Narcomafie, nel 1993, poi Libera, nel 1995, una rete che coordina nell'impegno antimafia oltre 700 associazioni e gruppi sia locali che nazionali. Durante questo discorso ci ha spiegato che la criminalità delle mafie è dovuta soprattutto all’alto tasso di corruzione presente non solo nella politica italiana, ma anche in quella mondiale.
Dopo aver finito di darci alcuni insegnamenti, come questo, e di averci parlato delle sue opere, ha invitato il pubblico a fargli delle domande.
Tuttavia anche se è un personaggio molto amato fra i giovani, più della metà dei presenti in sala era disattenta. Comunque, dopo un po’ sono arrivate alcune domande; la maggior parte di esse era incentrata sul rapporto fra mafia e stato e sulla corruzione di quest’ultimo.
Dopo un bel dibattito approfondito sull’argomento il tempo a disposizione si è esaurito e Don Ciotti ha salutato, ringraziando i presenti rimasti.
Dopo questa conferenza ho appreso molto e sono stato felice di avervi partecipato.
Io sono solo un ragazzo di 14 anni ed ho molto da imparare sulla vita, ma dopo aver conosciuto la storia di questa grandissima persona so per certo che per ottenere giustizia, in questa, società bisogna sacrificarsi molto ed essere umili e saggi; quest’uomo ne è la prova vivente.
matias CARI LETTORI

Vi scrivo per condividere con voi un mio sentimento.
Noi conosciamo il Natale come un giorno molto bello, allegro, indimenticabile e non vediamo l’ora che arrivi per stare insieme con la famiglia in una casa calda e piena di colori: il rosso come il cuore, fuoco dell’amore, o il verde come la natura.

ValeSicilia

PENSIERI...

Ho appena finito di leggere la cronaca di Carmen De Huertos.
Io non ero presente, ma leggendo quelle parole io li vedevo, vedevo tutti i fratelli, vedevo Mara, Giorgio e Sonia.

matias NONOSTANTE CIÒ…
 
Nonostante il male causato nel mondo,
nonostante l’inquinamento creato nel mondo,
nonostante le malattie causate per i vostri esperimenti,
nonostante il vostro inganno verso i giovani avete pure il coraggio di prendere l’ultimo dei gioielli rimasti su questa Terra: l’Oro blu.
 
Vergognatevi, ma ricordatevi che Dio fece prima l’acqua e poi l’uomo, e sarà l’acqua a portare via l’uomo,
Dio fece la luce e quando arrivò l’uomo la luce se ne andò, Dio tolse l’uomo e la luce tornò.
A voi tutti che siete a favore della privatizzazione dell’acqua avrete tutti gli ori della terra, ma vi mancherà il più importante oro: l’amore verso il popolo, ciò che rende un uomo veramente uomo, ciò che rende un uomo vivo.
A voi spenti di spirito e morti vi auguro una buona salvezza,
Grazie.
 

Un uomo del popolo
Matias José Corvaro – 21 anni

18-11-09

Intorno alle 14 di oggi, sabato 12 settembre 2009, mi sono distesa sul mio letto, ho preso il vangelo da sotto il cuscino e ho iniziato a leggerlo da dove avevo interrotto l'ultima volta.

matias
Stufi, stufi siamo di un Italia corrotta, senza dignità, senza amore e fratellanza.
Stufi siamo di un Governo arlecchino, bugiardo, finto, e pieno di crudeltà.
L’uomo del governo ha raggiunto il fondo di un barile pieno di violenza, sfruttamento dell’uomo e della sua dignità umana.

arcarosarioParole di Matías Guffanti, 15 anni, per il Programma TIERRA VIVA, FM AZ, 92.7 di Rosario, Argentina, www.fmaz.com.ar
 
“Tristezza e dolore sono gli unici sentimenti che riesco a provare quando penso a quello che stiamo facendo… a quello che stiamo facendo al mondo, al nostro prossimo, alla natura, alle nostre menti e soprattutto a Dio.
Il mondo è cambiato, lo sento nell’aria, in ogni sguardo attorno a me.

Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili della storia umana e non bisogna essere dei saggi per capirlo, poichè in questo stesso momento giovani innocenti stanno morendo senza motivo, famiglie che vivono la fame, la paura e l’angoscia; l’angoscia di una madre che lotta per suo figlio e continua a lottare fino alle sue ultime lacrime per un piatto di cibo e qualcosa per coprirsi.

matias
L’amore del cielo verso l’uomo è illimitato, pieno di saggezza, giustizia e tolleranza. Nonostante l’uomo (indegno di essere chiamato tale) vada verso l’autodistruzione di se stesso e degli altri, il seme della vita non smetterà mai di sbocciare, anime pure ancora da salvare, e vita ancora da offrire.

arcarosarioQuanto tempo ancora per renderci conto di ciò che sta succedendo? Quando comprenderemo chi siamo e perchè esistiamo?
Tutto ha avuto inizio in un pianeta freddo e buio, vuoto e silenzioso, dove la vita ancora non si era manifestata. Oggi soffro nel vedere tanta gente che cammina per il mondo disorientata, senza sapere che il pianeta gira e fluttua all’interno di una Vita più grande.
Una scintilla di luce, tutto un universo… 
Credo che è giunto il tempo di aprire gli occhi, di vedere quanto ci hanno occultato per tanti anni. L’odio e la malvagità regnano in questo momento sulla nostra civiltà e ci stanno uccidendo, facendoci cadere uno a uno, quasi senza renderci conto e reagiamo solo  quando siamo vicini alla morte.
Ma perché? Perché dobbiamo morire per aprire gli occhi? Perché ci lasciamo sfuggire questa opportunità alla quale è stato dato il nome vita?
Questa opportunità magica che nessuno riesce a spiegare, piena di energia, colori, sentimenti e lacrime, con ricordi ed esperienze che non si dimenticano mai. Qualcosa di così perfetto, così semplice e allo stesso tempo così complesso.
Dove stiamo andando? Cosa c’è dopo tutto questo?
Siamo venuti senza alcuno scopo? È soltanto frutto del caso che ci troviamo qui?
Non so voi, ma io non ho mai creduto nella casualità, nel caso, nemmeno nella fortuna.
Credo che ci troviamo a percorrere il cammino che abbiamo sempre desiderato. Perché noi abbiamo scelto di stare qui, di esserci e di esistere in questo universo, abbiamo scelto di vivere per imparare e superare noi stessi e per questo motivo non dobbiamo mai lamentarci della nostra vita. Siamo noi che abbiamo scelto determinate esperienze, per capire o per fare qualcosa dopo.
Tuttavia, aver dimenticato questo ha portato tanti a perdersi e si sono ritrovati senza un cammino o un obiettivo da perseguire.
Lo vedo in ogni sguardo attorno a me, in ogni respiro e in ogni voce che ascolto: la paura di non sapere dove stiamo andando ha oscurato molte anime che prima potevano brillare.
È giunto il tempo e ognuno dentro di se, nessuno escluso, lo sa. Anche se cercano di negarlo a loro stessi con diversi ragionamenti, l’Apocalisse è già cominciata.
Ma non temete, questa non è la fine, bensì l’inizio di una nuova umanità, con un nuovo orizzonte e nuove stelle da guardare.
Le nostre vite sono state create per non finire mai e le malattie, la morte, le catastrofi, anche se molti non ci credono, avvengono per purificare. O forse Dio, nostro Padre, permetterebbe tutto ciò senza un fine?
La morte è apparente, mai definitiva. Tutto cambia e deve continuare a mutare all’interno di un piano superiore, che molti di noi chiamiamo evoluzione.
Morte significa trasformazione e noi non potremmo mai imparare se rimaniamo sempre nello stesso stato. Ecco perché dobbiamo chiedere trasformazioni, chiedere la morte, perché è sempre per il bene. La morte non è la fine.
Oggi il mondo è pieno di manifestazioni che sono sempre più numerose: immagini che piangono, statue che si muovono, apparizioni di esseri, stigmate e sanguinazioni, luci in cielo e  la parola di Cristo che ci dice che Lui è già qui, che ci grida: svegliatevi!
Ma l’essere umano non comprende mai la grandezza del significato di tutto questo.
Sono discesi profeti nella nostra dimensione di apprendistato, annunciando l’evento, ma nessuno li ha ascoltati e spesso  sono stati anche uccisi.
Oggi sono sempre di più le anime che nascono per risvegliarci, che ci dicono che Cristo è arrivato e che la sua manifestazione con gloria e potenza si avvicina, secondo dopo secondo, un po’ di più alle nostre vite. Allora, quanti sono quelli che ascoltano? Poveri coloro che continuano a schernire la Verità, perché hanno iniziato a preparare il proprio inferno, a preparare la propria condanna.
Ci è stato concesso abbastanza tempo, come per continuare a dubitare o a non credere nella parola della Verità. Ma quello che si avvicina è così forte che anche il più freddo dei cuori temerà per la propria vita, piangerà, griderà e si nasconderà senza sapere cosa fare. Quanto dovremo vedere e vivere nel mondo sarà ogni giorno più doloroso, perché il Maestro questa volta verrà non per essere torturato né crocifisso, bensì per applicare la Giustizia con la spada e la voce del comando.
Piaghe, malattie e catastrofi naturali, queste sono le armi di Cristo e non c’è bisogno di andare molto lontano per capire cosa sta succedendo.
Affacciati alla tua finestra per vedere cosa succede e inizia a combattere una guerra che si è già scatenata.
I nostri sentimenti, pensieri e parole sono energie che si muovono permanentemente, spostandosi da un lato all’altro. Energie positive e energie negative che lottano continuamente. Energie generate e controllate da noi stessi e che hanno la forza di sanare, per purificare, per ammalare o oscurare e, se in questo momento siamo attaccati in qualche modo, è proprio attraverso questo tipo di energie che colpiscono il nostro corpo astrale o spirituale e dobbiamo lottare contro questo. Forse non proprio nella maniera che molti immaginano, ma attraverso l’amore, che è la forza che ci anima, con le parole che sono una grande spada e con la fede, scudo  insormontabile che ci protegge dal nemico.
Se solo sapessimo quanto siamo importanti per questo mondo, ognuno di noi, vigilerebbe su ogni suo passo e potrebbe scoprire la divinità che è nel nostro interiore. Ma no, abbiamo scelto il libero arbitrio, da quando Adamo morse la mela insieme ad Eva. Ed è proprio lì che nasce l’errore, quando abbiamo scelto di fare la nostra volontà invece di ubbidire alla Volontà del Padre.
Ma non vi confondete, non voglio convincere a nessuno, né tanto meno riempire le vostre menti di preoccupazioni o dolore. Voglio soltanto che per un secondo riflettiate su questo e altre cose di cui sicuramente vi hanno già parlato.
Mi fa disperare il fatto che la gente viva mentendo a se stessa, vivendo ogni giorno in un’illusione, negando a se stessa che questa realtà spirituale esiste, cercando di dimenticarsi della propria anima e concentrandosi soltanto nel lavoro, crearsi una famiglia, mettere da parte un po’ di soldi per poi morire come se avesse realizzato tutto.
Allora: È questa la realtà? Avere soldi e una bella casa e basta?
La verità è che non so cosa ci sia successo. Se persino  i templi dove un tempo si pregava in un modo corretto al Padre adesso sono diventati commerci che usano il nome del Maestro solo per vendere un libro, un’immaginetta  o una medaglia.
In quale misura è necessario andare lì per trovare Dio? In nessuna, perché ricordate che Lui ci dice che è dappertutto: “alza una pietra e mi troverai, spezza un legno e mi troverai” perché il regno dei cieli è dentro di noi e non in un edificio riccamente decorato.
Dio si trova con tutta la sua forza nei nostri cuori, perché Dio è amore, e allora se ascoltiamo il nostro interiore ascoltiamo la voce di Dio e Lui non è mai in silenzio. Sempre aspetta di essere ascoltato e contemplato da qualcuno che sia disposto ad amarlo.
Ma cosa vogliamo? Non lo abbiamo mai saputo e per questo siamo ancora qui, a vivere o a fingere di vivere, nell’attesa di vedere cosa c’è dopo.

Matias Guffanti (15 anni)
Rosario – Santa Fe, Argentina.
7 luglio 2009