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monicaDi Monica Capodici
Oggi è il 17 marzo 2013, mi trovo a Rosario da 2 giorni, avevo organizzato questo viaggio da 6 mesi circa, sembrava che questo giorno non arrivasse mai, invece eccomi qui. Questa esperienza sarà molto importante per me, per crescere spiritualmente, per conoscere strumenti nuovi per servire l'opera in maniera sempre più forte.
Mi lascia senza parole Buenos Aires, enorme e spettacolare, i miei occhi non hanno mai visto niente di simile. Arrivata a Rosario, i fratelli mi accolgono molto calorosamente, essere qui per me è un onore, in mezzo a tutti loro. I ragazzi sono tanti e molto impegnati nell'opera, in maniera organizzata dettagliatamente, riescono a fare un sacco di cose, in questi giorni sono impegnati a fare con le loro mani le uova di pasqua, fanno i sorteggi, si prendono cura di una piccola bottega, messa in piedi tutta da loro, si alternano a fare i turni, e dove vengono venduti prodotti per l'igiene e altro, fanno programmi in radio per parlare della verità, insomma dei veri e propri strumenti di Dio.
Ad un certo punto sento in un abbraccio forte, il calore della Santa Vergine, l'abbraccio era di Inés, la responsabile dell'arca di Rosario, una Mamma per tutti questi ragazzi, che l'ascoltano con  molta attenzione, quando lei parla, mi fa piacere notare quanto è brava e intelligente nell'insegnare a queste persone l'amore e la pazienza.
Dopo poche ore arriva all'arca Luz de Maria, veggente molto conosciuta qui, lei è una donna dolcissima, parla della Vergine e di Cristo in maniera umana, mi descrive la Vergine, come una donna semplice, piena d'amore e che soffre molto per tutto quello che sta avvenendo in tutto il mondo, ho chiesto se ha mai visto sorridere la Vergine e Cristo, lei mi risponde: si...sorridono, quando leggono nei nostri occhi la semplicità e quando faccio domande come se fossi una bambina. Io l'abbraccio forte e la ringrazio per avermi reso partecipe di queste verità, per me è importante trovare nelle immagini Sante, la semplicità.
Passano le ore, dopo una lunga dormita, ritorno all'arca… si parla e si parla ancora, si racconta tutto, ascolto con molta attenzione, il loro modo di organizzarsi, i momenti spirituali e organizzativi, si alternano a momenti di risate, dove i ragazzi improvvisano canzoni, e interpretazioni comiche, ed in uno di questi momenti dico a Inés: “Inés, proprio in questi momenti si sente la presenza di Dio, che è qui, presente in mezzo a voi e sorride con voi”, lei mi sorride e annuisce.
Sabato 16 marzo, alle 17 circa, Luz de Maria, tiene una conferenza in un teatro, mi emoziona vedere il teatro strapieno, ma soprattutto noto la presenza di moltissimi giovani, che singhiozzano quando dopo più di due ore che Luz parla di tutto, del nuovo Papa e quindi del Vaticano, di tutto quello che accade nel mondo, dei messaggi della Santa Madre, ci raccomanda di amarci e stare sempre tutti uniti, soprattutto in questo momento difficile per la terra, mi sembra di sentire il mio Caro Maestro Giorgio, che non fa altro che ripetere le stesse parole.
L'Amore, questa è la cosa importante, con l'amore si supera e si vince tutto. Dopo più di due ore Luz de Maria, si alza velocemente dalla sedia e si inginocchia, la Santa Madre appare ai suoi occhi, rivela un messaggio di amore per tutti, il mio cuore batte fortissimo, essere presente ad una apparizione, dopo aver visto anche la sanguinazione di Giorgio, per me è motivo di infinito amore verso tutto quello che è amore per l'opera e per Cristo.
Passano i giorni e sempre di più capisco quanto l'uomo ha distrutto la vita dell'uomo stesso. Oggi sono andata con Maria Eugenia in centro a cercare delle cose, e camminando per il centro, in mezzo alla gente, vedo quanto è triste tutto, vedere la povertà, notare decine di bambini con vestiti vecchissimi, senza scarpe, notare ragazzine di appena 15-16 anni con bambini di pochi giorni in braccio, in seguito mi viene raccontato che qui le persone di basso ceto sociale, non sono pronti mentalmente a capire, che mantenere dei bambini con questa povertà è impensabile, le strade sono distrutte, si vende il pane per strada in una situazione igienica inimmaginabile. La gente parla ovunque del nuovo Papa, in tv, in radio, per strada... mi assale una tristezza, perchè sento dentro di me, che è cominciata la fine.
Oggi è domenica 24 marzo, io, Andrés, Patrizio, Emilia e Matías abbiamo partecipato alla manifestazione del 37 esimo anniversario del colpo di stato militare, che instaurò l’ultima dittatura militare in Argentina, la quale ha fatto sparire e uccidere più di 30 mila persone,  i desaparecidos, la gente era numerosissima, c'era gente che piangeva, persone con la foto dei propri cari stampate sulle magliette, manifestazione pacifica ma emozionante, siamo stati al museo della memoria, da luoghi come questo passarono oltre  30 mila persone che venivano martoriate e poi spostate per ucciderle di conseguenza.
Dopo giorni di attesa e tanta preparazione, oggi 27 marzo, partiamo alle 3 e 30 del mattino, da Rosario, io, Matías, Inés, Beatrice, Daniel e Martín, per andare all'Aeroporto di Buenos Aires. Sono arrivati Giorgio, Sonia e Sonietta, emozionatissima, come se fosse la prima volta che li vedessi.
Vederlo con il viso provato dal viaggio, estremamente stanco, mi fa guardare Giorgio con occhi di forte tenerezza. Continuo a dirmi, solo ad un uomo di amore infinito come il suo, Dio può dargli così tanta forza per riuscire a fare tutto questo, a rispettare tutti gli impegni presi con i suoi fratelli, cose che umanamente sarebbero impossibili.
Si parte, ci spostiamo in tanti verso la riunione di tutte le arche del sud America, Paraguay, Uruguay, Cile, Messico e altre, ci troviamo a Zárate, un luogo molto bello, con un bel prato all'inglese, con una piscina blu, come il cielo che oggi ci accompagna, con una temperatura sopra i 23 gradi. La conferenza è organizzata interamente da Paola e Agustin... eccezionale, dice Giorgio, hanno pensato proprio a tutto per l'evento che si tiene una volta l'anno.
L'intervento di Giorgio è sempre atteso, mi chiedo come facciano questi fratelli ad avere così tanta pazienza di vederlo dopo un anno, perchè ancora le distanze sono così faticose da affrontare? Quando a Palermo, nell'arca dove io mi trovo, Giorgio per impegni vari, non lo vedo per 3-4 settimane, mi sento sola dentro.
Come in ogni conferenza le domande sono tante, i fratelli si emozionano tanto, parlano dei sacrifici, delle difficoltà che ognuno di loro affronta ogni giorno, "come pecore in mezzo ai lupi"... ma mi rendo conto che per ogni arca è così, è difficile... ma nei loro occhi, nei nostri occhi si vede l'amore per Cristo e quindi la forza di andare avanti senza paura, diventa forte e senza distanze.
Il cuore, l'amore, la fede, il coraggio che Giorgio ci ha insegnato, uno ad uno, ci protegge da ogni tentativo da parte del male, di indebolirci. Dice Giorgio: oggi vi insegnerò un altro comandamento: “NON RINUNCIARE… VIETATO RINUNCIARE, VI TOCCHERÀ LA MORTE SECONDA… E SE È IL CASO, SCRIVERÒ AL CIELO, CHIEDENDO SE SI PUÒ AVERE ANCHE LA TERZA”... naturalmente sorridono tutti, ma c'è qualcosa di forte, di vero in quello che Giorgio vuole dirci... il tutto si avvicina, sta a noi... la scelta è la vita, quindi lui ci vuole a tutti con se. Continua dicendo: “Le vostre parole oggi come sempre mi toccano dentro e mi fanno capire, come sono le vostre anime, chi siete in realtà”. Parla per ore il maestro, senza mai stancarci, pronuncia una frase di Gesù: "Quando due o più di due parleranno di me, io ci sarò".
Giorgio, Mio Caro Maestro, grazie per tutto sempre, che la forza e l'amore di Dio ti accompagni sempre, in ogni angolo del mondo dove tu vada, perchè è così che Dio può toccare le nostre anime con la sua Santa mano, grazie a te ed alla tua infinita forza.
Ci troviamo in tanti davanti alla centrale nucleare di Atucha, Lima (Argentina) molte associazioni si sono riunite per questa marcia, per la prima volta in Argentina, all'entrata di una centrale. Mi si gela il sangue nel sentire alcuni degli operai, che finendo il proprio turno di lavoro, vedendoci li a manifestare, ci urlano contro, "andate a lavorare, via… andate via"... Mi chiedo come fanno queste persone a lavorare in questi posti, sapendo che i rischi sono altissimi? Tutto il mondo ormai lo sa. Non hanno paura? Chissà come sarebbe il mondo se tutta questa gente, che forse non è del tutto al corrente della verità, se un giorno non andassero più a lavorare, non presentarsi in massa dentro queste fabbriche della morte, lasciare da soli questi potenti-assassini uomini. Chissà... Forse questi operai capiranno quando purtroppo uno dei propri figli, o un familiare in generale, si ammalerà senza scampo di un tumore, o nascerà con una malformazione grave. Dio mio… illumina la loro menti, solo tu puoi,  fa in modo che capiscano quanto è grave tutto ciò,  che basta dire no, anche di fronte a tanti soldi. Dio ripaga sempre.
È il 6 aprile, in tanti e da tutte le parti del sud America ci siamo spostati per la conferenza che oggi il nostro caro Giorgio, terrà al Bauen, dentro Buenos Aires. Più volte mi è stato detto che in sud America sarebbe stato diverso a vedere Giorgio in mezzo alla gente e avevano ragione, incredibile quanta gente sia venuta per sentire la sua voce, vedere il suo viso e soprattutto vedere il segno di Cristo… le stigmate, Giorgio leva i guanti, prega con tutti noi. Ci ama, ci ama tanto, si legge dai suoi occhi, è stanco ma felice.
Dio era presente con tutti noi, era lì, ne sono certa, perchè si respirava aria di amore e fratellanza, Dio... Dio mio, sarebbe bellissimo, se solo si accorciassero le distanze, credo che l'opera, essendo tutti vicini sarebbe più forte, perchè parliamo la stessa lingua. Ci si capisce con gli occhi, sorridono i nostri occhi, quando qualcuno dal pubblico fa delle domande a Giorgio e sentiamo che le risposte per noi che lo seguiamo da tempo sono semplici da capire, ma diventano  incomprensibili per chi non vuol sentire o capire. Quasi alla fine sento un abbraccio di calore, come se qualcuno da dietro mi stesse abbracciando, per me è importante sentire questo, per me e per il mio spirito. La luce che scende negli occhi della gente e negli occhi di Giorgio è palese, se tutti ascoltassero col cuore, non ci sarebbe il giorno del giudizio, niente di niente, solo gente che si aiuta, che si ama, incondizionatamente...
È il 14 Aprile, sono arrivata all'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, sono le 23 e 30, guardo fuori dal finestrino dell'auto, i pensieri mi affollano la mente. L'emozione che sento, dopo aver sentito, visto e toccato un’esperienza per me molto forte, è infinita, sento un fuoco dentro. Dio è ovunque, ma soprattutto dentro di noi, il mio caro Maestro Giorgio non fa altro che ripeterlo… “Non dobbiamo cercarlo fuori, perché lui è dentro”.
Il viaggio è stato pesante, da Rosario a Palazzo Adriano (paese mio natio) ci ho impiegato quasi 30 ore, faticoso, stancante ma... mi sono portata dentro tutto l'amore di questa arca che lavora sempre per l'opera ininterrottamente, e soprattutto ho lasciato metà del mio cuore lì, dove tutti hanno cercato di farmi stare bene nel migliore dei modi, devo solo ringraziarli con tutta me stessa per tutto. Ogni singolo gesto o sguardo mi fa capire chiaramente, che tra fratelli e le arche non ci sono distanze. Ci unisce la forza e il desiderio di vedere, ed un giorno essere testimoni di un mondo che non ci sarà mai più …perchè Dio ci ha donato la nuova era.  
 
Monica Capodici
16 Aprile 2013