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BANKIA: COME SARANNO SPOGLIATI I RISPARMIATORI EUROPEI
In 200 mila si erano affidati alla banca: privati di quel poco che era rimasto loro. Perdite piccoli risparmiatori post nazionalizzazione potrebbero ammontare al 75-90% dei depositi.
C'e' da aspettarsi presto un caso Bankia anche in Italia?
ROMA (WSI) - Il 28 maggio circa duecentomila cittadini spagnoli che avevano affidato i propri risparmi a Bankia sono stati violentemente privati del poco che era loro rimasto. Quel giorno sono state poste in vendita le nuove azioni della banca nazionalizzata, il cui prezzo è crollato da 1,35 a 0,55 Euro, oltre l'80% in meno del valore del 2011, quando nacque il gruppo bancario. Le perdite totali dei piccoli risparmiatori potrebbero ammontare al 75-90% dei loro depositi originari.
Ecco come è stata perpetrata la frode. Negli ultimi anni, circa un milione di clienti delle principali banche (quattrocentomila nella sola Bankia) sono stati abbindolati nell'acquisto di azioni preferenziali ("preferentes") dell'istituto finanziario, con promesse di lauti guadagni. In realtà si trattava di titoli che non avrebbero potuto mai incassare o con scadenze fino a 1000 anni!
Quando Bankia è fallita, nel maggio 2012, l'ente di riorganizzazione spagnolo (FROB), dietro precise istruzioni di un memorandum firmato nel luglio di quell'anno con la Troika, impose una "sforbiciata" del 38% sulle preferentes, seguita dalla conversione forzosa in azioni comuni. Alle vittime fu promesso un prezzo di 1,35 Euro per azione quando queste sarebbero state di nuovo trattate sul mercato.
Il 21 maggio scorso, gli scambi sono stati riaperti ma solo per i grandi "investitori istituzionali", e cioè i fondi d'investimento e altri speculatori che avevano acquistato le preferentes di Bankia e altri istituti finanziari dai risparmiatori, a prezzi di svendita del 25% del valore nominale (e quindi con una sforbiciata del 75%).
Questi avvoltoi hanno poi rivenduto i titoli al prezzo sforbiciato del 38% quando si sono riaperti i mercati agli investitori istituzionali, ottenendo un profitto del 37%.
Una volta avvenuta la spoliazione, i piccoli risparmiatori che erano rimasti aggrappati a circa 5 miliardi di azioni hanno potuto scambiarli sul mercato il 28 maggio, solo per vedere crollare il titolo da 1,35 a 0,57 Euro.
L'associazione dei consumatori ADICAE, che aveva sporto numerose denunce contro le banche, stima che "il doppio furto con frode" ammonta finora alla perdita del 75%. Se le azioni scenderanno ancora – cosa probabile – le perdite saranno ancora maggiori per chi le ha tenute.
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da MoviSol - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
di: MoviSol Pubblicato il 17 giugno 2013
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Fonte: Wall Street Italia