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035-2DAL CIELO ALLA TERRA
 
GUERRA ATOMICA? 
 
COMUNICAZIONE DA SETUN SHENAR E AREDOS: 
 
VI ABBIAMO DETTO E REITERATO MOLTE, MOLTISSIME VOLTE CHE NOI SIAMO PRONTI AD INTERVENIRE CON TUTTI I MEZZI A NOSTRA DISPOSIZIONE.
UNA GUERRA ATOMICA TRA DUE O PIÙ NAZIONI PROVOCHEREBBE LA MORTE ISTANTANEA DI OLTRE 3 MILIARDI DI ESSERI UMANI, IL RESTO AGONIZZEREBBE LENTAMENTE E INESORABILMENTE A CAUSA DELL'INVERNO NUCLEARE E DELLE RADIAZIONI MORTALI, TRASCINANDOLO VERSO LA CERTEZZA DELLA MORTE.

LE NOSTRE GRANDI E PICCOLE ASTRONAVI SI MANIFESTEREBBERO A TUTTI SOLLEVANDO IN CIELO CIRCA 8 MILIONI DI PERSONE TRA GIOVANI E ADULTI E ALCUNE CENTINAIA DI MILIONI DI BAMBINI.
VI ABBIAMO SPIEGATO ANCHE IN PRECEDENTI COMUNICATI CHE LA SCELTA DI ACCOGLIERE UN DETERMINATO NUMERO DI ESSERI UMANI E BAMBINI NELLE NOSTRE ASTRONAVI È DETTATA DA UNA LOGICA MORALE MOLTO SERIA E SENZA DEBOLEZZA. ISPIRATA DALLA DIVINA GIUSTIZIA.
I NOSTRI OSPITI SARANNO SCELTI IN BASE ALLE OPERE A FAVORE DELLA VITA DA LORO COMPIUTE. I BAMBINI SCELTI PER SALIRE A BORDO DELLE NOSTRE NAVI DI LUCE INVECE SARANNO TUTTI COLORO CHE IN QUEL MOMENTO SI TROVERANNO ANCORA IN VITA DOPO L'INIZIO DEL TRAGICO, DIABOLICO E MOSTRUOSO EVENTO CHE I POTENTI AVRANNO POSTO IN ESSERE SUL VOSTRO MONDO.
LA DOMANDA È: PERCHÉ NON PRIMA? PERCHÉ ASPETTARE L'INIZIO DEL CONFLITTO NUCLEARE? LA RISPOSTA L'ABBIAMO FORNITA CENTINAIA DI VOLTE NEGLI ULTIMI 50 ANNI DEL VOSTRO TEMPO E QUINDI VI INVITIAMO A LEGGERE ALCUNI DEI NOSTRI PRECEDENTI COMUNICATI QUI ALLEGATI CON LA RACCOMANDAZIONE DI SEMPRE: LEGGETE, MEDITATE E DEDUCETE!
PACE.

SETUN SHENAR  E AREDOS SALUTANO

Sant'Elpidio a Mare (Italia)
9 Giugno 2015. Ore 14:08

Foto: Dipinto di Bruce Pennington

Messaggi allegati:

- 29-10-07 La terza guerra mondiale:
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2009-2000/messaggi-2007/293-la-terza-guerra-mondiale.html  

- 2-2-12 Guerra e rumor di guerra
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4102--guerra-e-rumor-di-guerra.html

- 4-4-13 Otto minuti del vostro tempo
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2013/4635-solo-8-minuti-del-vostro-tempo.html

- 26-8-13 Le sporche mosse degli imperi dell’Anticristo
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2013/5090-le-sporche-mosse-degli-imperi-dellanticristo-.html

- 8-12-79 Ammonimento indirizzato ai capi politici e militari: Otto minuti del vostro tempo
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-eugenio-siragusa/1398-ammonimento-indirizzato-ai-capi-politici-e-militari.html

L’IPOTESI USA: MISSILI IN EUROPA PER CONTRASTARE LA MINACCIA RUSSA
PUTIN: «NON SONO UN AGGRESSORE»
La risposta ai test del Cremlino con vettori a medio raggio. Washington: «Accordi violati»

di Marca Galluzzo

GARMISH-Partenkirchen (Germania) Un nuovo «round» di sanzioni economiche contro la Russia della probabile durata di sei mesi, visto che gli accordi di Minsk, rispettati solo in parte, hanno rallentato la guerra in Ucraina ma non l’hanno davvero «congelata» come promesso da Mosca. E poi la fabbrile ricerca di nuovi strumenti per arginare e contrastare l’aggressività militare del Cremlino.

Con qualcuno, al Pentagono e tra gli alleati degli Usa nell’Est europeo, che vorrebbe addirittura reagire alle violazioni russe del trattato Inf firmato nel 1987 da Reagan e Gorbaciov schierando di nuovo i missili da crociera a medio raggio americani in Europa.

Rispondere a una violazione dei trattati anti-proliferazione con un’altra violazione: sarebbe davvero un ritorno in grande stile alla Guerra fredda. Non succederà: Barack Obama non considera la minaccia militare russa talmente pericolosa da giustificare il ricorso a interventi così estremi. Ma è un fatto che alla vigilia del G7 che inizia oggi in Germania, nel castello di Elmau sulle Alpi bavaresi, i ministri della Difesa occidentali sono tornati a discutere di risposte militari nei confronti di Mosca che, oltre ad aver aggredito l’Ucraina, va avanti col programma Iskander: un nuovo missile da crociera sperimentato l’anno scorso nell’enclave russa di Kaliningrad, un territorio sul mar Baltico, tra Polonia e Lituania.
Un’arma, questo Iskander, che rappresenta una violazione del trattato Inf (Intermediate-range Nuclear Forces) col quale 28 anni fa russi e americani chiusero la fase pericolosa che si era aperta con la crisi degli «euromissili» del 1979 quando, in risposta al dispiegamento degli SS-20 sovietici, i Paesi europei della Nato accettarono di ospitare le batterie missilistiche americane: soprattutto i Pershing in Germania e i Cruise nella base italiana di Sigonella.
La Nato ha contestato da tempo la violazione a Mosca che fin qui ha fatto orecchie da mercante. Nel dicembre scorso i capi del Pentagono si impegnarono davanti al Congresso a individuare contromisure per cercare di fermare il Cremlino o per neutralizzare i vantaggi strategici ottenuti dai russi con la nuova arma. Fin qui la Difesa Usa non ha preso contromisure, ma il nuovo ministro, Ashton Carter, sembra più determinato.

In un vertice militare svoltosi a Stoccarda alla vigilia del G7, i Paesi occidentali hanno cominciato ad esaminare le possibilità concrete. È tutto ancora indefinito, i punti di vista sono molto diversi e non è detto che i leader politici siano in piena sintonia coi loro capi militari. Ma l’atteggiamento sta cambiando. Se fino a ieri l’accento veniva posto sulla parola «rassicurazione» - intesa come necessità di convincere gli alleati Nato dell’Est europeo, quelli che si sentono più esposti a una possibile aggressione dell’«orso russo», che l’Alleanza Atlantica non tollererà alcun attacco a uno dei Paesi membri - adesso la parola d’ordine è «deterrenza». Cioè la necessità di rafforzare il dispositivo bellico della Nato rendendolo anche più agile e flessibile: capace di reagire non solo a un classico attacco in campo aperto, ma anche ad azioni improvvise, alla guerriglia, all’organizzazione di sommosse interne.

Così, a 40 anni esatti dal primo G7, quello riunito nel 1975 nel castello francese di Rambouillet alla ricerca di ricette comuni per tirare l’Occidente fuori da una brutta recessione, gli ex Grandi (ormai il Gruppo dei Sette rappresenta solo un terzo del Pil mondiale) si confrontano su un’agenda che solo in apparenza è prevalentemente economica. I leader di Stati Uniti, Germania, Italia, Giappone, Gran Bretagna, Francia e Canada discuteranno certamente di sviluppo, crisi greca, rischi per l’euro, libero scambio, alleanze contro il «global warming». Ma la presenza più ingombrante sarà quella del fantasma dell’ottavo commensale: quel Vladimir Putin che è stato espulso dal club dei Paesi industrializzati dopo l’invasione della Crimea, ma che continua a togliere il sonno a tutti .

http://www.corriere.it/esteri/15_giugno_07/ipotesi-usa-missili-europa-contrastare-minaccia-russa-f64bfc74-0cdb-11e5-8612-1eda5b996824.shtml