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papalampedusa1IL PAPA: NO AI PRETI CON AUTO DI LUSSO LA VISITA «POVERA» A LAMPEDUSA
La papamobile sarà la campagnola prestata da un milanese
CITTÀ DEL VATICANO — Caino e Abele, la strage degli innocenti, il Miserere. La scelta delle letture nella messa che domattina il Papa celebrerà a Lampedusa dice tutto come il calice dell'Eucaristia e il pastorale a croce intagliati nel legno dei barconi dei naufraghi, un artigiano locale vi ha inciso pani e pesci. Francesco ha deciso di compiere il suo primo viaggio «per piangere i morti», i ventimila senza nome affogati in 25 anni nel Mediterraneo, tutti quelli che «dal Sud del mondo» rischiano la pelle per tentare la fortuna a Nord, «dove ci sono i ricchi che sprecano», riassumeva il segretario Afred Xuereb.
Così la caratteristica «penitenziale» della messa pervade l'intera visita. Discrezione, sobrietà. «Chiediamo la grazia di non temere la novità del Vangelo, di non aver paura di lasciar cadere le strutture caduche che ci imprigionano...». C'è una coerenza rigorosa, in Francesco. Tutto si tiene, richiamo all'essenzialità evangelica, alla rettitudine dei comportamenti, alla riforma di una Curia da snellire perché sia al servizio della «Chiesa povera e per i poveri». Come ha scandito ieri a Santa Marta: «Anche nella vita della Chiesa ci sono strutture antiche, caduche: è necessario rinnovarle! Non bisogna averne paura!». Nel pomeriggio ha parlato a braccio per un'ora a seminaristi e novizie, senza giri di parole: «Giustamente a voi giovani fa schifo quando vedete un prete o una suora che non sono coerenti!». Potere, ricchezza, vanità. «A me fa male quando vedo una suora o un prete con la macchina ultimo modello...».
Ecco, il Papa che ha rinunciato all'Appartamento pontificio è il primo a dare l'esempio. A Lampedusa, per dire, non porterà la «papamobile»: userà una Fiat «campagnola» decappottabile prestata da un turista milanese. Magari avrebbe voluto un volo di linea — anche se in VATICANO negano lo abbia chiesto, e poi «sarebbe impossibile per ragioni di sicurezza» —, ma certo non si è mai visto un volo di Stato come quello che partirà da Ciampino alle 8 di domani. Nessun cerimoniale, niente tappeti rossi. Non ci sarà l'ambasciatore italiano, non sono previste accoglienze governative o istituzionali né alla partenza né al ritorno né durante la mattinata nell'isola, la Santa Sede ha spiegato che Francesco «non desidera» la presenza di autorità, politici o istituzioni varie, se non quelle locali: l'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, il parroco don Stefano Nastasi che a marzo scrisse al Papa «figlio dell'emigrazione» per invitarlo.
Il seguito papale è ridotto all'osso, sei persone: il Sostituto della Segreteria di Stato, prefetto e reggente della Casa pontificia, segretario e aiutante, medico. Altri venticinque tra gendarmi, cerimonieri e media vaticani partono oggi. Il Papa arriva domani e resta quattro ore: appena atterrato, alle 9,15 Francesco si imbarcherà da Cala Pisana su una delle motovedette della Capitaneria impegnate nei salvataggi come i pescherecci che lo affiancheranno. Lancerà in mare una corona di fiori e pregherà per le vittime. Poi sbarcherà al Molo Favarolo e lì, dove arrivano i superstiti, e ne incontrerà una cinquantina, Francesco si è convito quando ha saputo di quelli che hanno trovato aggrappati in mare alla gabbie dei tonni. Alle 10 la messa nel campo sportivo, a pochi passi dallo sterrato con i relitti dei naufragi, quindi la visita alla parrocchia di San Gerlando: prima della partenza, intorno all'una, è possibile vada anche al centro di prima accoglienza. «Intendo incoraggiare gli abitanti e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno».
Gian Guido Vecchi
IL CORRIERE DELLA SERA