La ong olandese ha annunciato che il suo prototipo, grazie anche alle recenti migliorie, sta catturando i detriti di plastica del Pacific Trash Vortex.
La notizia che attendevamo da un anno, da quando la macchina per pulire gli oceani è salpata, o addirittura da sette anni, quando l’allora diciannovenne Boyan Slat presentò per la prima volta al mondo la sua visione, è finalmente arrivata. La macchina per raccogliere i rifiuti plastici dal mare sfruttando le correnti oceaniche funziona davvero.
Il macchinario chiamato System 001/B, noto anche come “Wilson”, raccoglie i detriti di plastica sfruttando le correnti oceaniche © Ocean Cleanup
La lotta alla grande isola di plastica è iniziata
Il discorso della giovane Greta Thunberg all’Onu
“How dare you?” (Come osate?). Mi avete tolto il futuro!. Questa la domanda che la sedicenne Greta Thunberg, con visibile emozione e rabbia, ha rivolto ai leader mondiali all’apertura del vertice Onu sul clima che si è tenuto domenica 23 settembre al Palazzo dell’Onu.
Di Agustín Saiz
I giovani come braccio armato dell'opera si sono recati in Cile per estirpare alla radice con un guanto d'acciaio il sanguinante e maledetto marciume nazi che li opprime come popolo.
Nazista non nel senso metaforico relazionato all'affinità ideologica di destra dei suoi governanti, bensì nel senso stretto di una stirpe spirituale ereditaria, fossilizzata nei sotterfugi insiti nel potere. In qualche modo, così come la galilea dei gentili emerge oggi mescolata tra i popoli latini, parte del lignaggio nazista del dopoguerra è proliferato in particolare nel territorio cileno. Da dove ha dato il proprio cupo contributo al progetto dittatoriale della regione, come vampiri nascosti nella notte per trarre vantaggio dalla sofferenza e dalla crudeltà con le quali hanno sottomesso il popolo. La loro degenerata libido che ha goduto di ognuna delle infernali varianti della tortura, oggi esce allo scoperto nella classe imprenditoriale che costituisce il potere e si gode dall’alto, impunito, la costruzione dello stato di polizia con più disuguaglianze dell'America latina.
Una rappresentazione del telescopio spaziale Kepler che ha dato la caccia ai “sosia” della Terra (Foto archivio ANSA/NASA)
ROMA – Quanti sono i pianeti “sosia” della Terra nella nostra galassia? Secondo i dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler della NASA ed elaborati dai ricercatori, il cacciatore di esopianeti andato ormai in pensione avrebbe permesso di stimare che i corpi celesti simili al nostro sono fino a 10 miliardi nella Via Lattea.
La stima è stata realizzata dagli scienziati dell’università della Pennsylvania guidati da Eric Ford e lo studio è stato pubblicato sulla rivista Astronomical Journal. Il risultato implica che una stella simile al Sole ogni quattro potrebbe ospitare un pianeta con caratteristiche simili al nostro.
Nuvole lenticolari sull’Etna. Crediti e copyright: Dario Giannobile. Fonte: apod.nasa.gov
Siamo a Piano dei Grilli, nei dintorni di Bronte – la terra del pistacchio, nel Parco dell’Etna, in provincia di Catania. È la notte fra il 27 e il 28 luglio, sono più o meno le quattro. Già impostata per immortalare la congiunzione tra la Luna e Aldebaran sul vulcano in eruzione, l’attrezzatura è pronta. Ma nel cielo prende forma qualcosa di imprevisto. E al fenomeno astronomico ecco sovrapporsi uno spettacolare fenomeno atmosferico.