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riccardo“Ma voi non fatevi chiamare 'rabbi', perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno 'padre' sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare 'maestri', perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato”. (Matteo cap 23,8-12) 
In nome di queste parole vorrei iniziare la relazione di questo secondo incontro avvenuto il 28 Febbraio, anno domini 2010, a Napoli.
Parole, queste, che infiammano i cuori di chi ha orecchie per ascoltare, di chi, nel proprio cuore, fa ardere la voce che porta alla fratellanza, a divenire servi gli uni con gli altri, a confrontare la propria natura con la natura altrui. Difficile è, nel mondo che oggi guardiamo attraverso i nostri occhi, trovare un punto, un luogo dove trovare infusi i profondi valori della limpidezza, di non soffermarsi all'apparenza, di ascoltare il profondo richiamo del fratello che vuole trovare una risposta a quella solitudine che si è creata intorno al proprio cuore. A partire proprio da questi principi, si fondono le basi e l'accoglienza di chi vuole avere le indicazioni dell'Opera che si sta portando avanti attraverso un instancabile Servo, Giorgio e prima di lui il caro Eugenio, uniti in uno stesso alito di Amore per il Cristo. Opera, che si traduce in una profonda comprensione per chi ne viene a contatto, che possa anche essere di repulsione in quel attimo, ma l'importante è poter creare un cortocircuito a quel sistema di impassibilità che ha inaridito i cuori, indicando i vivi valori dello spirito che risiedono già in ognuno di noi, Giustizia-Pace-Amore. Già, ed è proprio di questi valori che si è discusso, punti cardini della crescita interiore. Al giorno d'oggi, con la continua crescita del movimento  culturale di nome NEW AGE, si è perso il senso, forte e concreto, del percorso e la crescita spirituale che infiamma i cuori nella continua azione dei valori dello spirito, portando, cosi, a farci identificare con l'altro lato della medaglia, oscurando la realtà e la concretezza del bisogno che ha il pianeta del nostro aiuto; la base fondamentale, a cui dobbiamo rivolgerci, è alla profonda arte del “discernimento”, ed è attraverso di esso che possiamo cooperare in simbiosi tra la crescita spirituale e l'aiuto concreto verso il prossimo. Io sono un ragazzo e vedo, tristemente, attraverso gli occhi dei miei coetanei, l'affievolirsi della fiamma che anima la fiducia in se stessi, perché presi da questi continui passatempi della mente, perdendo il senso di responsabilità verso se stessi e gli altri. Fin dove si vuole arrivare? Dov'è un limite a tutto questo? Vogliamo continuare così o cominciare a prendere le redini in mano della nostra vita? La mia personale risposta a queste domande è dire basta, non ci sto più a perdermi in continue realtà sospese per aria, ma è arrivato il tempo, in cui, voglio dare un contributo al mondo e a tutti quei fratelli che si stanno perdendo in questo vortice con quello che mi è possibile.
Questo è solo uno dei tanti esempi delle realtà dei giorni nostri. L'invito principale a chiunque è questo, di non continuare lì a rammaricarsi di quanto la vita sia brutta, di quanto mi ha fatto questo o mi ha fatto quella, ma di alzarsi le maniche è dire “Io sono qui, posso e voglio agire per creare armonia nella mia vita e nella vita di chi mi circonda”. Questo è il succo dei profondi valori insegnatici dal Cristo, ed è questo che si sta portando avanti attraverso l'Opera di Giorgio insieme a tutti i Fratelli del Cosmo, lo ripeto, Giustizia-Pace-Amore. Alla fine dell'incontro si è invitato, chi volesse venire, all'incontro che si terrà all'arca di Sant'Elpidio a Mare il 13 Marzo con Giorgio. Si ringrazia a tutti per l'organizzazione svolta e a tutti quei fratelli venuti a condividere le loro interiorità.

Fraternamente

Riccardo Laveglia
9 marzo 2010
riccardoMi sembra ieri quando domandavo al profondo del mio animo se avrei trovato fratelli per condividere realtà profonde basate sul principio della Verità, su Cristo. Tempo è passato, ma la perseveranza di non mollare non è mancata e cosi il Signore ricambia la fiducia donatagli.
Mi presento, sono Riccardo, un ragazzo della provincia di Salerno che, per puro “caso”, nel corso della sua ricerca interiore ha avuto modo di incontrare un uomo, figlio della Verità, servo instancabile di Cristo che gli ha riacceso la fiamma e la speranza che in questo mondo il senso vero dell'Amore si può portare. Il nome di questo Uomo è Giorgio, una fiamma, che fa ardere nel cuore di chi lo incontra, lo Spirito della Verità. Dio solo sa quante volte questa fiamma è stata calpestata dall'opulenza di questa umanità spenta nel vortice della materia, ma lui non ha mai mollato insieme all'amore e alla forza dei suoi fratelli di cielo e di terra, accompagnati da un'unica realtà che è l'Amore di quell'Essere che duemila anni fa disse “non vi lascerò orfani, ritornerò in mezzo a voi”, il Maestro Gesù Cristo. Proprio da questa premessa invita chi incontra alla messa in opera di attività a favore della vita sotto il profondo insegnamento dei valori cristici.
Da quell'incontro in poi, nel mio cuore è aumentata sempre di più la volontà di non mollare mai; che con la forza dell'amore si può realizzare qualcosa di significativo in questo mondo martirizzato dall'oppressione della società e dei potenti.
Col tempo ho incontrato e conosciuto altri fratelli che cercavano e condividevano le stesse comprensioni, fra i quali Clelia, Anna e Franco; anche loro hanno avuto modo di incontrare Giorgio, capendo il messaggio e l'importanza di ciò che porta. Ci siamo riuniti diverse volte, anche con componenti di altre arche come Antonio Caldarelli e la cara Lores, amata sorella che adesso è ritornata nella realtà della luce, resterai sempre nei nostri cuori fino a rivederci. In questi incontri abbiamo discusso su come portare questo messaggio ad altri fratelli in ricerca nelle nostre zone.
Cosi, qualche settimana fa, mi chiama la cara Clelia da Napoli e mi dice che ci sono una ventina di persone, tramite Anna, che volevano avere un incontro con noi per capire meglio il messaggio di Giorgio e la sua opera. Fissata una data, il 7 febbraio.
Quella mattina come di consueto porto con me il mio caro amico fraterno Adriano, compagno di continui viaggi alla ricerca della Verità. Arriviamo a casa di Clelia e Franco. L'incontro con tutti era prefissato per il pomeriggio e cosi abbiamo passato una dolce mattinata ed inizio pomeriggio, condividendo le nostre interiorità. Senza accorgercene si fanno le 15:30, stavano arrivando tutti.
D'un tratto il salone colmo di persone, mi viene chiesto l'onore di presiedere l'incontro. Avevo bisogno di restare un attimo solo con la mia interiorità, vado in una stanza. Tanti pensieri affollavano la mente una sola domanda si domandava il mio cuore “Signore cosa posso raccontare a questi fratelli per fargli capire la realtà del Tuo amore e dell'Opera che attraverso i tuoi servi si sta portando avanti..?”...ad un tratto silenzio e una voce ha fatto tremare il mio spirito “Fammi entrare nel tuo cuore e non aver paura, se farai questo Io sarò con te..”. Umilmente colmo di questa parole che si traducevano in una fiducia infinita nel Suo Amore, ritorno di fronte a tutti.
Occhi ansiosi di sapere, sguardi che osservavano e con profonda gioia si inizia a creare un clima di condivisione fraterna. Ognuno di loro proveniva da un percorso di vita, chi in un modo, chi in un altro sono arrivati a porsi domande sul senso della vita. Si aprono profondi temi, il ritorno di Cristo, la realtà extraterrestre, l'attivarsi per opere a favore della vita, il senso della fratellanza, l'amore disinteressato e cosi via... Ogni cuore palpitava con il cuore che stava vicino, tutti in una simbiosi fraterna relegata all'amore per Cristo.
Tutto è fluito, cercando di colmare perciò che si è stato capace il cuore di ognuno indirizzandolo ad approfondire i temi con chi ha perfetta cognizione in causa, Giorgio. Arriviamo alla conclusione dell'incontro, le ore sono passate senza accorgercene e fraternamente l'uno con l'altro ci abbracciamo per ritornare ognuno alla propria casa con una maggiore speranza per questo mondo. In questi attimi di saluto il mio cuore va a ringraziare il Signore, perché è con la forza dell'Amore che tutto si realizza. Il mio ringraziamento per l'organizzazione va ad Anna, sorella sempre attiva, che con il suo prodigarsi ha condotto qui tutti questi cari fratelli, ai cari Clelia e Franco sempre pronti a donarsi per tutti, a tutti coloro che in questo incontro hanno condiviso il loro amore e a te caro frà Adriano che mi sostieni sempre con il tuo appoggio.
Grazie con profondo amore a tutti. Servi in Cristo, questo è solo l'inizio. Uniti umilmente in Lui porteremo la fiaccola del Suo immenso amore.

FRATERNAMENTE VOSTRO

Riccardo Laveglia
7 Febbraio 2010

davide

di Stefano Centofante – 27.11.09

L'istituto scolastico Leonardo da Vinci, di cui io faccio parte,  ha organizzato un'uscita didattica al teatro Rossini di Civitanova Marche a cui ha presenziato il prete don Luigi Ciotti.

 
davideDAL CIELO ALLA TERRA
 
HO SCRITTO IL 13 GENNAIO 2009:

LEGGETE!
DAVIDE. UN GIOVANE DELL'ARCA ITALIANA. UNO DEI NUOVI VIRGULTI DI CRISTO.
L'HO DETTO E LO RIPETO. IO DIMINUISCO E LORO CRESCONO.
IN ATTESA DELLA TUA VENUTA MAESTRO E SIGNORE GESÙ.

IN FEDE
GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO

Sant'Elpidio a Mare (Italia)
13 Gennaio 2010

DON CIOTTI: L’UNIONE FA LA FORZA
Di Davide Bonfigli

Venerdì 27 Novembre all’assemblea d’istituto della mia scuola (IIS Leonardo Da Vinci) è stato invitato presso il “Teatro Rossini” di Civitanova Marche, per discutere delle scelte di vita dei ragazzi di oggi, Don Luigi Ciotti, grandissimo prete e giornalista, che secondo me simboleggia i valori Cristici di umiltà, giustizia e amore per i più deboli.
L’assemblea ha inizio nel caos generale del pubblico, ma non appena Don Ciotti ha aperto il discorso è riuscito a richiamare l’attenzione di tutti e, subito dopo, a guadagnarsi un grande applauso.
Ha cominciato a parlare di se e della sua mal capitata infanzia per farci capire che anche una persona povera, come era lui, può vivere dignitosamente. Ha raccontato di come, nel 1966, a soli 21 anni, mentre studiava per diventare prete, ha fondato il “Gruppo Abele”: lo fece per impedire che altri ragazzi vivessero quello che aveva vissuto lui, o peggio, una vita rovinata dall’ alcool e dalla droga. Uno dei concetti più importanti, emersi da questo tema, che Don Ciotti ha voluto spiegarci è che per affrontare i problemi che ci troviamo davanti nella vita bisogna rimanere uniti gli uni agli altri ed aiutare sempre il prossimo.
Ci ha, in seguito, raccontato di come, seguendo il sogno di un Grande uomo da lui conosciuto (il politico Pio La Torre ucciso dalla mafia nel 1982), fondò prima il giornale Narcomafie, nel 1993, poi Libera, nel 1995, una rete che coordina nell'impegno antimafia oltre 700 associazioni e gruppi sia locali che nazionali. Durante questo discorso ci ha spiegato che la criminalità delle mafie è dovuta soprattutto all’alto tasso di corruzione presente non solo nella politica italiana, ma anche in quella mondiale.
Dopo aver finito di darci alcuni insegnamenti, come questo, e di averci parlato delle sue opere, ha invitato il pubblico a fargli delle domande.
Tuttavia anche se è un personaggio molto amato fra i giovani, più della metà dei presenti in sala era disattenta. Comunque, dopo un po’ sono arrivate alcune domande; la maggior parte di esse era incentrata sul rapporto fra mafia e stato e sulla corruzione di quest’ultimo.
Dopo un bel dibattito approfondito sull’argomento il tempo a disposizione si è esaurito e Don Ciotti ha salutato, ringraziando i presenti rimasti.
Dopo questa conferenza ho appreso molto e sono stato felice di avervi partecipato.
Io sono solo un ragazzo di 14 anni ed ho molto da imparare sulla vita, ma dopo aver conosciuto la storia di questa grandissima persona so per certo che per ottenere giustizia, in questa, società bisogna sacrificarsi molto ed essere umili e saggi; quest’uomo ne è la prova vivente.
matias CARI LETTORI

Vi scrivo per condividere con voi un mio sentimento.
Noi conosciamo il Natale come un giorno molto bello, allegro, indimenticabile e non vediamo l’ora che arrivi per stare insieme con la famiglia in una casa calda e piena di colori: il rosso come il cuore, fuoco dell’amore, o il verde come la natura.

ValeSicilia

PENSIERI...

Ho appena finito di leggere la cronaca di Carmen De Huertos.
Io non ero presente, ma leggendo quelle parole io li vedevo, vedevo tutti i fratelli, vedevo Mara, Giorgio e Sonia.

matias NONOSTANTE CIÒ…
 
Nonostante il male causato nel mondo,
nonostante l’inquinamento creato nel mondo,
nonostante le malattie causate per i vostri esperimenti,
nonostante il vostro inganno verso i giovani avete pure il coraggio di prendere l’ultimo dei gioielli rimasti su questa Terra: l’Oro blu.
 
Vergognatevi, ma ricordatevi che Dio fece prima l’acqua e poi l’uomo, e sarà l’acqua a portare via l’uomo,
Dio fece la luce e quando arrivò l’uomo la luce se ne andò, Dio tolse l’uomo e la luce tornò.
A voi tutti che siete a favore della privatizzazione dell’acqua avrete tutti gli ori della terra, ma vi mancherà il più importante oro: l’amore verso il popolo, ciò che rende un uomo veramente uomo, ciò che rende un uomo vivo.
A voi spenti di spirito e morti vi auguro una buona salvezza,
Grazie.
 

Un uomo del popolo
Matias José Corvaro – 21 anni

18-11-09

Intorno alle 14 di oggi, sabato 12 settembre 2009, mi sono distesa sul mio letto, ho preso il vangelo da sotto il cuscino e ho iniziato a leggerlo da dove avevo interrotto l'ultima volta.

matias
Stufi, stufi siamo di un Italia corrotta, senza dignità, senza amore e fratellanza.
Stufi siamo di un Governo arlecchino, bugiardo, finto, e pieno di crudeltà.
L’uomo del governo ha raggiunto il fondo di un barile pieno di violenza, sfruttamento dell’uomo e della sua dignità umana.

arcarosarioParole di Matías Guffanti, 15 anni, per il Programma TIERRA VIVA, FM AZ, 92.7 di Rosario, Argentina, www.fmaz.com.ar
 
“Tristezza e dolore sono gli unici sentimenti che riesco a provare quando penso a quello che stiamo facendo… a quello che stiamo facendo al mondo, al nostro prossimo, alla natura, alle nostre menti e soprattutto a Dio.
Il mondo è cambiato, lo sento nell’aria, in ogni sguardo attorno a me.

Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili della storia umana e non bisogna essere dei saggi per capirlo, poichè in questo stesso momento giovani innocenti stanno morendo senza motivo, famiglie che vivono la fame, la paura e l’angoscia; l’angoscia di una madre che lotta per suo figlio e continua a lottare fino alle sue ultime lacrime per un piatto di cibo e qualcosa per coprirsi.