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bandera-de-chinaLA CINA RINNOVA GLI ARMAMENTI
In cantiere ci sarebbe un sistema missilistico all’avanguardia e una flotta di Stealth Fighters
E.G.


La Cina annuncia un massiccio aumento della spesa militare per l’anno in corso, generando grande preoccupazione all’interno di tutta la regione dell’Asia-Pacifico.
Gli investimenti ammonteranno a circa 90 miliardi di dollari nel 2011 – oltre 600 miliardi di Yhuan – il 12,7% in più di quanto Pechino aveva speso solo dodici mesi prima.
E sono in molti a pensare che le cifre ufficiali non siano fedeli, ma truccate al ribasso per non a Esercito Cinese limentare ulteriori allarmismi.
La diplomazia cinese ha già messo le mani avanti : “La nostra spesa militare è più bassa di quella altri paesi e sforzi continui sono fatti per cercare di limitarla il più possibile” sottolinea il portavoce del governo di pechino Li Zhaoxing.
Ma la sensazione di un escalation è molto reale. Dal 2005 in poi Pechino ha viaggiato a ritmi sostenuti, aumentando del 10% ogni anno il flusso di denaro indirizzato alla difesa.
Il governo assicura che il grosso degli investimenti servirà a finanziare operazioni del tutto innocue dal punto di vista militare, soprattutto armamenti leggeri ed apparecchiature elettroniche per attrezzare un esercito che conta oltre 2 milioni e 300 mila soldati.
Le indiscrezioni che arrivano da fonti di intelligence parlano però di progetti più ambizioni.
In cantiere ci sarebbe un sistema missilistico all’avanguardia e una flotta di Stealth Fighters.
Fiori all’occhiello del futuro imperialismo militare targato Hu Jintao?
E’ presto per dirlo. Per ora il timore è che la corsa militare possa portare ad un inasprimento delle relazioni tra Pechino e gli altri pesi della regione dell’Asia Pacifico.
Prima il Giappone, poi Filippine e Corea del Sud, si sono duramente scontrate con la diplomazia cinese lo scorso anno. A seminare tensione alcune questioni legate a confini e perimetri delle acque territoriali. Con Pechino pronta a reclamare più spazio per il transito delle proprie imbarcazioni civili e militari Cina esercito
Scaramucce a parte, gli esperti internazionali di politica estera giudicano improbabile il verificarsi di veri e propri conflitti nella regione. Almeno a breve termine.
Le Cina è troppo impegnata a tenere sotto controllo crescita economica e stabilità sociale per pensare ad azioni militari. Soprattutto per questioni di importanza marginale.
L’unica vera molla potrebbe essere la ricerca di materie prime, come petrolio e gas, di cui la regione è ricca e la Cina è molto ghiotta.
Ma il prezzo da pagare per eventuali azioni militari sarebbe altissimo, soprattutto in termini di immagine. E Pechino non è pronta a rischiare.
Fonte: Rinascita - 04 maggio 2011
Rete Disarmo

Articolo al link http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=8070