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soldados_isra_01CARICATE I KALASHNIKOV
La guerra annunciata con Israele
Colloquio con Ali Darmush di Vittorio Romano
Israele attaccherà Gaza e il Libano quando falliranno i colloqui di pace con i palestinesi.
Ma sapremo difenderci. Parla il ministro degli Esteri di Hezbollah
I negoziati diretti tra Israele e Autorità palestinese falliranno e subito dopo Israele attaccherà Gaza e il Libano. Dove Hezbollah mantiene il suo arsenale e non ha alcuna intenzione di smantellarlo, anzi: il Partito di Dio è pronto ad affrontare una nuova guerra. Parla Ali Darmush, responsabile dei rapporti con l'estero di Hezbollah, uno degli uomini più vicini allo sceicco Hassan Nasrallah. Dipinge un futuro a tinte fosche per il Medio Oriente e vede il ricorso alle armi come lo sbocco naturale della crisi nella regione, nonostante gli sforzi per la pace.
Perché ritiene che i colloqui diretti tra Netanyahu e Abu Mazen, che si ripeteranno ogni 15 giorni per un anno, non abbiano alcuna possibilità di successo?
"Israele mantiene posizioni rigide e non cederà su nessun punto, in compenso i palestinesi hanno già ceduto. Abu Mazen aveva chiesto di bloccare i nuovi insediamenti israeliani prima di cominciare i negoziati, ma la sua proposta è stata ignorata. I colloqui diretti sono un errore strategico che indebolirà la causa palestinese e renderà instabile l'intera area mediorientale. Il fallimento dei colloqui potrebbe incoraggiare Israele ad attaccare Gaza o il Libano".
Perché Israele dovrebbe attaccare?
"Per obbligare i palestinesi ad accettare le condizioni che Netanyahu non sarà riuscito a imporre durante i colloqui. L'intesa è improbabile, basta riflettere sui nodi del negoziato: i confini dell'Autorità palestinese, gli insediamenti dei coloni, Gerusalemme e il ritorno dei rifugiati. Su tutti questi punti Israele può fare solo concessioni formali all'Anp, un'autorità che tra l'altro rappresenta solo una minoranza dei palestinesi visto che Hamas e diverse altre fazioni della resistenza rifiutano i negoziati".
Qual è il rapporto tra Hezbollah e Hamas?
"Combattiamo dalla stessa parte contro Israele. Siamo due organizzazioni separate, ma diamo la stessa valutazione politica dei colloqui diretti".
L'Iran ha inaugurato la sua prima centrale atomica a Bushehr. La paura dell'Occidente è che possa dotarsi di una bomba atomica e secondo diversi analisti Israele potrebbe bombardare l'impianto nei prossimi 12 mesi. Quale sarebbe la posizione di Hezbollah in caso di una guerra tra Israele e l'Iran?
"Teheran ha tutto il diritto di ottenere il nucleare civile e l'impianto di Bushehr ha finalità esclusivamente pacifiche. Nonostante le minacce dell'Occidente non credo che ci sarà un attacco nell'immediato futuro perché la risposta iraniana sarebbe indirizzata anche contro gli Stati arabi che ospitano basi americane e nessuno è in grado di prevedere le conseguenze di un simile scenario".
Se Israele attaccasse l'Iran, Hezbollah colpirebbe Israele dal sud del Libano?
"La nostra causa è differente, combattiamo solo per liberare la terra e il popolo libanesi, ma quando l'Iran verrà attaccato non scoppierà una guerra solo tra Tel Aviv e Teheran, Israele potrebbe colpire contemporaneamente anche Hezbollah e a quel punto non resteremo immobili".
Non attaccherete per primi?
"Hezbollah non ha alcun interesse ad aprire un nuovo fronte, se verremo colpiti reagiremo. Il punto è che il nostro controspionaggio ha registrato precisi segnali che indicano un futuro attacco: i soldati israeliani si stanno addestrando per combattere tra i vicoli proprio al confine con il Libano e stanno realizzando bunker per proteggersi dal lancio dei razzi negli insediamenti del nord. Abbiamo ragione di credere che stavolta raderanno al suolo i villaggi del sud del Libano prima di avanzare con i carri armati, ma i nostri soldati si sono preparati anche a questo scenario, li aspettiamo".
Rispetto al 2006, quando Israele attaccò il Libano, oggi lungo il confine ci sono 12 mila soldati Onu che impediscono a Israele di passare la frontiera e a Hezbollah di possedere armi.
"Quando attaccheranno il Libano l'Unifil non sarà più presente sul territorio libanese. Presso Adeisseh (il 3 agosto sono morti tre libanesi e un israeliano in uno scontro a fuoco, ndr.) abbiamo visto cosa hanno fatto i militari dell'Onu: sono scappati".
L'Unifil è intervenuta a livello diplomatico consentendo un cessate il fuoco dopo poche ore. Chiedete il ritiro della missione internazionale?
"No, non ci danno alcun fastidio, abbiamo un buon rapporto con i loro militari, ma credo che l'Unifil avrebbe dovuto affiancare l'esercito libanese durante gli scontri e impedire i quotidiani sconfinamenti dell'esercito israeliano. Hezbollah chiede solo il rispetto della risoluzione dell'Onu 1701 e se l'Unifil non riesce a farla rispettare la sua presenza è semplicemente inutile".
In base alla risoluzione 1701 non dovrebbero esserci armi nella zona tra il fiume Litani e il confine, mentre Israele sostiene che Hezbollah stia rafforzando il suo arsenale e scavando bunker sotterranei. Possedete armi sotto il Litani?
"Le armi che c'erano prima dell'arrivo dell'Unifil ci sono ancora perché l'Unifil ha il dovere di bloccare l'arrivo di nuove armi, non di perquisire le case e cercare nei magazzini l'arsenale della resistenza".
Non sono arrivate nuove armi a sud del Litani?
"Non ho queste informazioni militari, in ogni caso la guerra non si svolgerà solo nel sud, Israele attaccherà tutto il Libano e noi siamo pronti su tutto il territorio".
Avete missili a lunga gittata per colpire Israele?
"Hezbollah non ha mai nascosto di possedere missili in grado di colpire tutta la Palestina occupata. Se colpiranno i nostri aeroporti, colpiremo i loro, se bombarderanno le nostre strade bombarderemo le loro".
Nel 2006 Hezbollah non è stata in grado di lanciare missili a lungo raggio perché distrutti tutti da Israele nei primi giorni di combattimento.
"Vedremo se sono stati distrutti o no. Il segretario del partito Nasrallah ha detto: "Se colpiranno Beirut, colpiremo Tel Aviv"".
Colpirete i civili israeliani?
"Non è nella nostra natura, i soldati della resistenza hanno sempre attaccato esclusivamente i militari israeliani e i nostri razzi sono sempre stati lanciati verso le risorse militari, ma se colpiranno i nostri civili noi colpiremo i loro".
Secondo alcune indiscrezioni, il tribunale speciale Onu che indaga sull'omicidio dell'ex premier Rafiq Hariri sta per accusare alcuni dirigenti di Hezbollah. Qual è la posizione del partito?
"Non accetteremo un'accusa simile né dal tribunale né da altri, Hezbollah non elimina i suoi rivali politici. Il tribunale è solo un altro mezzo per colpire la resistenza, ma falliranno per il semplice motivo che i libanesi hanno seguito l'evolversi delle indagini sull'omicidio di Hariri: prima hanno accusato la Siria, poi hanno imprigionato quattro ufficiali dell'esercito per quattro anni finendo per rilasciarli con tante scuse, ora puntano il dito contro Hezbollah".
Come reagirà Hezbollah a un tentativo di arresto dei suoi dirigenti?
"Lo considereremo un attacco contro la resistenza e ci difenderemo con ogni mezzo".
Hezbollah rinuncerà mai al suo arsenale?
"Le armi servono a combattere Israele, non possono essere eliminate. Se qualcuno prova a prendersi le nostre armi esegue gli ordini di Israele e conosce già la risposta".n
L'ESPRESSO 10 SETTEMBRE 2010