Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024
MESSICO, DRONI USA CONTRO I NARCOS
Da qualche mese i velivoli senza pilota in missione segreta in territorio messicano
Aerei senza pilota statunitensi, i famosi droni, sorvolano ormai da un mese i cieli messicani. Una notizia che fino a oggi era rimasta segreta e che è stata diffusa solo in questi giorni grazie a un articolo pubblicato sul New York Times.
Un'operazione che se fosse stata resa pubblica avrebbe creato non pochi malumori all'interno della politica nazionale e anche fra la cittadinanza, e avrebbe scoperchiato problemi legati alla sovranità nazionale. Infatti, la Costituzione messicana proibisce qualsiasi ingerenza militare di forze straniere, ma sembra che la gravità della situazione abbia costretto le autorità messicane a tenere nascosta la vicenda per pura convenienza.
Gli accordi fra Città del Messico e Washington, infatti, prevedevano solo il pattugliamento dei droni sulle aree di frontiera e non certo l'uso dei velivoli all'interno dello spazio aereo messicano. E sembra che sia stato proprio il presidente messicano Felipe Calderon a chiedere al Pentagono di utilizzare in altro modo gli aerei spia
Come si legge nell'articolo del New York Times che cita fonti interne al Pentagono, il volo dei droni autorizzato dal Dipartimento di Sicurezza Usa farebbe parte di una serie di accordi bilaterali firmati da Calderon e Obama nei mesi scorsi e ratificati nell'ultima visita del presidente Usa in Messico, avvenuta all'inizio di marzo.
D'altronde, gli oltre 34mila morti degli ultimi cinque anni hanno costretto le due amministrazioni a collaborare in modo molto stretto, commettendo anche degli errori.
In ogni caso, le missioni dei droni avrebbero già ottenuto qualche buon risultato come ad esempio la localizzazione di alcuni sospettati di aver fatto parte del commando che ha ucciso l'agente statunitense del servizio immigrazione, Jaime Zapata. Di fatto, però, proprio la morte dell'agente Usa ha rafforzato l'impegno di Washington in Messico. Rafforzato a tal punto che sembra che per le strade del paese ci siano molti agenti Usa armati, in netta violazione della Costituzione messicana.
Inoltre, che Washington si stia impegnando a fondo nella lotta al narcotraffico non è cosa nuova. Ultima novità importante in ordine di tempo è la dichiarazione del presidente Obama di ritorno da una breve visita in alcuni stati centroamericani. Durante il suo soggiorno a El Salvador, infatti, Obama, ha annunciato un nuovo investimento di 200 milioni di dollari per la lotta ai cartelli della droga messicani che usano i paesi del centro America come basi di transito per gli stupefacenti prodotti nel Cono Sud.
Obama da San Salvador ha parlato chiaro: "Stiamo lanciando un nuovo sforzo contro le bande presenti in America centrale. Vogliamo aiutare a rafforzare le istituzioni e la società civile che sostengono lo Stato di diritto" ha detto il presidente a margine di una conferenza stampa.
Dello stesso avviso il presidente salvadoreno Funes. Il suo Paese, che fino a poco tempo fa era solo usato come area di passaggio, si sta lentamente riconvertendo in zona di consumo di droga. "Non possiamo più permettere di offrire ai nostri giovani solo due possibilità di sviluppo: o andare negli Usa a cercar fortuna oppure cadere nelle mani delle bande criminali".
Alessandro Grandi
http://it.peacereporter.net/articolo/27568/Messico%2C+droni+Usa+contro+i+narcos