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TRE CENTRALI NUCLEARI SOTTO IL MARE ITALIANO, LA DENUNCIA: “PIÙ PERICOLOSE DI FUKUSHIMA”
Immaginate quattro centrali nucleari di vecchia generazione (stile Chernobyl per intenderci) che vanno a spasso per il Mediterraneo e che, di tanto in tanto, approdano nei porti italiani; poi immaginate che queste quattro centrali nucleari (dotate di sei reattori) siano mobili e pure cariche di missili Cruise o testate nucleari.
Non è fantascienza, accade davvero, a pochi passi da noi, nei nostri mari, nei nostri porti. Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, giornalista, ricercatore, uno dei massimi esperti di geopolitica mediterranea: “Fukushima? Ne abbiamo almeno quattro nel Mediterraneo”
Cos’è questa storia delle centrali nucleari nel Mediterraneo?
Ne abbiamo almeno quattro, forse cinque se si aggiunge un’unità britannica di cui però non siamo certi: tre sommergibili Usa (il Provvidence, lo Scranton e il Florida) e una portaerei francese, la Charles De Gaulle. Tutte a propulsione nucleare. Pericolosissime.
Come Fukushima?
Peggio. Sono reattori di vecchia generazione, pre-Chernobyl per intenderci, tutti privi di sistemi di protezione e sicurezza e per di più impegnate in operazioni di guerra su cui vige il massimo segreto: se poi consideriamo che queste unità possono imbarcare testate nucleari e che il carico radioattivo lo portano a spasso sotto i mari. Non si sa nulla dei loro movimenti (coperti da segreto militare) ed è solo grazie alle denunce di Greenpeace e alle ricerche del professor Zucchetti del Politecnico di Torino se oggi sappiamo delle decine di incidenti che si sono verificati in questi sommergibili nucleari.
Il sommergibile americano Scranton al porto di Augusta lo scorso 6 marzo
E approdano nei nostri porti?
Sì, certo. Ad Augusta, provincia di Siracusa, attraccano sottomarini a propulsione nucleare (nella foto sopra lo Scranton ad Augusta lo scorso 6 marzo). Augusta è il porto principale per operazioni di rifornimento della VI Flotta Usa, è ed un pull delle Forze Nato. Ma sono coinvolti anche i porti di Napoli, Genova, Livorno, Brindisi, Cagliari. Quello che è grave è che nessun piano di evacuazione delle popolazioni da queste zone è stato mai approntato.
Il sottomarino nucleare Florida nella baia di Napoli lo scorso 4 marzo
Anatomia di un sommergibile nucleare
In quali operazioni sono impegnati attualmente queste unità?
Centinaia di attacchi aerei, vere e proprie battaglie navali, inseguimenti di sottomarini nucleari e finanche la sperimentazione di sofisticate armi a comando remoto. È quanto avviene dal 5 febbraio nelle acque siciliane del Mar Ionio con l’esercitazione aeronavale denominata ‘Proud Manta 2011′ a cui partecipano dieci nazioni della Nato
Quali sono i pericoli concreti?
L’emissione di radioattività nei nostri mari, nello Jonio e nel Mediterraneo, è costante anche se viene ben nascosta all’opinione pubblica; Un incendio o il danneggiamento di queste unità navali possono portare a conseguenze disastrose paragonabili agli effetti di Chernobyl. Ci sono numerosi precedenti con i sottomarini russi nel Mar Baltico e nel Mar del Giappone (l’ultimo nel 2008 causato da un’avaria al sistema antincendio) ma anche da noi, in Sardegna, dove nel 2003 si sfiorò il disastro nucleare quando il sottomarino americano Hartford, a propulsione nucleare, s’incagliò nella Secca dei Monaci a poche miglia dalla base di La Maddalena.
Cosa possiamo fare?
Vietare il transito nelle nostre acque territoriali e l’approdo nei nostri porti a queste unità navali
Intervista di Massimo Malerba
ULTIM’ORA- Oggi 4 aprile ad Augusta arriva un sommergibile nucleare, lo rende noto la direzione regionale di Legambiente Sicilia, ecco l’ordinanza (numero 17-2011 dell’1 aprile) della Capitaneria di Porto
Visto il vigente piano di emergenza e norme per la sosta di unità militari a propulsione non convenzionale nel Porto di Augusta emanato dal Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia; il comandante del porto ordina :
Articolo 1
Il giorno 04/04/2011 è vietato a tutte le unità navali non specificatamente autorizzate di avvicinarsi, transitare o sostare ad una distanza inferiore a 1000 metri dalla unità a propulsione non convenzionale posta alla fonda nel punto di latitudine 37° 10′ 18”N e longitudine 015° 14′ 36”E, nelle acque antistanti il porto di Augusta. (vedi mappa sottostante)
Articolo 2
In caso di avverse condimeteo, la suddetta unità sosterà all’interno della rada del porto di Augusta nel punto di fonda Y3 ( latitudine 37° 12′.270N – longitudine 015° 12′.220E). In tal caso, durante le manovre di ingresso/uscita dell’unità militare a propulsione non convenzionale dal porto di Augusta, il traffico mercantile sarà sospeso, ad eccezione di quello adibito all’assistenza dell’ unità in questione. Durante la predetta sosta, inoltre, è fatto divieto assoluto di avvicinarsi/transitare e sostare con qualsiasi mezzo navale non specificatamente autorizzato, ad una distanza inferiore a 1000 metri dalla unità a propulsione non convenzionale.
Articolo 3
I contravventori alla presente ordinanza, salvo che il fatto non costituisca reato e salvo le maggiori responsabilità derivanti dall’illecito comportamento, saranno puniti ai sensi degli articoli dal 53 al 67 del Decreto Legge n° 171/2005, se alla condotta di unità da diporto, mentre negli altri casi ai sensi degli articoli 1174 e/o 1231 del Codice della Navigazione.
Articolo 4
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di far osservare la presente Ordinanza.
Firmato il comandate CV Francesco Frisone
http://violapost.wordpress.com/2011/04/04/tre-centrali-nucleari-sotto-il-mare-italiano-la-denuncia-piu-pericolose-di-fukushima/