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caza_italianoGLI AEREI D’ATTACCO ITALIANI SUI CIELI DELLA LIBIA
Impiegati due Tornado decollati da Trapani. Dieci istruttori arrivati a Bengasi
ROMA — Il dubbio è se hanno sganciato i missili o no. L’unica notizia confermata dai capi militari è che ieri gli aerei d’attacco italiani hanno solcato i cieli della Libia. Hanno sorvolato Misurata, e secondo alcune indiscrezioni si sono spinti fino a Tripoli, puntando verso i centri di comando delle forze militari di Gheddafi. Ma non è chiaro se hanno colpito uno di quelli che il ministro La Russa definisce «specifici e selezionati obiettivi militari». La missione ha visto impegnati due aerei Tornado nella versione IDS (interdiction and strike). Si sono levati in volo dall’aeroporto di Trapani alle 10 e 30 di ieri mattina, scortati da due Eurofighter pronti a intervenire in caso di attacchi nemici. Dopo due ore i quattro jet sono atterrati di nuovo sulla pista siciliana, dove si è verificato anche un incidente a un caccia F16: mentre stava per decollare si è messo di traverso sulla pista. È la prima operazione svolta da quando il governo ha dato l’autorizzazione a compiere bombardamenti sul suolo libico, sotto il controllo della Nato. Difficile dire con quale tipo di armamento sono partiti i Tornado. Potrebbero aver agganciato missili Harm, oppure missili Storm Shadow, o magari bombe di precisione a guida laser o guida Gps. Dipende su quale bersaglio dovevano dirigersi. Non è stato possibile verificare se al ritorno portavano ancora gli ordigni bellici oppure li avevano lanciati. Non è stato possibile perché tutta l’area attorno all’aeroporto è stata isolata. È una situazione di totale incertezza. I capi militari degli altri Paesi hanno più volte reso noto il tipo di missione dei loro velivoli e gli obiettivi colpiti. Invece nel caso italiano viene mantenuto un assoluto silenzio. L’unica conferma generica ci informa che «la missione è stata compiuta» e che «gli obiettivi selezionati sono stati neutralizzati» . Parole un po’ vaghe dalle quali sembrerebbe comunque di capire che i Tornado sono entrati in azione e hanno preso di mira alcuni obiettivi a loro assegnati. Ma una conferma chiara non è stato possibile ottenerla. Se ne potrebbe sapere qualcosa di più oggi perché al quartier generale della Nato è prevista una conferenza stampa per fare un po’ il punto su tutte le attività della coalizione in Libia. Nell’ultima settimana, prima di iniziare la nuova fase con l’okay ai bombardamenti, gli aerei italiani hanno compiuto 38 sortite verso il territorio libico, in funzione di appoggio ai caccia delle altre nazioni. D’ora in poi sono previsti un paio di raid al giorno dei Tornado e degli Harrier della Marina completi di armamenti. Intanto ieri sono arrivati a Bengasi i primi 10 istruttori italiani col compito di aiutare il personale libico a creare una struttura militare efficiente. Marco Nese © RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRIERE DELLA SERA 29 APRILE 2011