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LA STABILITÀ CINESE IN CRISI. WEN JIABAO: DOBBIAMO FARE PRESTO
Inaugurando i lavori dell'Assemblea nazionale del Popolo, il premier cinese Wen Jiabao ha proposto una allarmata analisi delle condizioni economiche e sociali del paese del dragone.
I punti fondamentali e di maggiore preoccupazione sono, per il leader cinese, l'inflazione, la crescita economica sbilanciata, il divario tra ricchi e poveri, la costruzione di un forte e moderno esercito che possa rispondere alle sfide dell'egemonia globale.
Per Wen: "La Cina deve garantire stabilità sociale, riducendo inflazione e corruzione. L'inflazione è il nostro nemico numero uno, un nemico che minaccia non solo il reddito dei cittadini, minando il loro benessere, ma anche la stabilità sociale del paese. Dobbiamo quindi farne la nostra priorità per mantenere stabili i prezzi [...]
Non siamo ancora riusciti a risolvere alcuni grandi problemi fortemente sentiti dal popolo, come quello del divario di ricchezza. Purtroppo il nostro sviluppo economico non è ancora equilibrato, coordinato e duraturo. Lo sappiamo bene, e sappiamo anche che tutto ciò può generare malcontento nel paese, soprattutto quando l'inflazione è in aumento".Il governo cinese è preoccupato per le tensioni sociali e politiche che attraversano il paese. L'eco delle rivolte nel mondo arabo è arrivato forte anche a Pechino. Nel paese è stata lanciata la "protesta dei gelsomini", manifestazioni organizzate via internet che si sono tenute ogni domenica alla fine di febbraio in centinaia di città, e che, nonostante il tentativo di imbrigliarle da parte delle autorità, dovrebbero continuare anche a marzo. Il quotidiano di Pechino Beijing Ribao ha sottolineato che gli eventi in Medio Oriente "hanno causato gravi problemi ai popoli di questi Paesi, e va notato che, in Cina come all'estero, alcune persone che hanno secondi fini tentano di causare il caos in Cina. Hanno utilizzato internet per incitare a raduni illegali".
Nel suo intervento Wen Jiabao ha sovente fatto riferimento all'urgenza di risolvere i problemi del paese, a "fare presto". I prossimi due anni saranno decisivi per la stabilità della Cina, in vista del passaggio di potere verso una generazione politica più giovane che avverrà tra il 2012 e 2013 (i mandati del presidente Hu e dello stesso Wen sono in scadenza). Per allora la classe dirigente cinese spera di poter lasciare agli eredi una "società armoniosa".
di Miriam Pace
Pubblicato il 07 Marzo 2011
Fonte: Il Sole 24 Ore
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