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cazas_franciaRAID DEI CACCIA FRANCESI IN LIBIA. SONO STATI DISTRUTTI QUATTRO TANK DELLE TRUPPE DEL COLONNELLO MIGLIAIA DI CIVILI IN FUGA DALLA CITTÀ.
Nei raid vittime e feriti, Abbattuto jet degli insorti.
Migliaia di civili in fuga dalla città. Sono stati distrutti quattro tank delle truppe del Colonnello
E' guerra: bombardamenti occidentali sulla Libia. Alle 17,45 è stata colpito il primo obiettivo militare dai caccia francesi. Muammar Gheddafi non molla ma i jet francesi hanno iniziato a martellare i suoi mezzi.
Nel giorno del summit di Parigi, che ha deciso l'intervento internazionale e all'indomani della dubbia dichiarazione di «cessate il fuoco» del Colonnello, le truppe di Tripoli avevano attaccato Bengasi e minacciato l'Occidente. La risposta delle forze alleate è in corso.
RAID AEREI IN CORSO: COLPITI QUATTRO TANK - «Sono in corso raid dell'aviazione francese su obiettivi militari» appartenenti alle truppe del colonnello Muammar Gheddafi, ha riferito l'emittente Al-Arabiya, prima emittente a diffondere la notizia nel mondo. Nel corso di questa prima missione sono stati distrutti almeno quattro carri armati appartenenti alle truppe del Colonnello e, secondo Al-Jazeera, il raid è avvenuto a sud-ovest di Bengasi. Poco più tardi è arrivata la conferma del ministero della Difesa francese.
Alle 17:45 ora italiana sono così iniziate le operazioni militari aeree contro le forze libiche leali a Muammar Gheddafi, in una zona di 100-150 chilometri intorno a Bengasi, bastione dei rivoltosi nell'est del Paese. Anche due fregate di difesa aerea francesi sono attualmente al largo della Libia: la fregata Jean Bart e la Forbin.
«RIMPIANGERETE L'INGERENZA» - In precedenza, in una lettera indirizzata a Nicolas Sarkozy e a David Cameron, il Raìs aveva minacciato il presidente francese e il premier
Gheddafi sfida il mondo
britannico, spiegando che le potenze occidentali non hanno diritto di intervenire in Libia e che «si pentiranno» della loro ingerenza. Secondo quanto detto dal portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, la lettera, oltre che ai leader francese e britannico, è indirizzata anche al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. Nella missiva Gheddafi scrive che ogni azione militare contro la Libia sarebbe una «un'ingiustizia, una chiara aggressione. Ve ne pentirete se interverrete nei nostri affari interni». «La Libia non è vostra... - prosegue la missiva, citata da Al Jazeera -. Voi non avete il diritto di intervenire nei nostri affari interni. Questo è il nostro paese, non è il vostro paese. Noi non potremmo sparare un solo proiettile contro il nostro popolo». In un'altra lettera inviata a Barack Obama, il leader libico scrive: «Tutto il popolo libico è dalla mia parte, tutti sono pronti a morire per me, io qui sto combattendo contro Al Qaeda, cosa pensa di fare?».
Libia, abbattuto un aereo Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo
BATTAGLIA A BENGASI - Le forze del Raìs in mattinata erano entrate alla periferia ovest di Bengasi, città roccaforte dei ribelli, dove si è combattuto intensamente. Le truppe del leader libico sono inoltre avanzate dalla costa e da sud e starebbero bombardando anche i quartieri della zona orientale della città. Il bilancio dei raid delle forze pro-Gheddafi è al momento di 26 morti e e una quarantina di feriti, i civili in fuga sono migliaia. Un aereo militare dei ribelli è stato colpito e abbattuto. Il velivolo, che era passato sulla città diverse volte, è stato visto sorvolare un'ultima volta con il reattore destro in fiamme e poi schiantarsi al suolo in una palla di fuoco.
ESPLOSIONI NELLA NOTTE - Nella notte si erano udite fortissime esplosioni, almeno quattro, a Bengasi. Diverse colonne di fumo si sono alzate dall'area sudoccidentale della città. Il Colonnello avrebbe quindi ignorato il «cessate il fuoco» che il suo regime si era impegnato a rispettare dopo la risoluzione di giovedì del Consiglio di sicurezza dell'Onu per accelerare l'avanzata prima del summit di sabato pomeriggio a Parigi che dovrebbe mettere a punto i dettagli per un intervento militare internazionale volto a proteggere i civili.
Bengasi bombardata, migliaia in fuga
«IL GOVERNO: ATTACCATI DAI RIBELLI» - Il portavoce del governo libico nega che ci stato «alcun attacco» contro Bengasi, denunciando anzi l'assedio dei rivoltosi. «Il cessate il fuoco è in vigore» ha affermato il viceministro degli Esteri libico, Khaled Kaaim, in un'intervista alla radio Bbc 4.
19 marzo 2011 - Corriere della Sera