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“GLI USA SPOSTERANNO I CACCIA F-16 DA AVIANO A UNA BASE IN POLONIA”
Il Wall Street Journal: lo annuncerà Obama a Varsavia ALBERTO SIMONI
Il cacciabombardiere più venduto L’F-16 «Falcon» (detto anche «Viper») è entrato in servizio nel 1978 Ne sono stati venduti 4.400 esemplari a 26 Paesi. Lungo 15,06 metri ha un’autonomia di volo di 4.200 km, monta un cannone da 20 millimetri
Gli americani potrebbero lasciare la base di Aviano. Gli F16 del 31˚ stormo della Us Air Force saranno trasferiti in Polonia. Niente di ufficiale, nessuna comunicazione sinora da Washington. Il governo italiano dice di non aver ricevuto alcuna informazione. Ma per la stampa polacca la decisione è presa e ieri il Wall Street Journal ipotizzava che l’approdo di circa quaranta F16 in Polonia sarà annunciato dal presidente Usa Barack Obama quando farà tappa a Varsavia nell’ambito del tour europeo (23-28 maggio) legato al G8 di Deauville in Francia. Per
Obama sarà la prima visita in Polonia: avrebbe dovuto partecipare ai funerali dell’ex presidente polacco Lech Kaczynski e della moglie Maria morti in un incidente aereo a Smolensk, in Russia, il 10 aprile del 2010. Il viaggio fu invece cancellato a causa della nube sprigionatasi dal vulcano islandese Eyjafjallajökul.
La base Usaf di Aviano è uno degli snodi strategici più importanti degli Usa in Europa, sia per la logistica sia come rampa di lancio per le missioni di bombardamento e pattugliamento. Da Aviano sono decollati i velivoli Nato durante le guerre in Bosnia e Serbia nel 1999. Durante Odyssey Dawn, l’operazione militare franco-anglo-americana di raid sulla Libia, oltre agli F16 Fighting Falcon, ad Aviano c’erano anche gli F-15 Strike Eagle inglesi, gli EA-18G, i C17 Globemaster III e i C-130 Hercules.
Il trasferimento nelle basi polacche degli F16 oltre a segnare un ridimensionamento dell’impianto friulano - dove sono stanziati 3.800 soldati statunitensi - irriterebbe la Russia, da sempre sensibile alla presenza di sistemi d’arma Usa (e dell’Alleanza atlantica) negli ex Stati satelliti vicini ai suoi confini. La decisione statunitense era comunque auspicata e in parte attesa da Varsavia. Quando Obama stracciò l’accordo per l’installazione di una batteria di dieci missili intercettori sul suolo polacco nell’ambito del programma di difesa spaziale voluto da George W. Bush, i leader polacchi non nascosero il loro disappunto. Che venne tutt’altro che recepito dall’Amministrazione Obama, concentrata a dare concretezza alla politica del «reset» e a far ripartire i rapporti bilaterali con Mosca dopo il gelo sceso fra Putin e Bush. Nel braccio di ferro sullo scudo anti-missili, infatti, l’ex presidente russo aveva minacciato di puntare i vettori balistici su obiettivi in Polonia se Washington non avesse rinunciato a collocare missili intercettori sul territorio dell’ex Paese satellite.
Oggi l’eventuale spostamento degli F16 suona quasi come un «risarcimento» per il «tradimento» americano. Ma la Russia difficilmente, nota il Wall Street Journal, accetterà la presenza di uomini e mezzi statunitensi in Polonia così come aveva puntato i piedi sulla questione dello scudo spaziale. Il motivo è che la dottrina militare russa considera la Nato ancora come una minaccia.
LA STAMPA 10 MAGGIO 2011