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PEDOFILIA, MEA CULPA DEL PAPA "LA CHIESA NON HA VIGILATO"
Ratzinger in Gran Bretagna: "Scioccato dagli abusi dei preti"
Il Pontefice accolto da migliaia di persone a Edimburgo. Poi vede Elisabetta MARCO ANSALDO
DAL NOSTRO INVIATO
EDIMBURGO - «Le rivelazioni degli abusi sessuali nella Chiesa sono stati uno shock». Benedetto previene tutti, e ancora prima di mettere piede in Scozia, rispondendo sull´aereo ai giornalisti parla subito del tema più scottante, la pedofilia. Recitando un ennesimo, forte mea culpa.
«Per me è stato un motivo di grande tristezza - spiega - perchè è difficile da capire come questa perversione del ministero sacerdotale sia stata possibile». Ed è soprattutto triste, continua il Papa, pensare che «l´autorità della Chiesa» non sia stata «sufficientemente vigile, né sufficientemente veloce e decisa nel prendere le misure necessarie». Il pontefice ricorda anche la lettera pastorale inviata la scorsa primavera ai fedeli irlandesi scioccati dai rapporti Ryan e Murphy che rivelarono gli abusi dei sacerdoti. «Ora siamo in un momento - aggiunge infatti Benedetto - di penitenza, di umilità e di sincerità, come ho scritto anche ai vescovi dell´Irlanda. Dobbiamo rinnovare e reimparare una assoluta sincerità».
Affrontato il capitolo pedofilia il Pontefice è sceso a Edimburgo accolto dal principe Filippo, prima tappa seguita poi da Glasgow e, in serata, dall´arrivo a Londra. Il clou della giornata, al palazzo estivo di Holyrood immerso nel verde della campagna scozzese, è stata la stretta di mano, gli inni e i discorsi con la Regina d´Inghilterra, visto che per il Papa di visita ufficiale di Stato si trattava oltre che di viaggio apostolico. Era la prima volta che Joseph Ratzinger ed Elisabetta II si incontravano. La sovrana, tailleur grigio e cappellino dello stesso colore, nel discorso di benvenuto osservando che «molto è cambiato» dai tempi della visita di Giovanni Paolo II nel 1982, ha sottolineato la necessità di una «maggiore comprensione reciproca» tra le fedi. Elisabetta ha reso omaggio al ruolo della Chiesa Cattolica nel settore dell´istruzione e nella lotta alla povertà. «Le auguro - ha concluso - la visita più fruttuosa e memorabile».
E Benedetto, come fa da qualche tempo a questa parte nei suoi interventi pubblici, ha pronunciato parole dure sul passato di guerra della Germania. «La Gran Bretagna e i suoi capi - ha detto il Papa - si opposero a una tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava a molti la nostra comune umanità, specialmente gli ebrei, che venivano considerati non degni di vivere. I religiosi si opposero ai nazisti e pagarono con la propria vita la loro opposizione».
Benedetto ha poi attraversato Edimburgo in Papamobile, con una mantella scozzese sulle spalle, passando tra due ali di folla. E prima di entrare nella residenza arcivescovile si è rifiutato di procedere senza prima fermarsi a salutare personalmente le persone che da ore erano in attesa all´esterno stringendo loro le mani. Nel successivo bagno di folla a Glasgow, c´erano più di 60 mila persone per la messa a Bellahouston Park, scandita dal suono delle cornamuse.
Non è un caso se al mattino il Pontefice aveva detto di non essere impressionato dalle polemiche che hanno preceduto la sua visita in Gran Bretagna. «Debbo dire che non sono preoccupato perché quando sono stato in Francia è stato detto che quello era il Paese più anticlericale. E quando sono andato nella Repubblica Ceca è stato detto che quello era il Paese più antireligioso d´Europa». La Gran Bretagna, ha osservato, «ha una sua propria storia di anticattolicesimo, questo è ovvio, ma è anche un Paese con una sua storia di tolleranza. Io sono sicuro che ci sarà un´accoglienza positiva. Vado avanti con grande coraggio e gioia». Non era presente nel viaggio, come si già era saputo alla vigilia, il cardinale Walter Kasper che in un´intervista aveva usato parole dure nei confronti della Gran Bretagna, «un Paese del Terzo mondo». La Chiesa di Scozia ieri ha chiesto le sue scuse, e i quotidiani inglesi riportavano il caso con grande rilievo. Il cardinale, non partito ufficialmente per motivi di salute, ha spiegato attraverso il segretario che le sue parole erano state equivocate e che non c´è ragione di scusarsi.
Benedetto XVI ha infine anticipato alcuni temi del dialogo con gli anglicani. La Chiesa cattolica, ha spiegato, «non è in concorrenza» con quella anglicana: entrambe anzi, «hanno lo stesso compito» e sono «strumento per rendere accessibile la voce di Gesù». Il Papa ha avvertito che «una Chiesa che cerca di essere attraente per avere più fedeli è già su una strada sbagliata». Perchè «la Chiesa non lavora per sè, per allargare i propri numeri e quindi il proprio potere, ma è al servizio del messaggio di Gesù, e deve essere trasparente». Le proteste contro la visita del Papa di Roma sono state ieri molto contenute. Una settantina di contestatori ha agitato in aria alcuni preservativi mentre il Papa faceva il suo discorso, ricordando la posizione contraria del Pontefice ai condom.
LA REPUBBLICA 17 SETTEMBRE 2010