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BORSA DI TOKYO A PICCO, NIKKEI A -10,55%. ANCHE I MERCATI EUROPEI A PICCO
I timori per l'aggravarsi della crisi nucleari fanno registrare un pesante negativo Il ministro delle finanze giapponese: potremmo decidere di metterci a comprare azioni
Borsa di Tokyo a picco, Nikkei a -10,55%
MILANO - Gli effetti del terremoto e del successivo tsunami stanno avendo pesanti ripercussioni sui mercati finanziari giapponesi e su quelli europei. Piazza Affari peggiora bruscamente e alle 11.30 l'Ftse Mib segna un calo del 3,17%. Stessa situazione per le altre borse europee con Francoforte che perde il 4,80% mentre Parigi segna -3,37% e Londra -2,46%.
TOKYO - Nella giornata di lunedì la Borsa di Tokyo aveva ceduto più del 6%; oggi il crollo è stato ancora più pesante, con l'indice Nikkei che ha chiuso con un ribasso del 10,55%. Un negativo alquanto ingente che, tuttavia, avrebbe potuto anche essere peggiore: nel corso della seduta, infatti, il ribasso si era spinto fino a toccare -14% e solo un recupero a fine giornata ha permesso di contenere la debacle, causata ovviamente dai timori diffusi per l'aggraversi della crisi nucleari.
I DUE INDICI - In chiusura, l'indice Nikkei 225 dei valori principali è crollato da quota 1.015,34 punti a 8.605,15 punti. L'attività ha raggiunto il livello record di 5,78 miliardi di azioni scambiate sul primo mercato. L'indice allargato Topix ha segnato una caduta di 80,23 punti a 766,73, con un calo del 9,47%. Per l'indice Topix è il ribasso maggiore registrato dall'ottobre 2008. Per entrambi gli indici è, in termini percentuali, il terzo peggiore di tutti i tempi.
LE MOSSE DEL GOVERNO GIAPPONESE - La situazione di emergenza provocata dal devastante sisma di venerdì scorso dal successivo tsunami e dalla conseguente crisi nucleare stanno spingendo il governo a prendere in considerazione l'ipotesi di intervenire direttamente sul mercato azionario. Lo ha detto il ministro delle Politiche economiche e fiscali, Kaoru Yosano, suggerendo un'insolita mossa per sostenere i listini, dopo che il Nikkei è crollato. «Potrebbe essere un po' presto per parlare, ma il governo ha un'opzione di questo genere», ha concluso.
I mercati però si interrogano su come il governo di Tokyo potrà finanziare un'operazione di questo tipo e come potrà finanziare anche la ricostruzione post-terremoto e post-tsunami. Si teme infatti che Tokyo possa decidere di vendere massicce quantità di titoli di Stato europei e Usa, mettendo in crisi dollaro ed euro oltre che condizionando pesdantemente anche i mercati euroamericani. Il Giappone ha in portafoglio oltre 800 miliardi di dollari di bond Usa.
LE ENERGIE RINNOVABILI - L'unico ad approfittarne è il settore delle energie rinnovabili in gran spolvero in tutta Europa. I titoli della società approfittano dei timori legati alla recente corsa del prezzo del petrolio a cui ora si aggiungono, alla luce delle conseguenze del terremoto in Giappone, quelli sulla percorribilità dell'alternativa nucleare. Il comparto, già in evidenza nelle ultime settimane a causa della crisi libica, viene così premiato dagli investitori. A Piazza Affari si mette così in evidenza Enel Green Power (+0,67%), sotto i riflettori anche in seguito alla presentazione del piano industriale 2011-2015 del gruppo Enel. Nell'arco di piano Egp investirà 6,4 miliardi e aumenterà la propria capacità installata netta dagli attuali 6,1 GW a 10,4 GW. Prospettive di crescita che avranno impatti positivi sulla redditività, con ebitda atteso in aumento a 2 miliardi nel 2013 e a 2,4 miliardi nel 2015, e non andranno a scapito del pay out, di cui si prevede la conferma a un livello «pari ad almeno il 30%».
15 marzo 2011 - Corriere della Sera